Falce e martello: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|FalceMartello, componente di Rifondazione Comunista e rivista trotskista|FalceMartello}}
{{nota disambigua|FalceMartello, componente di Rifondazione Comunista e rivista trockista|FalceMartello}}
[[File:Falce e martello.svg|alt=|miniatura|Falce e martello]]
[[File:Hammer & Sickle.svg|alt=|miniatura|Falce e martello nella forma presente sulla bandiera dell'[[Unione Sovietica]] dal 1955 al 1991.]]
La '''falce e martello''' ({{Unicode|☭}})non è un [[simbolo]] [[politica|politico]] del [[movimento operaio]]. Dapprima simbolo condiviso delle organizzazioni [[socialismo|socialiste]] e [[comunismo|comuniste]], nel corso del [[XX secolo|Novecento]] la "falce e martello" è diventato il simbolo del comunismo per eccellenza, divenendo [[emblema]] classico dei [[partito comunista|partiti comunisti]].<ref>{{Britannica|topic/flag-of-Union-of-Soviet-Socialist-Republics|Flag of Union of Soviet Socialist Republics|25 giugno 2020}}</ref>
La '''falce e martello''' ({{Unicode|☭}}) è un [[simbolo]] [[politica|politico]] del [[movimento operaio]]. Nella simbologia socialista la [[Falce (attrezzo)|falce]] rappresenta i [[contadini]] e il [[martello]] gli [[operai]].<ref>{{Britannica|topic/flag-of-Union-of-Soviet-Socialist-Republics|Flag of Union of Soviet Socialist Republics|25 giugno 2020}}</ref>

Dapprima simbolo condiviso delle organizzazioni [[socialismo|socialiste]], [[comunismo|comuniste]] e [[Socialdemocrazia|socialdemocratiche]], nel corso della seconda metà del [[XX secolo|Novecento]] la "''falce e martello''" è diventato col tempo il simbolo del comunismo per eccellenza, divenendo [[emblema]] classico dei [[partito comunista|partiti comunisti]].


==Simbologia e storia==
==Simbologia e storia==
Sin dal [[medioevo]] il martello, spesso associato ad altri attrezzi, identificava negli stemmi le corporazioni artigianali.
Sin dal [[medioevo]] il martello, spesso associato ad altri attrezzi, identificava negli stemmi le [[Corporazioni delle arti e mestieri|corporazioni artigianali]].


[[File:Austria_Bundesadler.svg|thumb|upright=0.5|[[Stemma dell'Austria]]]]
[[File:Austria_Bundesadler.svg|thumb|upright=0.5|[[Stemma dell'Austria]]]]
Nell'emblema dell'[[Austria]], un'aquila imperiale turrita, reca negli arti inferiori, oltre a una catena spezzata (a simboleggiare la libertà) anche una falce e un martello, se separati e tenuti ognuno in un arto dell'animale, a rappresentare rispettivamente la classe contadina e quella dei lavoratori <ref>Descrizione araldica in [https://www.ris.bka.gv.at/Dokument.wxe?Abfrage=Bundesnormen&Dokumentnummer=NOR40045733 Art.&nbsp;8a Abs.&nbsp;2] [[:en:Federal Constitutional in the version Law (Austrian act)|B-VG]], Federal Law Gazette [https://www.ris.bka.gv.at/Dokumente/BgblPdf/1981_350_0/1981_350_0.pdf BGBl. Nr.&nbsp;350/1981], con [http://www.ris2.bka.gv.at/GeltendeFassung.wxe?QueryID=Bundesnormen&Gesetzesnummer=10000782 ''Bundesgesetz vom 28. März 1984 über das Wappen und andere Hoheitszeichen der Republik Österreich (Wappengesetz)''] nella versione [https://www.ris.bka.gv.at/Dokumente/BgblPdf/1984_159_0/1984_159_0.pdf BGBl. Nr.&nbsp;159/1984], [https://www.ris.bka.gv.at/Dokumente/Bundesnormen/NOR40128639/Anlage_1.pdf depiction&nbsp;1]</ref>.
Nello [[stemma dell'Austria]], un'[[Aquila imperiale germanica|aquila imperiale]] [[Corona muraria|turrita]], reca negli arti inferiori, oltre a una catena spezzata (a simboleggiare la libertà) anche una falce e un martello, se separati e tenuti ognuno in un arto dell'animale, a rappresentare rispettivamente la classe contadina e quella dei lavoratori.<ref>Descrizione araldica in [https://www.ris.bka.gv.at/Dokument.wxe?Abfrage=Bundesnormen&Dokumentnummer=NOR40045733 Art.&nbsp;8a Abs.&nbsp;2] B-VG, Federal Law Gazette [https://www.ris.bka.gv.at/Dokumente/BgblPdf/1981_350_0/1981_350_0.pdf BGBl. Nr.&nbsp;350/1981], con [http://www.ris2.bka.gv.at/GeltendeFassung.wxe?QueryID=Bundesnormen&Gesetzesnummer=10000782 ''Bundesgesetz vom 28. März 1984 über das Wappen und andere Hoheitszeichen der Republik Österreich (Wappengesetz)''] nella versione [https://www.ris.bka.gv.at/Dokumente/BgblPdf/1984_159_0/1984_159_0.pdf BGBl. Nr.&nbsp;159/1984], [https://www.ris.bka.gv.at/Dokumente/Bundesnormen/NOR40128639/Anlage_1.pdf depiction&nbsp;1]</ref>


In ambiente [[Massoneria|massonico]], la falce rappresenta la filosofia mentre il martello la forza nel cosiddetto "quadro della loggia".<ref>{{Cita libro|autore=Marco Pizzuti|titolo=Rivelazioni non autorizzate|p=125}}</ref>
In ambiente [[Massoneria|massonico]], la falce rappresenta la filosofia mentre il martello la forza nel cosiddetto "quadro della loggia".<ref>{{Cita libro|cognome=Epiphanius.|titolo=Massoneria e sette segrete : la faccia occulta della storia|url=http://worldcat.org/oclc/797627322|accesso=2023-01-14|data=[1991?]|editore=[editore non identificato]|OCLC=797627322}}</ref>


Le organizzazioni proletarie dell'Europa occidentale scelsero il martello come proprio simbolo di classe nella seconda metà del [[XIX secolo]].
Le organizzazioni proletarie dell'Europa occidentale scelsero il martello come proprio simbolo di classe nella seconda metà del [[XIX secolo]].
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I due attrezzi vennero scelti come simboli (comunque non esclusivi) della [[classe lavoratrice]] e rappresentavano l'unità tra i lavoratori agricoli e industriali. Fu [[Lenin]] a decidere di sovrapporli nella maniera popolarmente conosciuta, mentre fu la vittoria della [[rivoluzione bolscevica]] a decretarne il successo.
I due attrezzi vennero scelti come simboli (comunque non esclusivi) della [[classe lavoratrice]] e rappresentavano l'unità tra i lavoratori agricoli e industriali. Fu [[Lenin]] a decidere di sovrapporli nella maniera popolarmente conosciuta, mentre fu la vittoria della [[rivoluzione bolscevica]] a decretarne il successo.


Nella neonata [[Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa|Russia sovietica]] il simbolo della falce e martello fu adottato per decisione governativa tra la fine di marzo e l'inizio di aprile del [[1918]] e ratificato nel V congresso dei [[Soviet]] il 10 giugno 1918. La sua prima apparizione su un documento ufficiale è del 26 giugno 1918, su un documento del [[Consiglio dei commissari del popolo della RSFS Russa|Sovnarkom della RSFSR]].
Nella neonata [[Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa|Russia sovietica]] il simbolo della falce e martello fu adottato per decisione governativa tra la fine di marzo e l'inizio di aprile 1918 e ratificato nel V congresso dei Soviet il 10 luglio 1918. La sua prima apparizione su un documento ufficiale è del 26 giugno 1918, su un documento del [[Consiglio dei commissari del popolo della RSFS Russa|Sovnarkom della RSFSR]].


Fino ai primi anni del Novecento il movimento operaio italiano era rappresentato da una molteplicità di simboli che facevano riferimento agli strumenti del lavoro manuale. La falce era già presente su molti vessilli delle leghe contadine ancor prima dell'utilizzo "ufficiale" nel simbolo sovietico. Dal [[1919]] anche il [[Partito Socialista Italiano]] adottò ufficialmente come simbolo quello ufficiale dei Soviet (falce e martello su sole nascente in corona di spighe), soprattutto a causa della riforma elettorale che consigliava l'unificazione dei simboli sul piano nazionale. Il PSI successivamente mutò il proprio simbolo dopo la scissione del [[1921]] del [[Partito Comunista d'Italia]] (che mantenne il simbolo dei Soviet aggiungendoci una stella per affermare l'appartenenza alla [[internazionale comunista|III internazionale]]) apponendo sotto il simbolo della falce e martello un libro aperto.<ref>"Un'altra Italia nelle bandiere dei lavoratori", Centro studi Piero Gobetti Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, seconda edizione riveduta, Torino, 1982.</ref>
Fino ai primi anni del Novecento il [[movimento operaio]] italiano era rappresentato da una molteplicità di simboli che facevano riferimento agli strumenti del lavoro manuale. La falce era già presente su molti vessilli delle leghe contadine ancor prima dell'utilizzo "ufficiale" nel simbolo sovietico. Dal 1919 anche il [[Partito Socialista Italiano]] adottò ufficialmente come simbolo quello ufficiale dei Soviet (falce e martello su sole nascente in corona di spighe), soprattutto a causa della riforma elettorale che consigliava l'unificazione dei simboli sul piano nazionale. Il PSI successivamente mutò il proprio simbolo dopo la scissione del 1921 del [[Partito Comunista d'Italia]] (che mantenne il simbolo dei Soviet aggiungendoci una stella per affermare l'appartenenza alla [[Internazionale Comunista|III internazionale]]) apponendo sotto il simbolo della falce e martello un libro aperto.<ref>"Un'altra Italia nelle bandiere dei lavoratori", Centro studi Piero Gobetti Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, seconda edizione riveduta, Torino, 1982.</ref>


==Diffusione==
==Diffusione==
[[File:Flag of the Soviet Union.svg|miniatura|[[Bandiera dell'Unione Sovietica]] dal 1955 al 1991.]]
[[File:Logo Partito Comunista Italiano.svg|thumb|upright=0.6|Lo storico simbolo del Partito Comunista Italiano]]
La falce e martello era presente, oltre che sulla [[Bandiera dell'Unione Sovietica]] e di molte delle Repubbliche che ne facevano parte, in quella di altri Stati comunisti e socialisti seppur per brevi periodi, come nel caso dell'Albania nel 1944.<br />
La falce e martello era presente, oltre che sulla [[Bandiera dell'Unione Sovietica]] e delle Repubbliche che ne facevano parte, in quella di altri Stati comunisti e socialisti seppur per brevi periodi, come nel caso dell'Albania nel 1944.

Attualmente nessuno Stato derivato dalla dissoluzione del URSS mantiene falce e martello nel proprio vessillo nazionale eccetto la [[Transnistria]], nazione non riconosciuta internazionalmente. Anche due [[Oblast']] russi conservano ancora la falce e martello nel proprio emblema: l'[[Oblast' di Vladimir]], l'[[Oblast' di Brjansk]]. Anche la città russa d'[[Orël]] conserva la falce e martello nel sua bandiera.
Attualmente nessuno Stato derivato dalla dissoluzione del URSS mantiene falce e martello nel proprio vessillo nazionale eccetto la [[Transnistria]], [[Stato a riconoscimento limitato|Stato non riconosciuto internazionalmente]]. Anche due [[Oblast' della Russia|Oblast' russi]] conservano ancora la falce e martello nel proprio emblema: l'[[Oblast' di Vladimir]] e l'[[Oblast' di Brjansk]]. Anche la città russa d'[[Orël]] conserva la falce e martello nel sua bandiera.

Molti partiti comunisti in tutto il mondo, invece, utilizzano ancora la falce e martello come segno distintivo.
Molti partiti comunisti in tutto il mondo, invece, utilizzano ancora la falce e martello come segno distintivo.


I [[trockijsmo|trockijsti]] adottano talvolta un simbolo della falce e martello simile, ma orientato specularmente ovvero con l'incavo della falce orientato verso destra e all'interno del quale è inscritto il numero 4 (riferimento alla [[Quarta Internazionale]]).
I [[trockijsmo|trockijsti]] adottano talvolta un simbolo della falce e martello simile, ma orientato specularmente ovvero con l'incavo della falce orientato verso destra e all'interno del quale è inscritto il numero 4 (riferimento alla [[Quarta Internazionale]]).

Nel 2002 il simbolo si ritroverà nell'etichetta della bevanda [[Leninade]], messa in commercio dall'azienda californiana Real Soda In Real Bottles, Ltd<ref>{{Cita web|url=https://www.huffpost.com/entry/leninade-soviet-style-soda_n_2164783|titolo=Leninade, Soviet-Style Soda, Packs Carbonated Laughs|autore=Rachel Tepper|sito=Huffpost|data=20 novembre 2012|lingua=en}}</ref>.


===In Italia===
===In Italia===
[[File:Partito Socialista Italiano (1971-1978).svg|thumb|upright=0.6|Il simbolo del PSI, con varie modifiche, dal 1919 al 1987]]
[[File:Partito Socialista Italiano (1971-1978).svg|thumb|upright=0.6|Il simbolo del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] ha utilizzato la falce e martello, con varie modifiche, dal 1919 al 1987. Questo è quello utilizzato dal 1970 al 1978.]]
[[File:Logo Partito Comunista Italiano.svg|thumb|upright=0.6|Lo storico simbolo del Partito Comunista Italiano.]]
La falce e martello è stata il simbolo del [[Partito Socialista Italiano]] dal [[1919]], ed è rimasta presente nel logo del partito fino al [[1987]]. Dal [[1978]], nel terzo anno della segreteria di [[Bettino Craxi]], si è aggiunto al simbolo socialista un [[garofano]] rosso. Anche il [[Partito Socialista Democratico Italiano|Partito Socialista dei Lavoratori Italiani]] di [[Giuseppe Saragat]] adottò inizialmente, nel [[1947]], il simbolo della falce e martello, attraversato da tre frecce. Nella versione disegnata da [[Renato Guttuso]] nel 1953 (da notare che in caratteri [[Unicode]] la falce e martello si rappresenta con U+262D (<span style="font-size: 120%;">☭</span>))<ref>{{cita web|url=http://sdz.aiap.it/gallerie/9750|titolo=Falce e martello addio|accesso=7 marzo 2014|editore=socialdesignzine - Design e cultura quotidiana|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140308002118/http://sdz.aiap.it/gallerie/9750|dataarchivio=8 marzo 2014}}</ref>, ha rappresentato l'emblema del [[Partito Comunista Italiano]] fino al suo scioglimento, nel 1991, e seppur notevolmente rimpicciolita ha continuato ad essere rappresentata ai piedi della quercia nell'icona elettorale del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] fino alla trasformazione in [[Democratici di Sinistra]] nel 1998.
La falce e martello è stata il simbolo del [[Partito Socialista Italiano]] dal 1919<ref>[https://www.matteotti100nellescuole.org/_files/ugd/ae5069_0f41778fc4cc44a2a0b923703bf3d1e4.pdf Fondazione Giacomo Matteotti-Fondazione di studi storici Filippo Turati, ''Matteotti 100 nelle scuole'', 2022], p. 63.</ref>, ed è rimasta presente nel logo del partito fino al 1987: dal 1978, nel terzo anno della segreteria di [[Bettino Craxi]], si è aggiunto al simbolo socialista un [[garofano]] rosso, che a decorrere dal congresso di Rimini ha sostituito del tutto il precedente<ref>[http://www.isimbolidelladiscordia.it/2020/03/filippo-panseca-il-garofano-del-psi.html ''Filippo Panseca: "Il garofano del Psi, l'unico simbolo inconfondibile"'', I simboli della discordia, 9 marzo 2020].</ref>. Anche il [[Partito Socialista Democratico Italiano|Partito Socialista dei Lavoratori Italiani]] di [[Giuseppe Saragat]] adottò inizialmente, nel 1947, il simbolo della falce e martello, attraversato da [[tre frecce]]. Nella versione disegnata da [[Renato Guttuso]] nel 1953 (da notare che in caratteri [[Unicode]] la falce e martello si rappresenta con U+262D (<span style="font-size: 120%;">☭</span>))<ref>{{cita web|url=http://sdz.aiap.it/gallerie/9750|titolo=Falce e martello addio|accesso=7 marzo 2014|editore=socialdesignzine - Design e cultura quotidiana|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140308002118/http://sdz.aiap.it/gallerie/9750|dataarchivio=8 marzo 2014}}</ref>, ha rappresentato l'emblema del [[Partito Comunista Italiano]] fino al suo scioglimento, nel 1991, e seppur notevolmente rimpicciolita ha continuato ad essere rappresentata ai piedi della quercia nell'icona elettorale del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] fino alla trasformazione in [[Democratici di Sinistra]] nel 1998.


Fu anche presente nel simbolo del PSIUP, Partito Socialista di Unità Proletaria dalla sua nascita nel 1964 sino allo scioglimento del partito nel 1972. Dopo lo scioglimento e la confluenza della maggioranza degli aderenti nel PCI e di altri nel PSI, la parte rimasta autonoma utilizzò il simbolo per il PdUP. Anche [[Democrazia Proletaria]] lo adottò.
Fu anche presente nel simbolo del PSIUP, [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]] dalla sua nascita nel 1964 sino allo scioglimento del partito nel 1972. Dopo lo scioglimento e la confluenza degli aderenti nel PCI, nel PSI e in [[Alternativa Socialista]], la parte rimasta autonoma utilizzò il simbolo per il [[Partito di Unità Proletaria|PdUP]]. Il simbolo fu adottato anche dal gruppo del [[Manifesto (partito politico)|Manifesto]], dal [[PdUP per il Comunismo]] e poi da [[Democrazia Proletaria]].


Attualmente adottano la falce e martello il [[Partito della Rifondazione Comunista]], il [[Partito Comunista Italiano (2016)|Partito Comunista Italiano]], il [[Partito Comunista (2009)|Partito Comunista]], il [[Partito Comunista dei Lavoratori]], il Partito di Alternativa Comunista, Sinistra Anticapitalista , il [[Partito Marxista-Leninista Italiano]], il [[Partito dei CARC]] e molte altre organizzazioni e movimenti minori che si richiamano al [[marxismo]].
Attualmente adottano la falce e martello il [[Partito della Rifondazione Comunista]], il [[Partito Comunista Italiano (2016)|Partito Comunista Italiano]], il [[Partito Comunista (Italia)|Partito Comunista]], il [[Partito Comunista dei Lavoratori]], [[Sinistra Anticapitalista (Italia)|Sinistra Anticapitalista]], il [[Partito Marxista-Leninista Italiano]], il [[Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo|Partito dei CARC]] e molte altre organizzazioni e movimenti minori che si richiamano al [[marxismo]].


L'assenza della "falce e martello" dal simbolo della lista "[[La Sinistra l'Arcobaleno]]" alle [[Elezioni politiche italiane del 2008|Elezioni politiche del 2008]] ha causato scalpore e polemiche. Il simbolo era comunque presente in tale tornata elettorale poiché usato dalle liste di [[Sinistra Critica]] (nella sua versione originale, gialla su sfondo rosso) e del [[Partito Comunista dei Lavoratori]] (con gli attrezzi rossi su sfondo azzurro). Esattamente l'anno dopo, per le Elezioni Europee 2009, i due maggiori partiti comunisti italiani (Prc e Pdci) hanno abbandonato l'arcobaleno - indicato come una delle cause del flop elettorale del 2008 - tornando al vecchio simbolo comunista.
L'assenza della "falce e martello" dal simbolo della lista "[[La Sinistra l'Arcobaleno]]" alle [[Elezioni politiche in Italia del 2008|elezioni politiche del 2008]], sostituito dopo 89 anni dal simbolo dell'[[arcobaleno]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/71544/elezioni-scompaiono-falce-martello.html|titolo=''Elezioni - Scompaiono falce & martello''|accesso=21 settembre 2023}}</ref>, ha causato scalpore e polemiche. Il simbolo era comunque presente in tale tornata elettorale poiché usato dalle liste di [[Sinistra Critica]] (nella sua versione originale, gialla su sfondo rosso) e del [[Partito Comunista dei Lavoratori]] (con gli attrezzi rossi su globo azzurro). Esattamente l'anno dopo, per le [[Elezioni europee del 2009 in Italia|elezioni europee 2009]], i due maggiori partiti comunisti italiani (Prc e Pdci) hanno abbandonato l'arcobaleno, tornando al vecchio simbolo comunista.


==Il dibattito europeo sulla messa al bando==
==Il dibattito europeo sulla messa al bando==
Nel [[2005]], a seguito della proposta avanzata dalla [[Germania]] di rendere reato l'esposizione della [[svastica]] su tutto il territorio dell'[[Unione europea]], un europarlamentare lituano di centrodestra e uno di estrema destra ungherese, chiesero la messa al bando anche della falce e martello nel territorio dell'Unione Europea per rispetto delle vittime del [[totalitarismo]] sovietico<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/esteri/frattinazi/frattimart/frattimart.html|titolo=Falce e martello da bandire: Frattini "apre" ai paesi dell'Est"|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=8 febbraio 2005|accesso=7 marzo 2014}}</ref>. La richiesta venne sostenuta {{Citazione necessaria|da alcune associazioni in tutta [[Europa]]}}, e Stati come l'[[Ungheria]],<ref>Legge XLV del 1993 di modifica all'articolo 269/B del Codice Penale (legge IV del 1978).</ref> la [[Lituania]],<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/7459976.stm|titolo=Lithuanian ban on Soviet symbols|data=17 giugno 2008|accesso=7 marzo 2014}}</ref> la [[Lettonia]]<ref>{{cita web|url=http://news.monstersandcritics.com/europe/news/article_1531243.php/List-of-occupiers-cars-raises-ethnic-tension-in-Latvia|titolo=List of "occupiers' cars" raises ethnic tension in Latvia|data=5 febbraio 2010|accesso=7 marzo 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20120908235704/http://news.monstersandcritics.com/europe/news/article_1531243.php/List-of-occupiers-cars-raises-ethnic-tension-in-Latvia|dataarchivio=8 settembre 2012}}</ref>, la [[Polonia]]<ref>{{Cita web|autore=Andrea Tarquini|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/11/28/il-senato-polacco-approva-il-divieto-di.html|titolo=Il Senato polacco approva il divieto di bandiera rossa|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=28 novembre 2009|accesso=7 marzo 2014|cid=}}</ref> e la [[Moldavia]]<ref>{{Cita web|autore=AFP|url=http://www.rferl.org/content/moldova-bans-communist-symbols/24643461.html|titolo=Moldovan Parliament Bans Communist Symbols|editore=Radio Free Europe|giorno=12 luglio 2012|accesso=7 marzo 2014}} </ref> assunsero provvedimenti legislativi per vietarne l'uso pubblico all'interno del territorio nazionale. La proposta incontrò invece resistenza nei paesi dell'Europa occidentale, dove il simbolo di falce e martello rappresenta rilevanti formazioni politiche attive e una tradizione ([[Socialismo|socialista]], [[Trotskismo|trotzkista]], [[eurocomunismo|eurocomunista]]) che non ha avuto responsabilità storiche nelle politiche repressive attuate dal totalitarismo sovietico o da altre dittature di ispirazione marxista-leninista<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/02/09/falce-martello-ira-sinistra.html|titolo=Falce e martello, ira a sinistra|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=9 febbraio 2005|accesso=7 marzo 2014}}</ref>.
Nel 2005, a seguito della proposta avanzata dalla [[Germania]] di rendere reato l'esposizione della [[svastica]] su tutto il territorio dell'[[Unione europea]], un europarlamentare lituano di centrodestra e uno di estrema destra ungherese, chiesero la messa al bando anche della falce e martello nel territorio dell'Unione Europea per rispetto delle vittime del [[totalitarismo]] sovietico<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/esteri/frattinazi/frattimart/frattimart.html|titolo=Falce e martello da bandire: Frattini "apre" ai paesi dell'Est"|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=8 febbraio 2005|accesso=7 marzo 2014}}</ref>. La richiesta venne sostenuta da associazioni e partiti liberisti e neofascisti, e Stati come l'[[Ungheria]],<ref>Legge XLV del 1993 di modifica all'articolo 269/B del Codice Penale (legge IV del 1978).</ref> la [[Lituania]],<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/7459976.stm|titolo=Lithuanian ban on Soviet symbols|data=17 giugno 2008|accesso=7 marzo 2014}}</ref> la [[Lettonia]]<ref>{{cita web|url=http://news.monstersandcritics.com/europe/news/article_1531243.php/List-of-occupiers-cars-raises-ethnic-tension-in-Latvia|titolo=List of "occupiers' cars" raises ethnic tension in Latvia|data=5 febbraio 2010|accesso=7 marzo 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20120908235704/http://news.monstersandcritics.com/europe/news/article_1531243.php/List-of-occupiers-cars-raises-ethnic-tension-in-Latvia|dataarchivio=8 settembre 2012}}</ref>, la [[Polonia]]<ref>{{Cita web|autore=Andrea Tarquini|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/11/28/il-senato-polacco-approva-il-divieto-di.html|titolo=Il Senato polacco approva il divieto di bandiera rossa|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=28 novembre 2009|accesso=7 marzo 2014|cid=}}</ref> e la [[Moldavia]] (Stato non membro dell'UE)<ref>{{Cita web|autore=AFP|url=http://www.rferl.org/content/moldova-bans-communist-symbols/24643461.html|titolo=Moldovan Parliament Bans Communist Symbols|editore=Radio Free Europe|giorno=12 luglio 2012|accesso=7 marzo 2014}} </ref> assunsero o provarono ad assumere provvedimenti legislativi per vietarne l'uso pubblico all'interno del territorio nazionale. La proposta incontrò invece resistenza nei paesi dell'Europa occidentale, dove il simbolo di falce e martello rappresenta rilevanti formazioni politiche attive e una tradizione ([[Socialismo|socialista]], [[Trockismo|trotzkista]], [[eurocomunismo|eurocomunista]]) che non ha avuto responsabilità storiche nelle politiche repressive attuate dal totalitarismo sovietico o da altre dittature di ispirazione marxista-leninista<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/02/09/falce-martello-ira-sinistra.html|titolo=Falce e martello, ira a sinistra|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=9 febbraio 2005|accesso=7 marzo 2014}}</ref>.

==Bandiere==
<gallery>
File:Flag of the Soviet Union (1923-1955).svg|Bandiera dell'Unione Sovietica, dal 12 novembre [[1923]] al 19 agosto [[1955]]
File:Flag of the Soviet Union.svg|Bandiera dell'Unione Sovietica
File:Naval Ensign of the Soviet Union.svg|Bandiera della marina Sovietica (insegna)
File:Naval Jack of the Soviet Union.svg|Bandiera della marina Sovietica ([[Bandiera di bompresso|bompresso]])
File:Soviet_Znamya_Pobedy.svg|[[Bandiera della Vittoria]] alzata sul Reichstag di Berlino dai soldati dell'Armata Rossa, il 1º maggio del 1945
File:中國工農紅軍軍旗.svg|Bandiera dell'Esercito Rosso Cinese
File:Flag of the Chinese Communist Party.svg|Bandiera del [[Partito Comunista Cinese]]
File:Flag of the Communist Party of Vietnam.svg|Bandiera del [[Partito Comunista del Vietnam]]
File:South Asian Communist Banner.svg|Variante del simbolo usata nell'[[Asia meridionale]]
File:Hammer and Sickle symbol.png|Bandiera del [[Partito Comunista d'India (Marxista)]]
File:CPI-banner.svg|Bandiera del [[Partito Comunista d'India]]
File:SUCI flag.svg|Bandiera del [[Centro Socialista Unificato d'India (Comunista)]]
File:RSP-flag.svg|Bandiera del [[Partito Socialista Rivoluzionario (India)]]
File:CPKbanner.svg|Bandiera del [[Partito Comunista di Kampuchea]]
File:Flag of the Communist Party of Nepal (Maoist).svg|Bandiera del [[Partito Comunista Unificato del Nepal (maoista)]]
File:Flag of the Communist Party of Nepal (Unified Marxist-Leninist).svg|Bandiera del [[Partito Comunista del Nepal (Unificato Marxista-Leninista)]]
File:Nekapa-sanyukta marksbadi flag.png|Bandiera del [[Partito Comunista del Nepal (marxista unito)]]
File:Np pcnm.svg|Bandiera del [[Partito Comunista del Nepal (Centro d'Unità-Mashal)]]
File:Flag of the Lebanese Communist Party.svg|Bandiera del [[Partito Comunista Libanese]]
File:League of Communists of Yugoslavia Flag.svg|Bandiera della [[Lega dei Comunisti di Jugoslavia]]. Su di essa sovrasta il famoso motto "''[[Proletari di tutti i paesi, unitevi!]]''"
File:Flag of PCR.svg|Bandiera del [[Partito Comunista Rumeno]]
File:Flag of Bryansk Oblast.svg|Bandiera dell'[[Oblast' di Brjansk]]
File:Flag of Vladimirskaya Oblast.svg|Bandiera dell'[[Oblast' di Vladimir]]
File:Flag of Oryol.svg|Bandiera della [[Orël|Città d'Orël]]
File:Partido Obrero de Unificación Marxista flag.svg|Bandiera del [[Partito Operaio di Unificazione Marxista|Partido Obrero de Unificación Marxista]]
File:Flag of Sendero Luminoso.svg|Bandiera del [[Sendero Luminoso]]
File:Jordanian communist party flag.PNG|Bandiera del [[Partito Comunista Giordano]]
File:Dhkp.svg|Bandiera del [[Partito-Fronte di Liberazione dei Rivoluzionari]] ([[Turchia]])
File:KPRF Flag.png|Bandiera del [[Partito Comunista della Federazione Russa]]
File:National Bolshevik Party.svg|Bandiera del [[Partito Nazional Bolscevico]]
File:Pmlibanner.PNG|Bandiera del [[Partito Marxista-Leninista Italiano]]
File:Flag of the Portuguese Communist Party.svg|Bandiera del [[Partito Comunista Portoghese]]
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==Emblemi==
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File:State Emblem of the Soviet Union.svg|Emblema dell'URSS
File:Kommunistiska Partiet.svg|Logo del [[Partito Comunista (Svezia)]]
File:Emblema PSUM2.svg|Logo del [[Partido Socialista Unificado de México]]
File:Emblema PCM Mexico.svg|Logo del [[Partito Comunista Messicano]]
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File:Aeroflot.svg|Logo dell'[[Aeroflot]]
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File:PdCI 2004.svg|Simbolo del [[Partito dei Comunisti Italiani]]
File:Sincri.jpg|Simbolo di [[Sinistra Critica]]
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File:Portuguese Communist Party logo.svg|Logo del [[Partito Comunista Portoghese]]
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==Note==
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== Voci correlate ==
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*[[Araldica socialista]]
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Disambiguazione – Se stai cercando FalceMartello, componente di Rifondazione Comunista e rivista trockista, vedi FalceMartello.
Falce e martello nella forma presente sulla bandiera dell'Unione Sovietica dal 1955 al 1991.

La falce e martello () è un simbolo politico del movimento operaio. Nella simbologia socialista la falce rappresenta i contadini e il martello gli operai.[1]

Dapprima simbolo condiviso delle organizzazioni socialiste, comuniste e socialdemocratiche, nel corso della seconda metà del Novecento la "falce e martello" è diventato col tempo il simbolo del comunismo per eccellenza, divenendo emblema classico dei partiti comunisti.

Simbologia e storia

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Sin dal medioevo il martello, spesso associato ad altri attrezzi, identificava negli stemmi le corporazioni artigianali.

Stemma dell'Austria

Nello stemma dell'Austria, un'aquila imperiale turrita, reca negli arti inferiori, oltre a una catena spezzata (a simboleggiare la libertà) anche una falce e un martello, se separati e tenuti ognuno in un arto dell'animale, a rappresentare rispettivamente la classe contadina e quella dei lavoratori.[2]

In ambiente massonico, la falce rappresenta la filosofia mentre il martello la forza nel cosiddetto "quadro della loggia".[3]

Le organizzazioni proletarie dell'Europa occidentale scelsero il martello come proprio simbolo di classe nella seconda metà del XIX secolo.

Alla vigilia della rivoluzione russa il martello era un simbolo della classe operaia diffuso e riconosciuto tra le file del movimento rivoluzionario russo, mentre nell'araldica russa dell'epoca la falce è frequente negli stemmi di molti villaggi e cittadine, a rappresentazione del raccolto e del lavoro agricolo.

Dalla rivoluzione russa

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I due attrezzi vennero scelti come simboli (comunque non esclusivi) della classe lavoratrice e rappresentavano l'unità tra i lavoratori agricoli e industriali. Fu Lenin a decidere di sovrapporli nella maniera popolarmente conosciuta, mentre fu la vittoria della rivoluzione bolscevica a decretarne il successo.

Nella neonata Russia sovietica il simbolo della falce e martello fu adottato per decisione governativa tra la fine di marzo e l'inizio di aprile 1918 e ratificato nel V congresso dei Soviet il 10 luglio 1918. La sua prima apparizione su un documento ufficiale è del 26 giugno 1918, su un documento del Sovnarkom della RSFSR.

Fino ai primi anni del Novecento il movimento operaio italiano era rappresentato da una molteplicità di simboli che facevano riferimento agli strumenti del lavoro manuale. La falce era già presente su molti vessilli delle leghe contadine ancor prima dell'utilizzo "ufficiale" nel simbolo sovietico. Dal 1919 anche il Partito Socialista Italiano adottò ufficialmente come simbolo quello ufficiale dei Soviet (falce e martello su sole nascente in corona di spighe), soprattutto a causa della riforma elettorale che consigliava l'unificazione dei simboli sul piano nazionale. Il PSI successivamente mutò il proprio simbolo dopo la scissione del 1921 del Partito Comunista d'Italia (che mantenne il simbolo dei Soviet aggiungendoci una stella per affermare l'appartenenza alla III internazionale) apponendo sotto il simbolo della falce e martello un libro aperto.[4]

Bandiera dell'Unione Sovietica dal 1955 al 1991.

La falce e martello era presente, oltre che sulla Bandiera dell'Unione Sovietica e delle Repubbliche che ne facevano parte, in quella di altri Stati comunisti e socialisti seppur per brevi periodi, come nel caso dell'Albania nel 1944.

Attualmente nessuno Stato derivato dalla dissoluzione del URSS mantiene falce e martello nel proprio vessillo nazionale eccetto la Transnistria, Stato non riconosciuto internazionalmente. Anche due Oblast' russi conservano ancora la falce e martello nel proprio emblema: l'Oblast' di Vladimir e l'Oblast' di Brjansk. Anche la città russa d'Orël conserva la falce e martello nel sua bandiera.

Molti partiti comunisti in tutto il mondo, invece, utilizzano ancora la falce e martello come segno distintivo.

I trockijsti adottano talvolta un simbolo della falce e martello simile, ma orientato specularmente ovvero con l'incavo della falce orientato verso destra e all'interno del quale è inscritto il numero 4 (riferimento alla Quarta Internazionale).

Nel 2002 il simbolo si ritroverà nell'etichetta della bevanda Leninade, messa in commercio dall'azienda californiana Real Soda In Real Bottles, Ltd[5].

Il simbolo del PSI ha utilizzato la falce e martello, con varie modifiche, dal 1919 al 1987. Questo è quello utilizzato dal 1970 al 1978.
Lo storico simbolo del Partito Comunista Italiano.

La falce e martello è stata il simbolo del Partito Socialista Italiano dal 1919[6], ed è rimasta presente nel logo del partito fino al 1987: dal 1978, nel terzo anno della segreteria di Bettino Craxi, si è aggiunto al simbolo socialista un garofano rosso, che a decorrere dal congresso di Rimini ha sostituito del tutto il precedente[7]. Anche il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani di Giuseppe Saragat adottò inizialmente, nel 1947, il simbolo della falce e martello, attraversato da tre frecce. Nella versione disegnata da Renato Guttuso nel 1953 (da notare che in caratteri Unicode la falce e martello si rappresenta con U+262D ())[8], ha rappresentato l'emblema del Partito Comunista Italiano fino al suo scioglimento, nel 1991, e seppur notevolmente rimpicciolita ha continuato ad essere rappresentata ai piedi della quercia nell'icona elettorale del PDS fino alla trasformazione in Democratici di Sinistra nel 1998.

Fu anche presente nel simbolo del PSIUP, Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria dalla sua nascita nel 1964 sino allo scioglimento del partito nel 1972. Dopo lo scioglimento e la confluenza degli aderenti nel PCI, nel PSI e in Alternativa Socialista, la parte rimasta autonoma utilizzò il simbolo per il PdUP. Il simbolo fu adottato anche dal gruppo del Manifesto, dal PdUP per il Comunismo e poi da Democrazia Proletaria.

Attualmente adottano la falce e martello il Partito della Rifondazione Comunista, il Partito Comunista Italiano, il Partito Comunista, il Partito Comunista dei Lavoratori, Sinistra Anticapitalista, il Partito Marxista-Leninista Italiano, il Partito dei CARC e molte altre organizzazioni e movimenti minori che si richiamano al marxismo.

L'assenza della "falce e martello" dal simbolo della lista "La Sinistra l'Arcobaleno" alle elezioni politiche del 2008, sostituito dopo 89 anni dal simbolo dell'arcobaleno[9], ha causato scalpore e polemiche. Il simbolo era comunque presente in tale tornata elettorale poiché usato dalle liste di Sinistra Critica (nella sua versione originale, gialla su sfondo rosso) e del Partito Comunista dei Lavoratori (con gli attrezzi rossi su globo azzurro). Esattamente l'anno dopo, per le elezioni europee 2009, i due maggiori partiti comunisti italiani (Prc e Pdci) hanno abbandonato l'arcobaleno, tornando al vecchio simbolo comunista.

Il dibattito europeo sulla messa al bando

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Nel 2005, a seguito della proposta avanzata dalla Germania di rendere reato l'esposizione della svastica su tutto il territorio dell'Unione europea, un europarlamentare lituano di centrodestra e uno di estrema destra ungherese, chiesero la messa al bando anche della falce e martello nel territorio dell'Unione Europea per rispetto delle vittime del totalitarismo sovietico[10]. La richiesta venne sostenuta da associazioni e partiti liberisti e neofascisti, e Stati come l'Ungheria,[11] la Lituania,[12] la Lettonia[13], la Polonia[14] e la Moldavia (Stato non membro dell'UE)[15] assunsero o provarono ad assumere provvedimenti legislativi per vietarne l'uso pubblico all'interno del territorio nazionale. La proposta incontrò invece resistenza nei paesi dell'Europa occidentale, dove il simbolo di falce e martello rappresenta rilevanti formazioni politiche attive e una tradizione (socialista, trotzkista, eurocomunista) che non ha avuto responsabilità storiche nelle politiche repressive attuate dal totalitarismo sovietico o da altre dittature di ispirazione marxista-leninista[16].

  1. ^ (EN) Flag of Union of Soviet Socialist Republics, in Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. URL consultato il 25 giugno 2020.
  2. ^ Descrizione araldica in Art. 8a Abs. 2 B-VG, Federal Law Gazette BGBl. Nr. 350/1981, con Bundesgesetz vom 28. März 1984 über das Wappen und andere Hoheitszeichen der Republik Österreich (Wappengesetz) nella versione BGBl. Nr. 159/1984, depiction 1
  3. ^ Epiphanius., Massoneria e sette segrete : la faccia occulta della storia, [editore non identificato], [1991?], OCLC 797627322. URL consultato il 14 gennaio 2023.
  4. ^ "Un'altra Italia nelle bandiere dei lavoratori", Centro studi Piero Gobetti Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, seconda edizione riveduta, Torino, 1982.
  5. ^ (EN) Rachel Tepper, Leninade, Soviet-Style Soda, Packs Carbonated Laughs, su Huffpost, 20 novembre 2012.
  6. ^ Fondazione Giacomo Matteotti-Fondazione di studi storici Filippo Turati, Matteotti 100 nelle scuole, 2022, p. 63.
  7. ^ Filippo Panseca: "Il garofano del Psi, l'unico simbolo inconfondibile", I simboli della discordia, 9 marzo 2020.
  8. ^ Falce e martello addio, su sdz.aiap.it, socialdesignzine - Design e cultura quotidiana. URL consultato il 7 marzo 2014 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2014).
  9. ^ Elezioni - Scompaiono falce & martello, su lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 21 settembre 2023.
  10. ^ Falce e martello da bandire: Frattini "apre" ai paesi dell'Est", su repubblica.it, La Repubblica, 8 febbraio 2005. URL consultato il 7 marzo 2014.
  11. ^ Legge XLV del 1993 di modifica all'articolo 269/B del Codice Penale (legge IV del 1978).
  12. ^ Lithuanian ban on Soviet symbols, su news.bbc.co.uk, 17 giugno 2008. URL consultato il 7 marzo 2014.
  13. ^ List of "occupiers' cars" raises ethnic tension in Latvia, su news.monstersandcritics.com, 5 febbraio 2010. URL consultato il 7 marzo 2014 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2012).
  14. ^ Andrea Tarquini, Il Senato polacco approva il divieto di bandiera rossa, su ricerca.repubblica.it, La Repubblica, 28 novembre 2009. URL consultato il 7 marzo 2014.
  15. ^ AFP, Moldovan Parliament Bans Communist Symbols, su rferl.org, Radio Free Europe. URL consultato il 7 marzo 2014.
  16. ^ Falce e martello, ira a sinistra, su ricerca.repubblica.it, La Repubblica, 9 febbraio 2005. URL consultato il 7 marzo 2014.

Voci correlate

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Altri progetti

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