John Lasseter
John Alan Lasseter (Hollywood, 12 gennaio 1957) è un animatore, regista, sceneggiatore produttore cinematografico statunitense. Dal 2005 è anche direttore creativo della Pixar e dei Walt Disney Studios. È da molti considerato con un innovatore e come il Moderno Walt Disney[1]
Biografia
Gli inizi
Il padre di Lasseter era un manager che lavorava per l'azienda automobilistica Chevrolet, mentre la madre era un'insegnante al liceo Bell Gardens Senior. Lasseter si diplomò al California Institute of the Arts, dove conobbe il futuro collega Brad Bird.
Lavoro alla Disney
Dopo il diploma, Lasseter lavorò per la The Walt Disney Company, come mozzo nell'attrazione Jungle Cruise al Disneyland di Anaheim[2]. Dopo pochi anni accettò un lavoro per la Walt Disney Feature Animation (il reparto animazione della Disney). Mentre lavorava Canto di Natale di Topolino, fu invitato dagli amici Jerry Rees e Bill Kroyer a vedere la sequenza dell'inseguimento delle Light Cycle per un film che sarebbe dovuto uscire a breve, intitolato Tron, nel quale erano presenti per la prima volta scene completamente generate al computer. Lasseter capì subito il potenziale di questa nuova tecnologia e di come sarebbe potuta essere impiegata nell'animazione.[3] A quei tempi, lo studio usava la camera multipiano per aggiungere profondità all'animazione. Lasseter si rese conto che i computer sarebbero potuti essere usati per realizzare sfondi dove l'animazione tradizionale interagiva con quelle computerizzata. Dopo che, assieme a Glen Keane, riuscì a finire il corto (che usò come test) Where the Wild Things Are (i due scelsero la storia in base al fatto che la Disney aveva intenzione di produrre un film sulle opere di Maurice Sendak), Lasseter e Thomas L. Wilhite decisero che avrebbero fatto un intero lungometraggio con queste tecniche. La storia scelta fu The Brave Little Toaster di Thomas Disch, ma i dirigenti rifiutarono l'idea, ma scelsero di trasformare il racconto in un film con tecniche tradizionali in 2D.
Nel 1982 riuscì a entrare nel reparto animazione della LucasFilm, assieme a Alvy Ray Smith e Ed Catmull. Dopo il suo distaccamento dalla casa di produzione, Lasseter visitò una conferenza sulla computer grafica sulla Queen Mary a Long Beach, dove incontrò nuovamente Catmull, con il quale Lasseter riuscì ad accordarsi per un lavoro come interface designer, con lo stesso Catmull e alcuni suoi colleghi, con i quali iniziò un progetto che si sarebbe poi rivelato il primo cortometraggio animato al computer: The Adventures of André and Wally B. che divenne ancor più rivoluzionario di quanto i suo creatori avrebbero pensato, in quanto Lasseter aveva previsto di animare al computer soltanto gli sfondi, mentre invece anche i personaggi vennero animati. Dopo questo corto, Lasseter sviluppò ulteriori corti, finchè non riuscì a dare vita al primo lungometraggio interamente animato al computer, Toy Story - Il mondo dei giocattoli.
Pixar
Lasseter è uno dei membri fondatori della Pixar, della quale ha supervisionato tutti i film, fungendo da produttore esecutivo. Ha inoltre personalmente diretto Toy Story e il suo seguito, A Bug's Life, e Cars.
Ha vinto due premi Oscar, per il miglior cortometraggio d'animazione (Tin Toy), e un Oscar speciale per Toy Story).[4] Lasseter è anche stato nominato in altre quattro occasioni - nella categoria Miglior film d'animazione, per Cars e Monsters & Co., nella categoria Miglior sceneggiatura originale per Toy Story e in quella di Miglior cortometraggio d'animazione per Luxo Jr..
Nell'aprile 2006, la Disney acquistò la Pixar e Lasseter fu nominato direttore creativo (CCO) di entrambi gli studi d'animazione. Fu inoltre designato di supervisionare, tramite Bob Iger (bypassando quindi i dirigenti e gli amministratori dei parchi e degli studi), il design delle nuove attrazioni che verranno costruite di anno in anno nei parchi a tema Disney.
Nel dicembre 2006 ha annunciato che la Disney inizierà a produrre nuovamente corti animati che verranno rilasciati con le uscite cinematografiche. Lasseter ha preso questa decisione in quanto la vede come una via per scoprire nuovi talenti e testare sul campo nuove tecniche di animazione. Il corti saranno in 2D, CGI o una combinazione tra i due.[5]
Lasseter è un caro amico e ammiratore del regista e animatore giapponese Hayao Miyazaki, ed è stato il produttore esecutivo di diversi film dell'autore orientale per la loro versione americana, supervisionando il doppiaggio e la colonna sonora.
Vita privata
Lasseter vive in Sonoma, California con la moglie Nancy, che conobbe ad una conferenza sulle innovazioni della computer grafica, i cinque figli: Joey, Bennett, P.J. (Paul James), Sam, and Jackson, e un cane di nome Frank. Il padre di Lasseter vive in una casa in comproprietà con il figlio.
Filmografia
Regista
- Luxo Jr. (Luxo Jr.) (1986)
- Red's Dream (Red's Dream) (1987)
- Tin Toy (Tin Toy) (1988)
- Knick Knack (Knick Knack) (1989)
- Toy Story - Il mondo dei giocattoli (Toy Story) (1995)
- A Bug's Life - Megaminimondo (A Bug's Life) (1998)
- Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa (Toy Story 2) (1999)
- Cars - Motori ruggenti (Cars) (2006)
- Carl Attrezzi e la luce fantasma (Mater and the Ghostlight) (2006)
Produttore esecutivo
- For the Birds (For the Birds) (2000)
- Monsters & Co. (Monsters, Inc.) (2001)
- La città incantata (Spirited Away) (2001)
- Alla ricerca di Nemo (Finding Nemo) (2003)
- L'agnello rimbalzello (Boundin') (2003)
- Gli Incredibili (The Incredibles) (2004)
- One Man Band (One Man Band) (2005)
- Carl Attrezzi e la luce fantasma (Mater and the Ghostlight) (2006)
- Stu - Anche un alieno può sbagliare (Lifted) (2006)
- I Robinson - Una famiglia spaziale (Meet the Robinsons) (2007)
- Ratatouille (Ratatouille) (2007)
- Your Friend the Rat (Your Friend the Rat) (2007)
- Wall-E (WALL-E) (2008)
- Up (Up) (2009)
- The Princess and the Frog (The Princess and the Frog) (2009)
- Toy Story 3 (Toy Story 3) (2010)
Quotes
- "Quality is a great business plan. Period."
- "Technology doesn't make the motion picture, people do. You're not an animator just because you can move an object from point A to point B. [You're] someone who breathes life into a character, which is something the software and technology can't give you."
- “Animation is not only an art form, rather it is a method of communication and means of entertainment, an artform wherein ideas must be visually communicated. To communicate ideas clearly by visual means, one must first learn the fundamentals of graphic design, which is the vocabulary and grammar of graphic communication.”
- “In order to give life to movement, one cannot just move an object without reason. Every movement in an animated scene must have a reason for being. That is the basis for character animation. One must learn animation’s fundamental principles, such as timing, staging, anticipation, flow through, squash and stretch, overlapping action, slow in and slow out, etc.”
- “The principles of filmmaking, or film grammar, are vital to movies as a whole. How the story is constructed, the staging and pacing of action as well as editing, are just some of the principles involved.”
- "Whether it is generated by hand or by computer, the first goal of the animator is to entertain. The animator must have two things: a clear concept of exactly what will entertain the audience; and the tools and skills to put those ideas across clearly. Tools, in the sense of hardware and software, are simply not enough."
- "At Pixar, when we have a problem and we can't seem to solve it, we often take a laser disc of one of Miyazaki's films and look at a scene in our screening room for a shot of inspiration and it always works! We come away amazed and inspired. Toy Story owes a huge debt of gratitude to the films of Miyazaki."
- "There are a few moments in my life that I will never forget, and one of them was May 1977 seeing Star Wars at the Chinese Theatre - it was only 2 days old. I remember seeing it and I could not believe a movie could entertain so much. People were of course hyped up to seeing it, but seeing it was thoroughly entertaining. I was shaking at the end of it. I was entertained. I was looking around at the audience of young people and adults and kids and everybody was just screaming. A lot of my friends thought that was the future - you know, special effects and live action, but I said, 'You know what? animation can entertain an audience like this', and I believed it in my heart and soul. And I just always remember thinking, 'Let's take it somewhere it hasn't been'."
Note
- ^ Il posto più felice della terra... Di nuovo, su businessweek.com. URL consultato il 12-11-2007.
- ^ Intervista a John Lasseter, su upcomingpixar.blogspot.com. URL consultato il 12-11-2007.
- ^ Notizie tratte dal DVD di Toy Story.
- ^ John Lasseter - Premi, su imdb.com. URL consultato il 13-11-2007.
- ^ La Disney torna ai corti (articolo del NYTimes), su iht.com. URL consultato il 13-11-2007.
Voci correlate
- Wikiquote contiene citazioni di o su John Lasseter
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su John Lasseter
Collegamenti esterni
- Template:Imdb nome
- Richard Verrier and Dawn C. Chmielewski, La Disney potrebbe ritrovare la vita, Los Angeles Times, 25 gennaio, 2006
- Fortune Intervista con John Lasseter - include le informazioni biografiche