Funicolare di Mergellina: differenze tra le versioni

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La '''funicolare di Mergellina''' (o '''funicolare di Mergellina-Posillipo Alto''', o '''IV Funicolare''') è un [[impianto di risalita]] della città di [[Napoli]] che collega [[Mergellina]] con [[Posillipo]].
La '''funicolare di Mergellina''' (o '''funicolare di Mergellina-Posillipo Alto''', o '''IV Funicolare''') è un [[impianto di risalita]] della città di [[Napoli]] che collega [[Mergellina]] con [[Posillipo]].


==Storia==
== Storia ==
La funicolare fu ideata negli [[anni 1920|anni Venti]] dalla [[Società Partenopea di Edilizia Moderna ed Economica]] (SPEME), per agevolare l'accessibilità al rione Sannazzaro, costruito dalla stessa SPEME. Inaugurata il 24 maggio [[1931]], è l'ultima - in ordine cronologico - delle [[Trasporti a Napoli|funicolari napoletane]]; la sua lunghezza è di 556 metri, il dislivello è di 157 metri, e la [[Pendenza topografica|pendenza]] media del 16,87% (con un massimo del 46,57%). Sul suo percorso sono attive cinque stazioni<ref>Bevere, Chiaro, Cozzolino, ''op. cit.'', p. 174</ref>.
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A causa della vetustà degli impianti e dello scarso interesse da parte della SPEME, la linea fu affidata dal 1° luglio [[1982]] a una gestione commissariale regionale<ref>Bevere, Chiaro, Cozzolino, ''op. cit.'', p. 178</ref>; in quel periodo, per lavori di adeguamento, la funicolare fu temporaneamente chiusa e sostituita da autobus<ref>Bevere, Chiaro, Cozzolino, ''op. cit.'', pp. 178-182</ref>. Altri lavori, che portarono alla ricostruzione integrale della linea, si svolsero tra il [[1990]] e il [[1991]], a cura della O.PRE. di [[Arzano]]<ref>Bevere, Chiaro, Cozzolino, ''op. cit.'', p. 517</ref>.
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Il 1° gennaio [[1999]] l'esercizio della funicolare passò all'[[ANM (Napoli)|ANM]]<ref>Eduardo Bevere, Gerardo Chiaro, Andrea Cozzolino, ''Storia dei trasporti urbani di Napoli e delle linee interurbane gestite dalla SATN, dalle Tramvie di Capodimonte e dalle aziende municipalizzate. Volume secondo - il materiale rotabile'', Calosci, Cortona (AR), 1999, ISBN 88-7785-153-8, p. 692</ref>, la quale lo cedette il 1° febbraio [[2002]] a [[Metronapoli]], fusasi nell'ANM nel [[2013]].
Il 1º gennaio [[1999]] l'esercizio della funicolare passò all'[[ANM (Napoli)|ANM]]<ref>Eduardo Bevere, Gerardo Chiaro, Andrea Cozzolino, ''Storia dei trasporti urbani di Napoli e delle linee interurbane gestite dalla SATN, dalle Tramvie di Capodimonte e dalle aziende municipalizzate. Volume secondo - il materiale rotabile'', Calosci, Cortona (AR), 1999, ISBN 88-7785-153-8, p. 692</ref>, la quale lo cedette il 1º febbraio [[2002]] a [[Metronapoli]], fusasi nell'ANM nel [[2013]].


==Caratteristiche==
== Caratteristiche ==
La parte più bassa della tratta è caratterizzata da una fortissima pendenza (46,57%); ciò comporta che in quelle stazioni e in quella parte del percorso le vetture siano leggermente inclinate, comportando ai passeggeri la sensazione di trovarsi su una superficie non orizzontale, sebbene perfettamente stabile.
La parte più bassa della tratta è caratterizzata da una fortissima pendenza (46,57%); ciò comporta che in quelle stazioni e in quella parte del percorso le vetture siano leggermente inclinate, comportando ai passeggeri la sensazione di trovarsi su una superficie non orizzontale, sebbene perfettamente stabile.


L'impianto ha conservato le corse "dirette" e "miste" assieme alla [[Funicolare Centrale]]: le corse dirette avvengono ogni 30 minuti circa, e collegano i capolinea di Manzoni e Mergellina senza fermarsi nelle stazioni intermedie di Parco Angelina, San Gioacchino e Sant'Antonio.
La costruzione dell'impianto fu affidata alla [[Ceretti & Tanfani]] (come la [[Funicolare Centrale]]), mentre le vetture furono realizzate dalle [[Officine Ferroviarie Meridionali]]<ref>Bevere, Chiaro, Cozzolino, ''op. cit.'', pp. 174-178</ref>. Con la ricostruzione del 1990-91 la O.PRE fornì due nuove vetture; una delle vecchie vetture, insieme a motori, attrezzature d'officina e arredi d'epoca è conservata in un museo realizzato nell'officina<ref name=BCC519/>.

La frequenza media delle corse è di circa 10 minuti.

La costruzione dell'impianto fu affidata alla [[Ceretti & Tanfani]] (come la [[Funicolare Centrale]]), mentre le vetture furono realizzate dalle [[Officine Ferroviarie Meridionali]]<ref>Bevere, Chiaro, Cozzolino, ''op. cit.'', pp. 174-178</ref>. Con la ricostruzione del 1990-91 la O.PRE fornì due nuove vetture; una delle vecchie vetture, insieme a motori, attrezzature d'officina e arredi d'epoca è conservata in un museo realizzato nell'officina.<ref name=BCC519>Bevere, Chiaro, Cozzolino, ''op. cit.'', p. 519</ref>


Gli orologi delle funicolari di Napoli furono commissionati all'orologeria Brinkmann di Napoli. Tutti gli esemplari esistenti sono ancora gli originali, tranne quelli della funicolare di Chiaia che sono stati ricommissionati alla stessa orologeria al momento del ripristino delle stazioni nel 2003.
Gli orologi delle funicolari di Napoli furono commissionati all'orologeria Brinkmann di Napoli. Tutti gli esemplari esistenti sono ancora gli originali, tranne quelli della funicolare di Chiaia che sono stati ricommissionati alla stessa orologeria al momento del ripristino delle stazioni nel 2003.


==Percorso==
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[[Categoria:Funicolari di Napoli]]
[[Categoria:Funicolari di Napoli]]
[[Categoria:Azienda Napoletana Mobilità]]

Versione attuale delle 01:26, 28 set 2024

Funicolare di Mergellina
Interno di una vettura nel tratto Manzoni-Parco Angelina
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNapoli
Dati tecnici
Tipofunicolare
Stato attualein uso
Apertura1931
Velocità5,21 m/s
GestoreANM
Percorso
Stazione a valleMergellina
Stazione a monteManzoni
Numero di stazioni e fermate5
Tempo di percorrenza6,45 minuti
Lunghezza560 m
Dislivello147 m
Pendenza max46,57%
Interscambio
Trasporto a fune

La funicolare di Mergellina (o funicolare di Mergellina-Posillipo Alto, o IV Funicolare) è un impianto di risalita della città di Napoli che collega Mergellina con Posillipo.

La funicolare fu ideata negli anni Venti dalla Società Partenopea di Edilizia Moderna ed Economica (SPEME), per agevolare l'accessibilità al rione Sannazaro, costruito dalla stessa SPEME. Inaugurata il 24 maggio 1931, è l'ultima - in ordine cronologico - delle funicolari napoletane; la sua lunghezza è di 560 metri, il dislivello è di 157 metri, e la pendenza media del 16,87% (con un massimo del 46,57%). Sul suo percorso sono attive cinque stazioni[1].

A causa della vetustà degli impianti e dello scarso interesse da parte della SPEME, la linea fu affidata dal 1º luglio 1982 a una gestione commissariale regionale[2]; in quel periodo, per lavori di adeguamento, la funicolare fu temporaneamente chiusa e sostituita da autobus[3]. Altri lavori, che portarono alla ricostruzione integrale della linea, si svolsero tra il 1990 e il 1991, a cura della O.PRE. di Arzano[4].

Il 1º gennaio 1999 l'esercizio della funicolare passò all'ANM[5], la quale lo cedette il 1º febbraio 2002 a Metronapoli, fusasi nell'ANM nel 2013.

Caratteristiche

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La parte più bassa della tratta è caratterizzata da una fortissima pendenza (46,57%); ciò comporta che in quelle stazioni e in quella parte del percorso le vetture siano leggermente inclinate, comportando ai passeggeri la sensazione di trovarsi su una superficie non orizzontale, sebbene perfettamente stabile.

L'impianto ha conservato le corse "dirette" e "miste" assieme alla Funicolare Centrale: le corse dirette avvengono ogni 30 minuti circa, e collegano i capolinea di Manzoni e Mergellina senza fermarsi nelle stazioni intermedie di Parco Angelina, San Gioacchino e Sant'Antonio.

La frequenza media delle corse è di circa 10 minuti.

La costruzione dell'impianto fu affidata alla Ceretti & Tanfani (come la Funicolare Centrale), mentre le vetture furono realizzate dalle Officine Ferroviarie Meridionali[6]. Con la ricostruzione del 1990-91 la O.PRE fornì due nuove vetture; una delle vecchie vetture, insieme a motori, attrezzature d'officina e arredi d'epoca è conservata in un museo realizzato nell'officina.[7]

Gli orologi delle funicolari di Napoli furono commissionati all'orologeria Brinkmann di Napoli. Tutti gli esemplari esistenti sono ancora gli originali, tranne quelli della funicolare di Chiaia che sono stati ricommissionati alla stessa orologeria al momento del ripristino delle stazioni nel 2003.

Stazioni e fermate
Head station
Manzoni
Station on track
Parco Angelina
Unknown route-map component "SPLa"
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San Gioacchino
Unknown route-map component "tSPLe"
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Sant'Antonio
Unknown route-map component "tKBHFe"
Mergellina

Nel 2022 la funicolare di Mergellina ha trasportato 39.000 passeggeri[8].

  1. ^ Bevere, Chiaro, Cozzolino, op. cit., p. 174
  2. ^ Bevere, Chiaro, Cozzolino, op. cit., p. 178
  3. ^ Bevere, Chiaro, Cozzolino, op. cit., pp. 178-182
  4. ^ Bevere, Chiaro, Cozzolino, op. cit., p. 517
  5. ^ Eduardo Bevere, Gerardo Chiaro, Andrea Cozzolino, Storia dei trasporti urbani di Napoli e delle linee interurbane gestite dalla SATN, dalle Tramvie di Capodimonte e dalle aziende municipalizzate. Volume secondo - il materiale rotabile, Calosci, Cortona (AR), 1999, ISBN 88-7785-153-8, p. 692
  6. ^ Bevere, Chiaro, Cozzolino, op. cit., pp. 174-178
  7. ^ Bevere, Chiaro, Cozzolino, op. cit., p. 519
  8. ^ https://www.anm.it/images/stories/carta_mobilita_2023_sito.pdf Archiviato il 14 luglio 2024 in Internet Archive., p. 12.
  • Eduardo Bevere, Gerardo Chiaro, Andrea Cozzolino, Storia dei trasporti urbani di Napoli e delle linee interurbane gestite dalla SATN, dalle Tramvie di Capodimonte e dalle aziende municipalizzate. Volume primo - l'evoluzione storica, Calosci, Cortona (AR), 1998, ISBN 88-7785-145-7.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Funicolare di Mergellina sul sito ANM