Matra-Simca Rancho
Matra-Simca Rancho | |
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Vista frontale di una Rancho | |
Descrizione generale | |
Costruttore | Matra |
Tipo principale | multispazio |
Produzione | dal 1977 al 1984 |
Sostituita da | Renault Espace |
Esemplari prodotti | 56.457 |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4.320 mm |
Larghezza | 1.670 mm |
Altezza | 1.740 mm |
Passo | 2.520 mm |
Massa | 1130 kg |
Altro | |
Stile | Antonis Volanis |
Stessa famiglia | Simca 1100 |
Note | alcune fonti riportano una produzione di 55.643 esemplari |
La Matra-Simca Rancho o Ranch è un'autovettura prodotta dal 1977 al 1984 dalla Casa automobilistica francese Matra.
Storia
Intorno alla metà degli anni settanta, visto il successo, nonostante la crisi petrolifera del '73, della coupé Bagheera, alla Matra si pensò di tornare a proporre qualcosa di innovativo e fuori dalle righe, basandosi però su qualche tendenza di mercato che stava inconfutabilmente nascendo in quegli anni, in modo da essere originali e all'avanguardia, ma senza rischiare qualche flop clamoroso come nel caso della M530.
Si osservò per esempio la crescente tendenza di una fetta di mercato, quella relativa ai fuoristrada. In Inghilterra la Land Rover stava riscuotendo un grande successo con la sua Range Rover, una vettura adatta all'uso fuoristrada, ma in grado di garantire anche una guida confortevole. Era una vettura per uso "duro", ma a modo suo anche lussuosa (e il tempo le darà ragione, divenendo nel corso degli anni una vettura di fascia alta, molto più che nella sua prima serie).
Tornando alla Matra, resasi conto di tale tendenza di mercato, cominciò a lavorare al progetto di una vettura per il tempo libero, diversa però da vetture come la Citroën Méhari, decisamente troppo spartana ed elementare, e più vicina ad una vettura come le Range Rover, ma più piccola e molto più economica. Il progetto, denominato P-12, racchiudeva in se' una sfida: tale sfida stava nel voler proporre una vettura per l'uso fuoristrada, ma senza l'ausilio della trazione integrale, la cui progettazione ex novo ne avrebbe influenzato negativamente i costi di realizzazione.
Come telaio si scelse quello della Simca 1100 in versione pick-up, opportunamente allungato e rinforzato, con la parte posteriore della carrozzeria realizzata in poliestere e vetroresina, al fine di limitarne il peso.
La nuova vettura fu presentata nel 1977 come Matra-Simca Rancho: l'aspetto era quello di un fuoristrada, ma la trazione era anteriore ne penalizzava l'uso off-road più impegnativo.
Ciononostante, la Rancho incontrò un buon successo, pur senza registrare grossi volumi di vendita. ciò era motivato anche dal fatto che la Rancho non aveva praticamente rivali: non esisteva infatti un veicolo dalle velleità fuoristradistiche, ma a trazione su un solo asse, quindi economico e spazioso. Il pubblico che voleva quindi una fuoristrada o qualcosa di simile, senza dover spendere troppi soldi, si orientò pertanto sulla Rancho. Non solo: la nuova Matra riassumeva concetti di versatilità, spazio e avventura che ne fecero l'antesignana dei Crossover SUV, nati ufficialmente almeno 20 anni dopo. La vettura si classificò persino al quarto posto nella graduatoria di Auto dell'anno del 1978.
Il propulsore utilizzato era lo stesso 1.4 delle Bagheera seconda serie, e lo stesso proveniente dalle Simca 1308 GT, lievemente modificato nell'alimentazione per renderlo più elastico. Si trattava di un 4 cilindri da 1442 cm³ di cilindrata, in grado di erogare una potenza massima di 80 CV a 5600 giri/min, con picco di coppia pari a 118 N·m a 3000 giri/min. Le sospensioni erano a ruote indipendenti e barre di torsione. L'impianto frenante era di tipo misto, con tamburi posteriori e dischi anteriori.
Alla fine degli anni '70 accadde che il Gruppo PSA rilevò l'intero Gruppo Chrysler-Europe, di cui la Matra e la Simca facevano ormai parte, perciò la produzione della Rancho passò sotto il controllo dei nuovi padroni. Alla Chrysler-Europe apparteneva di fatto anche il marchio Talbot, sebbene non fosse stato più utilizzato da circa vent'anni. I vertici del Gruppo PSA decisero di riproporre la vettura con il marchio Talbot-Matra e, unicamente per il mercato italiano, ne modificarono anche il nome, da Rancho a Ranch, perché ritenevano che il nome Rancho rievocasse le gavette militari e non fornisse quindi un'immagine positiva al pubblico. Dal mese di luglio del 1979, la Matra-Simca Rancho divenne Talbot-Matra Ranch.
Durante la sua produzione, la Rancho (o Ranch) fu proposta in varie versioni e allestimenti, tra i quali:
- Base: è una particolare station wagon a due porte più il portellone posteriore sdoppiato, rialzata, con fari anteriori supplementari e fascioni in plastica grezza intorno all'intero corpo vettura.
- Grand Raid: equipaggiata con una dotazione specialistica per un utilizzo maggiormente fuoristradistico, come il verricello elettrico anteriore, i fari supplementari davanti ai montanti del parabrezza e la ruota di scorta sul tetto.
- X, dalle finiture più eleganti, interni in velluto e dotata di cerchi in lega, contagiri, vetri fumè e verniciatura metallizzata.
- BREZZA: aveva l'intera parte posteriore sopra la linea di cintura realizzata in plastica avvolgibile,simile alla Citroen Mehari.
- AS (in Francia e Gran Bretagna): identica alla Base ma senza sedili posteriori, in modo da essere omologabile come autocarro e risparmiare sulle tasse.
La Ranch/Rancho andò avanti vendendo discretamente fino alla fine del 1984, quando fu tolta di produzione. Le vendite continuarono comunque fino all'inizio del 1985.
Dati tecnici
Caratteristiche tecniche - Matra-Simca Ranch del 1978
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Voci correlate
Altri progetti
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