Panegirico
Il Panegirico (in greco: πανήγυρις (panègyris) ovvero adunanza di tutti) è un componimento oratorio di carattere encomiastico (ovvero pronunciato in pubblico, per lo più in assemblea, per esaltare i meriti di un personaggio, di una città o di un popolo). Discorso di enfatico encomio, talvolta esagerato.
Il genere venne inaugurato nel VI secolo a.C. da Gorgia con i suoi scritti a Olimpia e a Delfi e fiorì dal V secolo a.C. in poi.
Il Panegirico greco ha tratti comuni con l'encomio e l'epitaffio ma agli elogi può a volte unire critiche.
Con la letteratura latina, il Panegirico assume solo il carattere di Laudatio di uomini di potere ed in particolare degli imperatori.
Panegirici celebri
- Isocrate (436 – 338 a. C.), Panegirico (380 a.C.). In questo testo viene esaltata la Grecia antica come faro della cultura fondata sul Λόγος e come culla della democrazia. Inoltre vi si afferma che la "grecità" non è per nascita, ma per cultura.
- Plinio il Giovane, Panegirico di Traiano. In questo panegirico Plinio il giovane esalta la figura dell'imperatore romano Traiano in seguito alla nomina dello scrittore stesso a console ad opera dell'imperatore nel 100 d.C.. Da ciò, si evince come fosse stretto il rapporto tra senato~Impero in età Flavia e di come questo rapporto fosse di sudditanza per il senato . Il Panegirico appartiene a una più ampia raccolta successiva, denominata PANEGYRICI LATINI, che comprende 12 discorsi rivolti a imperatori, tutti risalenti al III-IV secolo d.C.(ad eccezione di quello di Plinio).
- Claudio Claudiano Panegirico a Stilicone. Panegirico scritto in occasione della elezione a console di Flavio Stilicone, ultimo difensore della romanità, di cui il poeta godeva i favori.
- I 12 Panegirici latini, raccolta di opere dall'imperatore Traiano a Teodosio I.