Clemente Mimun: differenze tra le versioni

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Mimun fu criticato da [[Marco Travaglio]] per il servizio andato in onda nell'edizione del TG1 del [[2 luglio]] [[2003]] riguardante la seduta del Parlamento europeo in cui il premier [[Silvio Berlusconi]] paragonava ad un [[kapò]] il deputato socialista [[Martin Schulz]] che lo aveva interrogato con un discorso al vetriolo. Il direttore scelse di non mandare l'audio dell'intervento[http://www.vivamarcotravaglio.splinder.com/post/9524292/2006%2C+Odissea+nello+Strazio], che venne sostituito con un'interpretazione molto libera di Susanna Petruni<ref>"La Scomparsa dei fatti" di Marco Travaglio</ref>. Il Financial Times definisce l'accaduto in questo modo: "Neanche il telegiornale sovietico di Breznev avrebbe potuto fare di meglio".
Mimun fu criticato da [[Marco Travaglio]] per il servizio andato in onda nell'edizione del TG1 del [[2 luglio]] [[2003]] riguardante la seduta del Parlamento europeo in cui il premier [[Silvio Berlusconi]] paragonava ad un [[kapò]] il deputato socialista [[Martin Schulz]] che lo aveva interrogato con un discorso al vetriolo. Il direttore scelse di non mandare l'audio dell'intervento[http://www.vivamarcotravaglio.splinder.com/post/9524292/2006%2C+Odissea+nello+Strazio], che venne sostituito con un'interpretazione molto libera di Susanna Petruni<ref>"La Scomparsa dei fatti" di Marco Travaglio</ref>. Il Financial Times definisce l'accaduto in questo modo: "Neanche il telegiornale sovietico di Breznev avrebbe potuto fare di meglio".


Viene criticato da [[Marco Travaglio]] nel libro "La scomparsa dei fatti" anche perchè nel TG1 del [[2 maggio]] [[2005]] non dà abbastanza rilevanza alla notizia dell'irruzione della Guardia di Finanza nella sede centrale della Banca Popolare di Lodi, nell'ambito dell'inchiesta per aggiotaggio a carico di ignoti e ostacolo dell'attività della Consob aperta dalla procura di Milano sulla scalata Antonveneta.<ref>"La scomparsa dei fatti" di Marco Travaglio</ref>
Viene criticato da [[Marco Travaglio]] nel libro "La scomparsa dei fatti" anche perchè nel TG1 del [[2 maggio]] [[2005]] non dà la notizia dell'irruzione della Guardia di Finanza nella sede centrale della Banca Popolare di Lodi, nell'ambito dell'inchiesta per aggiotaggio a carico di ignoti e ostacolo dell'attività della Consob aperta dalla procura di Milano sulla scalata Antonveneta.<ref>"La scomparsa dei fatti" di Marco Travaglio</ref>


Mimun è stato criticato per non aver mandato in onda l'incontro, l'abbraccio e le parole di profonda amicizia tra il governatore della Lombardia Roberto Formigoni e il ministro degli esteri di Baghdad, ad un mese dall'attacco angloamericano in Irak, ad Assisi. Secondo un indagine dell'Onu formigoni avrebbe preso 27 milioni di barili di petrolio in cambio della violazione dell'embargo da parte di alcune imprese italiane.<ref>[http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/cronaca/formigoni/oilforfood/oilforfood.html] "Oil for food, ecco il rapporto Volcker"</ref> <ref>[http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=57594] "Iraq. Oil for food, il rapporto Volcker cita anche Formigoni"</ref> Le immagini, trasmesse da tutti i circuiti internazionali, sono state un motivo di imbarazzo da parte del governo italiano data la sua vicinanza all'amministrazione Bush.
Mimun è stato criticato per non aver mandato in onda l'incontro, l'abbraccio e le parole di profonda amicizia tra il governatore della Lombardia Roberto Formigoni e il ministro degli esteri di Baghdad, ad un mese dall'attacco angloamericano in Irak, ad Assisi. Secondo un indagine dell'Onu formigoni avrebbe preso 27 milioni di barili di petrolio in cambio della violazione dell'embargo da parte di alcune imprese italiane.<ref>[http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/cronaca/formigoni/oilforfood/oilforfood.html] "Oil for food, ecco il rapporto Volcker"</ref> <ref>[http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=57594] "Iraq. Oil for food, il rapporto Volcker cita anche Formigoni"</ref> Le immagini, trasmesse da tutti i circuiti internazionali, sono state un motivo di imbarazzo da parte del governo italiano data la sua vicinanza all'amministrazione Bush.

Versione delle 20:56, 15 lug 2007

Clemente J. Mimun (Roma, 9 agosto 1953) è un giornalista italiano.

Biografia

Il padre, di origine libica, emigra in Tunisia e poi in Italia per sfuggire alle persecuzioni anti-ebraiche. Comincia la sua carriera giornalistica come fattorino [9] per poi iscriversi all'Albo nel 1971, lavorando presso l'agenzia Asca. Viene assunto dalla RAI nel dicembre del 1983.

Nel 1991 è tra i fondatori del TG5 del quale diviene vicedirettore. Nel 1994 torna a Viale Mazzini come direttore del TG2. Viene criticato da La Voce, il quotidiano diretto da Indro Montanelli, che pubblica in prima pagina un fotomontaggio con Mimun in divisa nazista. Mimun riceverà la solidarietà di molti colleghi.

Appassionato tifoso della Lazio, nel biennio 1998-1999 è Consigliere di amministrazione durante la gestione di Sergio Cragnotti.

Intanto continua la direzione del TG2 fino al 2002, quando assume la guida del TG1 (sotto la sua guida è il primo TG italiano in termini di ascolti).

Nel 2006 ha condotto la rubrica DopoTG1, approfondimento politico in onda dopo l'edizione del tg delle 20. Nella puntata del DopoTG1 del 15 febbraio 2006, l'allora Ministro delle Riforme Roberto Calderoli si slaccia la camicia e tenta di esibire una maglietta contro l'Islam.[1]

Il 13 settembre 2006 la guida del TG1 passa a Gianni Riotta.

L'11 ottobre dello stesso anno viene nominato direttore della Testata Servizi Parlamentari della RAI, succedendo ad Anna La Rosa.

Il 3 luglio 2007 torna al TG5 nelle vesti di direttore, succedendo a Carlo Rossella.

Le critiche alla sua direzione del TG1

La direzione di Mimun del TG1 è stato oggetto di critiche da parte dell'allora opposizione di centrosinistra. Nel 2007 Mimun dichiarerà: «Per anni i DS hanno chiesto la mia testa» [2].

La commissione di Vigilanza che l'accusò [senza fonte] di essersi limitato a generiche osservazioni su aspetti marginali in merito ai commenti che la Corte dei Conti aveva mosso all'operato del governo e in particolare all'operato del ministro dell'Economia Giulio Tremonti.

Altro oggetto di critica nei confronti di Mimun da parte dei suoi detrattori è il cosiddetto panino che consiste nel mettere all'inizio ed alla fine del pezzo la parte dedicata all'area politica di maggioranza ed "imbottirlo" con la parte dedicata all'opposizione. Mimun si è difeso da quest'accusa affermando che il "panino" è la conseguenza della politicizzazione della RAI: «La regola dei tre terzi dello spazio divisi tra governo, maggioranza e opposizione risale al presidente ulivista Roberto Zaccaria. Tempo fa Cappon ha confermato: "Se facciamo il panino ci criticano, se non lo facciamo si lamentano"».

Mimun è stato anche criticato per aver mandato in onda la puntata del DopoTG1 in cui Calderoli ha tentato di mostrare una maglietta contro l'Islam. L'esponente della Margherita Enzo Carra afferma che l'episodio sarebbe frutto di una combine e che sarebbe stato opportuno non mandarlo in onda visto che era registrato. Mimun si è difeso dicendo: «A Calderoli non è stato consentito di mostrare nulla. Se avessi disposto il taglio a quella parte dell'intervista vi sarebbe stato chi avrebbe denunciato una censura o, addirittura, una manomissione per evitare una gaffe del ministro». [3]. Altri invece hanno aspramente criticato il fatto che Mimun non abbia impedito al ministro di mostrare la maglietta o perlomeno tagliare il pezzo incriminato (era registrato), dato che il gesto [4] scatenò un attacco all'ambasciata italiana in Libia dove ci furono morti e feriti.[5]

Altre critiche

Mimun fu criticato da Marco Travaglio per il servizio andato in onda nell'edizione del TG1 del 2 luglio 2003 riguardante la seduta del Parlamento europeo in cui il premier Silvio Berlusconi paragonava ad un kapò il deputato socialista Martin Schulz che lo aveva interrogato con un discorso al vetriolo. Il direttore scelse di non mandare l'audio dell'intervento[10], che venne sostituito con un'interpretazione molto libera di Susanna Petruni[6]. Il Financial Times definisce l'accaduto in questo modo: "Neanche il telegiornale sovietico di Breznev avrebbe potuto fare di meglio".

Viene criticato da Marco Travaglio nel libro "La scomparsa dei fatti" anche perchè nel TG1 del 2 maggio 2005 non dà la notizia dell'irruzione della Guardia di Finanza nella sede centrale della Banca Popolare di Lodi, nell'ambito dell'inchiesta per aggiotaggio a carico di ignoti e ostacolo dell'attività della Consob aperta dalla procura di Milano sulla scalata Antonveneta.[7]

Mimun è stato criticato per non aver mandato in onda l'incontro, l'abbraccio e le parole di profonda amicizia tra il governatore della Lombardia Roberto Formigoni e il ministro degli esteri di Baghdad, ad un mese dall'attacco angloamericano in Irak, ad Assisi. Secondo un indagine dell'Onu formigoni avrebbe preso 27 milioni di barili di petrolio in cambio della violazione dell'embargo da parte di alcune imprese italiane.[8] [9] Le immagini, trasmesse da tutti i circuiti internazionali, sono state un motivo di imbarazzo da parte del governo italiano data la sua vicinanza all'amministrazione Bush.

Nel mese di luglio 2007, il TG5 non ha dato la notizia che la cassazione ha confermato la condanna di Cesare Previti per corruzione[10]. Non ha dato la notizia che la giunta delle elezioni della Camera si è pronunciata per «l'annullamento per motivi di ineleggibilità sopravvenuti» del mandato di Cesare Previti da deputato dopo la sentenza sul caso Imi-Sir.

Note

  1. ^ [1] "Caso Calderoli, Mimun nella bufera "Era registrata, si poteva evitare""
  2. ^ [2] "Mimun: non esporterò il «panino» al Tg5 I Ds hanno chiesto la mia testa per anni""
  3. ^ [3] "Caso Calderoli, Mimun nella bufera "Era registrata, si poteva evitare""
  4. ^ [4] "Calderoli mostra la maglia al TG1" su Youtube
  5. ^ [5] "Assalto al consolato italiano in Libia" da Corriere.it
  6. ^ "La Scomparsa dei fatti" di Marco Travaglio
  7. ^ "La scomparsa dei fatti" di Marco Travaglio
  8. ^ [6] "Oil for food, ecco il rapporto Volcker"
  9. ^ [7] "Iraq. Oil for food, il rapporto Volcker cita anche Formigoni"
  10. ^ [8] "Lodo Mondadori, confermata in Cassazione - la condanna di Previti a un anno e mezzo"

Collegamenti esterni