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Theodor van Eupen: differenze tra le versioni

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van Eupen aveva comunque i prigionieri che tenevano turni lavorativi da 12 a 14 ore, ricevevano una zuppa d'acqua a colazione, una zuppa simile a pranzo e una bevanda di cereali arrostiti con pane di segale a cena, ogni pagnotta veniva condivisa da 10 di loro. Durante la liquidazione del campo, circa 500-700 detenuti furono giustiziati dalle SS nella foresta e tutte le strutture furono rase al suolo.<ref name="Kopówka/Rytel-Andrianik" /> La fortuna di van Eupen finì poco dopo, infatti fu ucciso dai partigiani polacchi vicino a Jędrzejów a metà dicembre 1944,<ref name="KB">{{Cita pubblicazione |cognome=Berkowicz |nome=Karina |data=2021 |titolo=Ucieczka z fortyfikacyjnego obozu pracy w Młodzawach Dużych [kierowanego przez zbrodniarza niemieckiego Theo van Eupena (1907-1944)] w relacji Stanisławy Popek |url=https://www.academia.edu/72600456 |rivista=Świętokrzyskie |volume=28 |numero=32 |pp=40-57 (Theo van Eupen p. 49-57)}}</ref><ref name="H.E.A.R.T">{{Cita web |url=http://www.holocaustresearchproject.org/ar/labour%20camps/arclabourcamps.html |titolo=''SS-Sturmbannfuhrer'' Theodor van Eupen |editore=Holocaust Education & Archive Research Team |data=2007 |accesso=20 novembre 2013 |autore=S.J., H.E.A.R.T}}</ref> in un'imboscata sulla strada. Saltò fuori dall'auto e corse a piedi fino al villaggio di Lipówka, dove si infilò sotto un mucchio di fieno. I partigiani mitragliarono il suo nascondiglio e seppero chi era solo dai documenti che trovarono sul suo cadavere.<ref name="Kopówka/Rytel-Andrianik" />
van Eupen aveva comunque i prigionieri che tenevano turni lavorativi da 12 a 14 ore, ricevevano una zuppa d'acqua a colazione, una zuppa simile a pranzo e una bevanda di cereali arrostiti con pane di segale a cena, ogni pagnotta veniva condivisa da 10 di loro. Durante la liquidazione del campo, circa 500-700 detenuti furono giustiziati dalle SS nella foresta e tutte le strutture furono rase al suolo.<ref name="Kopówka/Rytel-Andrianik" /> La fortuna di van Eupen finì poco dopo, infatti fu ucciso dai partigiani polacchi vicino a Jędrzejów a metà dicembre 1944,<ref name="KB">{{Cita pubblicazione |cognome=Berkowicz |nome=Karina |data=2021 |titolo=Ucieczka z fortyfikacyjnego obozu pracy w Młodzawach Dużych [kierowanego przez zbrodniarza niemieckiego Theo van Eupena (1907-1944)] w relacji Stanisławy Popek |url=https://www.academia.edu/72600456 |rivista=Świętokrzyskie |volume=28 |numero=32 |pp=40-57 (Theo van Eupen p. 49-57)}}</ref><ref name="H.E.A.R.T">{{Cita web |url=http://www.holocaustresearchproject.org/ar/labour%20camps/arclabourcamps.html |titolo=''SS-Sturmbannfuhrer'' Theodor van Eupen |editore=Holocaust Education & Archive Research Team |data=2007 |accesso=20 novembre 2013 |autore=S.J., H.E.A.R.T}}</ref> in un'imboscata sulla strada. Saltò fuori dall'auto e corse a piedi fino al villaggio di Lipówka, dove si infilò sotto un mucchio di fieno. I partigiani mitragliarono il suo nascondiglio e seppero chi era solo dai documenti che trovarono sul suo cadavere.<ref name="Kopówka/Rytel-Andrianik" />


Il giorno successivo, il cadavere e altri tre tedeschi uccisi nell'imboscata furono recuperati dal lago da un'unità tedesca appositamente arrivata e trasportati a Lipówka e poi a Jędrzejów, dove sarebbe stato sepolto il 13 dicembre 1944. Secondo Norbert Michta, i tedeschi selezionarono poi 13 persone tra la popolazione locale da fucilare. Tuttavia, i nazisti riuscirono a convincere che l'attacco fosse opera di paracadutisti russi sconosciuti alla popolazione e W. Ważniewski, sulla base di rapporti e documenti tedeschi, riferisce che essi presero in ostaggio nove capi villaggio dei villaggi vicini, ma dopo quattro giorni li rilasciarono.[citazione necessaria]
<!--Il giorno successivo, il cadavere e altri tre tedeschi uccisi nell'imboscata furono recuperati dal lago da un'unità tedesca appositamente arrivata e trasportati a Lipówka e poi a Jędrzejów, dove sarebbe stato sepolto il 13 dicembre 1944. Secondo Norbert Michta, i tedeschi selezionarono poi 13 persone tra la popolazione locale da fucilare. Tuttavia, i nazisti riuscirono a convincere che l'attacco fosse opera di paracadutisti russi sconosciuti alla popolazione e W. Ważniewski, sulla base di rapporti e documenti tedeschi, riferisce che essi presero in ostaggio nove capi villaggio dei villaggi vicini, ma dopo quattro giorni li rilasciarono.[citazione necessaria]


Il 13 dicembre i tedeschi lanciarono l'[[operazione Schneesturm]], per liquidare i partigiani sovietici che si trovavano nelle vicinanze delle foreste di Sancygniów attaccarono da tre direzioni, dalle montagne attraverso Lipówka fino a Teodorów, dal lato di Działoszyce e dal lato di Książ Wielki attraverso Janowice e Rzemiędzice, pacificarono diversi villaggi circostanti, ad esempio Trzonów, situato a 6 km dal luogo dell'assassinio, Bugaj, Gaik-hamlet Zaryszyna, Sadek e uccisero almeno 64 abitanti di questi villaggi e bruciarono molti edifici.[citazione necessaria]
Il 13 dicembre i tedeschi lanciarono l'[[operazione Schneesturm]], per liquidare i partigiani sovietici che si trovavano nelle vicinanze delle foreste di Sancygniów attaccarono da tre direzioni, dalle montagne attraverso Lipówka fino a Teodorów, dal lato di Działoszyce e dal lato di Książ Wielki attraverso Janowice e Rzemiędzice, pacificarono diversi villaggi circostanti, ad esempio Trzonów, situato a 6 km dal luogo dell'assassinio, Bugaj, Gaik-hamlet Zaryszyna, Sadek e uccisero almeno 64 abitanti di questi villaggi e bruciarono molti edifici.[citazione necessaria]-->


== Note ==
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Versione delle 13:38, 22 gen 2024

Theodor van Eupen
NascitaDüsseldorf, 24 aprile 1907
MorteLipówka, 11 dicembre 1944
Dati militari
Paese servitoGermania (bandiera) Germania nazista
Forza armata Schutzstaffel
UnitàSS-Totenkopfverbände
GradoSS-Sturmbannführer
GuerreSeconda guerra mondiale
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Theodor van Eupen (Düsseldorf, 24 aprile 1907Lipówka, 11 dicembre 1944) è stato un militare tedesco e membro delle SS. Fu il comandante del campo di lavoro forzato (Arbeitslager) di Treblinka I[1] per tutta la durata del suo funzionamento e per questo motivo tra i responsabili dell'Olocausto.

A differenza del campo di sterminio parallelo di Treblinka II, subordinato alle autorità dell'Operazione Reinhard a Berlino, Treblinka I era controllato dalle SS e dalla polizia di Varsavia.[2][3] Il campo di lavoro fu liquidato il 23 luglio 1944, prima dell'avanzata sovietica. A quel punto, più della metà dei circa 20.000 detenuti era già morto a causa delle esecuzioni sommarie, della fame, delle malattie e dei maltrattamenti.[4] La forza lavoro regolare consisteva in 1.000 - 2.000 prigionieri,[3] terrorizzati da una dozzina circa di SS insieme a 100 guardie Wachmänner.[5]

Annuncio della fondazione dell'Arbeitslager di Treblinka, gestito da van Eupen.

Biografia

Sito storico dell'Arbeitslager di Treblinka I con la lapide commemorativa.
Lipówka, il luogo di morte di van Eupen.
Il lago Rachwalec, il luogo in cui fu nascosto il corpo di Theo van Eupen l'11 dicembre 1944.

Nato a Düsseldorf, si laureò in legge prima della seconda guerra mondiale (alla pari di altri membri di spicco del Partito Nazista come ad esempio Hans Frank, capo del Governatorato Generale)[6][7], si arruolò nelle Schutzstaffel con il numero di tessera 4.528. Dopo l'invasione della Polonia, fu promosso alla posizione di Comandante di Treblinka I[8] nell'estate del 1941, prima della fondazione ufficiale del campo, avvenuta a novembre 1941. Supervisionò la costruzione delle baracche e delle recinzioni di filo spinato alte 2 metri intorno al perimetro del campo.[5]

Treblinka I era una cava di ghiaia dotata di macchinari pesanti, essenziale per la produzione di cemento e per la costruzione delle strade. Prima dell'occupazione tedesca, la grande cava era di proprietà dell'industriale polacco Marian Łopuszyński, che collegò la miniera al nodo ferroviario di Małkinia-Sokołów Podlaski. La creazione di una colonia penale in questo luogo fu un'idea dello Sturmbannführer Ernst Gramss, che la gestì inizialmente come impresa personale nella Polonia occupata. La cava divenne vitale durante l'attacco tedesco all'Unione Sovietica, fornendo il materiale necessario per il programma strategico di costruzione di strade intorno al confine tedesco-sovietico.[5][9]

van Eupen fu ufficialmente responsabile di Treblinka I dal 15 novembre 1941 (data di fondazione del campo per ordine del governatore di Varsavia Ludwig Fischer), fino alla sua chiusura avvenuta il 23 luglio 1944.[10] Lavorò a stretto contatto con le SS e la polizia di Varsavia durante la deportazione degli ebrei verso le camere a gas di Treblinka II all'inizio del 1943, al fine di farsi portare la manodopera dal ghetto di Varsavia per le necessarie sostituzioni. Sosteneva di essere un aristocratico tedesco-olandese e amava farsi visitare dalla moglie e dai due figli piccoli nella Polonia occupata. van Eupen era temuto anche dai suoi stessi subordinati delle SS, penalizzati dall'invio sul fronte orientale anche per le più piccole infrazioni[5] tanto che si guadagnò la reputazione di un noto sadico che spesso giustiziava personalmente i prigionieri,[7] "sparando loro addosso, come se fossero pernici", scrisse Franciszek Ząbecki, il capostazione polacco.[9]

van Eupen aveva comunque i prigionieri che tenevano turni lavorativi da 12 a 14 ore, ricevevano una zuppa d'acqua a colazione, una zuppa simile a pranzo e una bevanda di cereali arrostiti con pane di segale a cena, ogni pagnotta veniva condivisa da 10 di loro. Durante la liquidazione del campo, circa 500-700 detenuti furono giustiziati dalle SS nella foresta e tutte le strutture furono rase al suolo.[5] La fortuna di van Eupen finì poco dopo, infatti fu ucciso dai partigiani polacchi vicino a Jędrzejów a metà dicembre 1944,[11][9] in un'imboscata sulla strada. Saltò fuori dall'auto e corse a piedi fino al villaggio di Lipówka, dove si infilò sotto un mucchio di fieno. I partigiani mitragliarono il suo nascondiglio e seppero chi era solo dai documenti che trovarono sul suo cadavere.[5]


Note

  1. ^ Treblinka, su encyclopedia.ushmm.org.
  2. ^ Holocaust Encyclopedia, Treblinka, su ushmm.org, United States Holocaust Memorial Museum, 2010. URL consultato il 20 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2011).
  3. ^ a b Holocaust Historical Society, su www.holocausthistoricalsociety.org.uk. URL consultato il 22 gennaio 2024.
  4. ^ (PL) Michał Maranda, Więźniowie obozu zagłady w Treblince (PDF), Uniwersytet Warszawski, Instytut Stosowanych Nauk Społecznych, 2002, pp. 160-161, ISBN 83-915036-6-6. URL consultato il 15 dicembre 2013.
  5. ^ a b c d e f (PL) Edward Kopówka e Paweł Rytel-Andrianik, Treblinka II – Obóz zagłady (PDF), Drohiczyńskie Towarzystwo Naukowe, 2011, pp. 37–39, 42, 54, 60, ISBN 978-83-7257-496-1. URL consultato il 9 settembre 2013.
  6. ^ Robert S. Wistrich, Who's Who in Nazi Germany, Routledge, 2013, ISBN 978-1136413889. URL consultato il 20 novembre 2013.
  7. ^ a b Piotr Cywiński, Treblinka, su diapositive.pl, Adam Mickiewicz Institute, 2013. URL consultato il 31 ottobre 2013.
  8. ^ Commanders and Staff at Treblinka, su www.jewishvirtuallibrary.org. URL consultato il 21 gennaio 2024.
  9. ^ a b c S.J., H.E.A.R.T, SS-Sturmbannfuhrer Theodor van Eupen, su holocaustresearchproject.org, Holocaust Education & Archive Research Team, 2007. URL consultato il 20 novembre 2013.
  10. ^ (EN) Paweł Krupiński, Treblinka I • labor camp - Death Camps Memorial Site, su www.deathcampsmemorialsite.com. URL consultato il 21 gennaio 2024.
  11. ^ Karina Berkowicz, Ucieczka z fortyfikacyjnego obozu pracy w Młodzawach Dużych [kierowanego przez zbrodniarza niemieckiego Theo van Eupena (1907-1944)] w relacji Stanisławy Popek, in Świętokrzyskie, vol. 28, n. 32, 2021, pp. 40-57 (Theo van Eupen p. 49-57).

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