Neotenia: differenze tra le versioni
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Corrisponde al cucciolo di lupo di 4 mesi |
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I cani al secondo stadio neotenico si avvicinano al cucciolo di lupo dal terzo al quarto mese di vita. Manifestano curiosità e vivacità verso gli stimoli esterni, giocano spontaneamente con i fratelli e con i genitori, cominciano ad uscire dalla tana e a interagire (sempre in modo ludico) con altri membri del branco, ma diffidano ancora di ciò che non conoscono. Provano grande piacere nel prendere tutto in bocca. |
I cani al secondo stadio neotenico si avvicinano al cucciolo di lupo dal terzo al quarto mese di vita. Manifestano curiosità e vivacità verso gli stimoli esterni, giocano spontaneamente con i fratelli e con i genitori, cominciano ad uscire dalla tana e a interagire (sempre in modo ludico) con altri membri del branco, ma diffidano ancora di ciò che non conoscono. Provano grande piacere nel prendere tutto in bocca. |
Versione delle 15:11, 29 mag 2024
Viene definito neotenìa[1] il fenomeno evolutivo per cui negli individui adulti di una specie permangono caratteristiche morfologiche e fisiologiche tipiche delle forme giovanili.
Caratteri infantili
Konrad Lorenz aveva osservato tale fenomeno e stabilito quali fossero le caratteristiche fisiche specifiche del “cucciolo”, nonché i tratti che inducono l’adulto a riconoscere il cucciolo e a prendersene cura (“investimento parentale”).
Secondo gli studi di Lorenz, i cuccioli sono accomunati da:
- testa grossa/tondeggiante;
- viso piccolo rispetto al resto del cranio;
- fronte convessa;
- muso corto;
- occhi grandi e tondi;
- guance paffute;
- arti corti e corpo tozzo;
- pelle morbida;
- andatura goffa;
- comportamento giocherellone;
Tali caratteristiche, denominate “segnali infantili”, permettono agli animali di riconoscere il cucciolo (anche di altre specie) e inducono l’adulto a farsi carico delle “cure parentali” di cui ha bisogno l'individuo giovane, perfino se quest'ultimo appartiene a una specie animale assai distante da quella dell'individuo adulto[2].
Adattamento all'ambiente
La neotenia può essere importante per fornire un più ampio spettro di adattabilità ambientale rispetto alla specie ancestrale più specializzata.
Riscontri empirici
La neotenia è stata osservata in tutte le famiglie di anfibi urodeli, come la salamandra, in cui sembra essere un meccanismo di sopravvivenza solo in ambienti acquatici di montagna e di collina con poco nutrimento (oligotrofia) e, in particolare, con poco iodio. Più in generale, gli individui neotenici sono avvantaggiati, nel caso di ambienti terrestri sfavorevoli. In questo modo, alcuni urodeli possono riprodursi e sopravvivere nella forma larvale, che, essendo acquatica, richiede prede di taglia spesso minore rispetto al più grosso adulto, che è terrestre e comunque carnivoro. Se le larve di salamandra ingeriscono una sufficiente quantità di iodio, sia in modo diretto sia in modo indiretto, attraverso il cannibalismo, iniziano presto la metamorfosi e si trasformano in forme adulte terrestri più grosse e con maggiori esigenze alimentari.
Infatti, in alcuni laghi di alta montagna vivono anche forme nane di salmonidi dovute, in particolare, a carenza di cibo e di iodio che causano nanismo con cretinismo da ipotiroidismo, come avviene negli esseri umani.
Esempi
Esempi tipici di neotenia sono alcuni anfibi axolotl e il proteo, che conservano le branchie esterne anche nelle forme adulte.
Esempio controverso sono i cani (Canis lupus familiaris) che mantengono alcune caratteristiche dei lupi (Canis lupus) di giovane età.
Neotenia nel cane
Sulla base delle ricerche di Konrad Lorenz, nel 1982 Lorna e Raymond Coppinger (due biologi statunitensi) hanno potuto teorizzare una forma di neotenia nella specie canina.[3]
Il cane, discendente dal lupo e addomesticato dall'uomo circa 12.000 anni fa, è stato oggetto di una selezione artificiale, operata dall'uomo con l’intenzione di creare razze canine sempre più addomesticabili e adatte alla collaborazione con l’uomo in ambito lavorativo. Durante questa selezione, volta alla ricerca di un cane docile e dipendente dall'uomo, sono nati soggetti sempre più immaturi/infantili dal punto di vista psichico, dunque caratterialmente più simili al cucciolo di lupo che non al lupo adulto. Tale regressione caratteriale è stata accompagnata da una regressione delle caratteristiche morfologiche dell’adulto verso l’aspetto infantile, tanto che il cane ora ha caratteristiche simili a quelle del cucciolo di lupo e quasi in nessun caso raggiunge la maturità fisica e psicologica del lupo adulto.
Stadiazione della neotenia del cane
Lorna e Raymond Coppinger hanno classificato le varie tipologie di cane sulla base di cinque “stadi neotenici”, che partono da un primo stadio in cui il cane presenta tutte le caratteristiche del cucciolo di lupo, fino al quarto stadio, in cui il cane raggiunge il grado di “maturità psichica e fisica” del lupo adolescente. Il quinto e ultimo stadio rappresenta il lupo adulto vero e proprio, che solo pochissimi esemplari di cane riescono a raggiungere.
1º stadio, o stadio del neonato
Corrisponde al cucciolo di lupo sotto i 2 mesi.
I cani al primo stadio neotenico hanno caratteristiche fisiche prepotentemente infantili, tipiche dei cuccioli di lupo nel primo e secondo mese di vita. Il muso è corto, le orecchie piccole e pendenti, il cranio tondeggiante, il corpo tozzo e l'andatura goffa. Psicologicamente il cucciolo è legato esclusivamente alla madre e ai fratelli, e allontanarsi da loro gli provoca paura e stress. Il mondo esterno gli interessa pochissimo, e ha paura di tutto ciò che non conosce: quindi tende a reagire aggressivamente a qualsiasi stimolo estraneo.
Razze-esempio: tutti i molossoidi. Questi cani sono lottatori senza inibizioni rituali (che compaiono infatti solo nel lupo adulto), ottimi guardiani perché estremamente territoriali (in loro, "tana" e "territorio" sono addirittura sinonimi), non molto adatti ad attività che richiedano un alto[non chiaro] temperamento (ovvero velocità di reazione agli stimoli) e spirito di iniziativa. Non sono gerarchici, perché l'ordinamento gerarchico inizia solo a tre mesi: per loro il concetto di "padrone-capobranco" non esiste. Esiste invece il concetto di "padrone-mamma", perché è questa che amano, rispettano e a cui prestano obbedienza. Essendo fisicamente potenti, non sono adatti a tutti i proprietari potendo manifestare aggressività incontrollata.
2º stadio, o stadio del gioco
Corrisponde al cucciolo di lupo di 4 mesi.
I cani al secondo stadio neotenico si avvicinano al cucciolo di lupo dal terzo al quarto mese di vita. Manifestano curiosità e vivacità verso gli stimoli esterni, giocano spontaneamente con i fratelli e con i genitori, cominciano ad uscire dalla tana e a interagire (sempre in modo ludico) con altri membri del branco, ma diffidano ancora di ciò che non conoscono. Provano grande piacere nel prendere tutto in bocca.
L'aspetto fisico presenta: orecchie più lunghe, ma in posizione ancora pendente o semieretta, muso allungato e corpo più agile e proporzionato.
Razze-esempio: la maggior parte dei braccoidi e soprattutto i retriever. Sono poco adatti a compiti di guardia e difesa, perché ancora carenti dal punto di vista del coraggio: inoltre hanno ormai abbandonato il legame con la tana, ma non hanno ancora sviluppato una sufficiente territorialità di tipo alimentare/sessuale (tipica dell'adulto). Di indole giocosa e affettuosissima, hanno abilità per il riporto. Cominciano ad intuire il concetto di gerarchia, ma sono ancora legati anche alla madre: il padrone ideale è quello che sa tenere un comportamento intermedio tra "mamma" e capobranco. Anche molti cani da compagnia di piccola taglia (come maltese e chihuahua) conservano spiccate caratteristiche neoteniche di secondo stadio, unite anche all'aspetto (testa grande, occhi grandi).
3º stadio, o stadio del paratore
Corrisponde al cucciolo di lupo di 4-6 mesi.
Le orecchie sono ormai erette o quasi erette, il muso si è ulteriormente allungato, l'andatura è agile e sciolta. In questo stadio il cane non è più in "fase orale" e quindi è meno appassionato al riporto: manifesta invece la tendenza a sorpassare qualsiasi oggetto (o animale) in movimento, "intercettandolo" e tagliandogli la strada. Questo comportamento viene detto appunto "parata" e rappresenta una sorta di preparazione al comportamento predatorio, che si manifesterà poco tempo dopo e che si tradurrà nell'inseguimento della preda e nel tentativo di afferrarla ai talloni. In natura, dai 3 ai 6 mesi, avvengono le fasi di ordinamento gerarchico e di ordinamento del branco: quindi questi cani sono già molto gerarchici e collaborativi.
Razze-esempio: la maggior parte dei lupoidi, specialmente quelli da pastore. Questi cani sono adatti a compiti di guardia, perché già territoriali; di difesa, perché sono pronti a tutto per il padrone-capobranco; di pista, perché conoscono già le tecniche di caccia che li spingono a usare l'olfatto; di conduzione del gregge, perché tendono a "raggruppare" gli animali che vengono loro affidati. Le razze che appartengono al terzo stadio sono quelle più duttili ed eclettiche, perché mostrano una maturità psichica "quasi" adulta ma restano assai dipendenti dai superiori gerarchici.
4º stadio, o stadio del tallonatore
Corrisponde al lupo adolescente.
La prima teoria neotenica si fermava a questo stadio, raggruppando tutto il periodo che va dall'adolescenza all'età adulta: oggi si tende ad aggiungere un quinto stadio per rappresentare il lupo completamente adulto.
Nello stadio del tallonatore il cane presenta un fisico simile a quello del lupo adulto: orecchie dritte, muso lungo, muscolatura ben sviluppata, corpo agile. I tallonatori sono indipendenti, capaci di prendere iniziative in proprio e fortemente predatori (sono già nello stadio in cui devono collaborare con gli adulti nella caccia). Tendono a inseguire la preda e a bloccarla addentandola nei quarti posteriori. Sono fortemente gerarchici ma rispettano solo il capobranco, mentre non sanno più che farsene di una "mamma". Con loro è più efficace una dominanza "seriosa" di una sdolcinata e ricca di coccole.
Razze-esempio: appartengono a questo stadio alcuni levrieri, tutti i cani nordici da caccia e due da slitta, il Samoiedo e l'Alaskan Malamute.
5º stadio, o stadio dell'adulto
Corrisponde al lupo adulto.
Per fisico e per carattere, il cane che raggiunge questo stadio somiglia a un lupo adulto. Non abbaia quasi più (l'abbaio è una manifestazione infantile), ma può ululare per motivi sociali. Molto indipendente e predatore, può avere un legame molto forte solo con i membri di rango superiore che sappiano conquistarsi la sua stima (è anche prodigo di affetto, ma questo non basta per farsi obbedire).
Razze-esempio: i levrieri più primitivi (per es. l'azawakh), il basenji e le rimanenti due razze nordiche da slitta, siberian husky e groenlandese. Tra i due, il groenlandese è ancora più "adulto" dell'husky e la sua "gestione" è riservata a veri conoscitori della psiche canina.
Neotenia nell'uomo
Nella postulazione dell'anatomofisiologo olandese Lodewijk Bolk, condivisa anche da Stephen Jay Gould [4], anche l'uomo viene considerato un esempio di neotenia, in quanto ha uno sviluppo fisiologico estremamente prolungato caratterizzato tra l'altro dalla lunga maturazione del sistema nervoso centrale che dura diversi anni dopo la nascita. Caratteristica neotenica nell'uomo è la capacità di digerire il latte da adulto (questa tolleranza al lattosio non è presente in tutte le popolazioni). Gli adulti umani, inoltre, presentano proporzioni corporee più simili a quelle giovanili rispetto agli altri primati. Ulteriori segnali di neotenia nell'essere umano rispetto agli altri primati sarebbero la scarsità di pelo corporeo.[5] Alcuni umani conservano a lungo tratti giovanili e fenomeni di neotenia psichica (da non confondere col ritardo mentale) ossia comportamenti molto più giovanili o infantili rispetto all'età reale.
Note
- ^ Neotenia, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Danilo Mainardi, Perché mamma scimmia ama un tigrotto, in Corriere della Sera, 31 luglio 2011. URL consultato il 17 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
- ^ Lorna Coppinger e Raymond Coppinger, Livestock-guarding dogs that wear sheep's clothing, in Smithsonian magazine, vol. 13, n. 1, aprile 1982.
- ^ Stephen Jay Gould, Il Pollice del Panda (riflessioni sulla storia naturale), traduzione di Danielle Mazzonis, Editori Riuniti, 1983, pp. 371, cap. 31, ISBN 88-359-3285-8.
- ^ Enzo Melandri - Zoón Politkón. Bolk e l'antropogenesi | LiberCensor
Bibliografia
- Louis Bolk, Il problema dell'ominazione, a cura di Rossella Bonito Oliva, DeriveApprodi, ISBN 9788888738932.
- Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, traduzione di Laura Schwarz, Adelphi, 1989, ISBN 88-459-0687-6.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Recensione a Louis Bolk [1926] (2006) Il problema dell'ominazione. A cura di Rossello Bonito Oliva. Roma: DeriveApprodi.
- www.intelligenzaneotenica.com, a cura di Vincenzo Galatro