Khentamentyu: differenze tra le versioni
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* Mario Tosi, ''Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto, vol. 1'', Ananke, Torino 2004, ISBN 978-88-7325-064-7 |
* Mario Tosi, ''Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto, vol. 1'', Ananke, Torino 2004, ISBN 978-88-7325-064-7 |
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* {{cita libro|autore=Elio Moschetti|coautori=Mario Tosi|titolo=Amenemhat I e Senusert I|editore=Ananke|città= Torino|anno=2007|isbn=978-88-7325-206-1}} |
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Versione delle 12:12, 14 nov 2016
Khentamentyu (anche Khentamenti) è una divinità ancestrale della mitologia egizia, particolarmente venerata ad Abido, in Egitto. Si considera protettore dei morti (da cui il nome in italiano Primo degli Occidentali, ossia i trapassati), e viene raffigurato come uno sciacallo.
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ẖnt-imntyw - Khentamentyu
Durante il Medio Regno venne assimilato ad Osiride, e il suo nome ne divenne un epiteto. Talvolta, in correlazione all'analogia nella raffigurazione zoomorfa, è stato erroneamente associato anche ad Anubi.
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wsir-ẖnt-imntyw - Osiri-Khentamentyu
Bibliografia
- Sergio Donadoni, La religione egiziana, in "Storia delle religioni. Le religioni antiche", Laterza, Roma-Bari 1997, ISBN 978-88-420-5205-0
- Mario Tosi, Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto, vol. 1, Ananke, Torino 2004, ISBN 978-88-7325-064-7
- Elio Moschetti, Mario Tosi, Amenemhat I e Senusert I, Torino, Ananke, 2007, ISBN 978-88-7325-206-1.