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Frustino

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Il frustino o più propriamente frusta, è usato in equitazione.

Consiste in genere in un segmento di vetroresina o di canna ricomeprto di cuoio, tessuto o materiali simili, fornito di un'impugnatura e terminante in un ricciolo costituito da un breve tratto di corda o una linguetta di cuoio. Questa è la parte che è progettata per entrare in contatto con il cavallo. L'impugnatura può avere un'ansa di cuoio per assicurare una presa più sicura.

La lunghezza della frusta varia in funzione del tipo di utilizzo: frustino da galoppo frusta per lavoro in piano frustone o chambriére frusta da caccia

Il frustino ha lo scopo di rinforzare l'autorità degli aiuti naturali del cavaliere (le gambe, l'assetto e la voce) e di richiamare l'attenzione del cavallo, se usato in modo proprio.


Un frustino viene anche utilizzato nelle nuove tecniche di addestramento equestre, basate sulla comunicazione naturale.

La frusta da caccia, con la lunga pioggia in cuio e il manico sagomato (spesso in corno e comunque ruvido per fare presa sui cancelli) serve ad incoraggiare il cavallo ed aprire i cancelli, è assolutamente vietato adoperarla sui cani. Il fusto, ricoperto in cuio è lungo circa 45 cm. e termina con un cappio di cuoio al quale si assicuralo staffile, detto pioggia. La pioggia è una treccia affusolata in cuio intrecciato, lunga 1.30 m. che termina a sua volta con una sferza di spago o seta intrecciata detta mozzone: il mozzone è rosso per la caccia alla volpe, verde per la caciia alla lepre, blu per la caccia al cervo e avana per la caccia alla lontra.

Frustare dolorosamente un cavallo è considerata ovunque, e secondo ogni tipo di equitazione tradizionale o meno che sia una prova di incapacità del cavaliere e una forma di maltrattamento; in Gran Bretagna la legislazione contro il maltrattamente degli animali ha preceduto le norme contro il maltrattamento dei bambini. Famosissima la frase di Federico Tesio (1869-1954), grande allevatore di cavalli da galoppo: "La frusta il più delle volte fa perdere una corsa".

In passato, il frustino era usato per punire vittime umane, come ragazzi di scuderia, domestici e bambini, e anche come pena giudiziaria, come forma di severa pena corporale; l'uso del frustino provoca più facilmente delle lesioni sanguinanti, rispetto all'uso di una cinghia di cuoio, più larga. L'effetto sulla pelle è analogo a quello dell'antico supplizio della flagellazione. L'uso del frustino come pena corporale era ancora in vigore, insieme all'uso del gatto a nove code, nel XX secolo nelle pringioni del Delaware, e veniva applicato alla schiena nuda dei condannati in luoghi appositamente predisposti, denominati gergalmente Red Hannah.

Il frustino è anche considerato il classico simbolo di dominanza nelle pratiche BDSM. Si tratta di una scelta logica, perché non solo è doloroso, ma ha anche la caratteristica umiliante di ridurre lo schiavo alla condizione di un animale.

Tradotto e parzialmente modificato da en.wiki

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