Oropouche orthobunyavirus: differenze tra le versioni
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L{{'}}'''Oropouche orthobunyavirus (OROV)''' è il più comune tra gli [[Orthobunyavirus]]. Quando OROV [[Infezione|infetta]] un essere umano, causa una malattia virale chiamata [[febbre dell'Oropouche]]. Fu inizialmente riferito a [[Trinidad e Tobago]] nel [[1955]], isolato dal sangue di un paziente febbricitante e da un campione di acqua stagnante che ''[[Coquillettidia venezualensis]]'' utilizzavano come sito di riproduzione. Nel 1960, esso venne isolato in un [[Bradypus tridactylus|bradipo]] e in un campione di [[Aedes|''Aedes serratus'']], in Brasile.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome=Helena Baldez|cognome=Vasconcelos|nome2=Márcio R.T.|cognome2=Nunes|nome3=Lívia M.N.|cognome3=Casseb|data=2011-05|titolo=Molecular Epidemiology of Oropouche Virus, Brazil|rivista=Emerging Infectious Diseases|volume=17|numero=5|pp=800–806|accesso=2024-09-01|doi=10.3201/eid1705.101333|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3321770/|lingua=en}}</ref> Il virus è considerato un'[[emergenza sanitaria pubblica]] nelle aree tropicali e subtropicali dell'[[America centrale]] e [[America meridionale|meridionale]], con più di mezzo milione di persone infettate al 2005.<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=Márcio Roberto Teixeira|cognome=Nunes|nome2=Lívia Carício|cognome2=Martins|nome3=Sueli Guerreiro|cognome3=Rodrigues|data=2005-10|titolo=Oropouche Virus Isolation, Southeast Brazil|rivista=Emerging Infectious Diseases|volume=11|numero=10|pp=1610–1613|accesso=2024-09-01|doi=10.3201/eid1110.050464|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3366749/|lingua=en}}</ref> Questo virus è considerato un [[Arbovirus]] a causa dei suoi metodi di trasmissione tramite [[Aedes|''Aedes serratus'']] e [[Culex|''Culex quinquefasciatus'']] tra bradipi, [[Metatheria|marsupiali]], [[Primates|primati]] e [[Aves|uccelli]]. |
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Il virus causa la [[Febbre dell'Oropouche|febbre oropouche]], una malattia arbovirale urbana che ha provocato più di 30 [[Epidemia|epidemie]] tra il 1960 e il 2009.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20180602190743/https://wwwnc.cdc.gov/eid/article/17/5/10-1333_article|titolo=Molecular epidemiology of Oropouche Virus, Brazil.|sito=wwwnc.cdc.gov|accesso=2024-09-01|lingua=en}}</ref> Tra il 1961 e il 1980, OROV è stato riferito nello stato settentrionale di [[Pará]] del [[Brasile]], e dal 1980 al 2004, si è diffuso nelle regioni dell'[[Amazonas (Brasile)|Amazonas]], [[Amapá]], [[Acre]], [[Rondônia]], [[Tocantins (stato)|Tocantis]] e [[Maranhão]].<ref name=":1" /> |
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== Virologia == |
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Versione delle 15:48, 3 set 2024
Oropouche orthobunyavirus | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Virus |
Regno | Orthornavirae |
Phylum | Negarnaviricota |
Classe | Ellioviriceti |
Ordine | Bunyavirales |
Famiglia | Peribunyaviridae |
Genere | Orthobunyavirus |
Specie | Oropouche orthobunyavirus |
L'Oropouche orthobunyavirus (OROV) è il più comune tra gli Orthobunyavirus. Quando OROV infetta un essere umano, causa una malattia virale chiamata febbre dell'Oropouche. Fu inizialmente riferito a Trinidad e Tobago nel 1955, isolato dal sangue di un paziente febbricitante e da un campione di acqua stagnante che Coquillettidia venezualensis utilizzavano come sito di riproduzione. Nel 1960, esso venne isolato in un bradipo e in un campione di Aedes serratus, in Brasile.[1] Il virus è considerato un'emergenza sanitaria pubblica nelle aree tropicali e subtropicali dell'America centrale e meridionale, con più di mezzo milione di persone infettate al 2005.[2] Questo virus è considerato un Arbovirus a causa dei suoi metodi di trasmissione tramite Aedes serratus e Culex quinquefasciatus tra bradipi, marsupiali, primati e uccelli.
Siti epidemici
Il virus causa la febbre oropouche, una malattia arbovirale urbana che ha provocato più di 30 epidemie tra il 1960 e il 2009.[3] Tra il 1961 e il 1980, OROV è stato riferito nello stato settentrionale di Pará del Brasile, e dal 1980 al 2004, si è diffuso nelle regioni dell'Amazonas, Amapá, Acre, Rondônia, Tocantis e Maranhão.[2]
Virologia
OROV appartiene ai Peribunyaviridae, famiglia di arbovirus.[4] OROV è un virus a RNA negativo a singola catena.[5] Non esistono specifiche ultrastrutture studiate del virus sul tessuto umano ad oggi.[4] Probabilmente condivide caratteristiche morfologiche con altri membri del genere Orthobunyavirus.[4] I membri di questo genere hanno un genoma a RNA segmentato di polarità negativa, composto da segmenti di RNA di dimensioni piccolo (S), medio (M) e grande (L).[4] Questi codificano per le nucleocapsidi, glicoproteine e la RNA polimerasi.[4] Tramite analisi filogenetiche dei geni delle nucleocapsidi in differenti ceppi di oropouche, è stato rivelato che ci sono tre unici genotipi (I, II, III) che si sono diffusi attraverso l'America Centrale e Meridionale.[4]
Riassortimento genomico
Il riassortimento genetico è uno dei meccanismi biologici più importanti per un virus, ed è fondamentale per spiegare la vasta biodiversità del genere Orthobunyavirus.[4] Questo avviene quando due virus geneticamente correlati infettano la stessa cellula contemporaneamente generando una progenie che mantiene varie componenti genetiche dei due virus "genitori".[4] Nel riassortimento, il segmento S e la L-polimerasi cooperano per creare una copia del genoma virale. Un segmento, quindi, limiterà l'evoluzione molecolare dell'altro.[4] Al contrario, il segmento M codifica per le glicoproteine virali, che potrebbero essere più soggette a mutazioni a causa dell'elevata pressione selettiva nella loro regione di codifica, poiché queste proteine sono determinanti.[4]
Genotipi
Al 2011 erano stati identificati 4 principali genotipi (I-IV) di OROV. Il genotipo I è stato isolato da un ceppo ad Acre, Amazzonia, Maranhao, Tocantis, Trinidad, Tobago e altre. Il genotipo II in ceppi provenienti da Amapá, Pará, Rondônia, and Peru . Il genotipo III ad Acre, Minas Gerais, Panama e Rondonia. L'ultimo genotipo, il IV, venne isolato nella regione amazzonica.[1]
Trasmissione
Come già detto, questo virus è considerato un arbovirus a causa delle sue caratteristiche di trasmissione tramite Aedes serratus e Culex quinquefasciatus tra bradipi, marsupiali, primati e uccelli.[6]
Sperimentazione e ricerca
OROV è stavo usato intensivamente in test con cellule HeLa per studiare come induce l'apoptosi. È stato scoperto che OROV causa l'apoptosi dalla frammentazione del DNA. Inoltre, nel virus inattivato dai raggi UV, è stato dimostrati che il legame virus-recettore non era sufficiente e che la replicazione virale era neccessaria per indurre l'apoptosi.[7]
Note
- ^ a b (EN) Helena Baldez Vasconcelos, Márcio R.T. Nunes e Lívia M.N. Casseb, Molecular Epidemiology of Oropouche Virus, Brazil, in Emerging Infectious Diseases, vol. 17, n. 5, 2011-05, pp. 800–806, DOI:10.3201/eid1705.101333. URL consultato il 1º settembre 2024.
- ^ a b (EN) Márcio Roberto Teixeira Nunes, Lívia Carício Martins e Sueli Guerreiro Rodrigues, Oropouche Virus Isolation, Southeast Brazil, in Emerging Infectious Diseases, vol. 11, n. 10, 2005-10, pp. 1610–1613, DOI:10.3201/eid1110.050464. URL consultato il 1º settembre 2024.
- ^ (EN) Molecular epidemiology of Oropouche Virus, Brazil., su wwwnc.cdc.gov. URL consultato il 1º settembre 2024 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2018).
- ^ a b c d e f g h i j (EN) Jorge Fernando Travassos da Rosa, William Marciel de Souza e Francisco de Paula Pinheiro, Oropouche Virus: Clinical, Epidemiological, and Molecular Aspects of a Neglected Orthobunyavirus (XML), in The American Journal of Tropical Medicine and Hygiene, vol. 96, n. 5, 3 maggio 2017, pp. 1019–1030, DOI:10.4269/ajtmh.16-0672. URL consultato il 1º settembre 2024.
- ^ (EN) Helena B. Vasconcelos, Raimunda S. S. Azevedo e Samir M. Casseb, Oropouche fever epidemic in Northern Brazil: Epidemiology and molecular characterization of isolates, in Journal of Clinical Virology, vol. 44, n. 2, 1º febbraio 2009, pp. 129–133, DOI:10.1016/j.jcv.2008.11.006. URL consultato il 1º settembre 2024.
- ^ (EN) Oropouche Fever Outbreak, Manaus, Brazil, 2007–2008 - Volume 15, Number 12—December 2009 - Emerging Infectious Disease journal - CDC, su web.archive.org, 2 giugno 2018. URL consultato il 1º settembre 2024 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2018).
- ^ (EN) Gustavo Olszanski Acrani, Rogério Gomes e José Luiz Proença-Módena, Apoptosis induced by Oropouche virus infection in HeLa cells is dependent on virus protein expression, in Virus Research, vol. 149, n. 1, 1º aprile 2010, pp. 56–63, DOI:10.1016/j.virusres.2009.12.013. URL consultato il 1º settembre 2024.