Orange (azienda): differenze tra le versioni
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A partire dal 1889 il servizio telefonico francese è stato nazionalizzato. France Télécom nasce nel 1998 come azienda pubblica del governo francese per essere poi privatizzata nel 1991. Nel 1996 viene quotata in borsa.<ref>{{Cita web|url=https://argomenti.ilsole24ore.com/france-telecom.html|titolo=France Telecom - Ultime notizie su France Telecom - Argomenti del Sole 24 Ore|sito=Argomenti Argomenti del Sole 24 Ore |
A partire dal 1889 il servizio telefonico francese è stato nazionalizzato. France Télécom nasce nel 1998 come azienda pubblica del governo francese per essere poi privatizzata nel 1991. Nel 1996 viene quotata in borsa.<ref>{{Cita web|url=https://argomenti.ilsole24ore.com/france-telecom.html|titolo=France Telecom - Ultime notizie su France Telecom - Argomenti del Sole 24 Ore|sito=Argomenti Argomenti del Sole 24 Ore|accesso=23 febbraio 2020}}</ref> |
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In Italia è stata attiva dal 1997 al 2003, in quanto fondatrice, insieme a [[Enel]] e [[Deutsche Telekom]], di [[Wind Telecomunicazioni]].<ref>{{Treccani|wind|Wind|accesso=23 febbraio 2020|citazione=Società per le telecomunicazioni sorta nel 1997 in seguito a un accordo siglato tra Enel (azionista di riferimento), France Telecom e Deutsche Telekom. Enel, diventata unica azionista nel 2003}}</ref> |
In Italia è stata attiva dal 1997 al 2003, in quanto fondatrice, insieme a [[Enel]] e [[Deutsche Telekom]], di [[Wind Telecomunicazioni]].<ref>{{Treccani|wind|Wind|accesso=23 febbraio 2020|citazione=Società per le telecomunicazioni sorta nel 1997 in seguito a un accordo siglato tra Enel (azionista di riferimento), France Telecom e Deutsche Telekom. Enel, diventata unica azionista nel 2003}}</ref> |
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L'azienda era proprietaria della piattaforma di streaming [[Dailymotion]], ma nel 2015 ha ceduto il 90% della sua quota a [[Vivendi]].<ref>{{cita web|url=http://press.dailymotion.com/?p=1307|titolo=Vivendi raises its stake in Dailymotion|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170304230332/http://press.dailymotion.com/?p=1307|data=2 settembre 2015|lingua=en}}</ref> |
L'azienda era proprietaria della piattaforma di streaming [[Dailymotion]], ma nel 2015 ha ceduto il 90% della sua quota a [[Vivendi]].<ref>{{cita web|url=http://press.dailymotion.com/?p=1307|titolo=Vivendi raises its stake in Dailymotion|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170304230332/http://press.dailymotion.com/?p=1307|data=2 settembre 2015|lingua=en}}</ref> |
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Dal 1993 Orange è stata anche presente nel [[Regno Unito]], ma dal 2010 al 2015 si sono svolte le operazioni per completare una fusione con [[T-Mobile]] UK e creare il nuovo operatore [[Everything Everwhere|EE]],<ref>{{Cita news|lingua=en |
Dal 1993 Orange è stata anche presente nel [[Regno Unito]], ma dal 2010 al 2015 si sono svolte le operazioni per completare una fusione con [[T-Mobile]] UK e creare il nuovo operatore [[Everything Everwhere|EE]],<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Christopher|cognome=Williams|autore=|url=https://www.telegraph.co.uk/finance/newsbysector/mediatechnologyandtelecoms/telecoms/11765459/EE-declares-merger-of-Orange-and-T-Mobile-complete-after-five-years.html|titolo=EE declares merger of Orange and T-Mobile 'complete' after five years|pubblicazione=Telegraph|data=27 luglio 2015|accesso=23 febbraio 2020}}</ref> che è stato poi comprato da [[British Telecom]] nel gennaio 2016.<ref>{{Cita web|url=https://www.digitaltrends.com/mobile/bt-buys-ee-in-the-uk/|titolo=British Telecom’s $19m deal to buy the UK’s largest 4G mobile network has been approved|sito=Digital Trends|data=15 gennaio 2016|lingua=en|accesso=23 febbraio 2020}}</ref> |
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== Orange nel mondo == |
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Al 2018 Orange ha 264 milioni di clienti, di cui 32,5 milioni di clienti fissi, 56,2 milioni di clienti in connettività mobile [[4G]] e 9,6 milioni di clienti che usano i servizi televisivi.<ref name="report2018" /> |
Al 2018 Orange ha 264 milioni di clienti, di cui 32,5 milioni di clienti fissi, 56,2 milioni di clienti in connettività mobile [[4G]] e 9,6 milioni di clienti che usano i servizi televisivi.<ref name="report2018" /> |
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[[File:Orange en Europa.png|thumb|Orange in Europa nel 2017<br />[[File:Naranja1.png|link=https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Naranja1.png]] (Slovacchia, Francia, Romania, Moldavia, Lussemburgo) compagnia telefonica principale[[File:Naranja2.png|link=https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Naranja2.png]] (Belgio, Polonia, Armenia) 2ª compagnia telefonica [[File:Naranja3.png|link=https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Naranja3.png]] (Spagna) 3ª compagnia]] |
[[File:Orange en Europa.png|thumb|Orange in Europa nel 2017<br />[[File:Naranja1.png|link=https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Naranja1.png]] (Slovacchia, Francia, Romania, Moldavia, Lussemburgo) compagnia telefonica principale[[File:Naranja2.png|link=https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Naranja2.png]] (Belgio, Polonia, Armenia) 2ª compagnia telefonica [[File:Naranja3.png|link=https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Naranja3.png]] (Spagna) 3ª compagnia]] |
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Orange è presente in otto Paesi europei, da cui genera il 70% dei ricavi,<ref>{{cita web|url=https://www.orange.com/en/Group/Orange-in-the-world|titolo=Orange in the world|lingua=en|accesso=23 febbraio 2020}}</ref>, unitamente ad altri Paesi [[Africa|africani]] e mediorientali.<ref>{{cita web|url=https://www.orange.com/en/Group/Orange-in-the-world/Folder/Africa-and-the-Middle-East|titolo=Africa and the Middle East|lingua=en|data=26 novembre 2019|accesso=23 febbraio 2020}}</ref> È anche proprietaria di una quota dell'10,2% in [[Deezer]].<ref>{{cita web|url=https://www.orange.com/en/content/download/22742/471975/versio| |
Orange è presente in otto Paesi europei, da cui genera il 70% dei ricavi,<ref>{{cita web|url=https://www.orange.com/en/Group/Orange-in-the-world|titolo=Orange in the world|lingua=en|accesso=23 febbraio 2020}}</ref>, unitamente ad altri Paesi [[Africa|africani]] e mediorientali.<ref>{{cita web|url=https://www.orange.com/en/Group/Orange-in-the-world/Folder/Africa-and-the-Middle-East|titolo=Africa and the Middle East|lingua=en|data=26 novembre 2019|accesso=23 febbraio 2020}}</ref> È anche proprietaria di una quota dell'10,2% in [[Deezer]].<ref>{{cita web|url=https://www.orange.com/en/content/download/22742/471975/versio|titolo=LIST OF ORANGE GROUP ENTITIES|data=31 dicembre 2015|lingua=en|accesso=23 febbraio 2020|tipo=PDF}}</ref> |
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==Partenariato con la Wikimedia Foundation== |
==Partenariato con la Wikimedia Foundation== |
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Il 23 aprile 2009, la [[Wikimedia Foundation]] e Orange hanno annunciato un partenariato di vasto respiro, che consisteva nella possibilità per i clienti di Orange di accedere ai contenuti delle diverse edizioni linguistiche di [[Wikipedia]] senza costi di navigazione<ref>[https://wikimediafoundation.org/wiki/Press_releases/Orange_and_Wikimedia_announce_partnership_April_2009 Annuncio] dell'accordo sul sito della Wikimedia Foundation.</ref>. Il 24 gennaio 2012 Orange e Wikimedia hanno annunciato che questo accordo sarebbe stato esteso e reso operativo in venti paesi dell'Africa e del Medio Oriente: i clienti Orange che accedevano da rete mobile non avrebbero più dovuto sostenere costi di navigazione per i domini WMF<ref>[https://wikimediafoundation.org/wiki/Press_releases/Orange_and_WMF_partner_on_Wikipedia_mobile Annuncio] dell'accordo sul sito della Wikimedia Foundation.</ref><ref>''[http://www.lettera27.org/site.php?idlanguage=2&zone=10&idprj=&idnews=2345&pag=0&y= Agreement between Orange and Wikipedia: free access in Africa] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150606115704/http://www.lettera27.org/site.php?idlanguage=2&zone=10&idprj=&idnews=2345&pag=0&y= |data=6 giugno 2015 }}'', nota su lettera27.org del 6 febbraio 2012.</ref>. L'accordo faceva parte di un progetto di più ampio respiro chiamato [[Wikipedia Zero]]<ref>[https://www.mediawiki.org/wiki/Wikipedia_Zero Pagina dedicata a Wikipedia Zero] su mediawiki.org.</ref>, terminato nel 2018.<ref>{{Cita web|url=https://blog.wikimedia.org/2018/02/16/partnerships-new-approach/|titolo=Building for the future of Wikimedia with a new approach to partnerships – Wikimedia Blog|lingua=en|accesso= |
Il 23 aprile 2009, la [[Wikimedia Foundation]] e Orange hanno annunciato un partenariato di vasto respiro, che consisteva nella possibilità per i clienti di Orange di accedere ai contenuti delle diverse edizioni linguistiche di [[Wikipedia]] senza costi di navigazione<ref>[https://wikimediafoundation.org/wiki/Press_releases/Orange_and_Wikimedia_announce_partnership_April_2009 Annuncio] dell'accordo sul sito della Wikimedia Foundation.</ref>. Il 24 gennaio 2012 Orange e Wikimedia hanno annunciato che questo accordo sarebbe stato esteso e reso operativo in venti paesi dell'Africa e del Medio Oriente: i clienti Orange che accedevano da rete mobile non avrebbero più dovuto sostenere costi di navigazione per i domini WMF<ref>[https://wikimediafoundation.org/wiki/Press_releases/Orange_and_WMF_partner_on_Wikipedia_mobile Annuncio] dell'accordo sul sito della Wikimedia Foundation.</ref><ref>''[http://www.lettera27.org/site.php?idlanguage=2&zone=10&idprj=&idnews=2345&pag=0&y= Agreement between Orange and Wikipedia: free access in Africa] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150606115704/http://www.lettera27.org/site.php?idlanguage=2&zone=10&idprj=&idnews=2345&pag=0&y= |data=6 giugno 2015 }}'', nota su lettera27.org del 6 febbraio 2012.</ref>. L'accordo faceva parte di un progetto di più ampio respiro chiamato [[Wikipedia Zero]]<ref>[https://www.mediawiki.org/wiki/Wikipedia_Zero Pagina dedicata a Wikipedia Zero] su mediawiki.org.</ref>, terminato nel 2018.<ref>{{Cita web|url=https://blog.wikimedia.org/2018/02/16/partnerships-new-approach/|titolo=Building for the future of Wikimedia with a new approach to partnerships – Wikimedia Blog|lingua=en|accesso=23 febbraio 2020}}</ref> |
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== Loghi == |
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Versione delle 00:30, 24 feb 2020
Orange S.A. | |
---|---|
Stato | Francia |
Borse valori | |
ISIN | FR0000133308 |
Fondazione | |
Sede principale | Parigi |
Prodotti | telefonia fissa e mobile, internet e tv |
Fatturato | € 41,4 miliardi[1] |
Utile netto | € 2,2 miliardi[2] (2018) |
Dipendenti | 151.000[1] |
Sito web | www.orange.com/ |
Orange S.A. (fino al 1º luglio 2013 conosciuta come France Télécom) è la maggiore impresa di telecomunicazioni in Francia. Con i suoi 170.000 dipendenti e 230,7 milioni di clienti nel mondo, è una delle principali aziende mondiali del settore.
Ha una capitalizzazione in Borsa di 21,63 miliardi di euro. La quota di controllo è in mano pubblica (23,16% delle azioni), e un considerevole 2,93% è dei dipendenti[4].
È attiva nella telefonia fissa, in quella mobile ed è un fornitore di servizi internet.
È presente, oltre che in Francia, in molti altri paesi del mondo tra cui Marocco, Regno Unito, Spagna, Polonia, Egitto, Romania, Moldavia, Belgio, Slovacchia e nelle ex-colonie francesi.
Storia
A partire dal 1889 il servizio telefonico francese è stato nazionalizzato. France Télécom nasce nel 1998 come azienda pubblica del governo francese per essere poi privatizzata nel 1991. Nel 1996 viene quotata in borsa.[5]
In Italia è stata attiva dal 1997 al 2003, in quanto fondatrice, insieme a Enel e Deutsche Telekom, di Wind Telecomunicazioni.[6]
Dal 2007 ha offerto nel comune di Parigi e dintorni l'ADSL a 100 Mbit/s in download ai suoi clienti.
Nel biennio 2008-2009, oltre 20 dipendenti della società si sono suicidati, forse anche a causa dei rigidi metodi di management aziendali[7][8].
Il marchio Orange è stato inizialmente fondato nel 1994 dai cinesi di Hutchison Whampoa ed è stato poi venduto nel 2000 da Vodafone a France Telecom. Dal 1º luglio 2013, France Telecom ha cambiato il nome societario in Orange, per meglio rappresentare la natura internazionale dell'azienda.[9]
L'azienda era proprietaria della piattaforma di streaming Dailymotion, ma nel 2015 ha ceduto il 90% della sua quota a Vivendi.[10]
Dal 1993 Orange è stata anche presente nel Regno Unito, ma dal 2010 al 2015 si sono svolte le operazioni per completare una fusione con T-Mobile UK e creare il nuovo operatore EE,[11] che è stato poi comprato da British Telecom nel gennaio 2016.[12]
Orange nel mondo
Al 2018 Orange ha 264 milioni di clienti, di cui 32,5 milioni di clienti fissi, 56,2 milioni di clienti in connettività mobile 4G e 9,6 milioni di clienti che usano i servizi televisivi.[1]
Orange è presente in otto Paesi europei, da cui genera il 70% dei ricavi,[13], unitamente ad altri Paesi africani e mediorientali.[14] È anche proprietaria di una quota dell'10,2% in Deezer.[15]
Paese | Operatore | Partecipazione (%) |
---|---|---|
Belgio | Orange Belgium | 52,91 |
Francia | Orange France | 100 |
Lussemburgo | Orange Communications Luxembourg | 52,91 |
Moldavia | Moldova | 94,41 |
Polonia | Orange Polska | 50,67 |
Romania | Orange Romania | 99,20 |
Slovacchia | Orange Slovensko | 100 |
Spagna | Orange Espagne | 100 |
Caraibi | Orange Caraïbe | – |
Botswana | Orange Botswana | – |
Burkina Faso | Orange Burkina Faso | 85,81 |
Camerun | Orange Cameroon | 94,40 |
Rep. Centrafricana | Orange Centrafrique | – |
RD del Congo | Orange RDC | 100 |
Costa d'Avorio | Orange Côte d'Ivoire | 72,52 |
Egitto | Orange Egypt | 99,96 |
Guinea | Orange Guinée | 37,64 |
Guinea-Bissau | Orange Bissau | 38,10 |
Giordania | Jordan Telecom | 51 |
Liberia | Orange Liberia | – |
Madagascar | Orange Madagascar | – |
Mali | Orange Mali | 29,65 |
Marocco | Médi Telecom | 49 |
Mauritius | My.T/Mauritius Telecom | – |
Senegal | Sonatel | 42,33 |
Sierra Leone | Orange Sierra Leone | – |
Tunisia | Orange Tunisie | – |
Fonti: [16][17][18][19] |
Partenariato con la Wikimedia Foundation
Il 23 aprile 2009, la Wikimedia Foundation e Orange hanno annunciato un partenariato di vasto respiro, che consisteva nella possibilità per i clienti di Orange di accedere ai contenuti delle diverse edizioni linguistiche di Wikipedia senza costi di navigazione[20]. Il 24 gennaio 2012 Orange e Wikimedia hanno annunciato che questo accordo sarebbe stato esteso e reso operativo in venti paesi dell'Africa e del Medio Oriente: i clienti Orange che accedevano da rete mobile non avrebbero più dovuto sostenere costi di navigazione per i domini WMF[21][22]. L'accordo faceva parte di un progetto di più ampio respiro chiamato Wikipedia Zero[23], terminato nel 2018.[24]
Loghi
-
Logo usato da France Télécom dal 2001 al 2006
-
Logo usato dopo il rebranding e già in uso per le attività di telefonia mobile
Note
- ^ a b c (EN) Orange at a glance, su Orange - Integrated Annual Report, 2018. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ 2018 financial results, su Orange - Integrated Annual Report, 2018. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ Group's General Management Committee, su Orange. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ Euronext - Company profile
- ^ France Telecom - Ultime notizie su France Telecom - Argomenti del Sole 24 Ore, su Argomenti Argomenti del Sole 24 Ore. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ Wind, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 23 febbraio 2020.«Società per le telecomunicazioni sorta nel 1997 in seguito a un accordo siglato tra Enel (azionista di riferimento), France Telecom e Deutsche Telekom. Enel, diventata unica azionista nel 2003»
- ^ Nuovo suicidio a France Telecom è la 23ª vittima in 18 mesi, La Repubblica
- ^ France Telecom fermerà l'ondata di suicidi, La Repubblica
- ^ (EN) Daniel Thomas, France Telecom changes name to Orange, in Financial Times, 29 maggio 2013. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) Vivendi raises its stake in Dailymotion, su press.dailymotion.com, 2 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2017).
- ^ (EN) Christopher Williams, EE declares merger of Orange and T-Mobile 'complete' after five years, in Telegraph, 27 luglio 2015. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) British Telecom’s $19m deal to buy the UK’s largest 4G mobile network has been approved, su Digital Trends, 15 gennaio 2016. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) Orange in the world, su orange.com. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) Africa and the Middle East, su orange.com, 26 novembre 2019. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) LIST OF ORANGE GROUP ENTITIES (PDF), su orange.com, 31 dicembre 2015. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) Consolidated financial statements 2019 (PDF), su orange.com, 13 febbraio 2020. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) 2018 Registration document (PDF), su orange.com. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) All the Group's website, su orange.com. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (FR) Téléphonie: Orange Maurice devient MyT Mobile, in L'Express, Mauritius, 9 novembre 2017. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ Annuncio dell'accordo sul sito della Wikimedia Foundation.
- ^ Annuncio dell'accordo sul sito della Wikimedia Foundation.
- ^ Agreement between Orange and Wikipedia: free access in Africa Archiviato il 6 giugno 2015 in Internet Archive., nota su lettera27.org del 6 febbraio 2012.
- ^ Pagina dedicata a Wikipedia Zero su mediawiki.org.
- ^ (EN) Building for the future of Wikimedia with a new approach to partnerships – Wikimedia Blog, su blog.wikimedia.org. URL consultato il 23 febbraio 2020.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Orange
Collegamenti esterni
- (FR, EN) Sito ufficiale, su orange.com.
- Orange (canale), su YouTube.
- (EN) France Telecom SA, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | ISNI (EN) 0000 0004 0600 5611 · GND (DE) 1036508579 |
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