Vitalij Markiv: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Nato il 16 agosto 1989 a [[Chorostkiv|Chorostikiv]], nell'allora [[Repubblica Socialista Sovietica Ucraina|RSS Ucraina]], all'età di 16 anni si trasferisce a [[Tolentino]], nelle [[Marche]], con sua sorella e sua madre, sposatasi in seconde nozze con un italiano. Terminati gli studi ottiene la [[cittadinanza italiana]] e inizia a svolgere lavori vari, dal preparatore atletico al DJ sulla riviera marchigiana con lo pseudonimo “Markus Sweet”. Markiv torna quindi in Ucraina alla fine del 2013 per prendere parte alle manifestazioni e alla [[Euromaidan|rivoluzione di Euromaidan]] del 2014 che portano alla fuga di [[Viktor Janukovyč|Janukovič]] e alla sua destituzione.

=== Guerra nel Donbass ===
Con l’[[Omini verdi (militari)|intervento]] e l'[[annessione russa della Crimea]] e la secessione delle autoproclamate repubbliche indipendentiste russofile di Donec’k e Luhansk, Markiv entra a far parte del [[Battaglione operativo "Serhij Kul'yc'kyj"|battaglione]] [[Sehrij Kul'yc'kyj|"Serhij Kul'yc'kyj"]] incardinato nella [[Guardia nazionale ucraina]] e, con lo scoppio della [[guerra del Donbass]], partecipa col proprio reparto a vari fatti bellici tra i quali la [[battaglia di Slov"jans'k]] durante la quale perdono la vita l’ex dissidente sovietico e giornalista russo [[Andrej Nikolaevič Mironov|Andrej Mironov]] e del [[fotocronista]] autonomo italiano [[Andrea Rocchelli]] mentre altri giornalisti rimangono feriti.

=== Il caso Mironov-Rocchelli ===
=== Il caso Mironov-Rocchelli ===
Nel 2016 la magistratura inquirente italiana aprì una indagine sulla morte di [[Andrej Nikolaevič Mironov|Andrej Mironov]] e [[Andrea Rocchelli]], indagine che portò all'arresto di Vitalij Markiv, un militare della [[Guardia nazionale dell'Ucraina|Guardia nazionale]] con [[doppia cittadinanza]] italiana e ucraina.<ref name="iRdC"/> L'uomo nel processo di primo grado venne ritenuto colpevole e condannato a 24 anni di reclusione.<ref name="ilPost1"/><ref name="strade"/><ref name="ilPost2"/> Il 3 novembre 2020 la [[Corte d'assise d'appello]] di Milano, pur ritenendo colpevoli le forze armate ucraine della morte dei giornalisti,<ref name="motivazioniSentenza">{{Cita news|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2021/01/28/news/omicidio_rocchelli_un_errore_formale_dietro_l_assoluzione_del_soldato_ucraino-284698382/|titolo=Omicidio Rocchelli, così un errore formale ha portato all'assoluzione del soldato ucraino| pubblicazione= [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=28 gennaio 2021|accesso=17 aprile 2022}}</ref> assolse Vitalij Markiv con formula piena per [[insufficienza di prove]], escludendo alcune testimonianze a suo carico per un vizio di forma processuale. Markiv venne quindi scarcerato.<ref name="ANSA"/><ref name="RR"/> Contro l'assoluzione la procura generale e le parti civili presentarono ricorso in cassazione, ma nel 2020 la [[corte di appello]] assolse Markiv ''per non aver commesso il fatto''. L'accusato dopo l'assoluzione fece ritorno in Ucraina, dove ha ripreso servizio come sergente nella [[Guardia nazionale dell'Ucraina|Guardia nazionale]]. Contro tale sentenza di secondo grado la Procura generale di Milano presentò un ricorso, che a fine 2021 è stato ritenuto inammissibile dalla [[Corte suprema di cassazione]], rendendo l'assoluzione definitiva.<ref name="Manifesto"/><ref name="MT"/>
Nel 2016 la magistratura inquirente italiana aprì un’indagine sulla morte di [[Andrej Nikolaevič Mironov|Andrej Mironov]] e [[Andrea Rocchelli]], indagine che portò all'arresto di Vitalij Markiv, un militare della [[Guardia nazionale dell'Ucraina|Guardia nazionale]] con [[doppia cittadinanza]] italiana e ucraina.<ref name="iRdC"/> L'uomo nel processo di primo grado venne ritenuto colpevole e condannato a 24 anni di reclusione.<ref name="ilPost1"/><ref name="strade"/><ref name="ilPost2"/> Il 3 novembre 2020 la [[Corte d'assise d'appello]] di Milano, pur ritenendo colpevoli le forze armate ucraine della morte dei giornalisti,<ref name="motivazioniSentenza">{{Cita news|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2021/01/28/news/omicidio_rocchelli_un_errore_formale_dietro_l_assoluzione_del_soldato_ucraino-284698382/|titolo=Omicidio Rocchelli, così un errore formale ha portato all'assoluzione del soldato ucraino| pubblicazione= [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=28 gennaio 2021|accesso=17 aprile 2022}}</ref> assolse Vitalij Markiv con formula piena per [[insufficienza di prove]], escludendo alcune testimonianze a suo carico per un vizio di forma processuale. Markiv venne quindi scarcerato.<ref name="ANSA"/><ref name="RR"/> Contro l'assoluzione la procura generale e le parti civili presentarono ricorso in cassazione, ma nel 2020 la [[corte di appello]] assolse Markiv ''per non aver commesso il fatto''. L'accusato dopo l'assoluzione fece ritorno in Ucraina, dove ha ripreso servizio come sergente nella [[Guardia nazionale dell'Ucraina|Guardia nazionale]]. Contro tale sentenza di secondo grado la Procura generale di Milano presentò un ricorso, che a fine 2021 è stato ritenuto inammissibile dalla [[Corte suprema di cassazione]], rendendo l'assoluzione definitiva.<ref name="Manifesto"/><ref name="MT"/>


=== Invasione russa dell'Ucraina ===
=== Invasione russa dell'Ucraina ===
{{Vedi anche|invasione russa dell'Ucraina del 2022}}
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Rientrato in [[Ucraina|patria]] da uomo libero il 3 novembre 2020 e ricevuto dal [[presidente dell'Ucraina|presidente ucraino]] [[Volodymyr Zelens'kyj]] il giorno seguente<ref>{{cita web|lingua=uk|url=https://www.president.gov.ua/news/radij-sho-u-nas-na-sluzhbi-ye-taki-vijskovi-prezident-pid-ch-64969|titolo=Радий, що у нас на службі є такі військові – Президент під час зустрічі з нацгвардійцем Віталієм Марківим|titolotradotto=Felice di avere tale personale militare al nostro servizio - il Presidente durante un incontro con la guardia nazionale Vitalij Markiv|data=4 novembre 2020|accesso=18 settembre 2022}}.</ref> e da questi successivamente insignito della medaglia di III classe dell’[[Ordine per il Coraggio]].<ref name="Medaglia"/> Promosso dapprima [[sergente maggiore capo]] e successivamente [[sottotenente]] nel luglio 2022,<ref name="Golos"/> Markiv è ricomparso sulla pagina ufficiale Facebook del proprio battaglione durante la [[controffensiva ucraina di fine estate]] nelle immagini della presa della cittadina di [[Svjatohirs'k]] da parte delle forze ucraine il 12 settembre 2022.<ref name="Rai">{{cita news|titolo=Assolto per l'omicidio di Rocchelli, ora combatte in Ucraina. Sui social un'immagine di Vitaly Markiv, al fronte vestito da soldato|url=https://www.rainews.it/tgr/lombardia/articoli/2022/09/lom-andy-rocchelli-vitaly-mirkov-combattente-ucraina-a20ec9d4-7b0c-49b8-a976-cda0a17b406c.html|data= 13 settembre 2022|accesso=18 settembre 2022}}</ref>
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== Onorificenze ==
== Onorificenze ==

Versione delle 23:13, 18 set 2022

Vitalij Markiv
Markiv con ancora i gradi di sergente maggiore ricevuto dal presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj il 4 novembre 2020
NascitaChorostkiv, RSS Ucraina, 16 agosto 1989
Dati militari
Paese servitoUcraina (bandiera) Ucraina
Forza armata Guardia nazionale
Unità Battaglione "Kul'yc'kyj"
Anni di servizio2014 - 2017, 2021 - oggi
Grado sottotenente[1]
GuerreGuerra del Donbass
Invasione russa dell'Ucraina
Battaglie
voci di militari presenti su Wikipedia

Vitalij Mychajlovyč Markiv, noto anche col nome di battaglia: “Ital’yanets” (in ucraino Віталій Михайлович Марків?; sovente trascritto anche come Vitalii Markiv o citato dalla stampa come Vitaly Markiv; Chorostkiv, 16 agosto 1989), è un militare ucraino con cittadinanza italiana.

Markiv è noto per essere stato dapprima arrestato[2] e poi condannato ingiustamente[3] dalla corte d'assise di Pavia con l’accusa di aver diretto il fuoco del mortaio che portò alla morte dell’ex dissidente sovietico e giornalista russo Andrej Mironov e del fotocronista autonomo italiano Andrea Rocchelli nei pressi della città di Slov"jans'k.[4][5][6][7] La sua condanna è stata infine annullata,[8][9] ed è stato assolto con formula piena dalla Corte suprema di cassazione.[10][11]

Biografia

Nato il 16 agosto 1989 a Chorostikiv, nell'allora RSS Ucraina, all'età di 16 anni si trasferisce a Tolentino, nelle Marche, con sua sorella e sua madre, sposatasi in seconde nozze con un italiano. Terminati gli studi ottiene la cittadinanza italiana e inizia a svolgere lavori vari, dal preparatore atletico al DJ sulla riviera marchigiana con lo pseudonimo “Markus Sweet”. Markiv torna quindi in Ucraina alla fine del 2013 per prendere parte alle manifestazioni e alla rivoluzione di Euromaidan del 2014 che portano alla fuga di Janukovič e alla sua destituzione.

Guerra nel Donbass

Con l’intervento e l'annessione russa della Crimea e la secessione delle autoproclamate repubbliche indipendentiste russofile di Donec’k e Luhansk, Markiv entra a far parte del battaglione "Serhij Kul'yc'kyj" incardinato nella Guardia nazionale ucraina e, con lo scoppio della guerra del Donbass, partecipa col proprio reparto a vari fatti bellici tra i quali la battaglia di Slov"jans'k durante la quale perdono la vita l’ex dissidente sovietico e giornalista russo Andrej Mironov e del fotocronista autonomo italiano Andrea Rocchelli mentre altri giornalisti rimangono feriti.

Il caso Mironov-Rocchelli

Nel 2016 la magistratura inquirente italiana aprì un’indagine sulla morte di Andrej Mironov e Andrea Rocchelli, indagine che portò all'arresto di Vitalij Markiv, un militare della Guardia nazionale con doppia cittadinanza italiana e ucraina.[2] L'uomo nel processo di primo grado venne ritenuto colpevole e condannato a 24 anni di reclusione.[5][6][7] Il 3 novembre 2020 la Corte d'assise d'appello di Milano, pur ritenendo colpevoli le forze armate ucraine della morte dei giornalisti,[12] assolse Vitalij Markiv con formula piena per insufficienza di prove, escludendo alcune testimonianze a suo carico per un vizio di forma processuale. Markiv venne quindi scarcerato.[8][9] Contro l'assoluzione la procura generale e le parti civili presentarono ricorso in cassazione, ma nel 2020 la corte di appello assolse Markiv per non aver commesso il fatto. L'accusato dopo l'assoluzione fece ritorno in Ucraina, dove ha ripreso servizio come sergente nella Guardia nazionale. Contro tale sentenza di secondo grado la Procura generale di Milano presentò un ricorso, che a fine 2021 è stato ritenuto inammissibile dalla Corte suprema di cassazione, rendendo l'assoluzione definitiva.[10][11]

Invasione russa dell'Ucraina

Lo stesso argomento in dettaglio: Invasione russa dell'Ucraina del 2022.

Rientrato in patria da uomo libero il 3 novembre 2020, ricevuto dal presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj il giorno seguente[13] e da questi successivamente insignito della medaglia di III classe dell’Ordine per il Coraggio.[14] Promosso dapprima sergente maggiore capo e successivamente sottotenente nel luglio 2022,[1] Markiv è ricomparso sulla pagina ufficiale Facebook del proprio battaglione durante la controffensiva ucraina di fine estate nelle immagini della loro presa della cittadina di Svjatohirs'k il 12 settembre 2022.[15]

Onorificenze

Ordine per il Coraggio (III classe) - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il proprio coraggio nel difendere la sovranità dello Stato e l'integrità territoriale dell'Ucraina e il servizio disinteressato verso il popolo ucraino»
— Kiev, 12 dicembre 2020[14]

Note

  1. ^ a b (UK) Віталій Марків з Тернопільщини захищає Україну в складі Нацгвардії [Vitalij Markiv della provincia di Ternopil' difende l'Ucraina come membro della Guardia Nazionale], in Golos, 7 luglio 2022. URL consultato il 17 settembre 2022.
  2. ^ a b Bologna, arrestato all'aeroporto il killer del fotoreporter italiano, su ilrestodelcarlino.it, 1 luglio 2017. URL consultato il 18 settembre 2022.
  3. ^ Carmelo Palma, Il Donbass a casa nostraNel processo Markiv la stampa italiana ha dato voce alla propaganda di Putin, in Linkiesta, 15 dicembre 2021. URL consultato il 18 settembre 2022.
  4. ^ Pavia, l'ucraino Vitaly Markiv condannato a 24 anni per l'omicidio del fotoreporter Andrea Rocchelli, in la Repubblica, 12 luglio 2019. URL consultato il 18 settembre 2022.
  5. ^ a b Vitaly Markiv, il soldato ucraino accusato dell’omicidio del fotografo italiano Andrea Rocchelli, è stato condannato a 24 anni di carcere, in Il Post, 13 luglio 2019. URL consultato il 18 settembre 2022.
  6. ^ a b Massimiliano Melley, La cattiva giustizia per la cattiva politica: una sentenza 'russa' sul caso Markiv, in strade, 19 luglio 2019. URL consultato il 18 settembre 2022.
  7. ^ a b Lo strano caso di Vitaly Markiv, in il Post, 18 dicembre 2019. URL consultato il 18 settembre 2022.
  8. ^ a b Rocchelli: Markiv assolto e scarcerato in appello, su ansa.it, 3 novembre 2020. URL consultato il 18 settembre 2022.
  9. ^ a b Rocchelli e Mironov, Markiv assolto per non aver commesso il fatto, su radioradicale.it, 4 novembre 2020. URL consultato il 18 settembre 2022.
  10. ^ a b Joseph Giles, Omicidio Rocchelli, assolto definitivamente Markiv, in Il Manifesto, 10 dicembre 2021. URL consultato il 18 settembre 2022.
  11. ^ a b Massimiliano Melley, Morte Rocchelli: ecco perché il soldato ucraino Markiv è stato assolto anche in Cassazione, in MilanoToday, 4 febbraio 2022. URL consultato il 18 settembre 2022.
  12. ^ Omicidio Rocchelli, così un errore formale ha portato all'assoluzione del soldato ucraino, in la Repubblica, 28 gennaio 2021. URL consultato il 17 aprile 2022.
  13. ^ (UK) Радий, що у нас на службі є такі військові – Президент під час зустрічі з нацгвардійцем Віталієм Марківим [Felice di avere tale personale militare al nostro servizio - il Presidente durante un incontro con la guardia nazionale Vitalij Markiv], su president.gov.ua, 4 novembre 2020. URL consultato il 18 settembre 2022..
  14. ^ a b (UK) Decreto del presidente dell’Ucraina n. 563/2020.
  15. ^ Assolto per l'omicidio di Rocchelli, ora combatte in Ucraina. Sui social un'immagine di Vitaly Markiv, al fronte vestito da soldato, 13 settembre 2022. URL consultato il 18 settembre 2022.

Voci correlate