Jeff Carter (personaggio): differenze tra le versioni
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Di recente Jeff Carter ha fatto la propria ricomparsa a [[Los Angeles]], sulle tracce di [[Bugsy Siegel (personaggio)|Bugsy Siegel]] (con cui ha un vecchio conto in sospeso), in collaborazione con [[Harlan Draka|Harlan]], [[Emil Kurjak|Kurjak]], [[Jim Fajella]] e [[Lenny Meyer]], risultando decisivo nel rintracciare il pericoloso [[non morto]], che dopo aver dato non poco filo da torcere all'occasionale squadra viene definitivamente tolto di mezzo da Harlan<ref name="Dampyr 139">Dampyr n.139 ''[[Firmato: Bugsy Siegel!]]''</ref>. |
Di recente Jeff Carter ha fatto la propria ricomparsa a [[Los Angeles]], sulle tracce di [[Bugsy Siegel (personaggio)|Bugsy Siegel]] (con cui ha un vecchio conto in sospeso), in collaborazione con [[Harlan Draka|Harlan]], [[Emil Kurjak|Kurjak]], [[Jim Fajella]] e [[Lenny Meyer]], risultando decisivo nel rintracciare il pericoloso [[non morto]], che dopo aver dato non poco filo da torcere all'occasionale squadra viene definitivamente tolto di mezzo da Harlan<ref name="Dampyr 139">Dampyr n.139 ''[[Firmato: Bugsy Siegel!]]''</ref>. |
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E' proprio a lui che, in seguito, Kurjak e Tesla chiedono aiuto per ritrovare [[Lisa]], la ragazza amata da Harlan ma seguace di [[Thorke]]. Jeff la ritrova in Germania e la riconduce da loro, ma durante il viaggio viene lui stesso assalito dal Demone Nero, e costretto a fare i conti con la parte più oscura di sé. Questo conduce a una maggiore comprensione fra lui e Lisa, così che la ragazza, scoperto di essere malata di [[sindrome di Werner]], gli chiede di ucciderla, sia per evitare di danneggiare ulteriormente Harlan, sia per liberare il suo alter ego buono, la bambina Ljuba. Jeff su quest'ultimo punto non le crede, ma comunque accetta e le spara al cuore mentre lei ed Harlan stanno facendo una gita in barca ("Dampyr" n. 150, "La scelta di Lisa"). |
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Dopo questi fatti, un Jeff amareggiato, disilluso e stanco torna a Sheffield, deciso a farla finita, e cacciato anche da Harlan, che vuole vendicarsi. Rivede [[Ann Spade]], cui propone per un'ultima volta di venire con lui, ma durante un'operazione di cattura accidentalmente provoca la morte del suo superiore, il luogotenente Holmes. Consapevole che è finita, Jeff torna nello stadio in cui, tanto tempo prima, aveva vissuto l'ultimo momento felice della sua vita (un goal segnato da lui), e lì aspetta prima Harlan, con cui ha un chiarimento, e poi i poliziotti con Ann. Quando questi ultimi arrivano, Jeff finge di voler sparare ad Ann e provoca la reazione degli altri, che lo colpiscono a morte. Prima di spirare, fa però in tempo a sentire, da Harlan, che Ljuba è effettivamente risorta, libera da Lisa ("Dampyr" n. 152, "Ritorno a Sheffield"). |
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==Importanza del personaggio== |
==Importanza del personaggio== |
Versione delle 16:36, 14 giu 2013
Jeff Carter | |
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Lingua orig. | Italiano |
Autore | Mauro Boselli |
Disegni | |
Editore | Sergio Bonelli Editore |
1ª app. | Dampyr n.47 |
Caratteristiche immaginarie | |
Alter ego | Samuel Eardley |
Specie | Essere umano |
Sesso | Maschio |
«Loro erano colpevoli. La legge non li ha puniti ma qualcuno doveva pur farlo. Il mondo sarà un po' meglio senza di loro, almeno un po'...»
Jeff Carter è il nome di uno dei personaggi del fumetto italiano Dampyr. Ex giornalista inglese del Sun, ora si dedica a tempo pieno all'attività di serial killer / giustiziere, perseguita tramite metodi estremamente violenti nei confronti di coloro che si sono macchiati di qualsiasi colpa.
Il personaggio
Samuel Eardley nasce a Sheffield, Inghilterra. Trascorre un'infanzia infelice a causa del padre alcolizzato che picchiava lui e la madre e violentava la sorella. Assunto lo pseudonimo di Jeff Carter (in quanto, per sua stessa ammissione, il suo vero nome non suonava troppo bene), diventa una prestigiosa firma del Sun[1]; tuttavia, nel suo animo cova un sentimento di rivalsa per le sofferenze subite, e decide quindi di portare avanti una personale lotta alle ingiustizie, nel modo più radicale possibile: l'omicidio.
Tornato a Sheffield, ufficialmente per una intervista al gruppo dirigente della Temsek, Jeff cerca di carpire informazioni sulle attività illegali della multinazionale: a poco a poco acquisisce la fiducia di alcuni impiegati insoddisfatti, del detective Ann Spade e persino di Harlan, Tesla e Kurjak. Nel frattempo, si dedica alla sua attività di serial killer, arrivando ad uccidere perfino il padre. La sua opera di "giustizia" tuttavia, non si limita all'omicidio: sfruttando la presenza di Harlan e compagni come diversivo, riesce a piazzare una bomba nella sede centrale della Temsek; il palazzo viene totalmente raso al suolo, e Jeff, pur venendo scoperto da Ann Spade, con la quale stava intrattenendo una relazione, riesce a fuggire[1].
La detective lo rincontrerà più tardi, in occasione di una conferenza a Ciudad Juarez relativa all'ingente numero di omicidi di cui sono vittime le giovani donne; Jeff, che si trova lì per sgominare un potente clan criminale che si dedica a violenti riti propiziatori a base di sangue, sembra dapprima trovarsi in difficoltà, ma viene salvato dall'intervento provvidenziale di Tesla. Alleato temporaneamente con Harlan e compagni, riesce col loro aiuto a salvare Ann Spade prigioniera del cartello criminale, ma i suoi metodi violenti fanno sì che questa alleanza si rompa ben presto[2].
La missione del serial killer giustiziere di Sam Eardley continua ad Haiti, dove è sulle tracce del famigerato Hungan Senza Volto, autore di diversi misfatti fra i quali il traffico d'organi[3][4]; quello che Jeff non sa, tuttavia, è che l'Hungan non è un essere umano normale, ma un non-morto, Guinou, trasformato da Draka e a capo di un branco di zombie. Prima di venire zombificato a sua volta, Jeff viene a conoscenza dell'esistenza dei vampiri e dei Maestri della Notte tramite lo stesso Guinou, riuscendo a comprendere alcuni fatti a cui aveva assistito in precedenza (fra cui le abilità straordinarie di Tesla); il processo di zombificazione viene interrotto da Harlan e compagni, ma a quel punto Jeff aveva perso la coscienza di un essere umano e finì per vivere alle dipendenze di Mambo Erzilì assistito dall'amico Oscar Bertrand, sebbene, per ammissione di quest'ultima, vi siano ancora delle speranze di guarigione[4].
Dato che il processo di zombificazione è stato solamente parziale, grazie alla sua forza di volontà e alle cure di Mambo Erzilì Jeff comincia a poco a poco a mostrare segni di miglioramento, che però non vengono notati né dalla Mambo né da Oscar, impegnati in una relazione sentimentale; riacquistato il controllo di sé, Jeff ricomincia a commettere efferati delitti ad Haiti nei confronti di diversi criminali, senza però rivelare il suo stato. Oscar, tuttavia, sorprendendo Jeff di ritorno da una sua spedizione notturna, sconvolge la situazione: attribuendo alla Mambo la colpa di ciò che è successo, Jeff cova infatti sentimenti di rancore nei suoi confronti e in quelli del suo amante e inizialmente aggredisce Oscar. Tuttavia il serial-killer decide di non uccidere i due a causa della sua passata amicizia con Oscar e si allontana dileguandosi nella notte[5].
Di recente Jeff Carter ha fatto la propria ricomparsa a Los Angeles, sulle tracce di Bugsy Siegel (con cui ha un vecchio conto in sospeso), in collaborazione con Harlan, Kurjak, Jim Fajella e Lenny Meyer, risultando decisivo nel rintracciare il pericoloso non morto, che dopo aver dato non poco filo da torcere all'occasionale squadra viene definitivamente tolto di mezzo da Harlan[6].
E' proprio a lui che, in seguito, Kurjak e Tesla chiedono aiuto per ritrovare Lisa, la ragazza amata da Harlan ma seguace di Thorke. Jeff la ritrova in Germania e la riconduce da loro, ma durante il viaggio viene lui stesso assalito dal Demone Nero, e costretto a fare i conti con la parte più oscura di sé. Questo conduce a una maggiore comprensione fra lui e Lisa, così che la ragazza, scoperto di essere malata di sindrome di Werner, gli chiede di ucciderla, sia per evitare di danneggiare ulteriormente Harlan, sia per liberare il suo alter ego buono, la bambina Ljuba. Jeff su quest'ultimo punto non le crede, ma comunque accetta e le spara al cuore mentre lei ed Harlan stanno facendo una gita in barca ("Dampyr" n. 150, "La scelta di Lisa").
Dopo questi fatti, un Jeff amareggiato, disilluso e stanco torna a Sheffield, deciso a farla finita, e cacciato anche da Harlan, che vuole vendicarsi. Rivede Ann Spade, cui propone per un'ultima volta di venire con lui, ma durante un'operazione di cattura accidentalmente provoca la morte del suo superiore, il luogotenente Holmes. Consapevole che è finita, Jeff torna nello stadio in cui, tanto tempo prima, aveva vissuto l'ultimo momento felice della sua vita (un goal segnato da lui), e lì aspetta prima Harlan, con cui ha un chiarimento, e poi i poliziotti con Ann. Quando questi ultimi arrivano, Jeff finge di voler sparare ad Ann e provoca la reazione degli altri, che lo colpiscono a morte. Prima di spirare, fa però in tempo a sentire, da Harlan, che Ljuba è effettivamente risorta, libera da Lisa ("Dampyr" n. 152, "Ritorno a Sheffield").
Importanza del personaggio
Da quanto risulta da qualche dichiarazione rilasciata da Mauro Boselli, sembra appurato che Jeff Carter non solo debba ritornare[7], ma che il personaggio abbia una importanza maggiore di quella di un "semplice" giustiziere; la presa di conoscenza dell'esistenza dei Maestri della Notte risulterebbe quindi un tassello importante della saga e non solamente funzionale alla singola vicenda.
Note
- ^ a b Dampyr n.47 I delitti di Sheffield
- ^ Dampyr n.87 Santerìa
- ^ Dampyr n.93 L'isola dei bucanieri
- ^ a b Dampyr n.94 Lo stregone senza volto
- ^ Dampyr n.111 Trappola a Las Vegas
- ^ Dampyr n.139 Firmato: Bugsy Siegel!
- ^ http://www.ayaaaak.net/sito/articolo.asp?t=2&id=407 Intervista a Mauro Boselli, luglio 2008