Coordinate: 40°32′49.15″N 14°15′32.32″E

Villa Malaparte: differenze tra le versioni

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L'amore di [[Curzio Malaparte]] per l'[[isola di Capri]] iniziò nel [[1936]] quando, recatosi a far visita all'amico [[Axel Munthe]], ne rimase entusiasta.<ref name=miao/> Dopo l'acquisto del terreno su [[Punta Massullo]] per dodicimila lire, l'amicizia con [[Galeazzo Ciano]], allora [[Ministri degli affari esteri del Regno d'Italia|Ministro degli affari esteri]] ed appassionato frequentatore di Capri insieme alla moglie [[Edda Ciano|Edda]], gli consentì di ottenere la licenza edilizia;<ref>{{cita web|titolo=Curzio Malaparte|url=http://www.capridream.com/per-curzio.htm|editore=Capri Dream|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100409051523/http://www.capridream.com/per-curzio.htm|dataarchivio=9 aprile 2010}}</ref> la costruzione del complesso, affidata al [[capomastro]] Adolfo Amitrano, durò complessivamente due anni, protraendosi dal 1938 al 1940.<ref>{{cita libro|autore=Tito Fiorani|p=71|titolo=Isole nell'Isola|editore=Edizioni La Conchiglia}}</ref>
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La villa venne realizzata secondo le indicazioni dello scrittore che voleva si realizzasse una casa dal carattere forte e solitario<ref>{{Cita web|url=https://disagus.wordpress.com/2021/11/04/villa-malaparte/|titolo=Villa Malaparte|autore=Gabriele Agus|sito=Gabriele Agus - Disagus|data=2021-11-04|lingua=it-IT|accesso=2022-01-27}}</ref>, proprio come lui si vedeva rappresentato e per questo l'aveva battezzata «''Casa come me''»,<ref name=boniello>{{cita news|url=http://www.capripress.com/?p=2371|data=13 marzo 2012|titolo=Le linee di Casa Malaparte ispirano la nuova collezione Persol Capri Edition.|editore=Capri Press|autore=Annamaria Boniello|città=Capri}}</ref><ref name=miao>{{cita web|url=http://www.capri.net/it/personaggi-famosi|titolo=Scrittori, artisti e nobili insediatisi sull'isola|editore=Capri.net}}</ref> è costituita da un grande salone sulle cui pareti si aprono quattro grandi finestre, costruite in modo da offrire in ognuno un panorama diverso. Vi sono poi lo studio, la stanza da letto, un piccolo appartamento per gli ospiti, chiamato l<nowiki>'</nowiki>''ospizio'' e la ''favorita'', la camera da letto della compagna del momento. Mentre ricorda per la sua semplice struttura le abitazioni locali, possiede note chiaramente razionaliste come il tetto a terrazza con un paravento ondeggiante, certi segni della scuola di [[Le Corbusier]]. La sua forma di [[parallelepipedo]] rotto dalla [[gradonata]], che sale ampliandosi sulla terrazza solare della copertura, ha una semplice armonia, che diviene parte delle strutture naturali della roccia e crea un eccezionale [[Antropizzazione|ambiente costruito]].<ref name=bellamonaca/>
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Secondo recenti acquisizioni di documenti e lettere<ref>{{cita pubblicazione | titolo=articolo di Stefano Bucci | data = 10 luglio 2009 | rivista = [[Corriere della Sera]] | pp = pagina 41 }}</ref> il progetto della villa è in realtà interamente attribuibile allo stesso Malaparte; [[Adalberto Libera|Libera]] aveva presentato prima della rottura con Malaparte un progetto diverso e mai realizzato. Tutto ciò emerge da lettere dell'architetto viareggino [[Uberto Bonetti]], che si occupò della realizzazione del progetto e che scrive appunto che «la realizzazione materiale dell'edificio è stata effettuata su disegni propri ma dietro Vostro<ref>Riferendosi a Malaparte.</ref> indirizzo estetico e costruttivo: piante, sezioni ecc.» Questo spiegherebbe anche la modestia della parcella presentata da Bonetti, riferita al puro lavoro tecnico-esecutivo.

Versione delle 21:04, 7 feb 2022

Villa Malaparte
Villa Malaparte
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàCapri
Coordinate40°32′49.15″N 14°15′32.32″E
Informazioni generali
Condizioninon aperta al pubblico
CostruzioneAnni 1930
Inaugurazione1943
StileArchitettura razionalista italiana
UsoCasa privata
Piani2
Realizzazione
ArchitettoAdalberto Libera
ProprietarioEredi Curzio Malaparte
CommittenteCurzio Malaparte

Villa Malaparte è un'abitazione privata situata nell'isola di Capri su un irto e stretto promontorio roccioso, che sembra sorgere dal mare. È stata ideata da Curzio Malaparte come risulta anche dal Pubblico Registro delle Opere protette presso il MIBAC. È considerata uno dei capolavori dell'architettura moderna, rappresentando un meraviglioso esempio di integrazione tra modernità razionalista e ambiente naturale.

Descrizione

L'amore di Curzio Malaparte per l'isola di Capri iniziò nel 1936 quando, recatosi a far visita all'amico Axel Munthe, ne rimase entusiasta.[1] Dopo l'acquisto del terreno su Punta Massullo per dodicimila lire, l'amicizia con Galeazzo Ciano, allora Ministro degli affari esteri ed appassionato frequentatore di Capri insieme alla moglie Edda, gli consentì di ottenere la licenza edilizia;[2] la costruzione del complesso, affidata al capomastro Adolfo Amitrano, durò complessivamente due anni, protraendosi dal 1938 al 1940.[3]

La villa venne realizzata secondo le indicazioni dello scrittore che voleva si realizzasse una casa dal carattere forte e solitario[4], proprio come lui si vedeva rappresentato e per questo l'aveva battezzata «Casa come me»,[5][1] è costituita da un grande salone sulle cui pareti si aprono quattro grandi finestre, costruite in modo da offrire in ognuno un panorama diverso. Vi sono poi lo studio, la stanza da letto, un piccolo appartamento per gli ospiti, chiamato l'ospizio e la favorita, la camera da letto della compagna del momento. Mentre ricorda per la sua semplice struttura le abitazioni locali, possiede note chiaramente razionaliste come il tetto a terrazza con un paravento ondeggiante, certi segni della scuola di Le Corbusier. La sua forma di parallelepipedo rotto dalla gradonata, che sale ampliandosi sulla terrazza solare della copertura, ha una semplice armonia, che diviene parte delle strutture naturali della roccia e crea un eccezionale ambiente costruito.[6]

Secondo recenti acquisizioni di documenti e lettere[7] il progetto della villa è in realtà interamente attribuibile allo stesso Malaparte; Libera aveva presentato prima della rottura con Malaparte un progetto diverso e mai realizzato. Tutto ciò emerge da lettere dell'architetto viareggino Uberto Bonetti, che si occupò della realizzazione del progetto e che scrive appunto che «la realizzazione materiale dell'edificio è stata effettuata su disegni propri ma dietro Vostro[8] indirizzo estetico e costruttivo: piante, sezioni ecc.» Questo spiegherebbe anche la modestia della parcella presentata da Bonetti, riferita al puro lavoro tecnico-esecutivo.

L'eredità

La casa osservata dal sentiero del Pizzolungo

Nel proprio testamento Curzio Malaparte scrisse:[9]

«Mosso da sentimenti di riconoscenza verso il popolo cinese ed allo scopo di rafforzare i rapporti tra Oriente ed Occidente istituisco una fondazione denominata "Curzio Malaparte" al fine di creare una casa di ospitalità, di studio e di lavoro per gli artisti cinesi in Capri»

Gli eredi hanno impugnato il testamento. Ne è nata una battaglia giudiziaria al termine della quale la proprietà è stata attribuita agli eredi i quali hanno in seguito assegnato la proprietà alla Fondazione Ronchi, veste giuridica degli eredi Malaparte e poi acquisita dagli eredi direttamente; Casa Malaparte è oggi una casa privata.[6]

La villa non è aperta al pubblico. Essa, infatti, risulta di proprietà degli eredi dello scrittore.[1]

Nei film

La casa appare in molti film, quali Il disprezzo o La pelle.[5]

Note

  1. ^ a b c Scrittori, artisti e nobili insediatisi sull'isola, su capri.net.
  2. ^ Curzio Malaparte, su capridream.com, Capri Dream (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2010).
  3. ^ Tito Fiorani, Isole nell'Isola, Edizioni La Conchiglia, p. 71.
  4. ^ Gabriele Agus - Disagus, Villa Malaparte, su www.disagus.wordpress.com, 4 novembre 2021. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  5. ^ a b Annamaria Boniello, Le linee di Casa Malaparte ispirano la nuova collezione Persol Capri Edition., Capri, Capri Press, 13 marzo 2012.
  6. ^ a b Villa Malaparte, su turismocapri.com, Isola di Capri (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2012).
  7. ^ articolo di Stefano Bucci, in Corriere della Sera, 10 luglio 2009, pp. pagina 41.
  8. ^ Riferendosi a Malaparte.
  9. ^ Giuseppe Scaraffia, Processo all'eredità di Kafka, Il Sole 24 ORE, 20 luglio 2010.

Bibliografia

  • Sergio Attanasio, " Curzio Malaparte: Casa come me, Punta del Massullo, tel. 160, Capri ", ISBN 978-88-6419-077-8, Arte Tipografica, Napoli 1990
  • V. Savi, J. Bostik, Orfica, surrealistica: Casa Malaparte a Capri e Adalberto Libera, in: «Lotus International» n. 60, 1989, pp. 6–31. leggere l'articolo
  • Marida Talamona, Casa Malaparte, Clup, Milano 1990
  • Giallo Libera-Malaparte, in: «L'Architettura, cronache e storia» n. 443, 9/1992, pp. 594–595.
  • Nicoletta Setola, Casa Malaparte: il cantiere, le tecnologie, i materiali, in "Costruire in laterizio" n. 124, luglio-agosto 2008. leggere l'articolo
  • Curzio Malaparte, Benedetti italiani Vallecchi Editore Firenze, 2005 cap.I
  • M. Ferrari, "Adalberto Libera, casa Malaparte a Capri. 1938-1942". Ilios ed. Bari 2008

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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