Compagnia speciale antiterrorismo

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La Compagnia speciale antiterrorismo fu istituita nel secondo dopoguerra nell'ambito del 7º Battaglione carabinieri di stanza a Laives per contrastare l'azione degli indipendentisti altoatesini che negli anni cinquanta-sessanta agivano lungo il confine italo-austriaco colpendo, con attentati terroristici, obiettivi sensibili sia civili (tralicci dell'alta tensione, centrali idroelettriche, ponti e convogli ferroviari ecc.) sia militari (stazioni dei Carabinieri, caserme dell'Esercito o della Guardia di Finanza). Proprio a causa del proliferare dei suddetti attentati terroristici, in data 15 ottobre 1966 viene istituito dallo Stato Maggiore dell'Esercito un "Reparto speciale di rinforzo per l'Alto Adige" con compiti appunto di antiterrorismo, composta da Carabinieri, Agenti di Pubblica Sicurezza, Finanzieri, Alpini e Sabotatori Paracadutisti, tutti selezionati per le loro particolari capacità ed addestrati ad operare in montagna ed in situazioni estreme. Il Comando Generale dell'Arma sceglie due Ufficiali: il capitano Francesco Gentile, già comandante della compagnia Carabinieri Paracadutisti, al quale viene affidato il comando del Reparto, ed il tenente Fabrizio Innamorati, oltre a 4 sottufficiali e 6 carabinieri del battaglione.

Alla Compagnia Speciale Antiterrorismo erano chiamati a partecipare soprattutto Carabinieri paracadutisti del Tuscania, incursori del Col Moschin e militari della Guardia di Finanza.

Per la sorveglianza continuativa degli obiettivi più importanti erano impiegati anche gli Alpini.

La Compagnia Speciale Antiterrorismo era organizzata in squadriglie, reparti di pochi elementi altamente flessibili che avevano a disposizione anche elicotteri dei Carabinieri e dell'Esercito per spostarsi.

Oggi le squadriglie sono organizzate dai Carabinieri nei reparti "Cacciatori" per contrastare la criminalità sulla Sila calabrese ed in Sardegna.

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