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Panax

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Ginseng
Foglie e frutti di Panax quinquefolius
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineApiales
FamigliaAraliaceae
SottofamigliaAralioidae
GenerePanax
L.
Specie
Subgenus Panax
Sezione Panax
- Serie Notoginseng

Panax notoginseng

- Serie Panax

Panax bipinnatifidus
Panax ginseng - Ginseng cinese
Panax japonicus - Ginseng giapponese
Panax quinquefolius - Ginseng americano
Panax vietnamensis
Panax wangianus
Panax zingiberensis

Sezione Pseudoginseng

Panax pseudoginseng
Panax stipuleanatus

Subgenus Trifolius

Panax trifolius

Panax L. è un genere di 11 specie di piante perenni a crescita lenta con le radici carnose, appartenente alla famiglia Araliaceae, comunemente note come ginseng.

Etimologia

Il termine Panax è latino (panax, panacis) ed è derivato dal greco παν ἀκέια, pan (tutto) akèia (cura, rimedio), termine dal quale viene anche la parola latina e italiana panacea, panaceae, cioè rimedio a tutti i mali. Il termine ginseng viene dal cinese 人蔘/人参, (pinyin: rénshēn), ossia pianta dell'uomo

Descrizione

Allo stato selvatico le piante crescono a gruppi, propagandosi dai semi caduti dalla pianta madre. Quando cresce naturalmente il seme del ginseng ha un tempo di germinazione notevolmente lungo. Germoglia all'inizio della primavera, dopo essere rimasto sotto terra da 18 a 21 mesi. Anche i tempi di crescita sono lunghi: il primo anno il germoglio rimane a soli 5 centimetri da terra e porta solamente tre piccole foglie ovali e dentellate. In autunno lo stelo e le foglie cadono, lasciando una sorta di cicatrice sul rizoma della pianta.

Il rizoma è una specie di fusto sotterraneo, che nel ginseng si definisce “collo”. Contando il numero di cicatrici sul collo della radice si può risalire all'età della pianta.

Al terzo anno di crescita la pianta raggiunge i 20 cm circa e porta tre gruppi di foglie, ciascuno formato da cinque foglie (quinquefolium). Al quarto anno raggiunge i 40 cm con cinque gruppi di foglie.

La radice del ginseng, carnosa e fusiforme, di colore giallo paglierino, con un caratteristico sapore amarognolo, è caratterizzata dall'avere varie forme: drago, bambino e uomo; quest'ultima è considerata la più pregiata.

La radice del panax ginseng è commestibile, come le carote o i ravanelli.

Esistono al mondo alcune varietà di Ginseng, classificate in una tabella dal professor Hara.

In linea generale la specie più preziosa è il Panax ginseng C.A. Meyer (jen-Sheng), proveniente dalla Cina.

Se ne conoscono altre specie, come il Panax Ginseng Coreano, o come il Panax pseudoginseng Wall (a sette foglie), ritrovabile in Nepal, nell'Himalaia e in Giappone.

Altre specie esistenti sono il Panax bipinnatifidus, in Thailandia ed in Birmania, ed il Panax Americano quinquefolium in America.

Distribuzione e habitat

Si sviluppa nell'emisfero settentrionale in Asia orientale (principalmente Corea, Cina del Nord e Siberia orientale) e in Nord America, tipicamente nei climi più freddi. La specie vietnamita del Panax è quella più comunemente utilizzata. Il ginseng è caratterizzato dalla presenza dei ginsenosidi. La specie siberiana (Eleuterococcus senticosus) possiede una radice ramificata invece che carnosa e, anziché contenere ginsenosidi, contiene eleutherosidi.

I principi attivi del Ginseng risultano essere saponosidi triterpenici (i ginsenoidi), il panaxiatrolo (un triestere) e tracce di olio essenziale.

Proprietà

Uno studio del 2002 effettuato dalla Southern Illinois University School of Medicine (pubblicato negli annali della New York Academy of Sciences) ha scoperto che negli animali da laboratorio, entrambe le forme asiatica e americana del ginseng migliorano la libido e le prestazioni sessuali. Questi effetti possono non essere dovuti a cambiamenti nella secrezione ormonale, ma a un'azione diretta da parte dei componenti del ginseng sul sistema nervoso centrale e sui tessuti gonadici[1][2]. Negli uomini, il ginseng può facilitare l'erezione del pene.[3]

Il ginseng risulta contenere fitoestrogeni.[4][5][6] In alcuni studi, è stato dimostrato che il ginseng può avere effetti stimolanti sull'ipofisi per aumentare la secrezione delle gonadotropine. Un altro studio ha trovato che nei topi giovani, accelera lo sviluppo degli organi riproduttivi, mentre in topi adulti di sesso maschile, stimola la produzione di sperma, e allunga il periodo di estro in topi di sesso femminile.[7]

Uno studio del 2012 pubblicato da American Society of Clinical Oncology riferisce che il Panax quinquefolius (la varietà americana) sperimentato su pazienti affetti da tumore, riduce notevolmente la spossatezza data dalla malattia.

Effetti collaterali

Secondo una frequente domanda sulla nutrizione sportiva, pubblicata da UMass Amherst, uno degli effetti indesiderati più comuni di questa pianta è l'insonnia.[8] Tuttavia altre fonti affermano che il ginseng non causi disturbi del sonno.[9]

Altri effetti possono includere nausea, diarrea, mal di testa, sangue dal naso,[10] ipertensione, ipotensione, e dolore acuto al seno.[11]

Il ginseng può anche portare a manie in pazienti depressi che lo assumono insieme ad antidepressivi della classe degli inibitori delle mono ammino ossidasi.[12]

Applicazioni

Il ginseng è una pianta nootropa o adattogena che favorisce un atteggiamento comportamentale maggiormente orientato alla reattività ed alla attività, con conseguente sensazione di soggettivo benessere. Tale condizione di attività e di benessere produrrebbe secondariamente un'incentivazione delle attività organiche coinvolgenti il sistema circolatorio, muscolare e quindi anche poi immunitario e, di completo riflesso, lo stesso sistema nervoso.

È da considerare, soprattutto nella medicina tradizionale cinese, la forte connotazione simbolica che assume in genere il farmaco, spesso a funzione di placebo, nei confronti del benessere del paziente considerato individualmente. (In sintesi: è importante che "quel" paziente abbia una sensazione di aumentato benessere indipendentemente da attività farmacologiche). In tale interpretazione, il ginseng assume un'importanza esagerata per fattori che sono poco legati alla reale portata farmacologica, come è comunemente scientificamente intesa.

A semplice esempio, la pianta del ginseng è coltivata per produrre radici di "forma umana", o degli organi, cioè con ramificazioni che suggeriscono la forma degli arti, della testa, degli attributi sessuali dei due sessi, ecc.; gli agricoltori che riescono a riprodurre in maniera migliore tali forme riescono a spuntare alla vendita prezzi di tutto rispetto. Tali forme sarebbero in grado infatti di far svolgere alla radice attività curativa per le parti "rappresentate", secondo le intenzioni del paziente.

Se questa attività è considerabile come "medica", nel senso di migliorare la sensazione positiva percepita dal paziente, non lo è però dal punto di vista effettivamente farmacologico, come è normalmente inteso.

Note

  1. ^ Hong B; Ji YH; Hong JH; Nam KY; Ahn TY A double-blind crossover study evaluating the efficacy of korean red ginseng in patients with erectile dysfunction: a preliminary report. J Urol. 2002; 168(5):2070-3 (ISSN: )Department of Urology, University of Ulsan College of Medicine, Asan Medical Center, Seoul, Korea
  2. ^ Murphy and Lee Ginseng, sex behavior, and nitric oxide, Ann N Y Acad Sci. 2002 May;962:372-7 PMID
  3. ^ de Andrade E; de Mesquita AA; Claro Jde A; de Andrade PM; Ortiz V; Paranhos M; Srougi M Study of the efficacy of Korean Red Ginseng in the treatment of erectile dysfunction. Sector of Sexual Medicine, Division of Urological Clinic of Sao Paulo University, Sao Paulo, Brazil.
  4. ^ YJ Lee, YR Jin, WC Lim, WK Park, JY Cho, S Jang e SK Lee, Ginsenoside-Rb1 acts as a weak phytoestrogen in MCF-7 human breast cancer cells, in Archives of pharmacal research, vol. 26, n. 1, 2003, pp. 58–63, DOI:10.1007/BF03179933, PMID 12568360.
  5. ^ RY Chan, WF Chen, A Dong, D Guo e MS Wong, Estrogen-like activity of ginsenoside Rg1 derived from Panax notoginseng, in The Journal of clinical endocrinology and metabolism, vol. 87, n. 8, 2002, pp. 3691–5, DOI:10.1210/jc.87.8.3691, PMID 12161497.
  6. ^ Y Lee, Y Jin, W Lim, S Ji, S Choi, S Jang e S Lee, A ginsenoside-Rh1, a component of ginseng saponin, activates estrogen receptor in human breast carcinoma MCF-7 cells, in The Journal of steroid biochemistry and molecular biology, vol. 84, n. 4, 2003, pp. 463–8, DOI:10.1016/S0960-0760(03)00067-0, PMID 12732291.
  7. ^ Chinese Medical Herbology and Pharmacology, by John K. Chen, Tina T. Chen
  8. ^ http://www.umass.edu/cnshp/faq.html, su umass.edu. URL consultato l'8 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2011).
  9. ^ "The Ginseng Book." Stephen Fulder, PhD
  10. ^ Ginseng definition - Medical Dictionary definitions of popular medical terms easily defined on MedTerms, su medterms.com. URL consultato l'8 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2014).
  11. ^ http://www.aafp.org/afp/20031015/1539.html, su aafp.org. URL consultato l'8 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2008).
  12. ^ Adriane Fugh-Berman, Herb-drug interactions, in The Lancet, vol. 355, n. 9198, 2000, pp. 134–138, DOI:10.1016/S0140-6736(99)06457-0, PMID 10675182.

Bibliografia

  • Ginseng, la radice della vita di N. Valerio, Aporie Edizioni [1]
  • A scuola di fitness di P. De Pascalis, Calzetti Mariucci Edizioni [2]
  • Ginseng nella pratica erboristica
  • Ginseng per la tua salute : leggende e realtà sulla radice dell'immortalità di Vittorio Sperino, Musumeci, 1984
  • Leksykon roslin leczniczych redazione di Antoniny Ruminskiej e Aleksandra Ozarowskiego, editore Panstwowe Wydawnictwo Rolnicze i Lesne, Varsavia 1990, ISBN 83-09-01261-6
  • Le piante medicinali di Paul Schauenberg e Ferdinand Paris, Newton Compton Editori, Roma 1977

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