Cannabis: differenze tra le versioni
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La ''[[resina]]'' può contenere circa 60 cannabinoidi, 100 terpenoidi, 20 flavonoidi. |
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==== Cannabinoidi ==== |
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La struttura chimica dei cannabinoidi può essere descritta come quella di un terpene unito ad un resorcinolo a sostituzione alchilica, oppure come quella di un sistema ad anello benzopiranico. Le due descrizioni implicano anche una nomenclatura differente, con la prima il principale cannabinoide viene definito come delta-1-tetraidrocannabinolo (delta-1-THC) mentre con la seconda diventa delta-9-THC (entrambi d'ora in poi semplicemente THC).<br> |
La struttura chimica dei cannabinoidi può essere descritta come quella di un terpene unito ad un resorcinolo a sostituzione alchilica, oppure come quella di un sistema ad anello benzopiranico. Le due descrizioni implicano anche una nomenclatura differente, con la prima il principale cannabinoide viene definito come delta-1-tetraidrocannabinolo (delta-1-THC) mentre con la seconda diventa [[delta-9-THC]] (entrambi d'ora in poi semplicemente THC).<br> |
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I cannabinoidi finora riscontrati si possono dividere in "tipi" chimici (tra parentesi l'abbreviazione e il numero di composti):<br> |
I cannabinoidi finora riscontrati si possono dividere in "tipi" chimici (tra parentesi l'abbreviazione e il numero di composti):<br> |
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Tipo cannabigerolo (CBG; 6); tipo cannabicromene (CBC; 5); tipo cannabidiolo (CBD; 7); tipo delta-9-THC (D-9-THC; 9); tipo delta-8-THC (D-8-THC; 1, prob. artefatto); tipo cannabinolo (CBN; 1, prob. artefatto); tipo cannabinodiolo (prob. artefatto); tipo cannabiciclolo (3); tipo cannabielsoino (5); tipo canabitriolo (9); Tetraidrocannabivarina (THCV)<br> |
Tipo cannabigerolo (CBG; 6); tipo cannabicromene (CBC; 5); tipo cannabidiolo (CBD; 7); tipo delta-9-THC (D-9-THC; 9); tipo delta-8-THC (D-8-THC; 1, prob. artefatto); tipo cannabinolo (CBN; 1, prob. artefatto); tipo cannabinodiolo (prob. artefatto); tipo cannabiciclolo (3); tipo cannabielsoino (5); tipo canabitriolo (9); Tetraidrocannabivarina (THCV)<br> |
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==== Terpenoidi ==== |
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Principali: beta-mircene; beta-cariofillene; d-limonene; linalolo; pulegone; 1,8-cineolo; alfa-pinene; alfa-terpineolo; terpinen-4-olo; p-cimene; borneolo; delta-3-carene; beta-farnesene; alfa-selinene; fellandrene; piperidina<br> |
Principali: beta-mircene; beta-cariofillene; d-limonene; linalolo; pulegone; 1,8-cineolo; alfa-pinene; alfa-terpineolo; terpinen-4-olo; p-cimene; borneolo; delta-3-carene; beta-farnesene; alfa-selinene; fellandrene; piperidina<br> |
Versione delle 00:14, 24 ott 2005
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Template:Tassobox fine La Cannabis, chiamata volgarmente canapa, è una pianta a fiore (angiosperma) che, come il luppolo, appartiene alla famiglia delle Cannabacee (o Cannabinacee), ordine delle Urticali.
Sull'esatta tassonomia del genere Cannabis (Cannabaceae) vi sono opinioni diverse a seconda si consideri la specie monotipica o politipica. Small e Cronquist distinguono solo una specie (sativa) con due sottospecie, ciascuna con due varietà:
- Cannabis sativa L.
- ssp. indica (Lam.) E. Small & Cronq.
- ssp. sativa
- var. sativa
- var. spontanea Vavilov
Sinonimi = Cannabis chinense; Cannabis indica Lam.
Shultes divide invece il genere in tre specie:
- Cannabis sativa L. (sativa = utile; volgarmente canapa)
- Cannabis indica (volgarmente canapa indiana o indica)
- Cannabis ruderalis vulg. Canapa russa o ruderale o americana.
Clarke e Watson (2002) propongono che la specie sativa comprenda tutti gli individui, a parte forse le razze usate per la produzione di hashish e marijuana in Afghanistan e Pakistan che andrebbero raggruppate sotto la specie Cannabis indica.
Anche sulla sistematica più profonda esistono divergenze.
Secondo Cronquist (1981) la tassonomia é: Angiospermae - Dicotiledoni - Dillenidae - Urticales - Cannabaceae.
Secondo lo Angiosperm Phylogeny Group (1998) la tassonomia é: Angiospermae - Eudicolitedoni - Eudicotiledoni centrali - Rosidi - Rosales - Cannabaceae
La canapa è una pianta erbacea a ciclo annuale. L'altezza varia tra 1,5 - 2 m, ma in sottospecie coltivate può arrivare fino a 5 metri. Presenta una lunga radice a fittone e un fusto, eretto o ramificato, con escrescenze resinose, angolate, a volte cave, specialmente al di sopra del primo paio di foglie.
Le foglie sono picciolate e provviste di stipole; ciascuna è palmata, composta da 5 - 13 foglioline lanceolate, a margine dentato-seghettato, con punte acuminate fino a 10 cm di lunghezza ed 1,5 cm di grandezza; le basali sono opposte, le più alte tendono a crescere alternate.
Salvo rari casi di ermafroditismo, le piante di canapa sono dioiche e i fiori unisessuali crescono su individui di sesso diverso. I fiori maschili (staminiferi) sono riuniti in pannocchie terminali e ciascuno presenta 5 tepali fusi alla base e 5 stami.
I fiori femminili (pistilliferi) sono riuniti in gruppi di 2-6 alle ascelle di brattee formanti corte spighe; ognuno mostra un calice membranaceo che avvolge strettamente un ovario supero ed uniloculare, sormontato da due stili e due stimmi.
La pianta germina in primavera e fiorisce in estate inoltrata. L'impollinazione è anemofila (trasporto tramite il vento).
In autunno compaiono i frutti, degli acheni duri e globosi, ciascuno trattenente un seme con un endosperma carnoso ed embrione curvo.
I preparati psicoattivi come l'hashish e la marijuana sono costituiti dalla resina e dalle infiorescenze femminili di cultivar di Canapa appositamente selezionate, usualmente ibridi, in varie proporzioni, delle specie Cannabis sativa L. e Cannabis indica.
Entrambe le specie di Canapa sopra citate producono in natura sostanze ad attività psicotropa e solamente attraverso una selezione mirata è stato possibile ottenere, nel secolo scorso, varietà con contenuto trascurabile di principi psicoattivi, adatte ad usi esclusivamente industriali.
Coltivazione
In passato la coltivazione agricola della canapa era comune nelle zone medioeuropee. Da una parte, perché cresceva su terreni difficili da coltivare con altre piante industriali (terreni sabbiosi e zone paludose nelle pianure dei fiumi), dall'altra, perché c'era sempre bisogno di piante "oleose" (sativa, luce), "fibrose" (tessili, carta, corde) e di mangime (foglie) per il bestiame produttivo.
Dopo la colonializzazione dell'India e la rivoluzione agricola negli stati del sud del nordamerica calava la produzione, perché i tessili di cotone distruggevano i prezzi per altre fibre. Il petrolio faceva calare anche i prezzi dei combustibili per la luce. Dopo la prima guerra mondiale, calava di nuovo la produzione, perché le corde di sostanze sintetiche sostituivano le corde di canapa e era stata sviluppata la tecnica per produrre carta dal legno.
Durante la seconda guerra mondiale, la produzione medioeuropea e mediterranea aumentava velocemente, perché le fibre tessili e gli oli sativi erano molto costosi. In più, coltivandola, si poté sfruttare terreni inutilizzabili per la produzione di alimentari.
Dopo gli anni settanta cominciarono le coltivazioni ad uso di stupefacente con piante con alto contenuto di resine (finora la resina era un prodotto ausiliario con piccolo consumo medico). Seguirono poi le leggi contro il consumo come stupefacente e poi in molte nazioni anche contro la coltivazione. Al giorno d'oggi, in Italia, è consentita dietro speciale permesso, solamente la coltivazione industriale di varietà di canapa appositamente selezionate per avere un contenuto trascurabile di THC, che ne costituisce il principio attivo farmacologico e psicotropo. La coltivazione di Canapa senza autorizzazione è invece un reato in Italia.
Usi
Oltre alle accese discussioni e controversie sociali e politiche sull'uso della canapa come stupefacente, va ricordato che essa è stata per migliaia di anni (certuni parlano di 10.000 anni) un'importante pianta medicinale.
Negli ultimi anni si è accumulato un certo volume di ricerca di buona qualità sulle attività farmacologiche della cannabis e sulle possibili applicazioni.
Gerarchia delle possibili indicazioni:
- Effetti stabiliti da studi clinici su: nausea e vomito, anoressia e cachessia
- Effetti relativamente ben confermati su: spasticità, condizioni dolorose (in particolare dolore neurogeno), disordini del movimento, asma e glaucoma
- Effetti meno confermati: allergie, infiammazioni, infezioni, epilessia, depressione, disordini bipolari, ansia, dipendenza, sindrome d'astinenza
- Effetti allo stadio di ricerca: malattie autoimmuni, cancro, neuroprotezione, febbre, disordini della pressione arteriosa.
Si stanno inoltre testando nel mondo farmaci che contengono una versione sintetica di alcuni dei principi attivi della cannabis (dronabinol, HU-210, levonantradolo, nabilone, SR 141716 A, Win 55212-2), ma questi per ora hanno mostrato molti effetti collaterali e svantaggi rispetto alla pianta naturale. In Canada, il 20 giugno 2005 è stato il primo paese ad autorizzare la messa in commercio del farmaco Sativex a base di THC e CBD, per il trattamento del dolore neuropatico dei malati di sclerosi multipla.
Composizione chimica
Il contenuto di metaboliti secondari vincola la tassonomia in due sottogruppi o chemiotipi a seconda dell'enzima preposto nella biosintesi dei cannabinoidi. si distingue il chemiotipo cbd, caratterizzato dall'enzima cbdas che contradistingue la canapa sativa destinata ad usi industriali e terapeutici e il chemiotipo thc caratterizzato dall'enzima thcas presente in cannabis indica destinata a produrre droga e narcotici. Ibrido f1 manifesta la contemporanea presenza di entrambi i maggiori cannabinoidi cbd e thc confermando aspetto politipico dela cannabis. La resina può contenere circa 60 cannabinoidi, 100 terpenoidi, 20 flavonoidi.
Cannabinoidi
La struttura chimica dei cannabinoidi può essere descritta come quella di un terpene unito ad un resorcinolo a sostituzione alchilica, oppure come quella di un sistema ad anello benzopiranico. Le due descrizioni implicano anche una nomenclatura differente, con la prima il principale cannabinoide viene definito come delta-1-tetraidrocannabinolo (delta-1-THC) mentre con la seconda diventa delta-9-THC (entrambi d'ora in poi semplicemente THC).
I cannabinoidi finora riscontrati si possono dividere in "tipi" chimici (tra parentesi l'abbreviazione e il numero di composti):
Tipo cannabigerolo (CBG; 6); tipo cannabicromene (CBC; 5); tipo cannabidiolo (CBD; 7); tipo delta-9-THC (D-9-THC; 9); tipo delta-8-THC (D-8-THC; 1, prob. artefatto); tipo cannabinolo (CBN; 1, prob. artefatto); tipo cannabinodiolo (prob. artefatto); tipo cannabiciclolo (3); tipo cannabielsoino (5); tipo canabitriolo (9); Tetraidrocannabivarina (THCV)
Terpenoidi
Principali: beta-mircene; beta-cariofillene; d-limonene; linalolo; pulegone; 1,8-cineolo; alfa-pinene; alfa-terpineolo; terpinen-4-olo; p-cimene; borneolo; delta-3-carene; beta-farnesene; alfa-selinene; fellandrene; piperidina
Flavonoidi
Principali: apigenina; quercetina; cannflavina
I preparati sistemici (orale) hanno notevoli effetti distensivi, appetitostimolanti e leggermente anestetici e euforizzanti.
I preparati topici (spalmati localmente) sono spasmolitici e analgesici e specialmente indicati per dolori cronici.
Fino agli anni Settanta Ida Huser e Frieda Forster curavano con questi preparati con successo. Usavano anche la resina come callifugo.
Fornitore di olio
I semi contengono oltre a proteine e carboidrati - ca. 30% - di un olio ricco di acidi linolenici senza alcun effetto psicoattivo. L'olio ha un gusto fortemente linolico e viene ancora usato come olio speziato. È anche diffuso in tanti prodotti cosmetici.
Materia prima per tessili e carta
Le fibre per migliaia di anni della civiltà umana sono state importanti grezzi per la produzione di tessili e corde. Per centinaia di anni (e fino a 50 anni fa) sono state la materia prima per la produzione di carta. Oggigiorno sono disponibili specie geneticamente modificate di cannabis libere da principi psicoattivi, liberamente coltivabili in alcuni stati per usi tessili.
Stupefacente / Narcotico
Come stupefacente vengono usati preparati (prevalentemente foglie e fiori femminili (marijuana) e resina (hashish) fumati inalati o ingeriti. La cottura libera THC in forma assimilabile dall'organismo e crea (in elevate dosi) effetti psichedelici e allucinogeni e talvolta fortemente ansiosi.
Combustibile
L'olio estratto dalla cannabis può essere utilizzato in alcuni tipi di motore, in particolare i motori Diesel. Vi sono ipotesi che la proclamazione di leggi proibizionistiche nei confronti della cannabis negli Stati Uniti prima della Prima guerra mondiale sia legata alla concorrenza tra la nascente industria petrolifera e la possibilità di usare l'olio di questa pianta come combustibile. È normalmente ritenuto invece che il declino della cannabis sia dovuto al minor costo e alla maggior disponibilità di combustibili fossili, soprattutto in Texas e in tutto il Golfo del Messico, oltre alla concorrenza con altre fibre tessili che si erano rese disponibili in età coloniale, come il cotone.
Fonti
Fonti per alcune sezioni dell'articolo:
- Associazione cannabis terapeutica (Cur.): Erba medica. Usi terapeutici della cannabis; (Editore Nuovi Equilibri)
- "InfoErbe", un database open access sulle piante medicinali [1]
Pagine correlate
Collegamenti esterni
- http://www.overgrow.com: sito internazionale molto completo per quanto riguarda la coltivazione
- http://medicalcannabis.it: sito della Associazione per la Cannabis Terapeutica, tutto quello che avreste voluto sapere sulla cannabis come medicina