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Pellicola fotografica: differenze tra le versioni

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[[File:Film size comparison.jpg|thumb|Medio e piccolo formato a confronto]]
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La '''pellicola fotografica''' è il supporto, di natura chimica, utilizzato, da più di 100 anni, nelle [[fotocamera|fotocamere]] analogiche, per imprimere [[immagine|immagini]]. Nonostante un breve periodo di disuso, con l'utilizzo sempre più ampio della [[fotografia digitale]], il supporto analogico è tornato ad essere usato da artisti, fotografi professionisti e dilettanti, in tutte le sue varianti, dal piccolo al grande formato, invertibili istantanee e negative.

==Descrizione==

Il supporto di base più comune è un sottile nastro di materiale naturale trasparente, triacetato di cellulosa o sintetico, cioè di poliestere a cui è sovrapposto uno strato ''antialone'' per evitare riflessi interni. Gli strati successivi consistono in una [[emulsione]] di micro cristalli di [[alogenuro d'argento]] dispersi uniformemente in gelatina animale o in tempi più recenti in gelatina sintetica. La sensibilità alla luce è data dai cristalli di alogenuro, prodotto combinando il [[nitrato d'argento]] con sali di [[alogeni]] ([[cloro]], [[bromo]] e [[iodio]]) e può essere variata modificando le dimensioni dei cristalli.

Nelle pellicole bianco/nero è presente un solo strato di emulsione fotosensibile, mentre nelle pellicole a colori sono necessari tre diversi strati, sensibili alle diverse frequenze di luce visibile per formare l'immagine finale, utilizzando la sintesi cromatica sottrattiva.
Questi strati sono disposti uno sopra l'altro e resi sensibili ai colori con delle molecole organiche chiamate ''sensibilizzatori spettrali''. Partendo dal basso, il primo strato è sensibile al rosso, il secondo al verde e il terzo al blu. Tra il verde e il blu è presente uno strato filtro di colorante giallo per evitare il passaggio del blu verso gli strati inferiori.

L'emulsione per usi fotografici è particolarmente tarata per la [[luce]] visibile, ma è anche sensibile all'[[infrarosso]], all'[[ultravioletto]], ai [[raggi X]] e ai [[raggi gamma]]. Per applicazioni scientifiche (fotografia notturna, [[Radiografia|radiografia e gammagrafia]], [[Dosimetro|film-badge]], ecc.) si producono pellicole tarate per lo specifico campo di applicazione.

Quando la pellicola viene sottoposta ad un'esposizione controllata di luce attraverso l'obiettivo di una fotocamera, si imprime su di essa una immagine non visibile della scena ripresa (in pratica una "attivazione" dei cristalli proporzionale al numero di fotoni ricevuti), chiamata ''immagine latente''.

È quindi necessario applicare alla pellicola trattamenti chimici in [[soluzione acquosa]], per ottenere la ''rivelazione'' di una immagine visibile e insensibile ad ulteriori esposizioni alla luce, mediante i processi di [[sviluppo fotografico|sviluppo]] e [[fissaggio]].

L'immagine rivelata è costituita da finissimo particolato di argento metallico (nel caso del B/N), ma con i toni chiaro/scuro invertiti; è formata invece da tre strati sovrapposti di coloranti complementari ai colori primari originali (nel caso del colore).
Per tale motivo in entrambi i casi la pellicola uscita dal trattamento chimico è definita ''[[Pellicola per negativi|negativa]].''

== Classificazione e caratteristiche ==
La pellicola fotografica esiste in due tipologie: [[Pellicola per negativi|negativa]] o [[Materiale invertibile|invertibile]]. La prima restituisce dopo il trattamento un'immagine in negativo, quindi è necessario [[Stampa fotografica|stamparla]] su [[carta fotografica]] negativa per ottenere (dopo sviluppo e fissaggio) una immagine positiva (cioè avente le stesse tonalità caratteristiche dell'originale); al contrario nella pellicola invertibile, detta anche per [[diapositiva|diapositive]], il processo di sviluppo, chiamato in questo caso ''inversione'', fornisce direttamente sulla pellicola l'immagine in positivo, da [[Proiettore di diapositive|proiettare]] o (più raramente) [[Stampa fotografica|stampare]] su carta fotografica invertibile.

Caratteristiche delle pellicole sono [[velocità della pellicola|sensibilità]], [[Grana della pellicola|grana]], [[latitudine di posa]], [[Risoluzione (grafica)|risolvenza]] e [[contrasto]]. Le pellicole a colori sono tarate per una determinata [[temperatura di colore]], normalmente luce diurna (o fonti comparabili, come flash elettronici o flash a lampadine azzurrate). Per l'utilizzo con fonti luminose diverse dalla luce naturale si usano apposite pellicole tarate per [[Lampada a incandescenza|lampada al tungsteno]] o [[lampada fluorescente]]; alternativamente si utilizzano [[Filtro (fotografia)|filtri fotografici]] di conversione, per l'uso di un tipo di pellicola con diverso tipo di luce.

=== Trattamenti non standard ===
È possibile, entro certi limiti, esporre una pellicola ad una sensibilità ''diversa'' da quella nominale. Con una tecnica chiamata ''trattamento spinto o "tiraggio"'' (''push processing'' in inglese), si espone la pellicola come se avesse una sensibilità superiore, ottenendo una immagine sottoesposta, che in fase di sviluppo richiede un aumento del tempo e/o della temperatura del trattamento per compensarne la scarsa esposizione. Questo procedimento aumenta il contrasto e la grana, ma permette comunque di fotografare anche in condizioni precarie di luce in cui si sarebbe rinunciato a "scattare".

Viceversa, se si sovraespone deliberatamente la pellicola in ripresa, come se avesse una sensibilità inferiore, e si compensa poi la sovraesposizione riducendo il tempo dello sviluppo, si ottengono immagini ''"soft"'' caratterizzate da bassi contrasto e saturazione dei colori. È una tecnica utilizzata spesso per ritratti e nudi femminili o per particolari paesaggi, al fine di conferire un aspetto ''"pittorico"'' alla foto.

=== Pellicole istantanee ===
A partire dal 1948 la [[Polaroid]] Corporation commercializzò un sistema (fotocamere e pellicole "abbinate") che permetteva di ottenere una immagine positiva in B/N entro qualche minuto dalla esposizione. Tale sistema forniva immagini singole di piccolo formato quadrato, grazie a un film-pack che conteneva per ciascuno "scatto" sia la pellicola negativa che la carta destinata a divenire il positivo, ed una fialetta di stagnola con i reagenti chimici di sviluppo e trasferimento a contatto d'immagine. Tirando manualmente una linguetta sporgente, il negativo e il positivo uscivano dalla fotocamera accoppiati in un sandwich, la cui "farcitura" erano i reagenti chimici sparsi dalla fialetta schiacciata. Infine, separando gli elementi del sandwich, si otteneva il positivo (unico) e un negativo da gettare perché non riutilizzabile.

Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] la Polaroid introdusse un film-pack a colori basato sullo stesso sistema, e poi nel 1972 l'innovativo sistema [[Polaroid SX-70|SX-70]], basato su una fotocamera automatica [[Single-lens reflex|SLR]] ripiegabile e una nuova pellicola a colori in cui negativo, positivo e reagenti erano tutti contenuti nella copia che veniva espulsa automaticamente dalla fotocamera subito dopo lo "scatto" e consentiva di assistere alla comparsa dell'immagine. Sul finire degli [[anni 1970|anni settanta]] entrarono in campo anche [[Fujifilm|Fuji]] e [[Kodak]]; quest'ultima in particolare introdusse il sistema [[Kodak Instant]] basato su fotocamere e pellicole proprietarie che fornivano immagini rettangolari anziché quadrate. Polaroid tuttavia ravvisò alcune violazioni di brevetto da parte della Kodak e la citò in giudizio. Dopo aver perso la battaglia dei brevetti, Kodak abbandonò il business Instant nel gennaio 1986. Oggi pellicole istantanee sono prodotte da [[Impossible Project]] (su specifiche Polaroid) e da [[Fujifilm|Fuji]] per il proprio sistema.

=== Difetto di reciprocità (Effetto Schwarzschild) ===
Il difetto di reciprocità (noto anche come effetto Schwarzschild in omaggio all'[[Astrofisica|astrofisico]] [[Karl Schwarzschild]] che per primo lo descrisse), consiste in una deviazione dal corretto [[rapporto di reciprocità]] di una pellicola fotografica.

Il rapporto di reciprocità, definito come la relazione tra [[Diaframma (ottica)|diaframma]] e [[tempo di esposizione]] per una data [[velocità della pellicola]], è lineare tranne che nelle situazioni in cui il tempo di esposizione è particolarmente breve o lungo. In tali situazioni, gli elementi sensibili presenti sulla pellicola non reagiscono allo stesso modo e possono provocare una risposta alla luce insufficiente (sottoesposizione). Questo problema, chiamato difetto di reciprocità, può essere corretto per una pellicola bianco/nero aumentandone l'esposizione.

Nelle pellicole a colori la risposta alla luce è diversa per ogni strato del materiale fotosensibile, quindi oltre alla sottoesposizione si incorre in ''dominanti di colore,'' che si possono correggere con l'utilizzo di appositi [[Filtro (fotografia)|filtri]]. Il problema è presente anche nelle riprese con [[Flash fotografico|flash]] (il lampo dura in genere molto meno di un millesimo di secondo), che possono presentare immagini con dominante tendente al [[ciano]].

Queste problematiche e la loro soluzione sono illustrate all'interno dei manuali tecnici delle pellicole. Ad esempio, una pellicola 50 [[Velocità della pellicola|ISO]], richiede una compensazione dell'esposizione quando si utilizza un tempo di 4 secondi o superiore. La compensazione necessaria nel caso di esposizione di 4 secondi è di 1/3, quindi la pellicola deve essere esposta per circa 5,2 secondi.

La gestione del difetto di reciprocità è importante nella [[astrofotografia|fotografia astronomica]], in cui la necessità di lunghe esposizioni porta al limite la risposta della pellicola. Per aumentare la sensibilità della pellicola e renderne la risposta alla luce più lineare, è possibile immergerla in un "[[forming gas]]" a {{M|30/40||°C}} sottovuoto, per diverse ore. Deve poi essere conservata a temperatura inferiore a 0 °C ed estratta, utilizzata e sviluppata in brevissimo tempo.

== Formati ==
{{vedi anche|Formato (fotografia)}}
Nella storia della fotografia esistono innumerevoli formati che si sono succeduti e affermati con più o meno successo. Con l'avvento della fotografia digitale si è potuto assistere a una ulteriore evoluzione dei formati.

== Conservazione ==
La conservazione delle pellicole non esposte richiede temperature inferiori a {{M|15||°C}} per l'uso nel medio periodo, inferiori a 0 °C per l'utilizzo nel lungo periodo, al fine da evitare il naturale degrado degli alogenuri che portano a dominanti cromatiche o variazioni della sensibilità. Per le pellicole esposte sono invece sufficienti temperature inferiori a 25 °C per il medio periodo e inferiori a 10 °C per il lungo periodo, sempre con umidità compresa tra il 30% e il 50%.

== Storia ==
{{S sezione|chimica}}
Le immagini latenti delle [[fotografia|fotografie]] erano inizialmente impressionate utilizzando supporti di [[rame]], [[vetro]] o [[metallo]] cosparsi di [[Soluzione (chimica)|soluzioni]] fotosensibili di [[nitrato d'argento]].
Nel [[1871]], [[Richard Leach Maddox]] mise a punto una nuova [[emulsione]], preparata con [[bromuro di cadmio]], nitrato d'argento e gelatina. Il [[1888]] vide la nascita della [[Eastman Kodak|Kodak]] N.1 e della pellicola avvolgibile, sulla quale il materiale fotosensibile era cosparso su carta che nel [[1891]] fu sostituita con una pellicola di [[celluloide]] avvolta in rulli, la moderna pellicola fotografica.

== Produttori ==
I principali produttori di pellicole fotografiche sono:
* [[Agfa|Agfa Photo]]
* [[Kodak]] Alaris
* [[Fujifilm]]
* [[Ilford Photo|Ilford]]
* [[Ferrania Technologies|Ferrania]] (Produzione definitivamente interrotta nel 2009)<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.savonanews.it/it/2008/07/31/leggi-notizia/articolo/cairo-crisi-ferrania-chiude-un039altra-azienda.html|titolo=Cairo: crisi Ferrania, chiude un&#039;altra azienda|pubblicazione=Savonanews.it|data=2008-07-31|accesso=2017-10-09}}</ref>
* [[Foma]]
* [[Efke Fotokemika]] (Produzione definitivamente interrotta nel 2012)
* [[Berrger]]
* [[Rollei]]
* [[3M|Scotch 3M]] (Nome commerciale delle pellicole Ferrania dal 1964 al 1999)
* [[FILM Ferrania|Film Ferrania]]

== Note ==
<references />

== Voci correlate ==
* [[Chimigramma]]
* [[Grana della pellicola]]
* [[Maschera nei negativi a colori]]
* [[Lastra fotografica]]
* [[Pellicola per negativi]]
* [[Formato margherita]]
* [[C41|Processo C-41]]

== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt_etichetta=film|wikt=film}}

== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://science.howstuffworks.com/film.htm|How Photographic Film Works|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.internetcamera.it/corsi/cbf/capXI-Le_pellicole.asp|Internet Camera: Corso base di fotografia}}
* {{cita web|http://digilander.libero.it/MAZZLU/pellic.htm|Ipersensibilizzazione nella fotografia astronomica}}

{{Sviluppo e stampa fotografici}}

{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Fotografia}}


[[Categoria:Materiali per la fotografia]]
[[Categoria:Materiali per la fotografia]]

Versione delle 15:34, 8 nov 2018

Medio e piccolo formato a confronto