Miguel Indurain: differenze tra le versioni
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Professionista dal 1984 al 1996<ref>http://www.revistadesdelacuneta.com/tengopagina.php?page=historiamiguelindurain Storia di Miguel Indurain</ref>, fu campione del mondo a [[corsa a cronometro|cronometro]] nel [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1995|1995]] e medaglia d'oro olimpica, nella medesima specialità, ai [[Ciclismo ai Giochi della XXVI Olimpiade|Giochi]] di [[Atlanta]] nel [[1996]]. Nel suo palmarès rientrano anche cinque [[Tour de France]] vinti consecutivamente – l'unico a riuscirvi – e due [[Giro d'Italia|Giri d'Italia]] in accoppiata al Tour. |
Professionista dal 1984 al 1996<ref>http://www.revistadesdelacuneta.com/tengopagina.php?page=historiamiguelindurain Storia di Miguel Indurain</ref>, fu campione del mondo a [[corsa a cronometro|cronometro]] nel [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1995|1995]] e medaglia d'oro olimpica, nella medesima specialità, ai [[Ciclismo ai Giochi della XXVI Olimpiade|Giochi]] di [[Atlanta]] nel [[1996]]. Nel suo palmarès rientrano anche cinque [[Tour de France]] vinti consecutivamente – l'unico a riuscirvi – e due [[Giro d'Italia|Giri d'Italia]] in accoppiata al Tour. |
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Atleta dalle caratteristiche tipiche del [[passista]]-[[scalatore]], oltre ad essere un abile discesista si distingueva come fortissimo [[Corsa a cronometro|cronoman]].<ref name=elogio>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/07/28/elogio-di-indurain-il-semplice.html|titolo=ELOGIO DI INDURAIN IL SEMPLICE|accesso=1º agosto 2011|data=28 luglio 1992|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]|autore=[[Gianni Mura]]}}</ref> Per lo strapotere nelle prove contro il tempo e per la capacità di amministrare la corsa sulle montagne, venne spesso accostato al francese [[Jacques Anquetil]].<ref name=elogio/><ref name=solenne>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/06/16/solenne-indurain-figlio-di-anquetil.html|titolo=SOLENNE INDURAIN, FIGLIO DI ANQUETIL|accesso=1º agosto 2011|data=16 giugno 1992|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]|autore=Mario Fossati}}</ref>. Ha un fratello minore, Prudencio, che è stato anch'esso ciclista professionista. |
Atleta dalle caratteristiche tipiche del [[passista]]-[[scalatore]], oltre ad essere un abile discesista si distingueva come fortissimo [[Corsa a cronometro|cronoman]].<ref name=elogio>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/07/28/elogio-di-indurain-il-semplice.html|titolo=ELOGIO DI INDURAIN IL SEMPLICE|accesso=1º agosto 2011|data=28 luglio 1992|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|ricerca.repubblica.it]]|autore=[[Gianni Mura]]}}</ref> Per lo strapotere nelle prove contro il tempo e per la capacità di amministrare la corsa sulle montagne, venne spesso accostato al francese [[Jacques Anquetil]].<ref name=elogio/><ref name=solenne>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/06/16/solenne-indurain-figlio-di-anquetil.html|titolo=SOLENNE INDURAIN, FIGLIO DI ANQUETIL|accesso=1º agosto 2011|data=16 giugno 1992|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|ricerca.repubblica.it]]|autore=Mario Fossati}}</ref>. Ha un fratello minore, Prudencio, che è stato anch'esso ciclista professionista. |
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== Carriera == |
== Carriera == |
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=== I primi anni === |
=== I primi anni === |
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Nato in una famiglia di agricoltori della [[Navarra]], cominciò con l'[[atletica leggera]] (praticava [[mezzofondo]]) per poi passare, all'età di undici anni, alla bicicletta.<ref name=fiesta>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/15/la-fiesta-di-indurain-resto-un.html|titolo=LA FIESTA DI INDURAIN ' RESTO UN SEMPLICE'|accesso=1º agosto 2011|data=15 giugno 1993|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]|autore=[[Leonardo Coen]]}}</ref> Divenne ciclista professionista all'età di vent'anni, nel settembre [[1984]], con la [[Reynolds (ciclismo)|Reynolds]], la squadra diretta da [[José Miguel Echavarri]]. Già nel [[1985]] prese parte ai suoi primi [[Grande Giro|Grandi Giri]], la [[Vuelta a España]] e il [[Tour de France]], nemmeno ventunenne: nella corsa spagnola, che concluse all'ottantaquattresimo posto, si mise in mostra vestendo per quattro giorni la maglia oro di leader della generale,<ref name=vuelta/> mentre alla ''Grande Boucle'' si ritirò. Inizialmente all'ombra del capitano [[Pedro Delgado]], riuscì a far intravedere il suo enorme potenziale in gare come il [[Tour de l'Avenir]], che nel 1986 vinse. A spingerlo anche un eccezionale [[ritmo cardiaco]] che, a riposo, pulsava a soli 28/29 battiti al minuto, e una capacità polmonare di ben 8 litri.<ref name=fiesta/><ref name=bigmig>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/in_depth/2001/tour_de_france/1364745.stm|titolo=1991-1995: Big Mig's masterclass|accesso=17 maggio 2011|data=5 giugno 2001|lingua=en|pubblicazione=[[BBC News|news.bbc.co.uk]]}}</ref> |
Nato in una famiglia di agricoltori della [[Navarra]], cominciò con l'[[atletica leggera]] (praticava [[mezzofondo]]) per poi passare, all'età di undici anni, alla bicicletta.<ref name=fiesta>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/15/la-fiesta-di-indurain-resto-un.html|titolo=LA FIESTA DI INDURAIN ' RESTO UN SEMPLICE'|accesso=1º agosto 2011|data=15 giugno 1993|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|ricerca.repubblica.it]]|autore=[[Leonardo Coen]]}}</ref> Divenne ciclista professionista all'età di vent'anni, nel settembre [[1984]], con la [[Reynolds (ciclismo)|Reynolds]], la squadra diretta da [[José Miguel Echavarri]]. Già nel [[1985]] prese parte ai suoi primi [[Grande Giro|Grandi Giri]], la [[Vuelta a España]] e il [[Tour de France]], nemmeno ventunenne: nella corsa spagnola, che concluse all'ottantaquattresimo posto, si mise in mostra vestendo per quattro giorni la maglia oro di leader della generale,<ref name=vuelta/> mentre alla ''Grande Boucle'' si ritirò. Inizialmente all'ombra del capitano [[Pedro Delgado]], riuscì a far intravedere il suo enorme potenziale in gare come il [[Tour de l'Avenir]], che nel 1986 vinse. A spingerlo anche un eccezionale [[ritmo cardiaco]] che, a riposo, pulsava a soli 28/29 battiti al minuto, e una capacità polmonare di ben 8 litri.<ref name=fiesta/><ref name=bigmig>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/in_depth/2001/tour_de_france/1364745.stm|titolo=1991-1995: Big Mig's masterclass|accesso=17 maggio 2011|data=5 giugno 2001|lingua=en|pubblicazione=[[BBC News|news.bbc.co.uk]]}}</ref> |
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La sua crescita avvenne in modo graduale nella seconda parte degli [[Anni 1980|anni ottanta]]: dopo essersi aggiudicato competizioni di secondo piano in territorio spagnolo e aver contribuito alla vittoria di Delgado al [[Tour de France 1988|Tour 1988]],<ref name=bigmig/> nel [[1989]] si impose nella classifica finale della [[Parigi-Nizza]], interrompendo il dominio di [[Sean Kelly]] che durava da sette anni, e nella nona tappa del [[Tour de France 1989|Tour de France]], sui [[Pirenei]]. L'anno successivo riuscì a ripetere i risultati in entrambe le competizioni, aggiungendo al proprio palmarès anche la [[Clásica San Sebastián 1990|Clásica San Sebastián]] (decisivo uno scatto sullo [[Jaizkibel]] a 35 chilometri dall'arrivo);<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/08/12/vince-indurain-bugno-in-ritardo.html|titolo=VINCE INDURAIN BUGNO IN RITARDO|accesso=1º agosto 2011|data=12 agosto 1990|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]}}</ref> nel maggio 1991 chiuse invece al secondo posto la Vuelta a España – miglior piazzamento in carriera nella gara iberica – battuto dal solo [[Melchor Mauri]]. |
La sua crescita avvenne in modo graduale nella seconda parte degli [[Anni 1980|anni ottanta]]: dopo essersi aggiudicato competizioni di secondo piano in territorio spagnolo e aver contribuito alla vittoria di Delgado al [[Tour de France 1988|Tour 1988]],<ref name=bigmig/> nel [[1989]] si impose nella classifica finale della [[Parigi-Nizza]], interrompendo il dominio di [[Sean Kelly]] che durava da sette anni, e nella nona tappa del [[Tour de France 1989|Tour de France]], sui [[Pirenei]]. L'anno successivo riuscì a ripetere i risultati in entrambe le competizioni, aggiungendo al proprio palmarès anche la [[Clásica San Sebastián 1990|Clásica San Sebastián]] (decisivo uno scatto sullo [[Jaizkibel]] a 35 chilometri dall'arrivo);<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/08/12/vince-indurain-bugno-in-ritardo.html|titolo=VINCE INDURAIN BUGNO IN RITARDO|accesso=1º agosto 2011|data=12 agosto 1990|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|ricerca.repubblica.it]]}}</ref> nel maggio 1991 chiuse invece al secondo posto la Vuelta a España – miglior piazzamento in carriera nella gara iberica – battuto dal solo [[Melchor Mauri]]. |
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=== Il dominio al Tour de France === |
=== Il dominio al Tour de France === |
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[[File:Miguel Indurain (Tour de France 1993).jpg|thumb|left|Miguel Indurain al Tour de France 1993]] |
[[File:Miguel Indurain (Tour de France 1993).jpg|thumb|left|Miguel Indurain al Tour de France 1993]] |
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La sua definitiva consacrazione lo portò a presentarsi ai nastri di partenza del [[Giro d'Italia 1992|Giro d'Italia]] e del [[Tour de France 1992|Tour de France]] dell'anno successivo con tutti i favori dei pronostici. In entrambe le gare riuscì ad imporsi, evidenziando una notevole capacità di gestire la corsa: si dimostrò infatti imbattibile a cronometro (nella tappa di [[Lussemburgo (città)|Lussemburgo]] al Tour staccò tutti di più di tre minuti completando i 65 chilometri alla media di 49,046 km/h)<ref name=bigmig/><ref>{{cita web|url=http://www.memoire-du-cyclisme.net/eta_tdf_1978_2005/tdf1992_9.php|titolo=79ème Tour de France 1992 - 9ème étape|accesso=17 maggio 2011|editore=www.memoire-du-cyclisme.net|lingua=fr}}</ref> e capace di marcare i propri avversari nelle tappe di montagna.<ref name=solenne/> La stagione si concluse senza l'acuto nel [[Campionato del mondo di ciclismo su strada 1991|campionato del mondo]], disputato in Spagna a [[Benidorm]]: pur correndo con il ruolo di favorito, si piazzò solo sesto dovendo ancora una volta arrendersi a Gianni Bugno. Con 2 023 punti Indurain divenne comunque, in chiusura di annata, il numero uno del ranking mondiale della Federazione dei ciclisti professionisti.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/11/08/indurain-il-numero-ma-chiappucci.html|titolo=INDURAIN E' IL NUMERO 1 MA CHIAPPUCCI È VICINO|accesso=2 agosto 2011|data=8 novembre 1992|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]}}</ref> |
La sua definitiva consacrazione lo portò a presentarsi ai nastri di partenza del [[Giro d'Italia 1992|Giro d'Italia]] e del [[Tour de France 1992|Tour de France]] dell'anno successivo con tutti i favori dei pronostici. In entrambe le gare riuscì ad imporsi, evidenziando una notevole capacità di gestire la corsa: si dimostrò infatti imbattibile a cronometro (nella tappa di [[Lussemburgo (città)|Lussemburgo]] al Tour staccò tutti di più di tre minuti completando i 65 chilometri alla media di 49,046 km/h)<ref name=bigmig/><ref>{{cita web|url=http://www.memoire-du-cyclisme.net/eta_tdf_1978_2005/tdf1992_9.php|titolo=79ème Tour de France 1992 - 9ème étape|accesso=17 maggio 2011|editore=www.memoire-du-cyclisme.net|lingua=fr}}</ref> e capace di marcare i propri avversari nelle tappe di montagna.<ref name=solenne/> La stagione si concluse senza l'acuto nel [[Campionato del mondo di ciclismo su strada 1991|campionato del mondo]], disputato in Spagna a [[Benidorm]]: pur correndo con il ruolo di favorito, si piazzò solo sesto dovendo ancora una volta arrendersi a Gianni Bugno. Con 2 023 punti Indurain divenne comunque, in chiusura di annata, il numero uno del ranking mondiale della Federazione dei ciclisti professionisti.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/11/08/indurain-il-numero-ma-chiappucci.html|titolo=INDURAIN E' IL NUMERO 1 MA CHIAPPUCCI È VICINO|accesso=2 agosto 2011|data=8 novembre 1992|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|ricerca.repubblica.it]]}}</ref> |
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Nel [[1993]] realizzò un'altra accoppiata [[Giro d'Italia 1993|Giro]]-[[Tour de France 1993|Tour]]. Nella gara italiana si limitò a controllare,<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/01/baffi-più-di-tutti-indurain-aspetta.html|titolo=BAFFI PIÙ DI TUTTI, INDURAIN ASPETTA|accesso=2 agosto 2011|data=1º giugno 1993|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]|autore=Eugenio Capodacqua}}</ref> resistendo agli attacchi di [[Pëtr Ugrumov]],<ref name=bigmig/> battuto alla fine per meno di un minuto, e vincendo due delle tre cronometro in programma. Nella ''Grande Boucle'', ove fu maglia gialla per quattordici tappe, nessun avversario mise invece realmente in discussione il suo primato: Indurain si aggiudicò il prologo e la cronometro di [[Lac de Madine]] (59 km), e in classifica finale precedette [[Tony Rominger]] di quasi cinque minuti e il polacco [[Zenon Jaskuła]] di quasi sei. |
Nel [[1993]] realizzò un'altra accoppiata [[Giro d'Italia 1993|Giro]]-[[Tour de France 1993|Tour]]. Nella gara italiana si limitò a controllare,<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/01/baffi-più-di-tutti-indurain-aspetta.html|titolo=BAFFI PIÙ DI TUTTI, INDURAIN ASPETTA|accesso=2 agosto 2011|data=1º giugno 1993|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|ricerca.repubblica.it]]|autore=Eugenio Capodacqua}}</ref> resistendo agli attacchi di [[Pëtr Ugrumov]],<ref name=bigmig/> battuto alla fine per meno di un minuto, e vincendo due delle tre cronometro in programma. Nella ''Grande Boucle'', ove fu maglia gialla per quattordici tappe, nessun avversario mise invece realmente in discussione il suo primato: Indurain si aggiudicò il prologo e la cronometro di [[Lac de Madine]] (59 km), e in classifica finale precedette [[Tony Rominger]] di quasi cinque minuti e il polacco [[Zenon Jaskuła]] di quasi sei. |
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La stagione seguente tuttavia si aprì con un brusco risveglio: al [[Giro d'Italia 1994|Giro d'Italia]] Indurain, complice una condizione non ottimale, non andò oltre al terzo posto, battuto dai giovani [[Evgenij Berzin]] (che si impose nelle due cronometro della corsa rosa) e [[Marco Pantani]], mattatore nelle tappe di montagna. Nel mese di luglio si presentò alla partenza del [[Tour de France 1994|Tour de France]] con il ruolo di favorito, senza però quell'alone di invincibilità che lo aveva accompagnato fino ad allora. Tuttavia nella corsa francese non ci fu nessuno in grado di contrapporsi al suo strapotere; nella cronometro di 64 km da [[Périgueux]] a [[Bergerac]] distanziò il futuro primatista dell'ora Tony Rominger di 2 minuti ed il terzo, [[Armand de Las Cuevas]] – medaglia di bronzo mondiale dell'inseguimento su pista nel 1990 – di 4 minuti e 20 secondi. De Las Cuevas, partito 4 minuti prima, fu superato dallo spagnolo a dieci chilometri dal traguardo. Sconfitto da Ugrumov e Pantani nella cronoscalata di [[Avoriaz]], Indurain giunse comunque a Parigi da vincitore. Qualche settimana più tardi un controllo – effettuato il 15 maggio precedente al [[Tour de l'Oise]] – riscontrò però una sua positività all'antidoping: il navarro, veniva evidenziato, aveva assunto [[salbutamolo]], sostanza proibita dalla legislazione francese ma non dall'[[Unione Ciclistica Internazionale]].<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/08/30/piano-francese-contro-indurain.html|titolo=' PIANO FRANCESE CONTRO INDURAIN'|accesso=1º agosto 2011|data=30 agosto 1994|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]|autore=Jesús Uriarte}}</ref> Indurain venne comunque presto scagionato per aver dimostrato che l'utilizzo del farmaco era dovuto a scopi terapeutici, per la cura dell'[[asma]].<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/ottobre/12/Bugno_ora_caffe_piu_dolce_co_0_9410123899.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/1994/ottobre/12/Bugno_ora_caffe_piu_dolce_co_0_9410123899.shtml|titolo=Bugno, ora il caffè è un po' più dolce|pubblicazione=[[Il Corriere della Sera|archiviostorico.corriere.it]]|data=12 ottobre 1994|accesso=10 aprile 2011}}</ref> Prima del termine della stagione, rinunciando anche ai [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1994|mondiali su strada]] di [[Agrigento]],<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/09/02/oggi-indurain-contro-ora-il-suo.html|titolo=OGGI INDURAIN CONTRO L'ORA: IL SUO OBIETTIVO È FARE 53 KM|accesso=2 agosto 2011|data=2 settembre 1994|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]}}</ref> riuscì a battere il [[record dell'ora]]: nell'occasione, sulla pista del velodromo di [[Bordeaux]], percorse ben 53,040 chilometri, superando di 327 metri il precedente primato detenuto da [[Graeme Obree]]. Solo 49 giorni dopo, va detto, questo nuovo record venne superato, sulla stessa pista francese, dallo svizzero Rominger.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/10/15/alba-record-di-indurain.html|titolo=L'ALBA RECORD DI INDURAIN|accesso= 2 agosto 2011|data=15 ottobre 1995|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]}}</ref> |
La stagione seguente tuttavia si aprì con un brusco risveglio: al [[Giro d'Italia 1994|Giro d'Italia]] Indurain, complice una condizione non ottimale, non andò oltre al terzo posto, battuto dai giovani [[Evgenij Berzin]] (che si impose nelle due cronometro della corsa rosa) e [[Marco Pantani]], mattatore nelle tappe di montagna. Nel mese di luglio si presentò alla partenza del [[Tour de France 1994|Tour de France]] con il ruolo di favorito, senza però quell'alone di invincibilità che lo aveva accompagnato fino ad allora. Tuttavia nella corsa francese non ci fu nessuno in grado di contrapporsi al suo strapotere; nella cronometro di 64 km da [[Périgueux]] a [[Bergerac]] distanziò il futuro primatista dell'ora Tony Rominger di 2 minuti ed il terzo, [[Armand de Las Cuevas]] – medaglia di bronzo mondiale dell'inseguimento su pista nel 1990 – di 4 minuti e 20 secondi. De Las Cuevas, partito 4 minuti prima, fu superato dallo spagnolo a dieci chilometri dal traguardo. Sconfitto da Ugrumov e Pantani nella cronoscalata di [[Avoriaz]], Indurain giunse comunque a Parigi da vincitore. Qualche settimana più tardi un controllo – effettuato il 15 maggio precedente al [[Tour de l'Oise]] – riscontrò però una sua positività all'antidoping: il navarro, veniva evidenziato, aveva assunto [[salbutamolo]], sostanza proibita dalla legislazione francese ma non dall'[[Unione Ciclistica Internazionale]].<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/08/30/piano-francese-contro-indurain.html|titolo=' PIANO FRANCESE CONTRO INDURAIN'|accesso=1º agosto 2011|data=30 agosto 1994|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|ricerca.repubblica.it]]|autore=Jesús Uriarte}}</ref> Indurain venne comunque presto scagionato per aver dimostrato che l'utilizzo del farmaco era dovuto a scopi terapeutici, per la cura dell'[[asma]].<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/ottobre/12/Bugno_ora_caffe_piu_dolce_co_0_9410123899.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/1994/ottobre/12/Bugno_ora_caffe_piu_dolce_co_0_9410123899.shtml|titolo=Bugno, ora il caffè è un po' più dolce|pubblicazione=[[Il Corriere della Sera|archiviostorico.corriere.it]]|data=12 ottobre 1994|accesso=10 aprile 2011}}</ref> Prima del termine della stagione, rinunciando anche ai [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1994|mondiali su strada]] di [[Agrigento]],<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/09/02/oggi-indurain-contro-ora-il-suo.html|titolo=OGGI INDURAIN CONTRO L'ORA: IL SUO OBIETTIVO È FARE 53 KM|accesso=2 agosto 2011|data=2 settembre 1994|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|ricerca.repubblica.it]]}}</ref> riuscì a battere il [[record dell'ora]]: nell'occasione, sulla pista del velodromo di [[Bordeaux]], percorse ben 53,040 chilometri, superando di 327 metri il precedente primato detenuto da [[Graeme Obree]]. Solo 49 giorni dopo, va detto, questo nuovo record venne superato, sulla stessa pista francese, dallo svizzero Rominger.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/10/15/alba-record-di-indurain.html|titolo=L'ALBA RECORD DI INDURAIN|accesso= 2 agosto 2011|data=15 ottobre 1995|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|ricerca.repubblica.it]]}}</ref> |
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Il record venne poi annullato nel [[2000]].<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/sport/ciclismo/2015/06/07/news/wiggins_record_del_ora-116330377/|titolo=A Wiggins il nuovo record dell'ora|accesso=17 giugno 2015}}</ref>. |
Il record venne poi annullato nel [[2000]].<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/sport/ciclismo/2015/06/07/news/wiggins_record_del_ora-116330377/|titolo=A Wiggins il nuovo record dell'ora|accesso=17 giugno 2015}}</ref>. |
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Nel [[1995]] Indurain vinse il suo quinto [[Tour de France 1995|Tour de France]] consecutivo, entrando nella leggenda della corsa francese. In quest'annata i suoi principali avversari furono [[Alex Zülle]] e [[Bjarne Riis]], che tuttavia non riuscirono mai a lottare realmente per il primato; lo spagnolo dimostrò anzi il proprio strapotere con l'attacco nella frazione pianeggiante verso [[Liegi]] (quel giorno lo seguì a ruota il solo [[Johan Bruyneel]], che poi lo batté all'arrivo).<ref name=bigmig/> La stagione del navarro terminò con i [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1995|campionati del mondo]] in [[Colombia]], durante i quali conquistò un oro nella gara a cronometro ed un argento nella prova in linea, dietro al connazionale [[Abraham Olano]], e con il fallito tentativo di stabilire, in quel di [[Bogotá]], un nuovo record dell'ora (abbandonò dopo aver percorso 25 chilometri).<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/10/16/indurain-stop-contro-ora.html|titolo=INDURAIN STOP CONTRO L'ORA|accesso= 2 agosto 2011|data=16 ottobre 1995|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]}}</ref> |
Nel [[1995]] Indurain vinse il suo quinto [[Tour de France 1995|Tour de France]] consecutivo, entrando nella leggenda della corsa francese. In quest'annata i suoi principali avversari furono [[Alex Zülle]] e [[Bjarne Riis]], che tuttavia non riuscirono mai a lottare realmente per il primato; lo spagnolo dimostrò anzi il proprio strapotere con l'attacco nella frazione pianeggiante verso [[Liegi]] (quel giorno lo seguì a ruota il solo [[Johan Bruyneel]], che poi lo batté all'arrivo).<ref name=bigmig/> La stagione del navarro terminò con i [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1995|campionati del mondo]] in [[Colombia]], durante i quali conquistò un oro nella gara a cronometro ed un argento nella prova in linea, dietro al connazionale [[Abraham Olano]], e con il fallito tentativo di stabilire, in quel di [[Bogotá]], un nuovo record dell'ora (abbandonò dopo aver percorso 25 chilometri).<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/10/16/indurain-stop-contro-ora.html|titolo=INDURAIN STOP CONTRO L'ORA|accesso= 2 agosto 2011|data=16 ottobre 1995|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|ricerca.repubblica.it]]}}</ref> |
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=== Il ritiro === |
=== Il ritiro === |
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Nel [[1996]] si presentò nuovamente alla ''Grande Boucle'', puntando a battere il record di cinque vittorie nella corsa francese, condiviso con [[Jacques Anquetil]], [[Eddy Merckx]] e [[Bernard Hinault]]. La corsa (che pure, in omaggio a Indurain, passava per [[Pamplona]])<ref name=bigmig/> diede però indicazioni differenti: lo spagnolo accusò una pesante crisi ipoglicemica nella tappa di [[Chambéry]]-[[Les Arcs]], non riuscì a riprendersi nemmeno nelle frazioni successive e concluse la corsa all'undicesimo posto, staccato di 14'14" dal vincitore Bjarne Riis. La stagione comunque venne resa meno amara dalla conquista della medaglia d'oro nella gara a cronometro alle [[Ciclismo ai Giochi della XXVI Olimpiade|Olimpiadi di Atlanta]]. In settembre prese il via alla Vuelta, cinque anni dopo l'ultima presenza, dovendo però ritirarsi, a causa di problemi respiratori, dal Mirador del Fito<ref>http://www.revistadesdelacuneta.com/tengopagina.php?page=archivo0562 Indurain e il Mirador del Fito</ref>, durante la tappa di [[Lagos de Covadonga]].<ref name=vuelta>{{cita news|url=http://autobus.cyclingnews.com/road/2008/vuelta08/?id=/features/2008/vuelta08_az1|titolo=Vuelta a España A-Z|accesso=8 maggio 2011|data=7 settembre 2008|lingua=en|pubblicazione=autobus.cyclingnews.com}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/09/21/malinconia-indurain-dai-trionfi-alla-resa.html|titolo=MALINCONIA INDURAIN DAI TRIONFI ALLA RESA|accesso= 2 agosto 2011|data=21 settembre 1996|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]|autore=Eugenio Capodacqua}}</ref> Non venne quindi selezionato per i [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1996|mondiali]] di [[Lugano]].<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/09/27/mondiali-di-ciclismo-indurain-rinuncia.html|titolo=MONDIALI DI CICLISMO INDURAIN RINUNCIA|accesso=1º agosto 2011|data=27 settembre 1996|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]}}</ref> |
Nel [[1996]] si presentò nuovamente alla ''Grande Boucle'', puntando a battere il record di cinque vittorie nella corsa francese, condiviso con [[Jacques Anquetil]], [[Eddy Merckx]] e [[Bernard Hinault]]. La corsa (che pure, in omaggio a Indurain, passava per [[Pamplona]])<ref name=bigmig/> diede però indicazioni differenti: lo spagnolo accusò una pesante crisi ipoglicemica nella tappa di [[Chambéry]]-[[Les Arcs]], non riuscì a riprendersi nemmeno nelle frazioni successive e concluse la corsa all'undicesimo posto, staccato di 14'14" dal vincitore Bjarne Riis. La stagione comunque venne resa meno amara dalla conquista della medaglia d'oro nella gara a cronometro alle [[Ciclismo ai Giochi della XXVI Olimpiade|Olimpiadi di Atlanta]]. In settembre prese il via alla Vuelta, cinque anni dopo l'ultima presenza, dovendo però ritirarsi, a causa di problemi respiratori, dal Mirador del Fito<ref>http://www.revistadesdelacuneta.com/tengopagina.php?page=archivo0562 Indurain e il Mirador del Fito</ref>, durante la tappa di [[Lagos de Covadonga]].<ref name=vuelta>{{cita news|url=http://autobus.cyclingnews.com/road/2008/vuelta08/?id=/features/2008/vuelta08_az1|titolo=Vuelta a España A-Z|accesso=8 maggio 2011|data=7 settembre 2008|lingua=en|pubblicazione=autobus.cyclingnews.com}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/09/21/malinconia-indurain-dai-trionfi-alla-resa.html|titolo=MALINCONIA INDURAIN DAI TRIONFI ALLA RESA|accesso= 2 agosto 2011|data=21 settembre 1996|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|ricerca.repubblica.it]]|autore=Eugenio Capodacqua}}</ref> Non venne quindi selezionato per i [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1996|mondiali]] di [[Lugano]].<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/09/27/mondiali-di-ciclismo-indurain-rinuncia.html|titolo=MONDIALI DI CICLISMO INDURAIN RINUNCIA|accesso=1º agosto 2011|data=27 settembre 1996|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|ricerca.repubblica.it]]}}</ref> |
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Fu la Vuelta 1996 l'ultima gara di rilievo cui partecipò: nel gennaio del [[1997]] annunciò il suo ritiro dal ciclismo, dovuto anche ad un deterioramento dei rapporti con la propria squadra,<ref>{{Cita news|autore=Gianfranco Josti|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/03/Indurain_fuga_dal_ciclismo_ritiro_co_0_9701033293.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/03/Indurain_fuga_dal_ciclismo_ritiro_co_0_9701033293.shtml|titolo=Indurain in fuga dal ciclismo: "Mi ritiro"|pubblicazione=[[Il Corriere della Sera|archiviostorico.corriere.it]]|giorno=3|mese=gennaio|anno=1997|accesso=10 aprile 2011}}</ref> dopo aver vinto 111 gare ed aver vestito per 19 giorni la [[Classifica generale (Giro d'Italia)|maglia rosa]] al [[Giro d'Italia]] e per 60 giorni la [[Classifica generale (Tour de France)|maglia gialla]] al [[Tour de France]]. |
Fu la Vuelta 1996 l'ultima gara di rilievo cui partecipò: nel gennaio del [[1997]] annunciò il suo ritiro dal ciclismo, dovuto anche ad un deterioramento dei rapporti con la propria squadra,<ref>{{Cita news|autore=Gianfranco Josti|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/03/Indurain_fuga_dal_ciclismo_ritiro_co_0_9701033293.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/03/Indurain_fuga_dal_ciclismo_ritiro_co_0_9701033293.shtml|titolo=Indurain in fuga dal ciclismo: "Mi ritiro"|pubblicazione=[[Il Corriere della Sera|archiviostorico.corriere.it]]|giorno=3|mese=gennaio|anno=1997|accesso=10 aprile 2011}}</ref> dopo aver vinto 111 gare ed aver vestito per 19 giorni la [[Classifica generale (Giro d'Italia)|maglia rosa]] al [[Giro d'Italia]] e per 60 giorni la [[Classifica generale (Tour de France)|maglia gialla]] al [[Tour de France]]. |
Versione delle 19:14, 27 mag 2016
Miguel Indurain | |||||||||||||||||||||||||
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Miguel Indurain alla Vuelta a Castilla y León 2009 | |||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Spagna | ||||||||||||||||||||||||
Altezza | 188[1] cm | ||||||||||||||||||||||||
Peso | 80[1] kg | ||||||||||||||||||||||||
Ciclismo | |||||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada | ||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1996 | ||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||
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Miguel Indurain Larraya (Villava, 16 luglio 1964) è un ex ciclista su strada spagnolo.
Professionista dal 1984 al 1996[2], fu campione del mondo a cronometro nel 1995 e medaglia d'oro olimpica, nella medesima specialità, ai Giochi di Atlanta nel 1996. Nel suo palmarès rientrano anche cinque Tour de France vinti consecutivamente – l'unico a riuscirvi – e due Giri d'Italia in accoppiata al Tour.
Atleta dalle caratteristiche tipiche del passista-scalatore, oltre ad essere un abile discesista si distingueva come fortissimo cronoman.[3] Per lo strapotere nelle prove contro il tempo e per la capacità di amministrare la corsa sulle montagne, venne spesso accostato al francese Jacques Anquetil.[3][4]. Ha un fratello minore, Prudencio, che è stato anch'esso ciclista professionista.
Carriera
I primi anni
Nato in una famiglia di agricoltori della Navarra, cominciò con l'atletica leggera (praticava mezzofondo) per poi passare, all'età di undici anni, alla bicicletta.[1] Divenne ciclista professionista all'età di vent'anni, nel settembre 1984, con la Reynolds, la squadra diretta da José Miguel Echavarri. Già nel 1985 prese parte ai suoi primi Grandi Giri, la Vuelta a España e il Tour de France, nemmeno ventunenne: nella corsa spagnola, che concluse all'ottantaquattresimo posto, si mise in mostra vestendo per quattro giorni la maglia oro di leader della generale,[5] mentre alla Grande Boucle si ritirò. Inizialmente all'ombra del capitano Pedro Delgado, riuscì a far intravedere il suo enorme potenziale in gare come il Tour de l'Avenir, che nel 1986 vinse. A spingerlo anche un eccezionale ritmo cardiaco che, a riposo, pulsava a soli 28/29 battiti al minuto, e una capacità polmonare di ben 8 litri.[1][6]
La sua crescita avvenne in modo graduale nella seconda parte degli anni ottanta: dopo essersi aggiudicato competizioni di secondo piano in territorio spagnolo e aver contribuito alla vittoria di Delgado al Tour 1988,[6] nel 1989 si impose nella classifica finale della Parigi-Nizza, interrompendo il dominio di Sean Kelly che durava da sette anni, e nella nona tappa del Tour de France, sui Pirenei. L'anno successivo riuscì a ripetere i risultati in entrambe le competizioni, aggiungendo al proprio palmarès anche la Clásica San Sebastián (decisivo uno scatto sullo Jaizkibel a 35 chilometri dall'arrivo);[7] nel maggio 1991 chiuse invece al secondo posto la Vuelta a España – miglior piazzamento in carriera nella gara iberica – battuto dal solo Melchor Mauri.
Il dominio al Tour de France
Al Tour de France 1991 Indurain si presentò con un ruolo di outsider, sempre al servizio del capitano Pedro Delgado. Tuttavia nella tappa a cronometro da Argentan a Alençon batté tutti, vincendo davanti a Greg LeMond. Nella seconda parte della Grande Boucle arrivò la sua consacrazione: nella tredicesima tappa (Jaca-Val-Louron) rispose all'attacco di Claudio Chiappucci sul Col d'Aspin, lasciandosi alle spalle i favoriti LeMond, Fignon ed il proprio capitano Delgado, decretando definitivamente il ricambio generazionale. Al termine della frazione, conquistata dall'italiano, Indurain conquistò la sua prima maglia gialla, difesa in seguito dagli attacchi di Gianni Bugno e portata poi fino a Parigi. Al termine della stagione Bugno si prese però la rivincita ai campionati del mondo su strada di Stoccarda, lasciando ad Indurain la medaglia di bronzo.
La sua definitiva consacrazione lo portò a presentarsi ai nastri di partenza del Giro d'Italia e del Tour de France dell'anno successivo con tutti i favori dei pronostici. In entrambe le gare riuscì ad imporsi, evidenziando una notevole capacità di gestire la corsa: si dimostrò infatti imbattibile a cronometro (nella tappa di Lussemburgo al Tour staccò tutti di più di tre minuti completando i 65 chilometri alla media di 49,046 km/h)[6][8] e capace di marcare i propri avversari nelle tappe di montagna.[4] La stagione si concluse senza l'acuto nel campionato del mondo, disputato in Spagna a Benidorm: pur correndo con il ruolo di favorito, si piazzò solo sesto dovendo ancora una volta arrendersi a Gianni Bugno. Con 2 023 punti Indurain divenne comunque, in chiusura di annata, il numero uno del ranking mondiale della Federazione dei ciclisti professionisti.[9]
Nel 1993 realizzò un'altra accoppiata Giro-Tour. Nella gara italiana si limitò a controllare,[10] resistendo agli attacchi di Pëtr Ugrumov,[6] battuto alla fine per meno di un minuto, e vincendo due delle tre cronometro in programma. Nella Grande Boucle, ove fu maglia gialla per quattordici tappe, nessun avversario mise invece realmente in discussione il suo primato: Indurain si aggiudicò il prologo e la cronometro di Lac de Madine (59 km), e in classifica finale precedette Tony Rominger di quasi cinque minuti e il polacco Zenon Jaskuła di quasi sei.
La stagione seguente tuttavia si aprì con un brusco risveglio: al Giro d'Italia Indurain, complice una condizione non ottimale, non andò oltre al terzo posto, battuto dai giovani Evgenij Berzin (che si impose nelle due cronometro della corsa rosa) e Marco Pantani, mattatore nelle tappe di montagna. Nel mese di luglio si presentò alla partenza del Tour de France con il ruolo di favorito, senza però quell'alone di invincibilità che lo aveva accompagnato fino ad allora. Tuttavia nella corsa francese non ci fu nessuno in grado di contrapporsi al suo strapotere; nella cronometro di 64 km da Périgueux a Bergerac distanziò il futuro primatista dell'ora Tony Rominger di 2 minuti ed il terzo, Armand de Las Cuevas – medaglia di bronzo mondiale dell'inseguimento su pista nel 1990 – di 4 minuti e 20 secondi. De Las Cuevas, partito 4 minuti prima, fu superato dallo spagnolo a dieci chilometri dal traguardo. Sconfitto da Ugrumov e Pantani nella cronoscalata di Avoriaz, Indurain giunse comunque a Parigi da vincitore. Qualche settimana più tardi un controllo – effettuato il 15 maggio precedente al Tour de l'Oise – riscontrò però una sua positività all'antidoping: il navarro, veniva evidenziato, aveva assunto salbutamolo, sostanza proibita dalla legislazione francese ma non dall'Unione Ciclistica Internazionale.[11] Indurain venne comunque presto scagionato per aver dimostrato che l'utilizzo del farmaco era dovuto a scopi terapeutici, per la cura dell'asma.[12] Prima del termine della stagione, rinunciando anche ai mondiali su strada di Agrigento,[13] riuscì a battere il record dell'ora: nell'occasione, sulla pista del velodromo di Bordeaux, percorse ben 53,040 chilometri, superando di 327 metri il precedente primato detenuto da Graeme Obree. Solo 49 giorni dopo, va detto, questo nuovo record venne superato, sulla stessa pista francese, dallo svizzero Rominger.[14] Il record venne poi annullato nel 2000.[15].
Nel 1995 Indurain vinse il suo quinto Tour de France consecutivo, entrando nella leggenda della corsa francese. In quest'annata i suoi principali avversari furono Alex Zülle e Bjarne Riis, che tuttavia non riuscirono mai a lottare realmente per il primato; lo spagnolo dimostrò anzi il proprio strapotere con l'attacco nella frazione pianeggiante verso Liegi (quel giorno lo seguì a ruota il solo Johan Bruyneel, che poi lo batté all'arrivo).[6] La stagione del navarro terminò con i campionati del mondo in Colombia, durante i quali conquistò un oro nella gara a cronometro ed un argento nella prova in linea, dietro al connazionale Abraham Olano, e con il fallito tentativo di stabilire, in quel di Bogotá, un nuovo record dell'ora (abbandonò dopo aver percorso 25 chilometri).[16]
Il ritiro
Nel 1996 si presentò nuovamente alla Grande Boucle, puntando a battere il record di cinque vittorie nella corsa francese, condiviso con Jacques Anquetil, Eddy Merckx e Bernard Hinault. La corsa (che pure, in omaggio a Indurain, passava per Pamplona)[6] diede però indicazioni differenti: lo spagnolo accusò una pesante crisi ipoglicemica nella tappa di Chambéry-Les Arcs, non riuscì a riprendersi nemmeno nelle frazioni successive e concluse la corsa all'undicesimo posto, staccato di 14'14" dal vincitore Bjarne Riis. La stagione comunque venne resa meno amara dalla conquista della medaglia d'oro nella gara a cronometro alle Olimpiadi di Atlanta. In settembre prese il via alla Vuelta, cinque anni dopo l'ultima presenza, dovendo però ritirarsi, a causa di problemi respiratori, dal Mirador del Fito[17], durante la tappa di Lagos de Covadonga.[5][18] Non venne quindi selezionato per i mondiali di Lugano.[19]
Fu la Vuelta 1996 l'ultima gara di rilievo cui partecipò: nel gennaio del 1997 annunciò il suo ritiro dal ciclismo, dovuto anche ad un deterioramento dei rapporti con la propria squadra,[20] dopo aver vinto 111 gare ed aver vestito per 19 giorni la maglia rosa al Giro d'Italia e per 60 giorni la maglia gialla al Tour de France.
Palmarès
- Classifica generale Vuelta a la Comunidad Aragonesa
- 10ª tappa Tour de l'Avenir
- 6ª tappa Tour de l'Avenir
- 10ª tappa Tour de l'Avenir
- Prologo Vuelta a Murcia
- Classifica generale Vuelta a Murcia
- Prologo Tour de la Communauté Européenne
- 9ª tappa Tour de la Communauté Européenne (cronometro)
- Classifica generale Tour de la Communauté Européenne
- Prologo Vuelta a Murcia
- 4ª tappa, 2ª semitappa Settimana Catalana (cronometro)
- 5ª tappa Settimana Catalana
- 2ª tappa Vuelta a los Valles Mineros
- 3ª tappa Vuelta a los Valles Mineros
- 4ª tappa, 1ª semitappa Vuelta a los Valles Mineros
- Classifica generale Vuelta a los Valles Mineros
- Gran Premio Navarra
- 1ª tappa Vuelta a Galicia
- Prologo Salita Txitxarro
- Classifica generale Salita Txitxarro
- Memorial Santi Andia
- 4ª tappa, 1ª semitappa Vuelta a Cantabria
- 2ª tappa Vuelta a Galicia
- 6ª tappa, 1ª semitappa Volta Ciclista a Catalunya (cronometro)
- Classifica generale Volta Ciclista a Catalunya
- 2ª tappa, 2ª semitappa Criterium International (cronometro)
- Classifica generale Criterium International
- Classifica generale Paris-Nice
- 9ª tappa Tour de France (Pau > Cauterets)
- 5ª tappa Vuelta a la Comunidad Valenciana
- 6ª tappa Paris-Nice
- Classifica generale Paris-Nice
- 5ª tappa, 1ª semitappa Vuelta al País Vasco
- 16ª tappa Tour de France (Blagnac > Luz Ardiden)
- 6ª tappa Vuelta a Burgos
- Clásica San Sebastián
- 1ª tappa, 2ª semitappa Tour du Vaucluse
- Classifica generale Tour du Vaucluse
- 2ª tappa Euskal Bizikleta
- 5ª tappa Euskal Bizikleta
- 8ª tappa Tour de France (Argentan > Alençon)
- 21ª tappa Tour de France (Lugny > Mâcon)
- Classifica generale Tour de France
- 5ª tappa Volta Ciclista a Catalunya
- Classifica generale Volta Ciclista a Catalunya
- Classifica generale Volta Ciclista a Catalunya
- 4ª tappa, 2ª semitappa Tour de Romandie (cronometro)
- 4ª tappa Giro d'Italia (Arezzo > Sansepolcro)
- 22ª tappa Giro d'Italia (Vigevano > Milano)
- Classifica generale Giro d'Italia
- Campionato spagnolo, Prova in linea
- Prologo Tour de France (San Sebastián, cronometro)
- 9ª tappa Tour de France (Lussemburgo, cronometro)
- 19ª tappa Tour de France (Tours > Blois, cronometro)
- Classifica generale Tour de France
- 1ª tappa, 1ª semitappa Trofeo Castilla y Leon (cronometro)
- 6ª tappa Vuelta a Murcia
- 10ª tappa Giro d'Italia (Senigallia, cronometro)
- 19ª tappa Giro d'Italia (Pinerolo > Sestriere, cronometro)
- Classifica generale Giro d'Italia
- 2ª tappa Vuelta a los Valles Mineros
- 4ª tappa Vuelta a los Valles Mineros
- Prologo Tour de France (Puy du Fou, cronometro)
- 9ª tappa Tour de France (Lac de Madine, cronometro)
- Classifica generale Tour de France
- 1ª tappa Trofeo Castilla y Leon
- Classifica generale Trofeo Castilla y Leon
- Clásica a los Puertos de Guadarrama
- 6ª tappa Vuelta a la Comunidad Valenciana
- 3ª tappa, 2ª semitappa Tour de l'Oise (cronometro)
- Classifica generale Tour de l'Oise
- 9ª tappa Tour de France (Périgueux > Bergerac, cronometro)
- Classifica generale Tour de France
- 3ª tappa Trofeo Castilla y Leon
- 4ª tappa, 2ª semitappa Vuelta a Aragón (cronometro)
- 4ª tappa Vuelta a los Valles Mineros
- 1ª tappa, 1ª semitappa Vuelta a La Rioja
- 1ª tappa Vuelta a Asturias
- 5ª tappa Vuelta a Asturias
- Classifica generale Grand Prix du Midi Libre
- 3ª tappa Critérium du Dauphiné Libéré (cronometro)
- Classifica generale Critérium du Dauphiné Libéré
- 8ª tappa Tour de France (Huy > Seraing)
- 19ª tappa Tour de France (Lac de Vassivière, cronometro)
- Classifica generale Tour de France
- 1ª tappa Vuelta a Galicia
- Classifica generale Vuelta a Galicia
- Campionati del mondo, Prova a cronometro
- 1ª tappa Volta ao Alentejo
- 5ª tappa Volta ao Alentejo
- Classifica generale Volta ao Alentejo
- 1ª tappa Vuelta a Asturias (cronometro)
- Classifica generale Vuelta a Asturias
- 5ª tappa Euskal Bizikleta
- Classifica generale Euskal Bizikleta
- 5ª tappa Critérium du Dauphiné Libéré (cronometro)
- 6ª tappa Critérium du Dauphiné Libéré
- Classifica generale Critérium du Dauphiné Libéré
- Giochi olimpici, Prova a cronometro
Altri successi
- Classifica dei traguardi volanti Vuelta a Burgos
- Classifica dei traguardi volanti Vuelta a Burgos
- Classifica regolarità Vuelta a Burgos
- Circuit de l'Aulne (Criterium)
- Classifica intergiro Giro d'Italia
- Trofeo Bonacossa Giro d'Italia
- Classifica UCI Road World Rankings
- Classifica UCI Road World Rankings
Piazzamenti
Grandi Giri
Classiche monumento
Competizioni mondiali
- Villach 1987 - In linea: 64º
- Ronse 1988 - In linea: ritirato
- Chambery 1989 - In linea: ritirato
- Utsunomiya 1990 - In linea: 12º
- Stoccarda 1991 - In linea: 3º
- Benidorm 1992 - In linea: 6º
- Oslo 1993 - In linea: 2º
- Duitama 1995 - Cronometro: vincitore
- Duitama 1995 - In linea: 2º
- Atlanta 1996 - Cronometro: vincitore
- Atlanta 1996 - In linea: 26°
Onorificenze
Riconoscimenti
- Velo d'Or della rivista Vélo Magazine nel 1992 e 1993
- Mendrisio d'Oro del Velo Club Mendrisio nel 1992
- Premio Principe delle Asturie per lo sport nel 1992
- Sportivo mondiale dell'anno de La Gazzetta dello Sport nel 1992 e 1993
- Atleta dell'anno della United Press International nel 1993
- Gran Premio Serge Kampf dell'Accademia dello Sport nel 1995
- Marca Leyenda nel 1997
- Premio Español Universal nel 2002
- Premio Vincenzo Torriani nel 2007
- Medaglia d'oro al merito sportivo della Navarra nel 2010
- Atleta spagnolo del XX secolo de El Mundo Deportivo
- Inserito nella Top 25 della Cycling Hall of Fame
- Membro della Laureus World Sports Academy
Note
- ^ a b c d Leonardo Coen, LA FIESTA DI INDURAIN ' RESTO UN SEMPLICE', in ricerca.repubblica.it, 15 giugno 1993. URL consultato il 1º agosto 2011.
- ^ http://www.revistadesdelacuneta.com/tengopagina.php?page=historiamiguelindurain Storia di Miguel Indurain
- ^ a b Gianni Mura, ELOGIO DI INDURAIN IL SEMPLICE, in ricerca.repubblica.it, 28 luglio 1992. URL consultato il 1º agosto 2011.
- ^ a b Mario Fossati, SOLENNE INDURAIN, FIGLIO DI ANQUETIL, in ricerca.repubblica.it, 16 giugno 1992. URL consultato il 1º agosto 2011.
- ^ a b (EN) Vuelta a España A-Z, in autobus.cyclingnews.com, 7 settembre 2008. URL consultato l'8 maggio 2011.
- ^ a b c d e f (EN) 1991-1995: Big Mig's masterclass, in news.bbc.co.uk, 5 giugno 2001. URL consultato il 17 maggio 2011.
- ^ VINCE INDURAIN BUGNO IN RITARDO, in ricerca.repubblica.it, 12 agosto 1990. URL consultato il 1º agosto 2011.
- ^ (FR) 79ème Tour de France 1992 - 9ème étape, su memoire-du-cyclisme.net, www.memoire-du-cyclisme.net. URL consultato il 17 maggio 2011.
- ^ INDURAIN E' IL NUMERO 1 MA CHIAPPUCCI È VICINO, in ricerca.repubblica.it, 8 novembre 1992. URL consultato il 2 agosto 2011.
- ^ Eugenio Capodacqua, BAFFI PIÙ DI TUTTI, INDURAIN ASPETTA, in ricerca.repubblica.it, 1º giugno 1993. URL consultato il 2 agosto 2011.
- ^ Jesús Uriarte, ' PIANO FRANCESE CONTRO INDURAIN', in ricerca.repubblica.it, 30 agosto 1994. URL consultato il 1º agosto 2011.
- ^ Bugno, ora il caffè è un po' più dolce, in archiviostorico.corriere.it, 12 ottobre 1994. URL consultato il 10 aprile 2011 (archiviato dall'url originale ).
- ^ OGGI INDURAIN CONTRO L'ORA: IL SUO OBIETTIVO È FARE 53 KM, in ricerca.repubblica.it, 2 settembre 1994. URL consultato il 2 agosto 2011.
- ^ L'ALBA RECORD DI INDURAIN, in ricerca.repubblica.it, 15 ottobre 1995. URL consultato il 2 agosto 2011.
- ^ A Wiggins il nuovo record dell'ora, su repubblica.it. URL consultato il 17 giugno 2015.
- ^ INDURAIN STOP CONTRO L'ORA, in ricerca.repubblica.it, 16 ottobre 1995. URL consultato il 2 agosto 2011.
- ^ http://www.revistadesdelacuneta.com/tengopagina.php?page=archivo0562 Indurain e il Mirador del Fito
- ^ Eugenio Capodacqua, MALINCONIA INDURAIN DAI TRIONFI ALLA RESA, in ricerca.repubblica.it, 21 settembre 1996. URL consultato il 2 agosto 2011.
- ^ MONDIALI DI CICLISMO INDURAIN RINUNCIA, in ricerca.repubblica.it, 27 settembre 1996. URL consultato il 1º agosto 2011.
- ^ Gianfranco Josti, Indurain in fuga dal ciclismo: "Mi ritiro", in archiviostorico.corriere.it, 3 gennaio 1997. URL consultato il 10 aprile 2011 (archiviato dall'url originale ).
- ^ Legione a Indurain, in Il Corriere della Sera, 21 novembre 1997. URL consultato il 10 aprile 2011 (archiviato dall'url originale ).
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
- ^ L'Unione europea premia lo sport spagnolo, in marenostrum.tv, 11 dicembre 2008. URL consultato il 10 aprile 2011.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Miguel Indurain
Collegamenti esterni
- (DE, EN, IT, NL) Miguel Indurain, su Cyclebase.nl.
- (FR) Miguel Indurain, su Memoire-du-cyclisme.eu.
- Paolo Mannini (a cura di), Miguel Indurain, su Museodelciclismo.it.
- Miguel Indurain, su Sitodelciclismo.net, de Wielersite.
- (FR) Piazzamenti su Les-sports.info, su les-sports.info.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 20490151 · ISNI (EN) 0000 0001 0598 0851 · LCCN (EN) n93077779 · GND (DE) 119409445 · BNE (ES) XX953346 (data) · BNF (FR) cb124961837 (data) · NDL (EN, JA) 00649747 |
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