Utente:Antonov/sandbox
Selcifero Lombardo | |
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Il Gruppo del Selcifero Lombardo in Alta Brianza (Cesana Brianza) | |
Sigla | SM |
Formalizzazione | Commissione italiana di stratigrafia |
Rango | Gruppo |
Unità di rango superiore | Rosso ad Aptici |
Unità di rango inferiore | Radiolariti |
Caratteristiche litologiche | |
Litologia | selci rosso-brune e verdastre con interstrati argillosi, calcari marnosi rossi con noduli e liste di selce, marne rossicce con noduli di selce. |
Spessore e variazioni | da pochi metri fino a 90 m circa |
Età | Giurassico medio-superiore (Bajociano-Titoniano superiore) |
Fossili | belemniti, lamellibranchi pelagici, crinoidi; rari vertebrati (ittiosauri, coccodrilli marini) |
Rapporti stratigrafici | |
Formazione sovrastante | Maiolica (geologia) |
Formazione sottostante | Formazione di Valmaggiore (fossa del Monte Nudo-soglia dell'Arbostora); Rosso Ammonitico Lombardo (fossa del Monte Generoso); Formazione di Sogno (fossa dell'Albenza); Formazione di Concesio (Lombardia orientale. |
Localizzazione unità | |
Autore | Cacciamali G.B., 1901 |
Carta geologica dove compare | Foglio 1/100000: 34, 47, 48; Foglio 1/50000: 59, 76, 80, 99 |
Il Gruppo del Selcifero Lombardo è costituito da sedimenti pelagici databili al Giurassico medio e al Giurassico superiore, a prevalente o forte componente silicea di natura biogenica originata dalla deposizione di radiolari. Si tratta di sedimenti tipici del dominio della Tetide alpina, depostisi in un contesto di crosta oceanica e di margine oceanico passivo.
Descrizione
Tradizionalmente quest'unità stratigrafica si divide in due formazioni:
Radiolariti
Generalmente la parte inferiore del gruppo è costituita da prevalenti selci policrome (prevalentemente vede scuro), ben stratificate, in strati decimetrici con interstrati argilloso-silicei verdastri passanti verso l'alto a selci rosse in strati discontinui ("mammellonari") e noduli fasciati da marne e calcari marnosi rossi o rosati. Il contenuto di selce tende a diminuire verso l'alto.
Rosso ad Aptici
Calcari marnosi rosso-mattone variegati di verde, ben stratificati, con noduli e liste di selce rossa e verde-azzurra e interstrati marnoso-argillosi rosso scuro, spesso riccamente fossiliferi sulle superfici di strato ad aptici di ammoniti e meno frequentemente a rostri di belemniti, piastre di crinoidi pelagici e brachiopodi (genere Pygope).
Il contenuto micropaleontologico è costituito soprattutto da radiolari (Nassellaria e Spumellaria) che costituiscono la fonte primaria del materiale siliceo; il nannoplancton calcareo (coccolitofori) è assente o raro nei termini basali del gruppo e tende progressivamente ad aumentare, per divenire dominante nella parte superiore. Nella parte sommitale del Rosso ad Aptici compaiono i tintinnidi, che divengono comuni entro la Maiolica.
Alla base delle Radiolariti si trova un livello di argilliti grigio-bluastre di spessore variabile tra pochi centimetri ad alcuni decimetri, databili al Bajociano inferiore, che costituisce un potenziale livello marker di correlazione chemostratigrafica a scala globale e per il quale è stata suggerita la denominazione di "Livello Gaetani".
La transizione superiore alla Maiolica è generalmente transizionale e avviene per cambiamento di colore dei termini calcarei da rossi a rosati a bianchi e per diminuzione dei noduli e delle liste di selce, che passa dal colore rosso-arancio prevalente a bruno scuro o bluastro.
Ambiente sedimentario
Il Selcifero Lombardo è interpretato come il risultato della sedimentazione di fanghi silicei o calcareo-silicei, sia per decantazione sia da parte di correnti torbide estremamente diluite, in ambiente batipelagico o abissopelagico. Nella parte superficiale della colonna d'acqua soprastante questi sedimenti viveva verosimilmente una ricca fauna a cefalopodi (ammonoidi e belemnoidi) di cui arrivava a sedimentarsi sul fondale post-mortem solamente la parte costituita da calcite, e solo nei termini superiori della successione (Rosso ad Aptici).
Questo significa che il fondale stesso si trovava inizialmente al di sotto della profondità di compensazione della calcite (CCD: Calcite Compensation Depth), e per questo motivo le parti dure di questi organismi si dissolvevano prima di arrivare a posarsi sul fondale (o comunque prima di poter essere seppellite e quindi potersi fossilizzare). Progressivamente, il fondale si è venuto a trovare entro la fascia (lisoclino) situata tra le superfici di CCD e ACD (Aragonite Compensation Depth). L'aragonite, fase metastabile del carbonato di calcio, è il materiale che costituisce il fragmocono (parte concamerata) della conchiglia dei cefalopodi (ammoniti e belemniti), ed essendo meno stabile della calcite passa in soluzione a una profondità minore. Gli aptici delle ammoniti e i rostri delle belemniti, così come le piastre dei crinoidi e il guscio dei brachiopodi, che si rinvengono entro il Rosso ad Aptici, sono invece di calcite e potevano quindi arrivare al fondale e fossilizzarsi.
Negli oceani attuali la CCD si trova a una profondità variabile da circa 4200 m a 5000 m sotto il livello del mare, mentre la ACD si trova mediamente a circa 1500 m di profondità, con ampie oscillazioni che vanno da poche centinaia di metri fino a 2000-3000 metri sotto il livello del mare; tuttavia, le profondità delle superfici di compensazione dei carbonati nel Giurassico medio-superiore non necessariamente coincidono con quelle attuali, viste le mutate condizioni di fisiografia e circolazione oceanica, con la chiusura quasi completa della Tetide e l'apertura dell'Oceano Atlantico.
Rapporti stratigrafici e datazione
Entro il Bacino Lombardo, l'unità ha un andamento fortemente influenzato dalla fisiografia a bacini e alti strutturali (horst e graben) determinata dal rift occorso dal Triassico superiore al Giurassico con l'apertura della Tetide occidentale. Gli spessori vanno da pochi metri nei contesti di paleoalto pelagico con sedimentazione fortemente condensata a diverse decine di metri (fino a circa 90 m) nei depocentri dei bacini.
Il Selcifero Lombardo si chiude sia a ovest del Bacino Lombardo, in corrispondenza della sponda lombarda del Lago Maggiore, sia a est, contro un importante lineamento tettonico, la Linea delle Giudicarie. A est della Linea delle Giudicarie si ha un'area che permane per tutto il Giurassico come altofondo pelagico, il cosiddetto Plateau di Trento, in cui gli equivalenti laterali del Selcifero Lombardo sono facies di rosso ammonitico, il Rosso Ammonitico Veronese.
Il Selcifero Lombardo giace su formazioni pelagiche e bacinali torbidiche, differenziate a seconda del contesto locale:
- nell'area del Bacino del Monte Nudo e della Soglia dell'Arbostora (parte più occidentale del Bacino Lombardo) abbiamo a letto la Formazione di Valmaggiore, costituita prevalentemente da torbiditi carbonatiche;
- nell'area del Bacino del Monte Generoso e sul paleoalto dei Corni di Canzo il SL giace sopra il Rosso Ammonitico Lombardo;
- nell'area del Bacino dell'Albenza-Paleoalto di Monte Cavallo, poggia sulla Formazione di Sogno, pelagico-torbiditica;
- a est di quest'ultimo lineamento fino alla chiusura del Bacino Lombardo (area bresciana orientale) abbiamo a letto la Formazione di Concesio, unità costituita prevalentemente da torbiditi carbonatiche.
Ove ha potuto essere riconosciuto e datato, il "Livello Gaetani", che rimarca il limite inferiore del SL, risulta ascrivibile al Baiociano inferiore.
Il contatto superiore del Selcifero Lombardo è sempre con la Maiolica, entro il Titoniano superiore, secondo le datazioni basate soprattutto su radiolari e nannoplancton calcareo. Tale contatto è generalmente transizionale, come già descritto, ma nelle situazioni di paleoalto pelagico la transizione può essere più rapida e rimarcata da lacune stratigrafiche e superfici di hardground. In tali contesti, entro la parte basale della Maiolica si possono trovare elementi di Selcifero Lombardo risedimentati sotto forma di slump e brecce sinsedimentarie.