Maximilien Joseph Hurtault: differenze tra le versioni
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Molto presto lavorò con il direttore delle fortificazioni di Huningue. Una volta a Parigi, divenne allievo di [[Richard Mique]] e fu impiegato, dal suo maestro, allo Château du Trianon. Sotto il [[Direttorio]] divenne professore all'[[École polytechnique]] e ispettore architetto delle stanze del Consiglio degli Anziani e del [[Palazzo Borbone|Consiglio dei Cinquecento]]. Partecipò al restauro del [[Palazzo delle Tuileries]], in particolare alla decorazione della cappella e del teatro sotto la direzione di [[Charles Percier|Percier]] e [[Pierre-François-Léonard Fontaine|Fontaine]]<ref>''Nouvelle biographie générale depuis les temps les plus reculés jusqu'à nos jours: Par Hoefer (Jean Chrétien Ferdinand), Firmin-Didot - Publié par Firmin Didot frères, fils et cie'', 1858</ref>. |
Molto presto lavorò con il direttore delle fortificazioni di Huningue. Una volta a Parigi, divenne allievo di [[Richard Mique]] e fu impiegato, dal suo maestro, allo Château du Trianon. Sotto il [[Direttorio]] divenne professore all'[[École polytechnique]] e ispettore architetto delle stanze del Consiglio degli Anziani e del [[Palazzo Borbone|Consiglio dei Cinquecento]]. Partecipò al restauro del [[Palazzo delle Tuileries]], in particolare alla decorazione della cappella e del teatro sotto la direzione di [[Charles Percier|Percier]] e [[Pierre-François-Léonard Fontaine|Fontaine]]<ref>''Nouvelle biographie générale depuis les temps les plus reculés jusqu'à nos jours: Par Hoefer (Jean Chrétien Ferdinand), Firmin-Didot - Publié par Firmin Didot frères, fils et cie'', 1858</ref>. |
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Dopo aver ottenuto il secondo gran premio di architettura, nel 1797, si recò in [[Italia]] per 20 mesi. Al suo ritorno, fu nominato architetto al [[castello di Fontainebleau]], dove fu responsabile di diversi restauri, tra cui quelli del ''Pavillon de l'Étang'' e della ''Galerie de Diane'' intorno al 1810. Progettò anche il giardino all'inglese nel [[Parco del Castello di Fontainebleau|parco del castello]]. Era membro della giuria della [[École nationale supérieure des beaux-arts]] e incaricato del controllo generale del Consiglio degli edifici civili<ref>[http://j_mirou.club.fr/h3.htm DESTINS biographies] su ''Larousse universel'' del 1907.</ref>. Il 13 febbraio 1819<ref>{{Cita libro|autore=Mazois, Marie-Antoine-François|titolo=Discours prononcé aux funérailles de M. Hurtault, inspecteur général, membre du Conseil des bâtiments civils et de l'Institut royal de France|url=https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5612117z|ed=impr. de F. Didot|anno=|lingua=fr|p=12}}</ref>, fu ammesso [[Institut de France]] e divenne direttore dei lavori a [[Saint-Cloud]]. Realizzò i padiglioni per la porta di Sèvres. [[Luigi XVIII di Francia|Luigi XVIII]] gli commissionò di disegnare, sulla collina di Montretout, a [[Saint-Cloud]], un [[giardino all'inglese]] destinato agli infanti di Francia, [[Luisa Maria di Borbone-Francia (1819-1864)|Louise d'Artois]] e suo fratello [[Enrico di Borbone-Francia|Henri, duca di Bordeaux]]; si tratta del giardino del [[Trocadéro]] a ricordo della vittoria conquistata in Spagna dal [[Luigi Antonio di Borbone-Francia|duca di Angoulême]]<ref>[http://saintcloud.histoire.free.fr/histoir011.html Page des Amis du Parc de Saint Cloud].</ref>. Dopo la morte di Hurtault, Eugène Dubreuil (1782-1862) completò il suo sviluppo. |
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Maximilien Joseph Hurtault (Huningue, 8 giugno 1765 – Parigi, 2 maggio 1824) è stato un architetto francese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Molto presto lavorò con il direttore delle fortificazioni di Huningue. Una volta a Parigi, divenne allievo di Richard Mique e fu impiegato, dal suo maestro, allo Château du Trianon. Sotto il Direttorio divenne professore all'École polytechnique e ispettore architetto delle stanze del Consiglio degli Anziani e del Consiglio dei Cinquecento. Partecipò al restauro del Palazzo delle Tuileries, in particolare alla decorazione della cappella e del teatro sotto la direzione di Percier e Fontaine[1].
Dopo aver ottenuto il secondo gran premio di architettura, nel 1797, si recò in Italia per 20 mesi. Al suo ritorno, fu nominato architetto al castello di Fontainebleau, dove fu responsabile di diversi restauri, tra cui quelli del Pavillon de l'Étang e della Galerie de Diane intorno al 1810. Progettò anche il giardino all'inglese nel parco del castello. Era membro della giuria della École nationale supérieure des beaux-arts e incaricato del controllo generale del Consiglio degli edifici civili[2]. Il 13 febbraio 1819[3], fu ammesso Institut de France e divenne direttore dei lavori a Saint-Cloud. Realizzò i padiglioni per la porta di Sèvres. Luigi XVIII gli commissionò di disegnare, sulla collina di Montretout, a Saint-Cloud, un giardino all'inglese destinato agli infanti di Francia, Louise d'Artois e suo fratello Henri, duca di Bordeaux; si tratta del giardino del Trocadéro a ricordo della vittoria conquistata in Spagna dal duca di Angoulême[4]. Dopo la morte di Hurtault, Eugène Dubreuil (1782-1862) completò il suo sviluppo.
Altre sue opere:
- un maneggio in rue Saint-Honoré (scomparso)
- una villa privata in rue de la Paix
- una casa al 4 rue Richepance (per la sua famiglia), oggi conosciuta come Rue du Chevalier-de-Saint-George
- una casa al numero 1 passage Cendrier
È sepolto nel cimitero parigino del Père Lachaise 11ª divisione, Chemin Méhul).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nouvelle biographie générale depuis les temps les plus reculés jusqu'à nos jours: Par Hoefer (Jean Chrétien Ferdinand), Firmin-Didot - Publié par Firmin Didot frères, fils et cie, 1858
- ^ DESTINS biographies Archiviato il 2 luglio 2007 in Internet Archive. su Larousse universel del 1907.
- ^ (FR) Mazois, Marie-Antoine-François, Discours prononcé aux funérailles de M. Hurtault, inspecteur général, membre du Conseil des bâtiments civils et de l'Institut royal de France, impr. de F. Didotª ed., p. 12.
- ^ Page des Amis du Parc de Saint Cloud.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Domenico Gabrielli, Dictionnaire historique du cimetière du Père-Lachaise XVIII e XIX siecle, éd. de l'Amateurª ed., 2002, p. 334, ISBN 978-2-85917-346-3, OCLC 49647223.
- (FR) Henri Herluison, Catalogue des livres composant la bibliothèque composant la bibliothèque des livres de feu M. Hurtault, J.S. Merlinª ed., 1824, p. 166.
- (FR) Quatremère de Quincy, Séance publique de l'Académie royale des beaux-arts, chez Firmin Didotª ed., 1826, pp. 1-10.
- Elisabeth Buchi, "Maximilien Joseph Hurtault", nel Nuovo dizionario della biografia alsaziana, vol. 18, p. 1724.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maximilien-Joseph Hurtault
Controllo di autorità | VIAF (EN) 69226784 · ISNI (EN) 0000 0000 6663 8569 · CERL cnp02058219 · ULAN (EN) 500033645 · GND (DE) 102549895X · BNF (FR) cb151079695 (data) |
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