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Un '''periodico''' (dalla lingua latina ''periodĭcu(m)'', e dal greco ''periodikós'', da ''períodos''<ref>Periodo.</ref>) è un prodotto [[editoria|editoriale]], pubblicato costantemente nel [[tempo]], ad intervalli regolari (come ad esempio i [[quotidiano|quotidiani]], i settimanali, i quindicianali, i mensili, i bimestrali, o gli annuari) o irregolari. I periodici raccolgono informazioni tematiche di vario genere, dall'attualità al costume, dalla società alla moda, dai [[fumetto|fumetti]] alle illustrazioni, dallo sport agli studi scientifici, medici o letterari. Esistono periodici specialistici, pensati per un pubblico ristretto, così come pubblicazioni per il grande pubblico. Possono essere distribuiti sia su supporto [[carta]]ceo che digitale. Esistono versioni pensate appositamente per [[Tablet PC|tablet]] e [[smartphone]]. |
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[[File:Zeitschriften.JPG|thumb|Periodici in vendita in Francia nel 2004]] |
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Un '''periodico''' ({{latino|periodĭcu[m]|prep=dal}}, e {{lang-grc|περιοδικός|periodikós|t2=περίοδος|t2'=períodos|t2"=periodo|da=si|da2=si|p=si|pp=si}}) è un prodotto [[editoria]]le, diverso da un [[Quotidiano|giornale quotidiano]],<ref>{{Treccani|periodico|periodico}}</ref> pubblicato a intervalli regolari nel tempo sotto uno stesso [[testata giornalistica|titolo]]. Sono periodici i settimanali, i quindicinali, i mensili, i bimestrali e gli annuari. Ogni fascicolo è numerato o datato progressivamente e la numerazione si rinnova generalmente a ogni annata. |
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Esistono periodici specialistici, pensati per un pubblico ristretto, così come pubblicazioni per il grande pubblico. Possono essere distribuiti sia sul tradizionale supporto [[carta]]ceo, sia sempre più spesso anche su supporto [[Digitale (informatica)|digitale]] (e talvolta persino solo [[Online e offline|on-line]]); alcune versioni sono pensate per [[Tablet PC|tablet]] o [[smartphone]]. |
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== Periodici su supporto cartaceo == |
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Il periodico in forma cartacea è chiamato ''[[giornale]]''. Il termine giornale però ha un significato più ampio di "periodico in forma cartacea" in quanto il giornale può anche essere una pubblicazione in forma cartacea aperiodica, non sempre quindi un giornale è un periodico. |
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== Classificazione dei periodici in base alla denominazione e al contenuto == |
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I periodici possono essere classificati come segue: |
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* ''[[quotidiano]]'': è un giornale periodico con frequenza di pubblicazione giornaliera. In teoria un quotidiano è un periodico quindi potrebbe anche non essere in forma cartacea ma elettronica, nella pratica però non esistono quotidiani non cartacei quindi il quotidiano si può considerare anche come una tipologia specifica di giornale. Solitamente un quotidiano riporta notizie di vario genere, ma esistono anche quotidiani che si occupano in modo particolare di un determinato settore dell'informazione, come ad esempio i quotidiani sportivi o quelli economici. |
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I periodici possono essere classificati, in base alla loro denominazione (indicata nel titolo o nel sottotitolo) e al loro contenuto (d'informazione più o meno approfondita), come segue: |
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* ''[[giornale]]'': è una pubblicazione periodica in forma cartacea. La periodicità comprende anche quella giornaliera. Tipicamente è composto di fogli non rilegati. In questo senso si distingue dalla rivista. Anche la carta da giornale (non patinata) è diversa da quella di una rivista (patinata); |
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*''[[giornale]]'': è un periodico con frequenza di pubblicazione che, contrariamente a ciò che farebbe pensare il nome, può anche non essere giornaliera: in tal caso è una rivista di aggiornamento e approfondimento specialistico. Ad esempio, «[[Il Giornale dell'Arte]]» è un mensile, il «[[Giornale storico della letteratura italiana]]» è trimestrale. Fu il titolo di importanti periodici letterari e scientifici cessati, come il «[[Giornale arcadico di scienze, lettere ed arti|Giornale Arcadico]]», il «[[Giornale degli economisti e Annali di economia|Giornale degli economisti]]», il «[[Giornale di matematiche]]», ecc. |
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⚫ | *''[[rivista]]'': è un periodico con frequenza di pubblicazione non giornaliera. Solitamente tratta in modo approfondito un determinato argomento per un pubblico specializzato, oppure riporta fatti d'attualità per un vasto pubblico; in questo secondo caso è anche chiamata [[Rotocalco (giornalismo)|rotocalco]]. È il titolo di importanti periodici come la «[[Rivista di filologia e di istruzione classica]]» e la «[[Rivista di filosofia]]». |
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*''[[almanacco]]ː'' è un periodico con frequenza di pubblicazione annuale. Al calendario dell'anno successivo aggiunge informazioni meteorologiche e astronomiche o astrologiche (così, ad esempio, il calendario e almanacco di [[Frate Indovino]]), oppure raccoglie un insieme di notizie statistiche in ambiti specifici relative all'anno precedente. È il titolo di importanti periodici [[Araldica|araldici]] come l'«[[Almanacco di Gotha]]», sportivi come l'«[[Almanacco illustrato del calcio]]» e anche letterari come in Francia l'«[[Almanach des Muses]]». |
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== Classificazione dei periodici in base alla cadenza di pubblicazione == |
== Classificazione dei periodici in base alla cadenza di pubblicazione == |
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In ordine decrescente di frequenza di pubblicazione le tipologie più comuni di periodici sono: |
In ordine decrescente di frequenza di pubblicazione, le tipologie più comuni di periodici sono: |
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* ''[[quotidiano]]'' (uscita giornaliera): si tratta esclusivamente di pubblicazioni in forma cartacea che solitamente riportano notizie di vario genere (politiche, d'attualità, sportive, economiche ecc.); |
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* ''bisettimanale'' (due uscite settimanali a giorni prefissati): ad esempio, i giornali di annunci economici o alcuni giornali di notizie locali; |
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* ''[[settimanale]]'' (uscita in un giorno prefissato della [[settimana]]): ad esempio i rotocalchi come «[[Gente (periodico)|Gente]]» e «[[Panorama (rivista)|Panorama]]», riviste d'informazione televisiva come «Telesette», periodici d'attualità sportiva come «[[Autosprint]]»; molti fumetti di grande diffusione, come «[[Topolino (libretto)|Topolino]]». Il settimanale era detto anche ''ebdomadario'' (dal [[lingua greca antica|greco antico]], ἑβδομάς -άδος, da ἔβδομος "settimo");<ref>{{Treccani|ebdomadario|ebdomadario|v=sì}}</ref> |
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* ''settimanale'' (uscita in un giorno prefissato della [[settimana]]): esempio tipico i rotocalchi, le riviste di informazione televisiva, i ''magazine'' d’attualità; è detto anche ''ebdomadario'' dal [[lingua latina|latino]] ''hebdomadarius''<ref>Cf. [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Vocabolario_online/E/VIT_III_E_036486.xml ''Vocabolario Treccani online''].</ref> (derivante dal [[lingua greca antica|greco antico]] ἑβδομάς -άδος, da ἔβδομος "settimo");<ref>Cf. [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Vocabolario_online/E/VIT_III_E_036485.xml ''Vocabolario Treccani online''].</ref> |
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* ''quattordicinale'' (uscita ogni due settimane); |
* ''quattordicinale'' (uscita ogni due settimane); |
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* ''quindicinale'' o ''bimensile'' (uscita due volte al mese): esempio |
* ''quindicinale'' o ''bimensile'' (uscita due volte al mese): ad esempio, ''magazine'' d'informazione non strettamente legati all'attualità; |
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* ''[[mensile]]'' (in genere in uscita nei primi giorni del mese): ad esempio, riviste di approfondimento su argomenti specialistici o professionali ([[architettura]], [[giardinaggio]], [[bricolage]] ecc.); |
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* ''bimestrale'' e ''trimestrale'' (in genere in uscita nei primi giorni di ogni bimestre o trimestre): solitamente riviste e pubblicazioni [[scienza|scientifiche]] o [[Letteratura|letterarie]] e, nel caso specifico di quelle trimestrali, sovente anche di [[abbigliamento|moda]], in quanto la cadenza è confacente al ritmo stagionale delle collezioni d'abbigliamento; |
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* ''semestrale'' e ''annuale'': in genere le pubblicazioni che hanno tale cadenza sono cataloghi, annuari letterari e |
* ''semestrale'' e ''annuale'': in genere le pubblicazioni che hanno tale cadenza sono cataloghi, annuari letterari e/o scientifici, pubblicazioni stagionali legate a un particolare periodo dell'anno, pubblicazioni statistiche. |
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Singolare è il caso di un periodico [[Francia|francese]], ''La Bougie du sapeur'' ("La candela del pompiere"), giornale culturale e [[umorismo|umoristico]] che esce a cadenza quadriennale il 29 febbraio di ogni anno bisestile. La prima pubblicazione avvenne nel [[1980]] e l'undicesimo numero è apparso nel [[2020]].<ref>{{Cita web|url=https://www.periodicodaily.com/la-bougie-du-sapeur-in-edicola-solo-il-29-febbraio/|titolo=La Bougie du sapeur: in edicola solo il 29 febbraio}}</ref> |
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== Normativa italiana sulla pubblicazione dei periodici == |
== Normativa italiana sulla pubblicazione dei periodici == |
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L'art. 5 della Legge n. 47 del 1948 stabilisce che nessun giornale o periodico può essere pubblicato se non sia stato preventivamente registrato presso la cancelleria del [[Tribunale]] nella cui [[circoscrizione]] la pubblicazione ha sede. Il successivo art. 16 punisce chiunque intraprenda la pubblicazione di un giornale ovvero di un periodico, senza che sia stata eseguita la suddetta registrazione. |
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La legge |
La legge inoltre impone che vi sia un [[direttore responsabile]] iscritto all'[[Ordine dei giornalisti|Albo dei giornalisti]], nell'elenco dei professionisti oppure in quello dei pubblicisti. |
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L'art. 1, comma 1, legge n. 62 del 2001, statuisce che “per prodotto editoriale, ai fini della presente legge, si intende il prodotto realizzato su supporto cartaceo, ivi compreso il libro, o su supporto informatico, destinato alla pubblicazione o, comunque, alla diffusione di informazioni presso il pubblico con ogni mezzo, anche elettronico, o attraverso la radiodiffusione sonora e televisiva, con esclusione dei prodotti discografici o cinematografici” e stabilisce al successivo comma 3 che “al prodotto editoriale si applicano le disposizioni di cui all'art. 2 della legge 8 febbraio 1948 n. 47. Il prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una [[Testata giornalistica|testata]], costituente elemento identificativo del prodotto, è sottoposto, altresì, agli obblighi previsti dall'art. 5 della medesima legge n. 47 del 1948”. |
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Va chiarito che “il provvedimento di registrazione consiste in un mero controllo di legittimità della regolarità formale dei documenti prodotti e della rispondenza del loro contenuto alle disposizioni di legge. La registrazione di un periodico, quindi, non costituisce un limite preventivo alla libertà di stampa, essendo esclusa |
Va chiarito che “il provvedimento di registrazione consiste in un mero controllo di legittimità della regolarità formale dei documenti prodotti e della rispondenza del loro contenuto alle disposizioni di legge. La registrazione di un periodico, quindi, non costituisce un limite preventivo alla [[libertà di stampa]], essendo esclusa nell'emissione del suddetto provvedimento ogni valutazione discrezionale circa l'opportunità di consentire o meno la pubblicazione. La finalità della registrazione è unicamente quella di garantire la repressione degli abusi e di individuare i soggetti responsabili di eventuali illeciti commessi a mezzo stampa. Essa rappresenta soltanto una condizione di legittimità della pubblicazione, la cui mancanza dà luogo al reato di stampa clandestina. D'altro canto anche la [[Corte Costituzionale]], con sentenza n° 2 del 1971 ha escluso che le disposizioni in esame compromettano le libertà riconosciute e garantite dall'art. 21 della Carta, avendo ivi affermato che l'obbligo della registrazione riguarda esclusivamente i giornali quotidiani o periodici, sicché non pone alcuno ostacolo a che un soggetto manifesti il proprio pensiero con singoli stampati o con numeri unici.” (Tribunale di Modica, sentenza n. 194/08 dell'8 maggio 2008) |
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== Codice |
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Per quanto riguarda il [[codice a barre]], la normativa EAN ([[European Article Number]]) prevede che si utilizzi il codice EAN/UCC-13 a 13 cifre per l'indicazione della testata del periodico e una parte aggiuntiva (''add-on'') per l'indicazione del numero del periodico. |
Per quanto riguarda il [[codice a barre]], la normativa EAN ([[European Article Number]]) prevede che si utilizzi il codice EAN/UCC-13 a 13 cifre per l'indicazione della testata del periodico e una parte aggiuntiva (''add-on'') per l'indicazione del numero del periodico. |
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Le prime tre cifre del codice EAN/UCC sono 977 (che l'EAN riserva per i periodici) |
Le prime tre cifre del codice EAN/UCC sono 977 (che l'EAN riserva per i periodici); le 7 cifre seguenti (dalla 4 alla 10) rappresentano il codice ISSN (senza la cifra di controllo dell'ISSN). Le cifre 11 e 12 permettono di distinguere tra diverse varianti, più che altro collegate a variazioni di prezzo (ad esempio con 00 si indica una versione normale, con 06 una versione con [[gadget]], 61 con CD, 62 con musicassetta ecc.). |
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La tredicesima [[cifra]] è il codice di controllo calcolato con le normali regole EAN/UCC-13. La parte aggiuntiva, a 5 cifre, specifica il numero del periodico. Possono essere |
La tredicesima [[cifra]] è il codice di controllo calcolato con le normali regole EAN/UCC-13. La parte aggiuntiva, a 5 cifre, specifica il numero del periodico. Possono essere adottati diversi sistemi per la scelta delle 5 cifre. In Italia spesso per i quotidiani si utilizza la numerazione AMMGG, dove A è l'ultima cifra dell'[[anno]] di edizione, MM sono le due cifre del [[mese]] e GG le due cifre del [[giorno]]. |
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Per i periodici si utilizza la numerazione ANNNN, dove A è l'ultima cifra dell'anno di edizione e NNNN |
Per i periodici si utilizza la numerazione ANNNN, dove A è l'ultima cifra dell'anno di edizione e NNNN rappresenta il numero. Secondo lo standard italiano il formato utilizzato per NNNN è a discrezione dell'editore, purché il numero ottenuto sia diverso per ogni uscita del periodico; pertanto NNNN può rappresentare l'uscita del periodico a partire dall'inizio dell'anno oppure essere una numerazione ininterrotta. |
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== I periodici nelle biblioteche == |
== I periodici nelle biblioteche == |
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I periodici vengono spesso conservati nelle [[biblioteca|biblioteche]] in sale separate da quelle utilizzate per i [[libro|libri]]; anche le sale per la consultazione sono di solito separate da quelle dei libri. Spesso gli ultimi numeri sono direttamente disponibili al pubblico, mentre i numeri arretrati sono conservati in archivio. |
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La sezione della biblioteca che si occupa dei periodici, così come l'insieme dei locali destinati a questa funzione, è detta [[emeroteca]]. Frequentemente nelle biblioteche, al fine di ridurne lo spazio occupato, i periodici |
La sezione della biblioteca che si occupa dei periodici, così come l'insieme dei locali destinati a questa funzione, è detta [[emeroteca]]. Frequentemente nelle biblioteche, al fine di ridurne lo spazio occupato, i periodici dopo un certo tempo non vengono più conservati nella loro forma originale, ma vengono conservati in una loro riproduzione che occupa meno spazio (come riproduzioni in [[microfilm]] o microfiche). |
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Versione attuale delle 17:10, 24 lug 2024
Un periodico (dal latino periodĭcu[m], e dal greco antico περιοδικός?, periodikós, a sua volta da περίοδος, períodos, "periodo") è un prodotto editoriale, diverso da un giornale quotidiano,[1] pubblicato a intervalli regolari nel tempo sotto uno stesso titolo. Sono periodici i settimanali, i quindicinali, i mensili, i bimestrali e gli annuari. Ogni fascicolo è numerato o datato progressivamente e la numerazione si rinnova generalmente a ogni annata.
Esistono periodici specialistici, pensati per un pubblico ristretto, così come pubblicazioni per il grande pubblico. Possono essere distribuiti sia sul tradizionale supporto cartaceo, sia sempre più spesso anche su supporto digitale (e talvolta persino solo on-line); alcune versioni sono pensate per tablet o smartphone.
Classificazione dei periodici in base alla denominazione e al contenuto
[modifica | modifica wikitesto]I periodici possono essere classificati, in base alla loro denominazione (indicata nel titolo o nel sottotitolo) e al loro contenuto (d'informazione più o meno approfondita), come segue:
- giornale: è un periodico con frequenza di pubblicazione che, contrariamente a ciò che farebbe pensare il nome, può anche non essere giornaliera: in tal caso è una rivista di aggiornamento e approfondimento specialistico. Ad esempio, «Il Giornale dell'Arte» è un mensile, il «Giornale storico della letteratura italiana» è trimestrale. Fu il titolo di importanti periodici letterari e scientifici cessati, come il «Giornale Arcadico», il «Giornale degli economisti», il «Giornale di matematiche», ecc.
- rivista: è un periodico con frequenza di pubblicazione non giornaliera. Solitamente tratta in modo approfondito un determinato argomento per un pubblico specializzato, oppure riporta fatti d'attualità per un vasto pubblico; in questo secondo caso è anche chiamata rotocalco. È il titolo di importanti periodici come la «Rivista di filologia e di istruzione classica» e la «Rivista di filosofia».
- almanaccoː è un periodico con frequenza di pubblicazione annuale. Al calendario dell'anno successivo aggiunge informazioni meteorologiche e astronomiche o astrologiche (così, ad esempio, il calendario e almanacco di Frate Indovino), oppure raccoglie un insieme di notizie statistiche in ambiti specifici relative all'anno precedente. È il titolo di importanti periodici araldici come l'«Almanacco di Gotha», sportivi come l'«Almanacco illustrato del calcio» e anche letterari come in Francia l'«Almanach des Muses».
Classificazione dei periodici in base alla cadenza di pubblicazione
[modifica | modifica wikitesto]In ordine decrescente di frequenza di pubblicazione, le tipologie più comuni di periodici sono:
- trisettimanale (tre uscite settimanali a giorni prefissati): formula rara utilizzata da alcuni organi d'informazione locali;
- bisettimanale (due uscite settimanali a giorni prefissati): ad esempio, i giornali di annunci economici o alcuni giornali di notizie locali;
- settimanale (uscita in un giorno prefissato della settimana): ad esempio i rotocalchi come «Gente» e «Panorama», riviste d'informazione televisiva come «Telesette», periodici d'attualità sportiva come «Autosprint»; molti fumetti di grande diffusione, come «Topolino». Il settimanale era detto anche ebdomadario (dal greco antico, ἑβδομάς -άδος, da ἔβδομος "settimo");[2]
- quattordicinale (uscita ogni due settimane);
- quindicinale o bimensile (uscita due volte al mese): ad esempio, magazine d'informazione non strettamente legati all'attualità;
- mensile (in genere in uscita nei primi giorni del mese): ad esempio, riviste di approfondimento su argomenti specialistici o professionali (architettura, giardinaggio, bricolage ecc.);
- bimestrale e trimestrale (in genere in uscita nei primi giorni di ogni bimestre o trimestre): solitamente riviste e pubblicazioni scientifiche o letterarie e, nel caso specifico di quelle trimestrali, sovente anche di moda, in quanto la cadenza è confacente al ritmo stagionale delle collezioni d'abbigliamento;
- semestrale e annuale: in genere le pubblicazioni che hanno tale cadenza sono cataloghi, annuari letterari e/o scientifici, pubblicazioni stagionali legate a un particolare periodo dell'anno, pubblicazioni statistiche.
Singolare è il caso di un periodico francese, La Bougie du sapeur ("La candela del pompiere"), giornale culturale e umoristico che esce a cadenza quadriennale il 29 febbraio di ogni anno bisestile. La prima pubblicazione avvenne nel 1980 e l'undicesimo numero è apparso nel 2020.[3]
Normativa italiana sulla pubblicazione dei periodici
[modifica | modifica wikitesto]L'art. 5 della Legge n. 47 del 1948 stabilisce che nessun giornale o periodico può essere pubblicato se non sia stato preventivamente registrato presso la cancelleria del Tribunale nella cui circoscrizione la pubblicazione ha sede. Il successivo art. 16 punisce chiunque intraprenda la pubblicazione di un giornale ovvero di un periodico, senza che sia stata eseguita la suddetta registrazione.
La legge inoltre impone che vi sia un direttore responsabile iscritto all'Albo dei giornalisti, nell'elenco dei professionisti oppure in quello dei pubblicisti.
L'art. 1, comma 1, legge n. 62 del 2001, statuisce che “per prodotto editoriale, ai fini della presente legge, si intende il prodotto realizzato su supporto cartaceo, ivi compreso il libro, o su supporto informatico, destinato alla pubblicazione o, comunque, alla diffusione di informazioni presso il pubblico con ogni mezzo, anche elettronico, o attraverso la radiodiffusione sonora e televisiva, con esclusione dei prodotti discografici o cinematografici” e stabilisce al successivo comma 3 che “al prodotto editoriale si applicano le disposizioni di cui all'art. 2 della legge 8 febbraio 1948 n. 47. Il prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata, costituente elemento identificativo del prodotto, è sottoposto, altresì, agli obblighi previsti dall'art. 5 della medesima legge n. 47 del 1948”.
Va chiarito che “il provvedimento di registrazione consiste in un mero controllo di legittimità della regolarità formale dei documenti prodotti e della rispondenza del loro contenuto alle disposizioni di legge. La registrazione di un periodico, quindi, non costituisce un limite preventivo alla libertà di stampa, essendo esclusa nell'emissione del suddetto provvedimento ogni valutazione discrezionale circa l'opportunità di consentire o meno la pubblicazione. La finalità della registrazione è unicamente quella di garantire la repressione degli abusi e di individuare i soggetti responsabili di eventuali illeciti commessi a mezzo stampa. Essa rappresenta soltanto una condizione di legittimità della pubblicazione, la cui mancanza dà luogo al reato di stampa clandestina. D'altro canto anche la Corte Costituzionale, con sentenza n° 2 del 1971 ha escluso che le disposizioni in esame compromettano le libertà riconosciute e garantite dall'art. 21 della Carta, avendo ivi affermato che l'obbligo della registrazione riguarda esclusivamente i giornali quotidiani o periodici, sicché non pone alcuno ostacolo a che un soggetto manifesti il proprio pensiero con singoli stampati o con numeri unici.” (Tribunale di Modica, sentenza n. 194/08 dell'8 maggio 2008)
Codice ISSN
[modifica | modifica wikitesto]Per la classificazione editoriale si utilizza il codice ISSN, analogo al codice ISBN utilizzato per i libri.
Codice a barre
[modifica | modifica wikitesto]Per quanto riguarda il codice a barre, la normativa EAN (European Article Number) prevede che si utilizzi il codice EAN/UCC-13 a 13 cifre per l'indicazione della testata del periodico e una parte aggiuntiva (add-on) per l'indicazione del numero del periodico.
Le prime tre cifre del codice EAN/UCC sono 977 (che l'EAN riserva per i periodici); le 7 cifre seguenti (dalla 4 alla 10) rappresentano il codice ISSN (senza la cifra di controllo dell'ISSN). Le cifre 11 e 12 permettono di distinguere tra diverse varianti, più che altro collegate a variazioni di prezzo (ad esempio con 00 si indica una versione normale, con 06 una versione con gadget, 61 con CD, 62 con musicassetta ecc.).
La tredicesima cifra è il codice di controllo calcolato con le normali regole EAN/UCC-13. La parte aggiuntiva, a 5 cifre, specifica il numero del periodico. Possono essere adottati diversi sistemi per la scelta delle 5 cifre. In Italia spesso per i quotidiani si utilizza la numerazione AMMGG, dove A è l'ultima cifra dell'anno di edizione, MM sono le due cifre del mese e GG le due cifre del giorno.
Per i periodici si utilizza la numerazione ANNNN, dove A è l'ultima cifra dell'anno di edizione e NNNN rappresenta il numero. Secondo lo standard italiano il formato utilizzato per NNNN è a discrezione dell'editore, purché il numero ottenuto sia diverso per ogni uscita del periodico; pertanto NNNN può rappresentare l'uscita del periodico a partire dall'inizio dell'anno oppure essere una numerazione ininterrotta.
I periodici nelle biblioteche
[modifica | modifica wikitesto]I periodici vengono spesso conservati nelle biblioteche in sale separate da quelle utilizzate per i libri; anche le sale per la consultazione sono di solito separate da quelle dei libri. Spesso gli ultimi numeri sono direttamente disponibili al pubblico, mentre i numeri arretrati sono conservati in archivio.
La sezione della biblioteca che si occupa dei periodici, così come l'insieme dei locali destinati a questa funzione, è detta emeroteca. Frequentemente nelle biblioteche, al fine di ridurne lo spazio occupato, i periodici dopo un certo tempo non vengono più conservati nella loro forma originale, ma vengono conservati in una loro riproduzione che occupa meno spazio (come riproduzioni in microfilm o microfiche).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ periodico, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ ebdomadario, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ La Bougie du sapeur: in edicola solo il 29 febbraio, su periodicodaily.com.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene testi tratti da periodici
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «periodico»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su periodico
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- periodico, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Stefano La Colla, PERIODICI, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
- Massimo Menna, PERIODICI, in Enciclopedia Italiana, V Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1994.
- Nicola Tranfaglia, PERIODICI, in Enciclopedia Italiana, IV Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979.
- Olga Pinto, PERIODICI, in Enciclopedia Italiana, II Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1949.
- (EN, FR) Periodico, su Enciclopedia canadese.
- ACNP - Archivio Collettivo Nazionale dei Periodici, su sba.unibo.it.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 2757 · LCCN (EN) sh85099890 · GND (DE) 4155074-2 · J9U (EN, HE) 987007536398505171 |
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