Battista Guarini
Battista Guarini, o Giovanni Battista Guarini (Ferrara, 10 dicembre 1538 – Venezia, 7 ottobre 1612), è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano.
Biografia
Battista Guarini nacque a Ferrara il 10 dicembre 1538 da una famiglia di origini veronesi che vantava tra i suoi membri il grande umanista quattrocentesco Guarino. Dopo avere studiato a Padova, successe nel 1557 allo zio Alessandro nella cattedra di retorica e poetica dello Studio ferrarese. Risale a questi anni il suo matrimonio con Taddea di Niccolò Bendidio. Le sue rime dovettero presto incontrar favore presso la corte estense, al cui servizio, dopo un breve soggiorno a Padova, entrò in qualità di gentiluomo nel 1567. Dopo la morte del Pigna e l'allontanamento del Tasso, Guarini divenne il poeta più ricercato della corte. Ambasciatore a Torino fra il 1570 e il '71, fu poi incaricato di varie missioni diplomatiche a Roma e a Venezia.[1]
Quando nel 1573 il trono di Polonia rimase vacante, le ambizioni di numerosi principi e potenti si indirizzarono verso est, nella speranza di ricoprire il prestigioso ruolo, che sarebbe stato assegnato tramite elezione. Questa ambizione nutriva anche Alfonso, che era rimasto vedovo per la seconda volta, e inviò quindi in Polonia Guarini per sondare il terreno, ricevendone notizie confortanti, tanto che a Ferrara già si cantava vittoria. Guarini dovette fare un secondo viaggio nel novembre 1575, rischiando di annegare nelle acque in tempesta del Danubio e di venire rapito dai briganti cosacchi. Gli sforzi di promuovere il proprio signore furono però vani, perché le elezioni videro una netta vittoria di Stefano Báthory, il voivoda di Transilvania.[2] Il poeta rievocherà più avanti le avventure del viaggio nel Discorso sulle cose di Polonia.
Nel 1580 mise mano al Pastor fido, forse per una festa di corte a concorrenza dell'Aminta del Tasso, rappresentata nel 1573 in una festa di corte all'isola di Belvedere.[3] Ma il Pastor fido, quantunque condotto a termine già entro al 1583, non fu pubblicato, dopo lungo lavoro di lima, se non verso la fine del 1589 a Venezia con la data del 1590, e, a quanto sembra, non fu rappresentato prima del carnevale 1595 a Crema.
Già nel maggio del 1583 invidie cortigiane avevano costretto Guarini a lasciare la corte, e fu appunto tra gli ozi della vita di San Bellino nel Polesine e le dotte conversazioni di Padova, che egli poté lavorare alla composizione della tragicommedia e di una commedia, L'Idropica, che però fu rappresentata solo nel 1609 a Mantova, e pubblicata nel 1613 a Venezia. Tornato nel 1585 a Ferrara, questa volta come segretario del duca, vi restò fino al 1588, quando abbandonò improvvisamente la corte, suscitando lo sdegno di Alfonso, che si adoperò poi a fargli perdere i collocamenti che si era successivamente procurati a Torino e a Mantova. Riconciliatosi col duca nel 1595, entrò nel 1599 al servizio del granduca di Toscana Ferdinando, presso il quale rimase circa due anni e per il quale scrisse un Trattato della politica libertà (pubblicato solo nel 1818 a Venezia); più tardi (1602-1604) si acconciò presso il duca di Urbino Francesco Maria II della Rovere. Aveva frattanto pubblicato, oltre al Pastor fido, il Segretario (Venezia 1594), dialogo sui doveri del segretario di principi, e un volume di Rime (Venezia 1598). Trascorse gli ultimi anni lontano da pubblici uffici, in mezzo a liti giudiziarie di ogni genere e a clamorose discordie familiari: del resto, tra liti e discordie il Guarini aveva trascorsa tutta la sua vita, di uomo collerico e ambiziosissimo, di padre violento e prepotente. Scrisse anche un Trattato sull'onore, alcuni libri sulla Ragion di stato e sul Favorito cortigiano: opere tutte incomplete e perdute per la massima parte.
Fu padre di Alessandro, Girolamo e Anna Guarini, moglie del conte Ercole Trotti e brutalmente assassinata, nel maggio 1598, dal consorte e da un sicario nella villa di Zenzalino, a causa della relazione della donna con Ercole Bevilacqua.[4]
Nel Pastor fido, accanto alla favola principale, l'amore tra Mirtillo e Amarilli, si svolgono altre due favole secondarie: l'amore di Dorinda per Silvio, e quello di Corisca per Mirtillo. Vi è una grande ricchezza di motivi, lirici più che drammatici, idilliaci più che tragici, espressi con raffinata sapienza stilistica e musicale in versi dolcissimi (endecasillabi misti a settenari con un libero gioco di rime). Il lussureggiare delle immagini, la calda sensualità ci fanno sentire ormai vicino il barocco.
Durante la laboriosa composizione, Guarini ne aveva dato spesso lettura; dopo la prima rappresentazione se ne promossero dovunque rappresentazioni e si moltiplicarono le edizioni: quella definitiva (venezia 1602) è la ventesima; una quarantina se ne ebbero nel XVII secolo e altrettante nel XVIII. Ma accanto agli applausi non mancarono le critiche. Nel 1587 Giason Denores pubblicò a Padova un opuscolo in cui disapprovava la tragicommedia, il "genere" inventato dal Guarini e non previsto da Aristotele, come "mostruoso e disproporzionato componimento". Rispose il Guarini (Il Verrato, Ferrara 1588); il Denores replicò con un'Apologia (Padova 1590), che provocò da parte del Guarini Il Verrato secondo (Firenze 1593). La polemica, per allora sopita, riarse per opera di altri ai primi del Seicento, ed ebbe strascichi per tutto quel secolo. Guarini riassunse le dottrine propugnate nei due Verrati nel Compendio della poesia tragicomica, scrittura pacata e oggettiva, che vide la luce nel 1601 e poi nel 1602 insieme col testo definitivo della tragicommedia. La polemica combattutasi intorno al Pastor fido è assai importante per la storia della lotta contro l'aristotelismo letterario, connessa con le origini del secentismo. Guarini rivendica in sostanza la libertà piena dell'artista, e non solo riguardo ad Aristotele; il fine della poesia non è già ammaestrare dilettando, ma semplicemente dilettare. Si precorrono qui le conquiste di tempi più recenti, ma insieme vi è sviluppato e, per così dire, portato in piena luce l'ideale umanistico di una vita individualmente perfetta, non contaminata da esigenze particolari e transeunti: ideale idillico che sta nel fondo dell'opera di poesia del Guarini.
L'opera
È ricordato soprattutto per Il pastor fido, un dramma pastorale composto tra il 1583 e il 1587, pubblicato nel 1589 e rappresentato a Padova per la prima volta nel 1590, singolare per l'accostamento di elementi tragici e comici.
La commistione dei due generi era evidentemente in contrasto con l'aristotelismo dominante. L'opera fu pertanto duramente criticata, ma il poeta la difese più volte: già nel 1588 scrisse Il Verato, cui seguirono cinque anni più tardi Il Verato secondo, e, nel 1600, il Compendio della poesia tragicomica.[5]
Guarini compose anche un'altra commedia, L'idropica (1584). Ricca è la produzione prosastica: oltre a quanto già citato ci sono giunti il Trattato delle politiche libertà (in difesa della repubblica e contro i Medici, inedito fino al 1818), il dialogo Il Segretario (1594) e numerose lettere.[6] Meno interessante e meno copiosa fu invece l'attività poetica, confluita nelle Rime.
Si considera un precursore del gusto barocco. Battista è ricordato anche come umanista. Fondamentale il suo contributo al nuovo modo, umanistico e rinascimentale, di intendere l'insegnamento. Il suo De ordine docendi ac studendi ne è prova concreta. Lo studio è un'attività libera, liberatoria e serena. Contro il vecchio meccanismo scolastico, ribadisce che il riposo ed il gioco sono utili, dannosi invece i modi rigidi di educare tutti medioevali. Si sofferma sull'importanza della retorica, della dialettica, del contatto diretto con i classici.
Il Pastor fido fu tradotto in napoletano da Domenico Basile e in tedesco da Hans Assmann Abschatz.
Note
- ^ P. Bargellini, Pian dei Giullari, Firenze, Vallecchi, vol. II, 1952, p. 348
- ^ L. Chiappini, Gli Estensi, Milano, Dall'Oglio, 1967, p. 298
- ^ S. Guglielmino, H. Grosser, Il sistema letterario, vol. 2/A, Milano, Principato, 1996, p. 348
- ^ L. Chiappini, cit., p. 308
- ^ S. Guglielmino, H. Grosser, cit., p. 284
- ^ P. Bargellini, cit., pp. 348-349
Bibliografia
- Vittorio Rossi, Battista Guarini e il Pastor fido. Studio biografico-critico con documenti inediti, Torino 1886;
- Bruno Cotronei, Il Rinaldo del Tasso e il Pastor fido del Guarini, in Giornale storico della letteratura italiana, XI (1888), pp. 166-176;
- W.W. Greg, Pastoral poetry and pastoral drama, London 1906, passim;
- Mario Marcazzan, Romanticismo critico e coscienza storica, Firenze 1948, pp. 87-99;
- Carlo Calcaterra, Poesia e canto. Studi sulla poesia melica italiana e sulla favola per musica, Bologna 1951, pp. 197 s., 209-211;
- Matteo Cerini, L'ombra di un capolavoro. Il "Pastor fido" del Guarini, in Letterature moderne, VII (1957), pp. 457-471;
- S. Pasquazi, Le annotazioni al "Pastor fido" di L. Salviati, in Id., Rinascimento ferrarese, Caltanissetta-Roma 1957, pp. 221-283;
- Gianfranco Folena, La mistione tragicomica e la metamorfosi dello stile nella poetica del Guarini, in La critica stilistica e il barocco letterario. Atti del II Congresso internazionale di studi italiani, Firenze 1958, pp. 344-349;
- Nicolas James Perella, Fate, blindness and illusion in the "Pastor fido", in Romanic Review, XLIX (1958), pp. 252-268;
- C. Garboli, Guarini, Battista, in Enciclopedia dello spettacolo, VI, Firenze-Roma 1959, pp. 4-6;
- Bernard Weinberg, A history of literary criticism in the Italian Renaissance, II, Chicago 1961, pp. 1074-1105;
- Deanna Battaglin, Leonardo Salviati e le "Osservazioni al Pastor fido" del G., in Atti e memorie dell'Accademia patavina di scienze, lettere ed arti, LXXVII (1964-65), pp. 249-284;
- Louise George Clubb, The moralist in Arcadia: England and Italy, in Romance Philology, XIX (1965), pp. 340-352;
- Deanna Battaglin, Il linguaggio tragicomico del Guarini e l'elaborazione del "Pastor fido", Padova 1970;
- Ettore Bonora, Retorica e invenzione, Milano 1970, pp. 178-184;
- P.S.L. Verkyl, Battista Guarini's "Il Pastor fido" in de nederlandse dramatische literatur, Assen 1971;
- Nicolas James Perella, The critical fortune of Battista Guarini's "Il Pastor fido", Firenze 1973;
- Nicolas James Perella, Heroic virtue and love in the "Pastor fido", in Atti dell'Istituto veneto di scienze, lettere e arti, CXXXII (1973-74), pp. 653-676;
- Carla Molinari, Per il "Pastor fido" di Battista Guarini, in Studi di filologia italiana, XLIII (1985), pp. 161-238;
- Claudio Scarpati, Poetica e retorica in Battista Guarini, in Id., Studi sul Cinquecento italiano, Milano 1985, pp. 201-238;
- Marziano Guglielminetti, Battista Guarini, in Storia di Ferrara, VII, Il Rinascimento. La Letteratura, Ferrara 1994, pp. 467-492;
- L. Avellini, Lettere sotto capi divise: il caso tipografico di Battista Guarini, in Schede umanistiche, n. s., I (1995), pp. 45-102;
- Elisabetta Selmi, "Classici e moderni" nell'officina del "Pastor fido", Alessandria 2001.
- (FR) Battista Guarini, Pastor fido, A Paris, chez Claude Barbin, sur le second Perron de la Sainte Chapelle, 1680.
- Battista Guarini, Il Pastor Fido, a cura di E. Bonora, commento L. Banfi, Milano, Mursia, 1977.
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Guarini, Battista, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- GUARINI, Battista, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
- Guarini, Giovan Battista, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Battista Guarini, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Elisabetta Selmi, GUARINI, Battista, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 60, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003.
- Battista Guarini, su accademicidellacrusca.org, Accademia della Crusca.
- Battista Guarini, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- Opere di Battista Guarini, su Liber Liber.
- Opere di Battista Guarini / Battista Guarini (altra versione) / Battista Guarini (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Battista Guarini, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Battista Guarini, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Edmund Garratt Gardner, Battista Guarini, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) Spartiti o libretti di Battista Guarini, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 54142932 · ISNI (EN) 0000 0001 0901 8539 · SBN CFIV068952 · BAV 495/152009 · CERL cnp01235783 · LCCN (EN) n50033002 · GND (DE) 118698753 · BNE (ES) XX833794 (data) · BNF (FR) cb11886478t (data) · J9U (EN, HE) 987007309507605171 · NSK (HR) 000063960 · CONOR.SI (SL) 127542115 |
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