Ruspini: differenze tra le versioni

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[[Immagine:DSCN7688.JPG|thumb|180px| Le rovine del ''Castello Ruspini'' sopra Torno (CO)]]
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[[Immagine:Freemason's School Ruspini Londra.jpg|thumb|left|150px|La sede della Freemason's School, fondata da Bartholomew Ruspini presso ''The Royal Circus'' di Londra il 25 marzo 1788]]
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Del ramo stanziatosi a [[Torno]]{{citazione necessaria}}, presso [[Como]] si ricordano i tre fratelli patrioti Ruspini: il tenente Egidio Ruspini (Milano, 12 gennaio 1839), il sottotenente nel 3° Reggimento Ardoino Erminio Ruspini e Aldo Ruspini. Col grado di capitano [[I Mille|Egidio Ruspini]] partecipò nel 1860 alla prima [[Spedizione dei Mille]] in [[Sicilia]], mentre il tenente Erminio partecipò anche alla campagna garibaldina del 1867, unitamente ai suoi compaesani Adolfo Ruspini e Carlo Casati.
Del ramo stanziatosi a [[Torno]] <ref> vedi nota 2</ref>, presso [[Como]] si ricordano i tre fratelli patrioti Ruspini: il tenente Egidio Ruspini (Milano, 12 gennaio 1839), il sottotenente nel 3° Reggimento Ardoino Erminio Ruspini e Aldo Ruspini. Col grado di capitano [[I Mille|Egidio Ruspini]] partecipò nel 1860 alla prima [[Spedizione dei Mille]] in [[Sicilia]], mentre il tenente Erminio partecipò anche alla campagna garibaldina del 1867, unitamente ai suoi compaesani Adolfo Ruspini e Carlo Casati.


Leopoldo Ruspini, anch'egli nativo di Torno, fu uno dei più attivi patrioti nella introduzione, distribuzione e divulgazione di opuscoli patriottici stampati nella [[Tipografia Elvetica]] di [[Capolago]] del Daelli. Scoperto dalla polizia austriaca in seguito a una delazione di spie, fu imprigionato in Como e destinato al patibolo. La madre Anna Maria, accompagnata dalla figlia cieca Giovanna – che conosceva la lingua tedesca per aver vissuto col padre che lavorava a Vienna – riuscì a presentare una supplica di grazia direttamente all'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Asburgo|Francesco Giuseppe]] presente in visita a [[Monza]], il che valse a salvare il patriota tornasco da sicura morte per impiccagione.
Leopoldo Ruspini, anch'egli nativo di Torno, fu uno dei più attivi patrioti nella introduzione, distribuzione e divulgazione di opuscoli patriottici stampati nella [[Tipografia Elvetica]] di [[Capolago]] del Daelli. Scoperto dalla polizia austriaca in seguito a una delazione di spie, fu imprigionato in Como e destinato al patibolo. La madre Anna Maria, accompagnata dalla figlia cieca Giovanna – che conosceva la lingua tedesca per aver vissuto col padre che lavorava a Vienna – riuscì a presentare una supplica di grazia direttamente all'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Asburgo|Francesco Giuseppe]] presente in visita a [[Monza]], il che valse a salvare il patriota tornasco da sicura morte per impiccagione.

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File:Stemma Ruspini Migliore REsize.jpg
Stemma dei nobili Ruspini

I Ruspini sono una famiglia decurionale del comasco [1] , patrizia di Croglio fin dal 1620 (oggi nel Canton Ticino-Svizzera), un ramo della quale si trasferì in Francia nella regione di Tolosa e un altro passò a Londra.

Lo stemma alzato dai Ruspini è: troncato: nel primo d'oro al lupo rapace al naturale saliente su un monte di 6 cime d'azzurro Nel secondo d'argento al palo scaccato del campo e d'azzurro, accostato da due gigli del secondo. Alla fascia d'oro caricata da un'aquila coronata di nero, sulla troncatura. Cimiero: La figura della Giustizia nascente.

Motto: Per me stant regna

La storia

La famiglia Ruspini risulta da secoli patrizia di Croglio, nella regione del Malcantone tra la provincia di Varese e l'attuale Canton Ticino (Svizzera Italiana), proveniente in particolare dalla frazione di Beride, dove i Ruspini sono attestati almeno a partire dagli albori del XVII secolo.

Il quadro di Thomas Stothard che ritrae Bartholomew Ruspini alla testa del corteo delle educande della Royal Masonic Scool

Nel 1816 Benigno o Remigio Ruspini, di Como, presentò alla I. R. Commissione Araldica Lombarda, regolare istanza per la conferma dell'Anticha Nobiltà[2] Allegò all'istanza la patente di Governo del 20 settembre 1792 con cui era stato eletto soprintendente generale della Milizia Urbana di Como e quella del 3 maggio 1796 relativa alla sua ammissione nel Consiglio Generale della predetta città, nonché un albero genealogico, compilato da don Fulvio Tridi, rinomato genealogista di Como, dal quale risultava essere la famiglia Ruspini nobile patrizia comasca, ammessa al decurionato fin dal 1424.

Nel 1581 il nobile Stefano Ruspini sposò Vittoria Zanardi Landi (+ 1599), Patrizia di Piacenza[3], mentre Carlo Ruspini del ramo di Torno (Torno, 1827 - 1910), sposò donna Margherita Brambilla dei signori di Civesio (1838 - 1910) [4].

I rami di Luino, Inarzo e Bregano (Varese) e il ramo francese

Un ramo dei Ruspini[senza fonte] si trasferì da Croglio in diverse località limitrofe del Varesotto, a Luino, Inarzo e Bregano (VA).

A Germignaga, presso Luino il nobile Adolfo Ruspini rilevò tra il 1864 e il 1867 il vasto fondo Cheglio, dove edificò la bella Villa Ruspini, poi passata alla famiglia Rossignol.

Luigi Angelo Ruspini (Luino, 1888 - Casale Litta, 1943), del ramo di Inarzo, fu industriale chimico e fondò l'omonima azienda di famiglia, produttrice tra gli altri del popolare Lievito Ruspini.

Nel corso del XX secolo i Ruspini di Bregano si trasferirono in Francia, dove vivono attualmente i discendenti.

Il ramo di Torno (Como)

File:DSCN7696.JPG
Monumento funebre di Egidio Ruspini nel cimitero di Torno (CO)
File:DSCN7688.JPG
Le rovine del Castello Ruspini sopra Torno (CO)
File:Freemason's School Ruspini Londra.jpg
La sede della Freemason's School, fondata da Bartholomew Ruspini presso The Royal Circus di Londra il 25 marzo 1788

Del ramo stanziatosi a Torno [5], presso Como si ricordano i tre fratelli patrioti Ruspini: il tenente Egidio Ruspini (Milano, 12 gennaio 1839), il sottotenente nel 3° Reggimento Ardoino Erminio Ruspini e Aldo Ruspini. Col grado di capitano Egidio Ruspini partecipò nel 1860 alla prima Spedizione dei Mille in Sicilia, mentre il tenente Erminio partecipò anche alla campagna garibaldina del 1867, unitamente ai suoi compaesani Adolfo Ruspini e Carlo Casati.

Leopoldo Ruspini, anch'egli nativo di Torno, fu uno dei più attivi patrioti nella introduzione, distribuzione e divulgazione di opuscoli patriottici stampati nella Tipografia Elvetica di Capolago del Daelli. Scoperto dalla polizia austriaca in seguito a una delazione di spie, fu imprigionato in Como e destinato al patibolo. La madre Anna Maria, accompagnata dalla figlia cieca Giovanna – che conosceva la lingua tedesca per aver vissuto col padre che lavorava a Vienna – riuscì a presentare una supplica di grazia direttamente all'imperatore Francesco Giuseppe presente in visita a Monza, il che valse a salvare il patriota tornasco da sicura morte per impiccagione.

Sopra Torno restano oggi solo le rovine dell'inquietante Castel d'Ardona[6], fatto costruire nel 1894 dal professor Angelo Ruspini, detto "il fratino", nato in Francia a Toulouse ma appartenente al ramo dei Ruspini tornaschi. Alla sua morte la bizzarra costruzione passò in eredità alla governante del professore, essendo Angelo Ruspini privo di eredi diretti. Questa cedette quasi subito il "maniero" al "Gruppo Aziendale Tintoria Comense" che lo adibì in un primo tempo a sede per le vacanze estive dei figli dei dipendenti, aggiungendo anche il sottostante fabbricato, e successivamente lo abbandonò. Oggi i vari fabbricati che un tempo costituivano il castello Ruspini, che una volta si poteva vedere chiaramente sulla sommità del monte, dal paese e dal lago, si presentano quasi totalmente diroccati e soffocati dalla vegetazione. Vi si può ancora arrivare lungo il sentiero che sale da Montepiatto, oppure da un altro sentiero detto del "faro Voltiano", che si inerpica vicino alla baita Carla sopra la località di San Maurizio .

Il ramo di Grumello de' Zanchi (Bergamo) e il ramo inglese

File:Chevalier Ruspini2.jpg
Ritratto dello chevalier Bartholomew Ruspini (1729-1813)
File:Lo Chevalier Ruspini estrae un dente.jpg
Stampa acquerellata dell'epoca che ritrae lo chevalier Bartholomew Ruspini che estrae un dente
File:Chevalier Ruspini.gif
La statua dedicata a Bartholomew Ruspini alla Royal Masonic School
Lo Chevalier Bartholomew Ruspini con la moglie, Lady Ord e i tre figli, quadro attribuito a Nathaniel Horne

Nel XVII secolo un ramo dei Ruspini di trasferì nella Bergamasca .[7], nella frazione di Grumello de' Zanchi presso Zogno, dove nacque Andrea Ruspini, che fu amico e collaboratore di Giacomo Quarenghi, citato nella nota 9 dello studio Viaggiare in Russia al tempo di Giacomo Quarenghi di Nicola Navone[8] Fu il padre di celebre chevalier Ruspini, al secolo Bartolomeo Ruspini, dentista e chirurgo di Camera di re Giorgio III d'Inghilterra e della Corte Inglese;


Un suo pronipote, Francis Orde Ruspini di Nottingham fu soprintendente delle scuole di Manchester. Suo figlio, William Aubrey Orde Ruspini, si trasferì negli Stati Uniti, a Pueblo, Colorado, dove vivono oggi i suoi discendenti.

Giovanni Ruspini (Bergamo 1808 - 1885) fu scienziato chimico e ricercatore.[9] a Bergamo nell'Ottocento, insieme a Costantino Beltrami e Luigi Fantoni. Una via del centro di Bergamo porta oggi il suo nome.[10]

Il ramo di Venezia

I Ruspini si trasferirono da Bergamo a Venezia con il nobile Bernardo Ruspini, il quale, come recitano le fonti documentarie veneziane dell'epoca,

«Il 30 luglio 1614 traslatò in ditta propria da quella di «Marchiò e sorelle di Cortesi casette n. sette, poste in contrà del Anzolo Raffael, in Fossa Capara, in lui pervenute in virtù de comp.da fatta nelli atti de Anz.lo di Schietti Nod.o Ve.to sotto dì 13 Apl. 1611. Fabbricò poscia nella stessa situazione, sopra un «pezzo di terren vacuo», altre quattro case, che notificò ai X Savi il 1° giugno 1615.»

I Ruspini a Venezia godettero della cittadinanza originaria, ed avevano tombe nelle chiese di Santa Maria Gloriosa dei Frari e di Sant'Alvise. Nel luogo dove edificarono le loro abitazioni prese il nome l'attuale Calle Raspina, all'Angelo Raffaele, in «Fossa Capara».

Ville e Palazzi

I Ruspini ebbero la loro dimora di campagna nel bresciano, a Castenedolo, dove sorge il bel Palazzo Ruspini, che dai Carrara era passato ai nobili Ruspini Guidetti, in via Manzoni n. 6., ora Boschi, una dimora che contiene parti edilizie di varie epoche dal Quattrocento all'Ottocento.

Il portale settecentesco, ad arco ribassato, fa da fondale per la via di accesso, prima traversa della statale Mantovana (ora via Matteotti) a Castenedolo. Dopo l'androne cinquecentesco si apre un portico con cinque campate ad arco ribassato e una serie di pilastri bugnati.

Le sale al pianterreno sono databili al Cinquecento, abbellite da una «caminada» con un monumentale camino ach'esso cinquecentesco, con decorazioni a volute e zampe di leone. Al centro del portico, attraverso un cancello finemente lavorato, si accede allo scalone. Al primo piano si trovano la galleria e diverse stanze con interessanti decorazioni, tra le quali quella in cui ha dormito Napoleone Bonaparte nel 1796. Un ampio cortile si apre di fronte al portico, mentre a destra si trova il giardino settecentesco all'italiana, lussureggiante di piante ornamentali tra le quali una quercia chiamata "di Napoleone", che sul fonda degrada verso la Roggia Molina.

Note

File:Strumenti dentistici dello chevalier Ruspini.jpg
Strumenti dentistici di Bartholomew Ruspini, datati 1789 e firmati "Chevalier Ruspini", esposti al Royal College of Surgeons of Edinburgh
  1. ^ vedi: L. Brentani, Codice diplomatico Ticinese. Documenti e regesti, 5 voll., Como-Lugano 1929-1956,
    Alfredo Lienhard-Riva, Armoriale Ticinese, Losanna 1945.
    Armoriale Ticinese - Nuova Serie. Parti I-V, in "Archivio Araldico Svizzero" e in estratto, Losanna-Neuchâtel 1961-1977
  2. ^ Archivio di Stato di Milano, Governo, p. m. Araldica, cartella 140 fasc. Ruspini.
  3. ^ vedi: http://www.sardimpex.com/zanardi/Zanardi3.htm
  4. ^ vedi: http://www.sardimpex.com/FILES%202/BRAMBILLA%20DI%20CIVESIO.htm
  5. ^ vedi nota 2
  6. ^ Luoghi e itinerari dal Corriere di Como Online.
  7. ^ vedi tra gli altri: Bortolo Belotti, , Storia di Bergamo e dei bergamaschi, Bergamo 1989
  8. ^ Il viaggio in Russia di Quarenghi e Ruspini è testimoniato dalla lettera a Giuseppe Beltramelli, inviata da Königsberg il 18 dicembre 1779 (Giacomo Quarenghi architetto a Pietroburgo. Lettere e altri scritti, a cura di Vanni Zanella, Albrizzi, Venezia 1988, pp. 39-40), dalle missive dello stesso Quarenghi e di Andrea Ruspini, reperite e pubblicate nel 1995 da Piervaleriano Angelini (Spigolature quarenghiane, «Bergomum», 1995, n. 3, pp. 43-68) e infine dai documenti recentemente presentati da Christoph Frank (Appendice documentaria sul viaggio in Russia di Giacomo Quarenghi e Giacomo Trombara nell'anno 1779, a cura di Christoph Frank, in Dal mito al progetto., vol. I, pp. 79-91).
  9. ^ La Biblioteca Angelo Mai a Bergamo conserva la Raccolta Giovanni Ruspini (Bergamo 1808-1885), farmacista e chimico, autore di numerose opere scientifiche. La raccolta, frutto della fusione di due acquisizioni avvenute in epoche diverse (l'"Acquisto Ravelli" e la donazione Paolo Gaffuri), è costituita da 11 volumi ed è divisa nelle sezioni Biografia, Carteggio, Miscellanea. Carteggio Giovanni Ruspini Il carteggio è interamente ordinato e comprende i seguenti gruppi di lettere. 78 R 1/4-6 "Carteggio ossia lettere e minute di sue lettere a vari in ordine alfabetico dei corrispondenti": 201 lettere (185 1-1874). 78 R 1/8-14; 78 R 2-5 "Carteggio. Lettere ad esso indirizzate disposte secondo l'ordine alfabetico dei corrispondenti": 3.325 lettere (secolo XIX) distribuite in 57 fascicoli raccolti in 5 volumi. Specola Epistolari 226, 697-698: 14 lettere (1848-1869) a Giovanni Ruspini.
  10. ^ Bortolo Belotti, , Vita intellettuale letteraria e artistica bergamasca nel primo ottocenti: gli scienziati, in Storia di Bergamo e dei bergamaschi, Volume 7. Libro undicesimo [Bergamo]: Bolis, 1989, 7: 295 p., ill., 33 cm.

Bibliografia

Bibliografia relativa alla famiglia Ruspini
  • Bartolmew Ruspini. A Treatise on the Teeth, Their Structure and Various Diseases. Londra, 1768
  • Giovanni Ruspini. Manuale eclettico di Rimedj nuovi. Bergamo, 1871, In-8°, pp. VIII-786.
  • Vanni Zanella (a cura di). Giacomo Quarenghi architetto a Pietroburgo. Lettere e altri scritti. Venezia, Albrizzi, 1988, pp. 39-40
  • Piervaleriano Angelini. Spigolature quarenghiane in Bergomum. 1995, n. 3, pp. 43-68
  • Bortolo Belotti,. Vita intellettuale letteraria e artistica bergamasca nel primo ottocenti: gli scienziati, Giovanni Ruspini in Storia di Bergamo e dei bergamaschi, Volume 7. Libro undicesimo, Bergamo, 1989, 7: 295 p., ill., 33 cm.
  • Schiavini Trezzi, Juanita. Dal collegio dei notai all'Archivio notarile. Fonti per la storia del notariato a Bergamo (secoli XIV-XIX). Inventario dell'archivio. Collegii Notariorum Bergomi institutio et ordines... 1636, Trascrizione Bergamo: Provincia di Bergamo, Settore Istruzione, 1997, 362 p., [10] c. di tav., fot., 24cm (Fonti per lo studio del territorio bergamasco; 15), ISBN 88-86536-01-1.
  • Giulio Conci. Giovanni Ruspini 1808-1885. Roma, Sacra Famiglia 1929. Bross., -in 8° pp. 12. Estratto.
  • G. Locatelli. Per il centenario di Giovanni Ruspini. Carte e manoscritti ordinati in Bergomum, 1 (1907), 2, parte speciale, p. 11-23, con l'elenco dei corrispondenti.
  • Giuseppe Tassini. Curiosità veneziane, ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia 7a ed. Venezia, 1970
  • Christoph Frank. Appendice documentaria sul viaggio in Russia di Giacomo Quarenghi e Giacomo Trombara nell'anno 1779, a cura di Christoph Frank, in Dal mito al progetto., vol. I, pp. 79-91.
  • Lorna Cowburn. Polished Cornerstones, A history of the Royal Masonic School for Girls 1788-2000. Raithby, Lawrence & Company Ltd.
  • Barbara Kelland. This Time Next Week: the engaging story of a little girl, brought up in the care of the Freemasons, before and during World War II. Epona Publishing, 21 luglio 2005.
  • Paul Geissler. John Menzies Campbell, a Glasgow dentist, an Edinburgh legacy, in Surgeons' news, vol 2 - issue 2, aprile 2003.
  • F. Lechi. Le dimore bresciane, Vol. 7°, pp. 305−306.
  • Ida Zanolini. La Storia di Castenedolo

Voci correlate

Collegamenti esterni

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