Elementi del periodo 2: differenze tra le versioni
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Dal punto di vista della [[struttura atomica]] in questi elementi avviene il progressivo riempimento degli [[Orbitale atomico|orbitali]] [[Blocco della tavola periodica|2''s'']] (in [[litio]] e [[berillio]]) e degli orbitali [[Blocco della tavola periodica|2''p'']] (nei sei rimanenti elementi da [[boro]] a [[neon]]). |
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Il periodo 2, chiamato normalmente anche '''secondo periodo''', è il primo della tavola periodica per il quale abbia senso parlare di [[Proprietà periodica|proprietà periodiche]] degli elementi considerati. Il [[Elementi del periodo 1|periodo 1]] infatti contiene solo due elementi ([[idrogeno]] e [[elio]]) ed è quindi impossibile trarre andamenti significativi, tanto più che la collocazione dell'idrogeno nella tavola periodica è dovuta a motivi convenzionali e sono state proposte varie possibilità.<ref>{{Cita|Laing 2007 ||Lai07}}.</ref> |
Il periodo 2, chiamato normalmente anche '''secondo periodo''', è il primo della tavola periodica per il quale abbia senso parlare di [[Proprietà periodica|proprietà periodiche]] degli elementi considerati. Il [[Elementi del periodo 1|periodo 1]] infatti contiene solo due elementi ([[idrogeno]] e [[elio]]) ed è quindi impossibile trarre andamenti significativi, tanto più che la collocazione dell'idrogeno nella tavola periodica è dovuta a motivi convenzionali e sono state proposte varie possibilità.<ref>{{Cita|Laing 2007 ||Lai07}}.</ref> |
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== Andamenti generali delle proprietà degli elementi del periodo 2 == |
== Andamenti generali delle proprietà degli elementi del periodo 2 == |
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[[File:Period 2 Calculated Radii.png|thumb|Raggi atomici calcolati per gli elementi del periodo 2 (picometri).]] |
[[File:Period 2 Calculated Radii.png|thumb|Raggi atomici calcolati per gli elementi del periodo 2 (picometri).]] |
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Negli elementi del periodo 2 al crescere del [[numero atomico]] si osservano le attese variazioni delle proprietà periodiche, cioè delle proprietà fisiche e chimiche dei vari elementi. Ad esempio si osserva una diminuzione del [[raggio atomico]] (figura) e |
Negli elementi del periodo 2 al crescere del [[numero atomico]] si osservano le attese variazioni delle proprietà periodiche, cioè delle proprietà fisiche e chimiche dei vari elementi. Ad esempio, si osserva una diminuzione del [[raggio atomico]] (figura) e aumenti dei [[energia di ionizzazione|potenziali di ionizzazione]], dell'[[elettronegatività]] e dell'[[affinità elettronica]].<ref name=Cot91>{{Cita|Cotton et al. 1991 ||Cot91}}.</ref><ref name = Gre97>{{Cita|Greenwood e Earnshaw 1997 ||Gre97}}.</ref> |
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Riguardo al comportamento chimico, in generale si possono fare le seguenti considerazioni.<ref name=Cot91/><ref name = Gre97/> Gli elementi del periodo 2 vanno da litio a neon. I sette elementi da litio a fluoro sono i primi elementi dei loro [[Gruppo della tavola periodica|gruppi]]. Questi sette elementi hanno varie proprietà in comune con i loro congeneri più pesanti, dato che hanno la stessa [[configurazione elettronica]] esterna, ma molto spesso mostrano anche differenze notevoli. Ad esempio, ossigeno e azoto sono gas formati da molecole biatomiche (O<sub>2</sub> e N<sub>2</sub>), mentre [[zolfo]] e [[fosforo]] sono solidi con molecole poliatomiche o catene (ad es. [[Zolfo|S<sub>8</sub>]] e [[Fosforo bianco|P<sub>4</sub>]]). In pratica, [[Gruppo della tavola periodica|nei gruppi 13-16]] il primo elemento del gruppo si differenzia notevolmente dai congeneri superiori, e quindi non è utile considerare boro, carbonio, azoto e ossigeno come prototipi di comportamento del rispettivo gruppo. I gruppi [[Metalli alcalini|1]] e [[Alogeni|17]] sono invece più omogenei, nel senso che i primi elementi (litio e fluoro) mostrano più strette analogie con gli altri elementi del loro gruppo. Il gruppo [[Metalli alcalino terrosi|2]] è in una situazione intermedia: il berillio è ancora abbastanza simile ai congeneri |
Riguardo al comportamento chimico, in generale si possono fare le seguenti considerazioni.<ref name=Cot91/><ref name = Gre97/> Gli elementi del periodo 2 vanno da litio a neon. I sette elementi da litio a fluoro sono i primi elementi dei loro [[Gruppo della tavola periodica|gruppi]]. Questi sette elementi hanno varie proprietà in comune con i loro congeneri più pesanti, dato che hanno la stessa [[configurazione elettronica]] esterna, ma molto spesso mostrano anche differenze notevoli. Ad esempio, ossigeno e azoto sono gas formati da molecole biatomiche (O<sub>2</sub> e N<sub>2</sub>), mentre [[zolfo]] e [[fosforo]] sono solidi con molecole poliatomiche o catene (ad es. [[Zolfo|S<sub>8</sub>]] e [[Fosforo bianco|P<sub>4</sub>]]). In pratica, [[Gruppo della tavola periodica|nei gruppi 13-16]] il primo elemento del gruppo si differenzia notevolmente dai congeneri superiori, e quindi non è utile considerare boro, [[carbonio]], [[azoto]] e [[ossigeno]] come prototipi di comportamento del rispettivo gruppo. I gruppi [[Metalli alcalini|1]] e [[Alogeni|17]] sono invece più omogenei, nel senso che i primi elementi (litio e [[fluoro]]) mostrano più strette analogie con gli altri elementi del loro gruppo. Il gruppo [[Metalli alcalino terrosi|2]] è in una situazione intermedia: il berillio è ancora abbastanza simile ai congeneri inferiori, ma le differenze sono più marcate rispetto ai gruppi 1 e 17. |
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=== Stabilità di cationi e anioni<ref name=Cot91/><ref name = Gre97/> === |
=== Stabilità di cationi e anioni<ref name=Cot91/><ref name = Gre97/> === |
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[[File:Period 2 first ionization energy.png|thumb|Energia di prima ionizzazione negli elementi del periodo 2.]] |
[[File:Period 2 first ionization energy.png|thumb|Energia di prima ionizzazione negli elementi del periodo 2.]] |
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Lungo il periodo si osserva una progressiva variazione della stabilità di [[Catione|cationi]] e [[Anione|anioni]] dei vari elementi. Il motivo di questo andamento si può desumere considerando come varia l’energia di prima [[Energia di ionizzazione|ionizzazione]] negli elementi lungo il periodo (figura). Per il litio il valore è basso (520 |
Lungo il periodo si osserva una progressiva variazione della stabilità di [[Catione|cationi]] e [[Anione|anioni]] dei vari elementi. Il motivo di questo andamento si può desumere considerando come varia l’energia di prima [[Energia di ionizzazione|ionizzazione]] negli elementi lungo il periodo (figura). Per il litio il valore è basso, 5,392 [[Elettronvolt|eV]] (520,2 kJ/mol),<ref>{{Cita web|url=https://webbook.nist.gov/cgi/cbook.cgi?ID=C7439932&Units=SI&Mask=20#Ion-Energetics|titolo=Lithium|sito=webbook.nist.gov}}</ref> ed è quindi piuttosto facile formare lo ione Li<sup>+</sup>, che si può osservare sia allo stato solido che in soluzione. Queste considerazioni rendono anche conto della grande reattività del litio verso ossigeno, azoto, acqua e altri elementi. |
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Per il berillio, l’energia di prima ionizzazione è già più elevata (899 |
Per il berillio, l’energia di prima ionizzazione è già più elevata, 9,322 eV (899 kJ/mol)<ref>{{Cita web|url=https://webbook.nist.gov/cgi/cbook.cgi?ID=C7440417&Units=SI&Mask=20#Ion-Energetics|titolo=Berillium|sito=webbook.nist.gov}}</ref> rispetto al litio, e quella di seconda ionizzazione lo è ancora di più 18,21 eV (1.757 kJ/mol).<ref>{{Cita libro|autore=J. E. Huheey|wkautore=|autore2=E. A. Keiter|autore3=R. L. Keiter|titolo=Chimica Inorganica, Principi, Strutture, Reattività|ed=2|anno=1999|editore=Piccin|p=37|ISBN=88-299-1470-3}}</ref> Per questo motivo la perdita di due elettroni per formare Be<sup>2+</sup> avviene solo con gli elementi più elettronegativi, tanto che anche in [[Fluoruro di berillio|BeF<sub>2</sub>]] i legami hanno un apprezzabile grado di [[Legame covalente|covalenza]]. |
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Negli elementi successivi le energie di ionizzazione diventano così alte da rendere impossibile la formazione del catione semplice. Come si nota nella figura, i valori della energia di ionizzazione di boro, carbonio e azoto aumentano regolarmente, ma sono più bassi di quanto previsto estrapolando i valori di litio e berillio. Ciò si deve al fatto che gli elettroni ''p'' sono schermati dagli elettroni ''s'' e sono quindi rimossi |
Negli elementi successivi le energie di ionizzazione diventano così alte da rendere impossibile la formazione del catione semplice. Come si nota nella figura, i valori della energia di ionizzazione di boro, carbonio e azoto aumentano regolarmente, ma sono più bassi di quanto previsto estrapolando i valori di litio e berillio. Ciò si deve al fatto che gli elettroni in orbitali ''p'' sono schermati dagli elettroni ''s'' e sono quindi rimossi con meno difficoltà. La figura mostra un’altra discontinuità tra azoto e ossigeno, interpretabile considerando che nell'azoto il livello 2''p'' è semipieno, con la stabilità connessa all'energia di scambio elettronico<ref>{{Cita web|url=https://chem.libretexts.org/Courses/Tennessee_State_University/Inorganic_Chemistry_(CHEM_5000_4200)/01:_Map-_Inorganic_Chemistry-I_(LibreTexts)/02:_Atomic_Structure/2.02:_The_Schrodinger_equation_particle_in_a_box_and_atomic_wavefunctions/2.2.03:_Aufbau_Principle|titolo=2.2.3: Aufbau Principle|sito=Chemistry LibreTexts|data=2022-05-13|lingua=en|citazione=The exchange interaction is sometimes called the exchange energy or exchange force.|accesso=2024-10-08}}</ref> ([[Regole di Hund|regola di Hund]]) di un sottoguscio semiriempito,<ref name=":0">{{Cita libro|autore=J. E. Huheey|wkautore=|autore2=E. A. Keiter|autore3=R. L. Keiter|titolo=Chimica Inorganica, Principi, Strutture, Reattività|ed=2|anno=1999|editore=Piccin|pp=25-27|ISBN=88-299-1470-3}}</ref> mentre in ossigeno, fluoro e neon gli elettroni aggiunti entrano in orbitali che contengono già un elettrone, per cui la loro rimozione è in tal senso parzialmente favorita. |
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Per il boro non si osserva una chimica del catione semplice, ma si hanno legami covalenti in composti come [[ossoanioni]] e [[idruri]]. |
Per il boro non si osserva una chimica del catione semplice, ma si hanno legami covalenti in composti come gli [[ossoanioni]] e altrettanto covalenti negli [[idruri]]. |
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Con il carbonio iniziano a formarsi anioni, anche se poco comuni ed instabili come C<sub>2</sub><sup>2–</sup> |
Con il carbonio iniziano a formarsi anioni, anche se poco comuni ed instabili come C<sub>2</sub><sup>2–</sup>, derivanti dall'[[acetilene]]. |
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L'azoto ha [[affinità elettronica]] negativa, sebbene di valore molto piccolo,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Chuangang|cognome=Ning|nome2=Yuzhu|cognome2=Lu|data=2022-05-16|titolo=Electron Affinities of Atoms and Structures of Atomic Negative Ions|rivista=Journal of Physical and Chemical Reference Data|volume=51|numero=2|accesso=2024-10-08|doi=10.1063/5.0080243|url=https://pubs.aip.org/aip/jpr/article-abstract/51/2/021502/2846169/Electron-Affinities-of-Atoms-and-Structures-of?redirectedFrom=fulltext}}</ref> come risultato della stabilità del sottoguscio semipieno 2''p''<sup>3</sup> che l'aggiunta di un ulteriore elettrone distruggerebbe.<ref name=":0" /> Di conseguenza, composti formulabili come contenenti formalmente anioni N<sup>3–</sup> hanno una certa stabilità solo quando si trovano in [[nitruri]] di metalli molto elettropositivi (es. [[Nitruro di litio|Li<sub>3</sub>N]], [[Nitruro di magnesio|Mg<sub>3</sub>N<sub>2</sub>]]). La stabilità degli anioni continua a crescere continuando verso destra nel periodo. L'ossigeno ha prima affinità elettronica positiva (1,439 eV),<ref>{{Cita web|url=https://webbook.nist.gov/cgi/cbook.cgi?ID=C17778802&Units=SI&Mask=20#Ion-Energetics|titolo=Oxygen, atomic|sito=webbook.nist.gov}}</ref> ma la seconda è negativa.<ref>{{Cita libro|autore=J. E. Huheey|wkautore=|autore2=E. A. Keiter|autore3=R. L. Keiter|titolo=Chimica Inorganica, Principi, Strutture, Reattività|ed=2|anno=1999|editore=Piccin|p=42|ISBN=88-299-1470-3}}</ref> Anche per questo, lo ione ossido non può esistere in soluzione acquosa, come si vede da queste reazioni: |
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:O<sup>2–</sup> + H<sub>2</sub>O → 2 OH<sup>–</sup> K > 10<sup>22</sup> |
:O<sup>2–</sup> + H<sub>2</sub>O → 2 OH<sup>–</sup> K > 10<sup>22</sup> |
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:F<sup>–</sup> + H<sub>2</sub>O → HF + OH<sup>–</sup> K = 10<sup>–7</sup> |
:F<sup>–</sup> + H<sub>2</sub>O → HF + OH<sup>–</sup> K = 10<sup>–7</sup> |
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e gli ossidi a carattere decisamente ionico si trovano tra quelli dei metalli alcalini e alcalino-terrosi e dei [[Lantanoidi|lantanidi]]. L'affinità elettronica del fluoro è decisamente più alta (3,401 eV)<ref>{{Cita web|url=https://webbook.nist.gov/cgi/cbook.cgi?ID=C14762948&Units=SI&Mask=20#Ion-Energetics|titolo=Fluorine atom}}</ref> e così i fluoruri metallici sono quasi tutti ionici. |
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=== Formazione di legami singoli, doppi e tripli<ref name=Cot91/><ref name = Gre97/> === |
=== Formazione di legami singoli, doppi e tripli<ref name=Cot91/><ref name = Gre97/> === |
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Il carbonio è |
Il carbonio è il primo non metallo del secondo periodo e la sua chimica è dominata da legami singoli, doppi e tripli, con sé stesso o con azoto, ossigeno o altri elementi. Il carbonio è unico nella sua capacità di formare catene di legami C–C ripetuti di lunghezza qualsiasi (catenazione). Il carbonio, assieme all’azoto e all’ossigeno, può anche formare facilmente legami ''p''π-''p''π, date le loro piccole dimensioni atomiche. Questo rende possibile la vasta chimica del carbonio associata ai legami multipli. |
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L’azoto gassoso è formato da molecole N≡N assai poco reattive, perché il triplo legame è molto stabile: |
L’azoto gassoso è formato da molecole N≡N assai poco reattive, perché il triplo legame è molto stabile: |
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:N<sub>2 (''g'')</sub> → 2 N <sub>(''g'')</sub> ∆''H'' = 945 |
:N<sub>2 (''g'')</sub> → 2 N <sub>(''g'')</sub> ∆''H'' = 945 kJ/mol |
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I composti dell’azoto di solito sono covalenti e contengono legami singoli |
I composti dell’azoto di solito sono covalenti e contengono prevalentemente legami singoli e doppi e in alcuni casi tripli, come ad esempio nello ione [[cianuro]] (C≡N<sup>–</sup>) e [[diazonio]] (−N<sup>+</sup>≡N). |
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[[File:Oxygen molecule orbitals diagram-en.svg|thumb|Diagramma di [[orbitali molecolari]] della molecola di ossigeno (al centro) formati a partire dagli [[orbitali atomici]] dei due atomi di ossigeno (ai lati).<ref name = Gre97/> Gli orbitali molecolari a energia più elevata sono di tipo π<sup>*</sup> e contengono due elettroni spaiati.]] |
[[File:Oxygen molecule orbitals diagram-en.svg|thumb|Diagramma di [[orbitali molecolari]] della molecola di ossigeno (al centro) formati a partire dagli [[orbitali atomici]] dei due atomi di ossigeno (ai lati).<ref name = Gre97/> Gli orbitali molecolari a energia più elevata sono di tipo π<sup>*</sup> e contengono due elettroni spaiati.]] |
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A confronto con l’azoto, anche l’ossigeno gassoso forma molecole biatomiche, ma molto reattive, sia perché il legame è più debole: |
A confronto con l’azoto, anche l’ossigeno gassoso forma molecole biatomiche, ma queste sono molto reattive, sia perché il legame è più debole ([[ordine di legame]] 2, invece che 3 in N<sub>2</sub>): |
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:O<sub>2 (''g''</sub>) → 2 O <sub>(''g'')</sub> ∆''H'' = 496 |
:O<sub>2 (''g''</sub>) → 2 O <sub>(''g'')</sub> ∆''H'' = 496 kJ/mol |
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e sia perché la molecola O<sub>2</sub> è [[Paramagnetismo|paramagnetica]], con due elettroni spaiati (vedi diagramma degli orbitali molecolari). Molta chimica dell’ossigeno coinvolge legami covalenti, anche multipli, ma nei solidi sono presenti vari anioni ben definiti |
e sia perché la molecola O<sub>2</sub> è un [[Radicale libero|biradicale]], e quindi la molecola è [[Paramagnetismo|paramagnetica]], con due elettroni spaiati (vedi diagramma degli orbitali molecolari). Molta chimica dell’ossigeno coinvolge legami covalenti, anche multipli, ma nei solidi sono presenti vari anioni ben definiti: O<sup>2–</sup>, O<sub>2</sub><sup>–</sup> e O<sub>2</sub><sup>2–</sup> ([[ossido]], [[superossido]] e [[perossido]]). Esiste inoltre l'importante ione [[idrossido]] OH<sup>–</sup>, sia in solidi che in soluzione acquosa. |
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Il fluoro gassoso forma molecole biatomiche molto reattive a causa della bassa energia di legame in F<sub>2</sub>. Lo ione fluoruro esiste in composti ionici, ma dà luogo anche a composti covalenti X–F; |
Il fluoro gassoso forma molecole biatomiche molto reattive a causa della bassa energia di legame in F<sub>2</sub>. Lo ione fluoruro esiste in composti ionici, ma il fluoro dà luogo anche a composti covalenti X–F; , data l’alta elettronegatività del fluoro, questi ultimi i legami sono più polari di quelli formati dagli alogeni inferiori (Cl, Br, I). |
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Gli elementi appartenenti al periodo 2 devono obbedire alla [[regola dell'ottetto]], dato che hanno a disposizione solo quattro orbitali (2''s'', 2''p<sub>x</sub>'', 2''p<sub>y</sub>'', 2''p<sub>z</sub>''); di conseguenza possono |
Gli elementi appartenenti al periodo 2 devono obbedire alla [[regola dell'ottetto]], dato che hanno a disposizione solo quattro orbitali (2''s'', 2''p<sub>x</sub>'', 2''p<sub>y</sub>'', 2''p<sub>z</sub>''); di conseguenza possono essere impegnati al massimo in quattro legami complessivi: 4 singoli, 2 singoli e 1 doppio, 2 doppi, o 1 singolo e 1 triplo. Questa limitazione non c’è più a partire dal periodo successivo dove, oltre agli orbitali 3''s'' e3''p'', sono disponibili anche gli orbitali 3''d'' vuoti aventi energia non troppo alta. Un esempio tipico è quello del confronto tra azoto e fosforo. Usando il formalismo della [[teoria del legame di valenza]], il fosforo ha configurazione elettronica 3''s''<sup>2</sup>3''p''<sup>3</sup>3''d''<sup>0</sup>, e dunque con tre elettroni spaiati può fare tre legami, come ad esempio in [[Tricloruro di fosforo|PCl<sub>3</sub>]]. Il fosforo può effettuare una promozione elettronica allo stato di valenza 3''s''<sup>1</sup>3''p''<sup>3</sup>3''d''<sup>1</sup> con cinque elettroni spaiati; ciò richiede poca energia, facilmente compensata dalla formazione dei due legami aggiuntivi ([[Pentacloruro di fosforo|PCl<sub>5</sub>]]). Inoltre, il fosforo può utilizzare gli altri orbitali ''d'' vuoti per accettare coppie di elettroni da basi di Lewis, come succede ad esempio in [[Esafluorofosfato|PF<sub>6</sub><sup>–</sup>]]. Per confronto, l’azoto ha configurazione elettronica 2''s''<sup>2</sup>2''p''<sup>3</sup>, e con tre elettroni spaiati può fare tre legami ([[Ammoniaca|NH<sub>3</sub>]]), ma non ha modo di avere cinque elettroni spaiati. |
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Per il carbonio la promozione da 2''s''<sup>2</sup>2''p''<sup>2</sup> a 2''s''<sup>1</sup>2''p''<sup>3</sup> fornisce la possibilità di fare quattro legami covalenti. Procedendo verso destra nel periodo, gli elementi hanno sempre meno elettroni spaiati disponibili, e diminuisce quindi il numero di legami covalenti possibili: NH<sub>3</sub>, H<sub>2</sub>O, HF. Anche spostandosi dal carbonio verso sinistra diminuisce il numero di legami covalenti possibili, perché non ci sono abbastanza elettroni da spaiare: BCl<sub>3</sub>, BeH<sub>2</sub>, LiH. |
Per il carbonio la promozione da 2''s''<sup>2</sup>2''p''<sup>2</sup> a 2''s''<sup>1</sup>2''p''<sup>3</sup> fornisce la possibilità di fare quattro legami covalenti. Procedendo verso destra nel periodo, gli elementi hanno sempre meno elettroni spaiati disponibili, e diminuisce quindi il numero di legami covalenti possibili: NH<sub>3</sub>, H<sub>2</sub>O, HF. Anche spostandosi dal carbonio verso sinistra diminuisce il numero di legami covalenti possibili, perché non ci sono abbastanza elettroni da spaiare: BCl<sub>3</sub>, BeH<sub>2</sub>, LiH. |
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=== Acidità e basicità secondo Lewis<ref name=Cot91/><ref name = Gre97/> === |
=== Acidità e basicità secondo Lewis<ref name=Cot91/><ref name = Gre97/> === |
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Quando in un composto l’ottetto è completo e ci sono coppie elettroniche [[Coppia solitaria|non condivise]], il composto può agire da [[base di Lewis]]. I composti di azoto hanno normalmente una coppia non condivisa (ad esempio NH<sub>3</sub>), mentre i composti di ossigeno ne hanno due (ad esempio H<sub>2</sub>O). Normalmente solo una coppia può essere donata ad un [[acido di Lewis]]. Così, da specie tipo NR<sub>3</sub> è facile formare cationi tipo NR<sub>4</sub><sup>+</sup>, e in acqua è facile ottenere H<sub>3</sub>O<sup>+</sup>, ma |
Quando in un composto l’ottetto è completo e ci sono coppie elettroniche [[Coppia solitaria|non condivise]], il composto può agire da [[base di Lewis]]. I composti di azoto hanno normalmente una coppia non condivisa (ad esempio NH<sub>3</sub>), mentre i composti di ossigeno ne hanno due (ad esempio H<sub>2</sub>O). Normalmente solo una coppia può essere donata ad un [[acido di Lewis]]. Così, da specie tipo NR<sub>3</sub> è facile formare cationi di [[ammonio quaternario]] tipo NR<sub>4</sub><sup>+</sup>, e in acqua è facile ottenere H<sub>3</sub>O<sup>+</sup>, ma l’ossigeno non forma quattro legami covalenti. |
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Interazioni [[Teoria acido-base di Lewis|acido base secondo Lewis]] si hanno anche in composti elettron deficienti, cioè che |
Interazioni [[Teoria acido-base di Lewis|acido base secondo Lewis]] si hanno anche in composti elettron deficienti, cioè che hanno meno di otto elettroni esterni; questi tendono ad agire da acidi di Lewis in modo da completarlo. Questo comportamento si osserva ad esempio nel berillio e nel boro. Composti tipo BeX<sub>2</sub> si combinano con basi di Lewis formando specie tipo BeX<sub>2</sub>L<sub>2</sub>, e composti tipo [[Trifluoruro di boro|BF<sub>3</sub>]] si legano a specie di azoto o ossigeno come NH<sub>3</sub>, NR<sub>3</sub>, H<sub>2</sub>O, Et<sub>2</sub>O, ecc. formando [[Addotto di Lewis|addotti]]: |
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:NH<sub>3</sub> + BF<sub>3</sub> → H<sub>3</sub> |
:NH<sub>3</sub> + BF<sub>3</sub> → H<sub>3</sub><sup>+</sup>N–<sup>–</sup>BF<sub>3</sub> |
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:Et<sub>2</sub>O + BF<sub>3</sub> → Et<sub>2</sub> |
:Et<sub>2</sub>O + BF<sub>3</sub> → Et<sub>2</sub><sup>+</sup>O–<sup>–</sup>BF<sub>3</sub> |
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Interazioni donatore-accettore non sono limitate a elementi del periodo 2, ma possono avvenire tutte le volte che ci sono orbitali vuoti (acidi di Lewis) e coppie non condivise (basi di Lewis). Composti di molti elementi possono comportarsi da accettori, ma i composti che agiscono da basi di Lewis hanno in genere come atomi donatori: |
Interazioni donatore-accettore non sono limitate a elementi del periodo 2, ma possono avvenire tutte le volte che ci sono orbitali vuoti (acidi di Lewis) e coppie non condivise (basi di Lewis). Composti di molti elementi possono comportarsi da accettori, ma i composti che agiscono da basi di Lewis hanno in genere come atomi donatori: |
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* azoto, fosforo e arsenico tricoordinati (NR<sub>3</sub>, PR<sub>3</sub>, AsR<sub>3</sub>) |
* azoto, fosforo e arsenico tricoordinati (NR<sub>3</sub>, PR<sub>3</sub>, AsR<sub>3</sub>) |
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* ossigeno e zolfo dicoordinati (H<sub>2</sub>O, RS<sup>–</sup>) |
* ossigeno e zolfo dicoordinati (H<sub>2</sub>O, RS<sup>–</sup>) |
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* gli ioni |
* gli ioni alogenuro e [[pseudoalogenuro]] (CN<sup>–</sup>, SCN<sup>–</sup>) |
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* lo ione idruro e i [[carbanioni]] come CH<sub>3</sub><sup>–</sup> e C<sub>6</sub>H<sub>5</sub><sup>–</sup>. |
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=== Stati di ossidazione<ref name=Cot91/><ref name = Gre97/> === |
=== Stati di ossidazione<ref name=Cot91/><ref name = Gre97/> === |
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[[File:Period 2 oxidation numbers.png|thumb|Numeri di ossidazione negli elementi del periodo 2. I numeri di ossidazione più comuni sono indicati dai punti rossi pieni.<ref name = Gre97/>]] |
[[File:Period 2 oxidation numbers.png|thumb|Numeri di ossidazione negli elementi del periodo 2. I numeri di ossidazione più comuni sono indicati dai punti rossi pieni.<ref name = Gre97/>]] |
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Per quanto riguarda gli stati di ossidazione, questi dipendono dalla tendenza a raggiungere una configurazione elettronica esterna di [[gas nobile]], e sono quindi correlati col numero del gruppo (vedi figura). Nel blocco ''s'' la situazione è semplice, dato che il numero di ossidazione (oltre all’ovvio valore zero) è sempre positivo e uguale al numero del gruppo. Per gli elementi del blocco ''p'' (esclusi i gas nobili) la situazione si complica. I numeri di ossidazione più ovvi nei gruppi 13-15 si ottengono come (numero del gruppo – 10) e corrispondono alla rimozione formale di tutti gli elettroni esterni. Per i gruppi 16 e 17 bisogna invece fare (numero del gruppo – 18), che corrisponde all’acquisto degli elettroni mancanti per raggiungere l’ottetto. Gli elementi del blocco ''p'' possono però avere anche altri numeri di ossidazione per vari motivi: |
Per quanto riguarda gli stati di ossidazione, questi dipendono dalla tendenza a raggiungere una configurazione elettronica esterna di [[gas nobile]], e sono quindi correlati col numero del gruppo (vedi figura). Nel blocco ''s'' la situazione è semplice, dato che il numero di ossidazione (oltre all’ovvio valore zero) è sempre positivo e uguale al numero del gruppo. Per gli elementi del blocco ''p'' (esclusi i gas nobili) la situazione si complica. I numeri di ossidazione più ovvi nei gruppi 13-15 si ottengono come (numero del gruppo – 10) e corrispondono alla rimozione formale di tutti gli elettroni esterni. Per i gruppi 16 e 17 bisogna invece fare (numero del gruppo – 18), che corrisponde all’acquisto formale degli elettroni mancanti per raggiungere l’ottetto. Gli elementi del blocco ''p'' possono però avere anche altri numeri di ossidazione per vari motivi: |
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* Il segno (positivo o negativo) è dovuto alla definizione |
* Il segno (positivo o negativo) è dovuto alla definizione del [[numero di ossidazione]], che dipende dall’elettronegatività degli atomi che fanno parte del composto. Ad esempio l’azoto avrà numero di ossidazione –3 in NH<sub>3</sub> e +5 in HNO<sub>3</sub>. Questi due numeri sono il minimo e il massimo possibili, corrispondenti formalmente ad acquistare i tre elettroni che mancano a completare l’ottetto, e a perdere formalmente tutti gli elettroni del livello esterno. |
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* L’elemento può perdere o acquistare formalmente un numero inferiore di elettroni. Ad esempio nell’[[idrazina]], H<sub>2</sub>N–NH<sub>2</sub>, l’azoto ha numero di ossidazione –2; nello ione [[perossido]], O<sub>2</sub><sup>2–</sup>, il numero di ossidazione dell’ossigeno è –1. |
* L’elemento può perdere o acquistare formalmente un numero inferiore di elettroni. Ad esempio nell’[[idrazina]], H<sub>2</sub>N–NH<sub>2</sub>, l’azoto ha numero di ossidazione –2; nello ione [[perossido]], O<sub>2</sub><sup>2–</sup>, il numero di ossidazione dell’ossigeno è –1. |
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Versione delle 07:24, 8 ott 2024
Un elemento del periodo 2 è uno degli elementi chimici nella seconda riga (o periodo) della tavola periodica degli elementi.
Essi sono:
Gruppo | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
# Nome |
3 Li |
4 Be |
5 B |
6 C |
7 N |
8 O |
9 F |
10 Ne | ||||||||||
e−-conf. |
Metalli alcalini | Metalli alcalino terrosi | Lantanoidi | Attinoidi | Metalli di transizione |
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Dal punto di vista della struttura atomica in questi elementi avviene il progressivo riempimento degli orbitali 2s (in litio e berillio) e degli orbitali 2p (nei sei rimanenti elementi da boro a neon).
Il periodo 2, chiamato normalmente anche secondo periodo, è il primo della tavola periodica per il quale abbia senso parlare di proprietà periodiche degli elementi considerati. Il periodo 1 infatti contiene solo due elementi (idrogeno e elio) ed è quindi impossibile trarre andamenti significativi, tanto più che la collocazione dell'idrogeno nella tavola periodica è dovuta a motivi convenzionali e sono state proposte varie possibilità.[1]
Andamenti generali delle proprietà degli elementi del periodo 2
Negli elementi del periodo 2 al crescere del numero atomico si osservano le attese variazioni delle proprietà periodiche, cioè delle proprietà fisiche e chimiche dei vari elementi. Ad esempio, si osserva una diminuzione del raggio atomico (figura) e aumenti dei potenziali di ionizzazione, dell'elettronegatività e dell'affinità elettronica.[2][3]
Riguardo al comportamento chimico, in generale si possono fare le seguenti considerazioni.[2][3] Gli elementi del periodo 2 vanno da litio a neon. I sette elementi da litio a fluoro sono i primi elementi dei loro gruppi. Questi sette elementi hanno varie proprietà in comune con i loro congeneri più pesanti, dato che hanno la stessa configurazione elettronica esterna, ma molto spesso mostrano anche differenze notevoli. Ad esempio, ossigeno e azoto sono gas formati da molecole biatomiche (O2 e N2), mentre zolfo e fosforo sono solidi con molecole poliatomiche o catene (ad es. S8 e P4). In pratica, nei gruppi 13-16 il primo elemento del gruppo si differenzia notevolmente dai congeneri superiori, e quindi non è utile considerare boro, carbonio, azoto e ossigeno come prototipi di comportamento del rispettivo gruppo. I gruppi 1 e 17 sono invece più omogenei, nel senso che i primi elementi (litio e fluoro) mostrano più strette analogie con gli altri elementi del loro gruppo. Il gruppo 2 è in una situazione intermedia: il berillio è ancora abbastanza simile ai congeneri inferiori, ma le differenze sono più marcate rispetto ai gruppi 1 e 17.
Lungo il periodo si osserva una progressiva variazione della stabilità di cationi e anioni dei vari elementi. Il motivo di questo andamento si può desumere considerando come varia l’energia di prima ionizzazione negli elementi lungo il periodo (figura). Per il litio il valore è basso, 5,392 eV (520,2 kJ/mol),[4] ed è quindi piuttosto facile formare lo ione Li+, che si può osservare sia allo stato solido che in soluzione. Queste considerazioni rendono anche conto della grande reattività del litio verso ossigeno, azoto, acqua e altri elementi.
Per il berillio, l’energia di prima ionizzazione è già più elevata, 9,322 eV (899 kJ/mol)[5] rispetto al litio, e quella di seconda ionizzazione lo è ancora di più 18,21 eV (1.757 kJ/mol).[6] Per questo motivo la perdita di due elettroni per formare Be2+ avviene solo con gli elementi più elettronegativi, tanto che anche in BeF2 i legami hanno un apprezzabile grado di covalenza.
Negli elementi successivi le energie di ionizzazione diventano così alte da rendere impossibile la formazione del catione semplice. Come si nota nella figura, i valori della energia di ionizzazione di boro, carbonio e azoto aumentano regolarmente, ma sono più bassi di quanto previsto estrapolando i valori di litio e berillio. Ciò si deve al fatto che gli elettroni in orbitali p sono schermati dagli elettroni s e sono quindi rimossi con meno difficoltà. La figura mostra un’altra discontinuità tra azoto e ossigeno, interpretabile considerando che nell'azoto il livello 2p è semipieno, con la stabilità connessa all'energia di scambio elettronico[7] (regola di Hund) di un sottoguscio semiriempito,[8] mentre in ossigeno, fluoro e neon gli elettroni aggiunti entrano in orbitali che contengono già un elettrone, per cui la loro rimozione è in tal senso parzialmente favorita.
Per il boro non si osserva una chimica del catione semplice, ma si hanno legami covalenti in composti come gli ossoanioni e altrettanto covalenti negli idruri.
Con il carbonio iniziano a formarsi anioni, anche se poco comuni ed instabili come C22–, derivanti dall'acetilene.
L'azoto ha affinità elettronica negativa, sebbene di valore molto piccolo,[9] come risultato della stabilità del sottoguscio semipieno 2p3 che l'aggiunta di un ulteriore elettrone distruggerebbe.[8] Di conseguenza, composti formulabili come contenenti formalmente anioni N3– hanno una certa stabilità solo quando si trovano in nitruri di metalli molto elettropositivi (es. Li3N, Mg3N2). La stabilità degli anioni continua a crescere continuando verso destra nel periodo. L'ossigeno ha prima affinità elettronica positiva (1,439 eV),[10] ma la seconda è negativa.[11] Anche per questo, lo ione ossido non può esistere in soluzione acquosa, come si vede da queste reazioni:
- O2– + H2O → 2 OH– K > 1022
- F– + H2O → HF + OH– K = 10–7
e gli ossidi a carattere decisamente ionico si trovano tra quelli dei metalli alcalini e alcalino-terrosi e dei lantanidi. L'affinità elettronica del fluoro è decisamente più alta (3,401 eV)[12] e così i fluoruri metallici sono quasi tutti ionici.
Il carbonio è il primo non metallo del secondo periodo e la sua chimica è dominata da legami singoli, doppi e tripli, con sé stesso o con azoto, ossigeno o altri elementi. Il carbonio è unico nella sua capacità di formare catene di legami C–C ripetuti di lunghezza qualsiasi (catenazione). Il carbonio, assieme all’azoto e all’ossigeno, può anche formare facilmente legami pπ-pπ, date le loro piccole dimensioni atomiche. Questo rende possibile la vasta chimica del carbonio associata ai legami multipli.
L’azoto gassoso è formato da molecole N≡N assai poco reattive, perché il triplo legame è molto stabile:
- N2 (g) → 2 N (g) ∆H = 945 kJ/mol
I composti dell’azoto di solito sono covalenti e contengono prevalentemente legami singoli e doppi e in alcuni casi tripli, come ad esempio nello ione cianuro (C≡N–) e diazonio (−N+≡N).
A confronto con l’azoto, anche l’ossigeno gassoso forma molecole biatomiche, ma queste sono molto reattive, sia perché il legame è più debole (ordine di legame 2, invece che 3 in N2):
- O2 (g) → 2 O (g) ∆H = 496 kJ/mol
e sia perché la molecola O2 è un biradicale, e quindi la molecola è paramagnetica, con due elettroni spaiati (vedi diagramma degli orbitali molecolari). Molta chimica dell’ossigeno coinvolge legami covalenti, anche multipli, ma nei solidi sono presenti vari anioni ben definiti: O2–, O2– e O22– (ossido, superossido e perossido). Esiste inoltre l'importante ione idrossido OH–, sia in solidi che in soluzione acquosa.
Il fluoro gassoso forma molecole biatomiche molto reattive a causa della bassa energia di legame in F2. Lo ione fluoruro esiste in composti ionici, ma il fluoro dà luogo anche a composti covalenti X–F; , data l’alta elettronegatività del fluoro, questi ultimi i legami sono più polari di quelli formati dagli alogeni inferiori (Cl, Br, I).
Gli elementi appartenenti al periodo 2 devono obbedire alla regola dell'ottetto, dato che hanno a disposizione solo quattro orbitali (2s, 2px, 2py, 2pz); di conseguenza possono essere impegnati al massimo in quattro legami complessivi: 4 singoli, 2 singoli e 1 doppio, 2 doppi, o 1 singolo e 1 triplo. Questa limitazione non c’è più a partire dal periodo successivo dove, oltre agli orbitali 3s e3p, sono disponibili anche gli orbitali 3d vuoti aventi energia non troppo alta. Un esempio tipico è quello del confronto tra azoto e fosforo. Usando il formalismo della teoria del legame di valenza, il fosforo ha configurazione elettronica 3s23p33d0, e dunque con tre elettroni spaiati può fare tre legami, come ad esempio in PCl3. Il fosforo può effettuare una promozione elettronica allo stato di valenza 3s13p33d1 con cinque elettroni spaiati; ciò richiede poca energia, facilmente compensata dalla formazione dei due legami aggiuntivi (PCl5). Inoltre, il fosforo può utilizzare gli altri orbitali d vuoti per accettare coppie di elettroni da basi di Lewis, come succede ad esempio in PF6–. Per confronto, l’azoto ha configurazione elettronica 2s22p3, e con tre elettroni spaiati può fare tre legami (NH3), ma non ha modo di avere cinque elettroni spaiati.
Per il carbonio la promozione da 2s22p2 a 2s12p3 fornisce la possibilità di fare quattro legami covalenti. Procedendo verso destra nel periodo, gli elementi hanno sempre meno elettroni spaiati disponibili, e diminuisce quindi il numero di legami covalenti possibili: NH3, H2O, HF. Anche spostandosi dal carbonio verso sinistra diminuisce il numero di legami covalenti possibili, perché non ci sono abbastanza elettroni da spaiare: BCl3, BeH2, LiH.
Quando in un composto l’ottetto è completo e ci sono coppie elettroniche non condivise, il composto può agire da base di Lewis. I composti di azoto hanno normalmente una coppia non condivisa (ad esempio NH3), mentre i composti di ossigeno ne hanno due (ad esempio H2O). Normalmente solo una coppia può essere donata ad un acido di Lewis. Così, da specie tipo NR3 è facile formare cationi di ammonio quaternario tipo NR4+, e in acqua è facile ottenere H3O+, ma l’ossigeno non forma quattro legami covalenti.
Interazioni acido base secondo Lewis si hanno anche in composti elettron deficienti, cioè che hanno meno di otto elettroni esterni; questi tendono ad agire da acidi di Lewis in modo da completarlo. Questo comportamento si osserva ad esempio nel berillio e nel boro. Composti tipo BeX2 si combinano con basi di Lewis formando specie tipo BeX2L2, e composti tipo BF3 si legano a specie di azoto o ossigeno come NH3, NR3, H2O, Et2O, ecc. formando addotti:
- NH3 + BF3 → H3+N––BF3
- Et2O + BF3 → Et2+O––BF3
Interazioni donatore-accettore non sono limitate a elementi del periodo 2, ma possono avvenire tutte le volte che ci sono orbitali vuoti (acidi di Lewis) e coppie non condivise (basi di Lewis). Composti di molti elementi possono comportarsi da accettori, ma i composti che agiscono da basi di Lewis hanno in genere come atomi donatori:
- azoto, fosforo e arsenico tricoordinati (NR3, PR3, AsR3)
- ossigeno e zolfo dicoordinati (H2O, RS–)
- gli ioni alogenuro e pseudoalogenuro (CN–, SCN–)
- lo ione idruro e i carbanioni come CH3– e C6H5–.
Per quanto riguarda gli stati di ossidazione, questi dipendono dalla tendenza a raggiungere una configurazione elettronica esterna di gas nobile, e sono quindi correlati col numero del gruppo (vedi figura). Nel blocco s la situazione è semplice, dato che il numero di ossidazione (oltre all’ovvio valore zero) è sempre positivo e uguale al numero del gruppo. Per gli elementi del blocco p (esclusi i gas nobili) la situazione si complica. I numeri di ossidazione più ovvi nei gruppi 13-15 si ottengono come (numero del gruppo – 10) e corrispondono alla rimozione formale di tutti gli elettroni esterni. Per i gruppi 16 e 17 bisogna invece fare (numero del gruppo – 18), che corrisponde all’acquisto formale degli elettroni mancanti per raggiungere l’ottetto. Gli elementi del blocco p possono però avere anche altri numeri di ossidazione per vari motivi:
- Il segno (positivo o negativo) è dovuto alla definizione del numero di ossidazione, che dipende dall’elettronegatività degli atomi che fanno parte del composto. Ad esempio l’azoto avrà numero di ossidazione –3 in NH3 e +5 in HNO3. Questi due numeri sono il minimo e il massimo possibili, corrispondenti formalmente ad acquistare i tre elettroni che mancano a completare l’ottetto, e a perdere formalmente tutti gli elettroni del livello esterno.
- L’elemento può perdere o acquistare formalmente un numero inferiore di elettroni. Ad esempio nell’idrazina, H2N–NH2, l’azoto ha numero di ossidazione –2; nello ione perossido, O22–, il numero di ossidazione dell’ossigeno è –1.
Note
- ^ Laing 2007.
- ^ a b c d e f Cotton et al. 1991.
- ^ a b c d e f g h Greenwood e Earnshaw 1997.
- ^ Lithium, su webbook.nist.gov.
- ^ Berillium, su webbook.nist.gov.
- ^ J. E. Huheey, E. A. Keiter e R. L. Keiter, Chimica Inorganica, Principi, Strutture, Reattività, 2ª ed., Piccin, 1999, p. 37, ISBN 88-299-1470-3.
- ^ (EN) 2.2.3: Aufbau Principle, su Chemistry LibreTexts, 13 maggio 2022. URL consultato l'8 ottobre 2024.«The exchange interaction is sometimes called the exchange energy or exchange force.»
- ^ a b J. E. Huheey, E. A. Keiter e R. L. Keiter, Chimica Inorganica, Principi, Strutture, Reattività, 2ª ed., Piccin, 1999, pp. 25-27, ISBN 88-299-1470-3.
- ^ Chuangang Ning e Yuzhu Lu, Electron Affinities of Atoms and Structures of Atomic Negative Ions, in Journal of Physical and Chemical Reference Data, vol. 51, n. 2, 16 maggio 2022, DOI:10.1063/5.0080243. URL consultato l'8 ottobre 2024.
- ^ Oxygen, atomic, su webbook.nist.gov.
- ^ J. E. Huheey, E. A. Keiter e R. L. Keiter, Chimica Inorganica, Principi, Strutture, Reattività, 2ª ed., Piccin, 1999, p. 42, ISBN 88-299-1470-3.
- ^ Fluorine atom, su webbook.nist.gov.
Bibliografia
- F. A. Cotton, G. Wilkinson e P. L. Gaus, Principi di chimica inorganica, Milano, Casa Editrice Ambrosiana, 1991.
- (EN) N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN 0-7506-3365-4.
- (EN) M. Laing, Where to put hydrogen in a periodic table?, in Found. Chem., vol. 9, n. 2, 2007, pp. 127-137, DOI:10.1007/s10698-006-9027-5.
Elementi del periodo 1 – Elementi del periodo 2 – Elementi del periodo 3 – Elementi del periodo 4 – Elementi del periodo 5 – Elementi del periodo 6 – Elementi del periodo 7 – Elementi del periodo 8