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Franco Caroni: differenze tra le versioni

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|Nome = Franco
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|Epoca = 1900
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|Didascalia = Ritratto di Franco Caroni in una foto di [[Gustavo Alàbiso]], 2005
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|PostNazionalità = nel settore della musica jazz in Italia con [[Siena Jazz]]<ref name="Giornale">{{Cita notizia|lingua=it|autore=Stefano Zenni|url=https://www.giornaledellamusica.it/articoli/franco-caroni-il-sognatore-e-il-pragmatico|titolo=Un ricordo di Franco Caroni, fondatore di Siena Jazz e profeta della didattica jazz in Italia|pubblicazione=Il Giornale della Musica|giorno=6|mese=gennaio|anno=2024|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref><ref name="Musica Jazz">{{Cita notizia|lingua=it|autore=Alceste Ayroldi|url=https://www.musicajazz.it/come-nasce-siena-jazz-intervista-a-franco-caroni/|titolo=Siena Jazz: passato e presente raccontati da Franco Caroni|pubblicazione=Musica Jazz|giorno=4|mese=gennaio|anno=2024|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref>
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== Biografia ==
== Biografia ==
Bassista in vari gruppi rock, ottenne alcuni riconoscimenti anche a livello nazionale, ad esempio, con il complesso "Livello 7" con il quale ricevette il premio "Gruppo rivelazione italiano Città del Lazio 1974" e nello stesso anno prese parte ad una manifestazione a [[Campione d'Italia]] e ad altri festival nazionali. Un paio d'anni dopo si avvicinò alla musica jazz e nel 1977, con la moglie Marcella ed altri sei amici, tra i quali Luigi Campoccia, fondò l'Associazione Siena Jazz<ref name="Cittadino">{{Cita notizia|lingua=it|autore=|url=https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/2024/01/Franco-Caroni-curriculum-in-italiano.pdf|titolo=Franco Caroni|pubblicazione=Il Cittadino Online|giorno=3|mese=novembre|anno=2020|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref>. Campoccia ricorda che il primo seminario della neonata associazione fu quasi una scommessa, fatto in una specie di pollaio a [[Monteriggioni]]. Chiedemmo agli amici del [[Perigeo (gruppo musicale)|Perigeo]] di venire a tenere il corso per noi soci fondatori stessi, oltre a qualche altro che si aggregò, e [[Franco D'Andrea]], [[Giovanni Tommaso]], [[Bruno Biriaco]] e [[Claudio Fasoli]] accettarono e rimasero anche per gli anni a venire come docenti per i futuri allievi<ref name="CARONI">{{Cita notizia|lingua=it|autore=Luigi Campoccia|url=https://www.youtube.com/watch?v=gwQJH6mcvLM&t=12s|titolo=CARONI, IL RICORDO DI LUIGI CAMPOCCIA, trasmesso da Radio Siena Tv|pubblicazione=YouTube|giorno=4|mese=gennaio|anno=2004|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref>.
Bassista in vari gruppi rock, ottenne alcuni riconoscimenti anche a livello nazionale, ad esempio, con il complesso "Livello 7" col quale ricevette il premio "Gruppo rivelazione italiano Città del Lazio 1974" e nello stesso anno prese parte ad una manifestazione a [[Campione d'Italia]] e ad altri festival nazionali. Un paio d'anni dopo si avvicinò alla musica jazz e nel 1977 fondò l'Associazione Siena Jazz<ref name="Cittadino">{{Cita notizia|lingua=it|autore=|url=https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/2024/01/Franco-Caroni-curriculum-in-italiano.pdf|titolo=Franco Caroni|pubblicazione=Il Cittadino Online|giorno=3|mese=novembre|anno=2020|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref>. Uno dei fondatori, Luigi Campoccia, ricorda che: ''"Chiedemmo agli amici del [[Perigeo (gruppo musicale)|Perigeo]] di venire a tenere il corso e [[Franco D'Andrea]], [[Giovanni Tommaso]], [[Bruno Biriaco]] e [[Claudio Fasoli]] accettarono e rimasero anche per gli anni a venire come docenti per i futuri allievi"''<ref name="CARONI">{{Cita notizia|lingua=it|autore=Luigi Campoccia|url=https://www.youtube.com/watch?v=gwQJH6mcvLM&t=12s|titolo=CARONI, IL RICORDO DI LUIGI CAMPOCCIA, trasmesso da Radio Siena Tv|pubblicazione=YouTube|giorno=4|mese=gennaio|anno=2004|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref>.


In quegli anni il jazz in Italia stava rinascendo, anche grazie a [[Giorgio Gaslini]], ma si trattava ancora di sporadiche e atipiche manifestazioni. Caroni immaginava qualcosa di diverso e di continuativo, una alternativa a cominciare dalle fondamenta, quelle dell'insegnamento della musica, così oltre ai musicisti del Perigeo, arrivarono all'inizio [[Enrico Rava]], [[Enrico Pieranunzi]], [[Giancarlo Schiaffini]], [[Gianluigi Trovesi]], [[Patrizia Scascitelli]] e [[Giancarlo Gazzani]]. Quei docenti attirarono molti studenti che, studiando e suonando, diventarono loro stessi docenti. A Siena Jazz non venivano impartite solo lezioni di musica ma anche di [[musicologia]] ed il docente nei primi anni Ottanta fu [[Marcello Piras]]<ref name="Giornale"/>. Da quei primi seminari, tenutisi tra l'estate e l'inverno del 1978, cui presero parte un buon numero di studenti, si iniziò a parlare di "modello senese" e prese il via l'avventura dei Seminari di Siena Jazz quale centro di formazione. Negli anni Ottanta i corsi si aprirono anche alla musicologia e oltre a Marcello Piras e a Stefano Zenni, arrivarono musicisti che non avevano una formazione titpicamente jazzistica come ad esempio [[Antonio Caggiano (musicista)|Antonio Caggiano]], docente all’[[Accademia Musicale Chigiana]]<ref name="Musica Jazz"/>.
In quegli anni il jazz in Italia stava rinascendo, anche grazie a [[Giorgio Gaslini]], ma si trattava ancora di sporadiche manifestazioni. Caroni fondò una scuola di jazz in cui si iniziasse ad insegnare i vari settori del genere, così oltre ai musicisti del Perigeo, arrivarono all'inizio [[Enrico Rava]], [[Enrico Pieranunzi]], [[Giancarlo Schiaffini]], [[Gianluigi Trovesi]], [[Patrizia Scascitelli]] e [[Giancarlo Gazzani]]. Nella scuola non si impartivano solo lezioni pratiche ma anche di [[musicologia]] e il docente nei primi anni Ottanta fu [[Marcello Piras]]<ref name="Giornale"/>. Da quei primi seminari del 1978, cui si iscrisse un buon numero di studenti, si iniziò a parlare di "modello senese" per ciò che riguardava la formazione<ref name="Musica Jazz"/>. Negli anni Ottanta i corsi si aprirono anche alla musicologia e oltre a Marcello Piras e a Stefano Zenni, arrivarono musicisti che non avevano una formazione tipicamente jazzistica come ad esempio [[Antonio Caggiano (musicista)|Antonio Caggiano]], docente all'[[Accademia Musicale Chigiana]]<ref name="Musica Jazz"/>.


Nel 1989, a seguito della donazione dei libri e dei dischi della famiglia del critico [[Arrigo Polillo]], nacque il Centro Nazionale di Studi sul Jazz "Arrigo Polillo",<ref name="Cittadino"/> la più importante raccolta specializzata italiana ed una delle più importanti in Europa per la consultazione, formazione e ricerca<ref>{{Cita notizia|lingua=it|autore=|url=http://dati.san.beniculturali.it/SAN/complarc_SIUSA_san.cat.complArch.73216|titolo=Fondazione Siena Jazz - Centro nazionale di studi sul jazz Arrigo Polillo|pubblicazione=Ministero dei Beni Culturali|anno=2005|p=|accesso=5 novembre 2024|cid=}}</ref>. In questi anni furono poste le solide basi di Siena Jazz, in particolare l'assegnazione in via definitiva da parte del Comune della [[Fortezza Medicea (Siena)|Fortezza Medicea]] e il riconoscimento di struttura AFAM [[Alta formazione artistica, musicale e coreutica]] nel 2011 da parte del [[Ministero dell'istruzione e del merito|Ministero dell'Istruzione]], con la conseguente equiparazione di Siena Jazz ad un conservatorio musicale<ref name="Giornale"/>.
Intanto Caroni si stava laureando in farmacia nel 1992 e andò in pensione nel 2005 per dedicarsi completamente, come volontario, alla musica<ref name="CARONI"/>.

Nel 1989, avvenne un'altra delle intuizioni di Caroni che resero Siena capitale del jazz italiano: la donazione dei libri e dei dischi della famiglia del critico [[Arrigo Polillo]], grazie al quale creò il Centro Nazionale di Studi sul Jazz "Arrigo Polillo", una biblioteca e un archivio che con successive donazioni può vantare 70 000 supporti
sonori<ref name="Cittadino"/>. Primo centro del genere in Italia di consultazione, formazione e ricerca, unico nel suo genere in campo nazionale, diretto da Francesco Martinelli. Sono anni in cui Caroni realizzò le solide basi di Siena Jazz: l'assegnazione in via definitiva da parte del Comune della [[Fortezza Medicea]], cioè l'edificio che un tempo ospitava il biennio della scuola Sarrocchi, dopo averne risistemato le aule; ottenuto in anticipo sui tempi previsti la [[Norme della serie ISO 9000|certificazione ISO 9000]]; il riconoscimento nel 2011, dopo trattative sfiancanti con il [[Ministero dell'istruzione e del merito|Ministero dell'Istruzione]], il riconoscimento di struttura AFAM [[Alta formazione artistica, musicale e coreutica]], equirapando cioè Siena Jazz ad un conservatorio musicale<ref name="Giornale"/>.


Siena Jazz partecipò nel 1989 a [[L'Aia]], alla fondazione della I.A.S.J. – International Association of Schools of Jazz, una associazione che raccolse circa Cinquanta tra le più qualificate istituzioni musicali di alta formazione jazzistica del mondo. A Siena Jazz venne affidato il compito di organizzare i Meeting I.A.S.J nel 1992, 1997, 2007 e 2017<ref name="Cittadino"/>.
Siena Jazz partecipò nel 1989 a [[L'Aia]], alla fondazione della I.A.S.J. – International Association of Schools of Jazz, una associazione che raccolse circa Cinquanta tra le più qualificate istituzioni musicali di alta formazione jazzistica del mondo. A Siena Jazz venne affidato il compito di organizzare i Meeting I.A.S.J nel 1992, 1997, 2007 e 2017<ref name="Cittadino"/>.


Nel 2016 venne nominato nel Comitato Scientifico dell’[[Associazione I-Jazz]], l’associazione nazionale dei Festival di musica jazz<ref>{{Cita notizia|lingua=it|autore=|url=https://italiajazz.it/team/|titolo=Il Team|pubblicazione=I-Jazz|anno=2021|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref>.
Nel 2008 progettò l’International Jazz Master Program (In.Ja.M.), cioè tecniche dell’improvvisazione legate al jazz. Primo Corso biennale di Alto Perfezionamento Jazzistico in Europa con il coinvolgimento di 60 docenti, grandi artisti internazionali, per metà italiani e per metà statunitensi ed europei tra i quali figuravano [[Steve Kuhn]], [[Billy Hart]], [[John Abercrombie]], [[George Garzone]], [[Jerry Bergonzi]], [[Eddie Gomez]], [[Steve Turre]], [[Eddie Henderson]]. Per ogni strumento ogni studente aveva due docenti che insegnavamo in maniera diversa così lo studente era costretto a scegliere una terza strada, la propria. Questa metodologia è stata così coinvolgente che si sono formati anche vari gruppi musicali al termine del corso<ref name="Musica Jazz"/>.


== Riconoscimenti ==
Nel 2009 ricevette il "Mangia d'oro", la massima onorificenza della città di Siena, su proposta della [[Contrada della Tartuca]], con la motivazione: ''"Per aver costituito una delle più consolidate istituzioni internazionali nel campo della musica jazz"''<ref>{{Cita notizia|lingua=it|autore=|url=https://sienanews.it/cultura/e-scomparso-franco-caroni-padre-del-jazz-senese/|titolo=E’ scomparso Franco Caroni, padre del jazz senese|pubblicazione=Siena News|giorno=3|mese=gennaio|anno=2024|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref>.
Nel 2009 ricevette il "Mangia d'oro", la massima onorificenza della città di Siena, su proposta della [[Contrada della Tartuca]], con la motivazione: ''"Per aver costituito una delle più consolidate istituzioni internazionali nel campo della musica jazz"''<ref>{{Cita notizia|lingua=it|autore=|url=https://sienanews.it/cultura/e-scomparso-franco-caroni-padre-del-jazz-senese/|titolo=E’ scomparso Franco Caroni, padre del jazz senese|pubblicazione=Siena News|giorno=3|mese=gennaio|anno=2024|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref>.

Nel 2016 venne nominato nel Comitato Scientifico dell’[[Associazione I-Jazz]], l’associazione nazionale dei Festival di musica jazz che racchiude oltre quaranta fra le Istituzioni musicali italiane più qualificate del settore<ref>{{Cita notizia|lingua=it|autore=|url=https://italiajazz.it/team/|titolo=Il Team|pubblicazione=I-Jazz|anno=2021|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref>.

== Controversie ==
Per una istituzione come il Siena Jazz, la crisi del [[Monte dei Paschi]], come per altri settori della città, rappresentò per certi aspetti una vera e propria crisi. Come raccontò lo stesso Caroni alla domanda del giornalista nel 2019: ''"Noi ci siamo improvvisamente trovati a perdere 900 000 euro all’anno di contributi: una botta micidiale! Nonostante la mancanza di un supporto così importante, Siena Jazz ha continuato e continua a lavorare tanto. Per fortuna, come know how gestionale avevo l’abitudine di progettare con quattro anni di anticipo. Rimangono tuttavia diversi progetti in cantiere per i quali mancano ancora i finanziamenti. Sto aspettando da quattro anni di aprire il master biennale specialistico di jazz, per il quale ho già pianificato materie, orari, docenti e numero di aule"''. Aveva pensato anche lui di lasciare almeno una delle due cariche che ormai pesavano troppo sulle sue spalle: quella di direttore artistico e quella di presidente. Al giornalista disse: ''"Se nel 2018 mi verrà confermata la direzione artistica, la prolungherò per un altro mandato. Farò poi in modo che il passaggio di consegne avvenga in maniera indolore per evitare che qualcuno pensi che «le cose andavano meglio quando c’era il Caroni». Dopodiché, nel 2022 vorrei lasciare, ma prima di allora spero di riuscire a terminare il tetto della casa realizzando il master biennale specialistico"''<ref name="Musica Jazz"/>.

Alcuni giornali, come ad esempio La Nazione, che titolò "Conti in rosso a Siena Jazz «Il buco viene dal passato»" in data 26 maggio 2023, gettarono discredito sull'istituzione ma non si trattava affatto di un indebitamento come poi si scoprì: tutte le istituzioni senesi erano in crisi per il venir meno dei contributi consolidati da parte della Fondazione MPS (450 000 euro), di quelli del Comune di Siena ad opera del Commissario Prefettizio (150 000 euro), della Provincia di Siena (80 000 euro) e perfino a seguito della legge Delrio - legge 7 aprile 2014, n. 56, perdite alla voce cultura - (660 000 euro)<ref name="Idee in Comune">{{Cita notizia|lingua=it|autore=|url=https://www.ideeincomunesiena.it/2024/08/28/franco-caroni-aveva-ragione-e-non-solo-sul-nuovo-statuto/|titolo=Franco Caroni aveva ragione. E non solo sullo Statuto|pubblicazione=Idee in Comune Siena |giorno=28|mese=agosto|anno=2024|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref>. Non si posero che due alternative: o chiudere come ad esempio l'Enoteca di Siena o sottoscrivere a garanzia una fidejussione personale come fece Franco Caroni. In questo modo, Siena Jazz fu salvata, i dipendenti continuarono a percepire uno stipendio, salvaguardando l’attività nonché il ruolo internazionale ormai riconosciuto<ref name="CARONI"/>. Peraltro, non è vero neppure che negli ultimi dieci anni il bilancio di Siena Jazz sarebbe sempre stato in rosso: dati alla mano è esattamwente vero il contrario, il bilancio è sempre stato in pareggio finanziario, tranne che nel 2021, quando la [[Regione Toscana]] non elargì i 100 000 euro<ref name="Idee in Comune"/>.

Il Comune di Siena aveva deliberato in data 4 agosto 2022 la nuova composizione del Consiglio d'Amministrazione del Siena Jazz, modificando di fatto lo Statuto. In pratica, prima prevedeva cinque rappresentanti del Comune, tre dell’Associazione e uno della Provincia, dopo la modifica la nuova composizione sarebbe stata sei rappresentanti del Comune, uno dell’Associazione, uno della Provincia e uno della Regione<ref name="La Nazione">{{Cita notizia|lingua=it|autore=|url=https://www.lanazione.it/siena/cronaca/siena-jazz-e-il-nuovo-statuto-il-tribunale-annulla-la-delibera-d59afb13?live|titolo=Siena Jazz e il nuovo statuto. Il tribunale annulla la delibera|pubblicazione=La Nazione|giorno=28|mese=agosto|anno=2024|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref>. Il testo venne scritto da Franco Caridi, segretario comunale della giunta [[Luigi De Mossi]], che ne accolse le richieste, come del resto dichiara l'assessore Enrico Tucci: ''"Il Comune di Siena era pienamente consapevole di questa possibilità, derivata dalle scelte della passata amministrazione"''<ref>{{Cita notizia|lingua=it|autore=|url=https://www.centritalianews.it/siena-jazz-assessore-tucci-entro-brevissimo-il-nuovo-statuto-che-consolida-la-struttura-politica-e-gestionale-dellistituto-introducendo-e-aprendo-alla-partecipazione-degli-o/|titolo=Siena Jazz: assessore Tucci, “entro brevissimo il nuovo Statuto che consolida la struttura politica e gestionale dell’istituto introducendo e aprendo alla partecipazione degli organi accademici alla vita universitaria secondo i principi definiti dal Ministero dell’Università”|pubblicazione=Centritalia News|giorno=27|mese=agosto|anno=2024|p=|accesso=12 settembre 2024|cid=}}</ref> cioè dell'annuillamento della delibera. Ciò che spinse Caroni a fare ricorso contro quella delibera fu essenzialmente il pensiero che le modifiche allo statuto non erano state concordate né autorizzate dall’AFAM e perciò si temeva che comportassero la decadenza delle autorizzazioni rilasciate per i corsi accademici. Il 28 agosto 2024 il Tribunale di Siena ha annullato la delibera per vizio di forma<ref name="La Nazione"/>. Purtroppo, non ha fatto in tempo a sapere che aveva ragione.<ref name="Idee in Comune"/>


== Note ==
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== Voci correlate ==
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* [[Arrigo Polillo]]
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Versione attuale delle 16:08, 26 nov 2024

Ritratto di Franco Caroni in una foto di Gustavo Alàbiso, 2005

Franco Caroni (Siena, 16 luglio 1949Follonica, 3 gennaio 2024) è stato un musicista e direttore artistico italiano, fondatore dell'accademia Siena Jazz[1][2].

Bassista in vari gruppi rock, ottenne alcuni riconoscimenti anche a livello nazionale, ad esempio, con il complesso "Livello 7" col quale ricevette il premio "Gruppo rivelazione italiano Città del Lazio 1974" e nello stesso anno prese parte ad una manifestazione a Campione d'Italia e ad altri festival nazionali. Un paio d'anni dopo si avvicinò alla musica jazz e nel 1977 fondò l'Associazione Siena Jazz[3]. Uno dei fondatori, Luigi Campoccia, ricorda che: "Chiedemmo agli amici del Perigeo di venire a tenere il corso e Franco D'Andrea, Giovanni Tommaso, Bruno Biriaco e Claudio Fasoli accettarono e rimasero anche per gli anni a venire come docenti per i futuri allievi"[4].

In quegli anni il jazz in Italia stava rinascendo, anche grazie a Giorgio Gaslini, ma si trattava ancora di sporadiche manifestazioni. Caroni fondò una scuola di jazz in cui si iniziasse ad insegnare i vari settori del genere, così oltre ai musicisti del Perigeo, arrivarono all'inizio Enrico Rava, Enrico Pieranunzi, Giancarlo Schiaffini, Gianluigi Trovesi, Patrizia Scascitelli e Giancarlo Gazzani. Nella scuola non si impartivano solo lezioni pratiche ma anche di musicologia e il docente nei primi anni Ottanta fu Marcello Piras[1]. Da quei primi seminari del 1978, cui si iscrisse un buon numero di studenti, si iniziò a parlare di "modello senese" per ciò che riguardava la formazione[2]. Negli anni Ottanta i corsi si aprirono anche alla musicologia e oltre a Marcello Piras e a Stefano Zenni, arrivarono musicisti che non avevano una formazione tipicamente jazzistica come ad esempio Antonio Caggiano, docente all'Accademia Musicale Chigiana[2].

Nel 1989, a seguito della donazione dei libri e dei dischi della famiglia del critico Arrigo Polillo, nacque il Centro Nazionale di Studi sul Jazz "Arrigo Polillo",[3] la più importante raccolta specializzata italiana ed una delle più importanti in Europa per la consultazione, formazione e ricerca[5]. In questi anni furono poste le solide basi di Siena Jazz, in particolare l'assegnazione in via definitiva da parte del Comune della Fortezza Medicea e il riconoscimento di struttura AFAM Alta formazione artistica, musicale e coreutica nel 2011 da parte del Ministero dell'Istruzione, con la conseguente equiparazione di Siena Jazz ad un conservatorio musicale[1].

Siena Jazz partecipò nel 1989 a L'Aia, alla fondazione della I.A.S.J. – International Association of Schools of Jazz, una associazione che raccolse circa Cinquanta tra le più qualificate istituzioni musicali di alta formazione jazzistica del mondo. A Siena Jazz venne affidato il compito di organizzare i Meeting I.A.S.J nel 1992, 1997, 2007 e 2017[3].

Nel 2016 venne nominato nel Comitato Scientifico dell’Associazione I-Jazz, l’associazione nazionale dei Festival di musica jazz[6].

Riconoscimenti

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Nel 2009 ricevette il "Mangia d'oro", la massima onorificenza della città di Siena, su proposta della Contrada della Tartuca, con la motivazione: "Per aver costituito una delle più consolidate istituzioni internazionali nel campo della musica jazz"[7].

  1. ^ a b c Stefano Zenni, Franco Caroni, il sognatore e il pragmatico, in Il Giornale della Musica, 6 gennaio 2024. URL consultato il 12 settembre 2024.
  2. ^ a b c Alceste Ayroldi, Siena Jazz: passato e presente raccontati da Franco Caroni, in Musica Jazz, 4 gennaio 2024. URL consultato il 12 settembre 2024.
  3. ^ a b c Franco Caroni (PDF), in Il Cittadino Online, 3 novembre 2020. URL consultato il 12 settembre 2024.
  4. ^ Luigi Campoccia, CARONI, IL RICORDO DI LUIGI CAMPOCCIA, trasmesso da Radio Siena Tv, in YouTube, 4 gennaio 2004. URL consultato il 12 settembre 2024.
  5. ^ Fondazione Siena Jazz - Centro nazionale di studi sul jazz Arrigo Polillo, in Ministero dei Beni Culturali, 2005. URL consultato il 5 novembre 2024.
  6. ^ Il Team, in I-Jazz, 2021. URL consultato il 12 settembre 2024.
  7. ^ E’ scomparso Franco Caroni, padre del jazz senese, in Siena News, 3 gennaio 2024. URL consultato il 12 settembre 2024.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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