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== Biografia == |
== Biografia == |
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Figlio del falegname Priamo e di Fernanda, entrambi antifascisti e perseguitati<ref>{{Cita notizia|lingua=it|autore=[[Roberto Barzanti]]|url=https://www.lanazione.it/siena/cronaca/aristeo-biancolini-il-partigiano-sindaco-mcg8ei2x|titolo=Aristeo Biancolini il partigiano sindaco|pubblicazione=La Nazione Cronaca|giorno=6|mese=gennaio|anno=2021|p=|accesso=9 dicembre 2024|cid=}}</ref>, fino all'età di diciassette anni visse a [[Roma]], a casa di parenti e frequentò le scuole fasciste come tutti gli altri ragazzi. Fin quando i parenti non raccontarono al ragazzo che cosa dovettero subire i suoi genitori, insieme ad altri ventiquattro persone, che i [[fascisti]] consideravano pericolosi e che furono percossi, torturati ed incarcerati, ciò ne causò la presa di coscienza<ref>{{Cita notizia|lingua=it|autore=[[Gad Lerner]], Laura Gnocchi|url=|titolo=Noi Partigiani - Memoriale della Resistenza Italiana|pubblicazione=Feltrinelli|anno=2022|pp=299-303|cid=}}</ref>. |
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Figlia di un costruttore, è stata assistente medico nell'ospedale di [[Innsbruck]], dove si avvicina alla fotografia medica<ref name="Architekturzentrum">{{Cita notizia|lingua=en|autore=Dietmar Steiner|url=https://web.archive.org/web/20160304033146/http://www.azw.at/item.php?item_id=135&lang_id=en|titolo=margherita spiluttini. räumlich|pubblicazione=Architekturzentrum Wien|anno=2016|p=|accesso=8 dicembre 2024|cid=}}</ref>, e successivamente opera nel reparto di medicina nucleare dell'Ospedale Generale di Vienna, dove le sue prime immagini sono state quelle radiologiche del corpo umano<ref name="Standard">{{Cita notizia|lingua=de|autore=Wojciech Czaja|url=https://www.derstandard.de/story/2000144139690/architekturfotografin-margherita-spiluttini-gestorben|titolo=Architekturfotografin Margherita Spiluttini gestorben|pubblicazione=Der Standard|giorno=3|mese=marzo|anno=2023|p=|accesso=8 dicembre 2024|cid=}}</ref>. Nel 1970 sposò l'architetto [[Adolf Krischanitz]] (nato nel 1946) che intese indagare nuove forme di architettura tra installazioni, performance e film sperimentali in collaborazione col gruppo "Missing Link". In seguito alla nascita della figlia Ina che Spiluttini prese in considerazione l'ipotesi di lavorare con la fotografia, anche se ancora non aveva chiara la direzione verso cui muoversi, ma in ogni caso non pensava di porsi in nessun ambito artistico<ref name="Architekturzentrum"/>. |
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Negli anni Settanta in Austria non c'erano scuole d'arte di fotografia e questa era in genere riferita ad un mestiere e al reportage e mancavano gallerie specifiche o circoli di dibattito e approfondimento. Spiluttini si adeguò alla situazione e realizzò alcuni servizi fotografici per una rivista edita dal [[Partito Comunista d'Austria]] e su alcuni concerti di musica pop per la rivista "Wiener". Fu solo negl decennio successivo, con il movimento e la fondazione della rivista [[Camera Austria]] ad opera principalmente di [[Christine Frisinghelli]] e Manfred Willmann, che anche la carriera di Spiluttini si definì, quando iniziarono a scrivere regolarmente di architettura incaricando proprio lei di realizzare servizi fotografici da pubblicare sulla nuova rivista con i commenti di architetti e addetti ai lavori<ref name="Architekturzentrum"/>. |
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La sua carriera, come fotografa di architettura, decollò negli anni Novanta, quando nel 1991 ricevette numerosi inviti a partecipare all'edizione della [[Biennale di Venezia]]<ref name="Architekturzentrum"/> e nello stesso anno divorziò dal marito, tornando ad utilizzare il suo nome da nubile<ref name="Standard"/>. Da quel momento le richieste furono vertiginose ed ha lavorato per i maggiori architetti ed ingegneri del mondo: [[Tadao Ando]], [[Michelangelo Pistoletto]], [[Renzo Piano]], [[Álvaro Siza Vieira]], [[Ólafur Elíasson]], [[Aldo Rossi]], [[Ludwig Mies van der Rohe]], [[Sol LeWitt]] e tantissimi altri<ref name="Standard"/>, come le sue innumerevoli pubblicazioni e monografie possono documentare. Del resto, iniziò sempre più ad operare anche in territorio svizzero<ref name="Architekturzentrum"/> ed è stata per anni la fotografa ufficiale dello studio svizzero [[Herzog & de Meuron]]<ref name="Standard"/>. |
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Dal 2000 al 2002 insegnò all'Università di [[Linz]]. Nel frattempo, nel 1995, le era stata diagnosticata la [[sclerosi multipla]], ma dal 2006 dovette utilizzare una sedia a rotelle, cosa che le rese sempre più difficile riuscire a fotografare. Il suo compagno, l'architetto [[Gunther Wawrik]] (1930-2023), morì poche settimane prima di lei<ref name="Standard"/>. |
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* [[Resistenza italiana]] |
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* [[Storia delle donne fotografe]] |
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Versione delle 17:45, 9 dic 2024
Aristeo Biancolini (Chianciano Terme, 11 dicembre 1924 – Chianciano Terme, 5 gennaio 2021) è stato un partigiano e politico italiano.
Biografia
Figlio del falegname Priamo e di Fernanda, entrambi antifascisti e perseguitati[1], fino all'età di diciassette anni visse a Roma, a casa di parenti e frequentò le scuole fasciste come tutti gli altri ragazzi. Fin quando i parenti non raccontarono al ragazzo che cosa dovettero subire i suoi genitori, insieme ad altri ventiquattro persone, che i fascisti consideravano pericolosi e che furono percossi, torturati ed incarcerati, ciò ne causò la presa di coscienza[2].
Note
- ^ Roberto Barzanti, Aristeo Biancolini il partigiano sindaco, in La Nazione Cronaca, 6 gennaio 2021. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ Gad Lerner, Laura Gnocchi, Noi Partigiani - Memoriale della Resistenza Italiana, in Feltrinelli, 2022, pp. 299-303.
Voci correlate
Collegamenti esterni
