Coordinate: 38°23′22.41″N 15°52′01.37″E

Parco archeologico dei Tauriani

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Parco Archeologico dei Tauriani "Antonio De Salvo"
CiviltàEtà del Bronzo - Tauriani
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
ComunePalmi
Altitudine76 m s.l.m.
Dimensioni
Superficie30,000 mq 
Scavi
Date scavi1995
Amministrazione
EnteMovimento Culturale San Fantino
Italia Nostra
VisitabileDal 1 ottobre al 31 marzo: domeniche e festivi ore 10-13 e 14.30-tramonto
dal 1 aprile al 30 giugno: sabato ore 14.30-tramonto, domeniche e festivi ore 10-13 e 14.30-tramonto
dal 1 luglio al 30 settembre: tutti i giorni dalle ore 10 al tramonto
Sito webwww.parcoarcheologicodeitauriani.it/
Mappa di localizzazione
Map

Il Parco Archeologico dei Tauriani "Antonio De Salvo" è ubicato a Palmi, in località Taureana, nella zona in cui anticamente era collocata l'antica città bruzia di Tauriana (o Taureanum).

Il parco, con i suoi attuali tre ettari di estensione su circa 10 ettari stimati per la città romana, occupa la parte centrale di un pianoro dominante la costa tirrenica tra Capo Vaticano, lo Stretto di Messina e la vasta piana del Petrace, antico Metauros. Esso è ubicato a pochi chilometri dal centro urbano di Palmi. È stato realizzato con fondi APQ Beni Culturali Calabria e con un finanziamento dell'Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria ed inaugurato il 17 settembre 2011[1]. Gli interventi, messi in atto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria in maniera sistematica a partire dal 1995, hanno portato alla luce resti di capanne dell'Età del Bronzo risalenti a 4.000 anni fa e gli impianti urbani della città brettia e romana (IV secolo a.C. - IV secolo) con le loro architetture pubbliche, sacre e private come la casa del mosaico, il santuario urbano e l'ultimo importante ritrovamento dell'edificio per spettacoli[2].

Le notevoli testimonianze archeologiche sono inserite in una cornice di straordinaria bellezza paesaggistico-ambientale. Il percorso, segnato da appositi pannelli esplicativi, accompagna il visitatore nel cuore dell'abitato che le fonti antiche chiamano Taurianum-Tauriana. Qui il populus brettio ha lasciato il proprio nome impresso sui mattoni da costruzione: TAYRIANOYM ossia "dei Tauriani".

Intitolazione

Il parco è intitolato ad Antonio De Salvo (Palmi, 25 giugno 1851 - 20 gennaio 1924), medico chirurgo grazie al quale si devono, nel XIX secolo, le prime scoperte archeologiche[3] sull'antica città bruzia e romana di Tauriana[4]. Nel 1885, in occasione della costruzione del ponte sul fiume Petrace della Ferrovia Gioia Tauro-Palmi-Sinopoli, il De Salvo scoprì materiali dell'età neolitica[5] mentre, nel 1900, scoprì ed illustrò armi e suppellettili della prima età del ferro, rinvenuti presso la zona denominata Ponte Vecchio. Nel 1906 venne nominato Ispettore Onorario[6] per le Antichità e Belle Arti del Circondario di Palmi.

Le sue opere principali, in materia archeologica, sono Notizie storiche e topografiche intorno Metauria e Tauriana, edito a Napoli nel 1886, e Ricerche e studi storici intorno a Palmi, Seminara e Gioia-Tauro, edito anch'esso a Napoli nel 1899.

Storia

Pianta dei ruderi di Tauriana, redatta nel 1886 dallo scrittore Antonio De Salvo

Verso la fine del XIX secolo, i rinvenimenti archeologici fortuiti e la redazione di una carta topografica da parte dello storico palmese Antonio De Salvo che ricordava i ruderi ancora visibili a quel tempo, segnalarono l'interesse storico-archeologico verso quel pianoro ove fino all'anno 951 sorgeva l'antica città bruzia (e poi romana) di Tauriana[7].

Nel XX secolo cominciarono le indagini nell'area dove sorge ancora oggi il tempio di San Fantino (databile al 1552), e tali indagini aumentarono a partire dal 1995 con le campagne di scavi archeologici condotti a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, in collaborazione con università italiane e straniere. Tali scavi hanno definito l'esistenza di un abitato italico, tra la fine del IV secolo a.C. e la fine del I secolo a.C., e di un centro romano in vita tra la seconda metà del I secolo a.C. e il IV secolo[7].

Fu compreso, a seguito delle ricerche e degli studi che ne furono seguiti, che territorialmente Tauriana (per l’età ellenistica IV-I sec. a.C.) rientrava in un’area archeologicamente e storicamente omogenea, il cui confine settentrionale era definito dal fiume "Métauros", odierno Petrace. Tale area era abitata da gruppi Brettii che raggiunsero il meridione della Calabria. Il loro nome, "Tauriani", è impresso sui laterizi da costruzione rinvenuti in occasione degli scavi condotti nella zona come pure in località "Mella" di Oppido Mamertina[7].

Si è avuta inoltre conferma dell’esistenza della città romana chiamata "Taurianum" (forse avente status di "Municipium") ricordata da scrittori quali Plinio il Vecchio e Pomponio Mela, per l’età imperiale, e dall’Anonimo Ravennate e Guidone per l’età tardo-antica e medievale. Infine la città di Tauriana è segnalata sulla "Tabula Peutingeriana", un itinerarium di età medievale[7].

Le scoperte archeologiche

All'interno del parco sono evidenziabili gli insediamenti di un villaggio dell'Età del Bronzo (II millennio a.C.), della Tauriana romana (I secolo a.C.- IV secolo d.C.) e del complesso sacro medioevale dedicato al culto di San Fantino il Vecchio. Le strutture rinvenute sono le seguenti[8]:

  • Capanne di 4.000 anni fa;
  • Impianti urbani della città (prima brettia poi romana);
  • Architetture pubbliche, sacre e private come la "Casa del Mosaico";
  • Il "Santuario urbano", da tutti conosciuto come la "casa di Donna Canfora";
  • Una strada romana;
  • Un edificio per spettacoli di forma circolare, che già a fine Ottocento lo storico Antonio De Salvo, nell'opera Metauria e Tauriana, aveva immaginato si trattasse di un anfiteatro.

Inoltre fanno parte del parco le seguenti strutture medioevali: L'antica Chiesa di San Fantino e la Torre Saracena.

Strada romana

Della grande strada urbana passante per l'antica Tauriana, si conserva la pavimentazione in basoli di dura pietra locale. Da essa si accedeva alle gradinate dell'edificio per spettacoli. La sua prosecuzione, fuori città, conduceva alla via Popilia, importante asse viario di collegamento tra Reggio Calabria e Capua-Roma[9].

L'edificio per spettacoli

Si tratta di un'architettura singolare nel panorama italiano, presenta la forma di un teatro ma nasce come anfiteatro per manifestazioni ludiche come i combattimenti tra gladiatori[10].

Occasionalmente la struttura era destinata a rappresentazioni teatrali. Poteva ospitare intorno ai 3.000 spettatori[10].

Quartiere abitativo

la "casa del mosaico"

Nella parte sud del pianoro è visibile un settore del quartiere abitativo brettio-romano nel quale, ai lati della strada, è possibile leggere la sovrapposizione delle strutture romane su quelle brettie[11].

La città brettia

Della seconda fase di Tauriana, definita "brettia" (I secolo a.C.) è possibile ammirare la "casa del mosaico" così denominata per il rinvenimento di un mosaico figurato che, insieme a un letto di bronzo decorato in argento e pietre preziose, abbelliva un ambiente identificato come sala da banchetto. Tale letto è esposto nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria[12].

Al centro della sala da banchetto, era collocato il mosaico (emblema in vermiculatum della grandezza di 0,78x0,66 m) realizzato con minutissime tessere policrome. Vi è rappresentata una scena di caccia con due cavalieri ed un portatore di lance che si dispongono ai lati di un orso, ferito. Completano la scena, dominata da un grande albero, un cane, un felino e un cinghiale[12].

Santuario romano

Dell'area sacra, dedicata a una divinità ancora sconosciuta, sono oggi visibili i resti di un alto podio (m. 10x20 ca) e di un triportico. Originariamente il complesso presentava decorazioni e rivestimenti in pietra locale, marmo e stucchi[14].

Testimonianza archeologica particolarmente significativa di questa nuova fase romana è la costruzione di questo edificio religioso sul ciglio ovest del pianoro di Tauriana, la cui tipologia è un "unicum" nel contesto architettonico e religioso della Calabria antica. La sua costruzione com­portò una modifica del precedente abitato brettio come testimoniato, tra l'altro, dall'obliterazione della cana­letta quadrangolare con i bolli, messa in luce un paio di metri ad ovest del tempio[13].

L'edificio sacro è orientato a nord-est e s'inquadra tipolo­gicamente tra i templi su podio di tipo etrusco-italico: l'alto podio quadrangolare, impiantato su una fondazione alta 2,25 metri, impostata a sua volta sul banco di roccia naturale, era realizzato in opus caementicium. Un paramento in mat­toni rivestiva parzialmente l'elevato, su un paio di laterizi è ancora leggibile il negativo del bollo (C) Numitori, già noto a Palmi poiché impresso su alcuni mattoni rin­venuti fortuitamente, nel secolo passato nell'area di Tauriana[13].

L'accesso era costituito da una scalinata, oggi non più conservata, ed era situato verosimilmente sul lato breve nord, una struttura porticata, di cui si conservano i muretti a livello di fondazione, lo circondava su tre lati secondo un impianto edilizio consueto per l'architettura religiosa del tempo[13].

Quartiere abitativo dell'Età del bronzo

Dell'elevato superiore non si è conservato nulla, labili tracce di resti murari sono visibili sul piano orizzontale secondo un doppio orientamento E-W e S-N, ma risulta difficile dire se si riferi­scano ad una partizione interna o ad un altare. Secondo testimonianze verbali non più verificabili, sul piano di calpestio orizzontale sarebbero state viste impronte circolari in malta rela­tive con molta probabilità, al colonnato[13].

La scelta di erigerlo nel punto più visibile del pianoro dalle pareti a strapiombo sulla costa, non fu casuale: il tempio, a ridosso del ciglio nord, quasi isolato o comunque emergente dal resto del contesto abitativo, sarebbe stato immediatamente visibile a chiunque navigasse da settentrione[13].

Il completamento degli scavi archeologici nell'area dell'edificio sacro, permetteranno di completarne lo studio tipologico e di darne una datazione più precisa, consentendo, forse, di proporre anche una possibile identificazione della divinità cui era dedicato[13].

Villaggio protostorico

Al di sotto della fase brettia e romana, non ancora visibili, vi sono i resti di capanne di un villaggio dell'età del bronzo, attivo per circa mille anni, a partire da 4.000 anni fa. Le capanne sono realizzate con alti muri in pietra e tetto in materiale deperibile[15].

Torre saracena

Lo stesso argomento in dettaglio: Torre Saracena (Palmi).

Opere d'arte

All'interno del parco archeologico sono collocate sei sculture d'arte, realizzate in blocchi di marmo bianco, opere degli artisti Maurizio Carnevali, Patrick Crombé, Raymond Lohr, Marit Lyckander, Luca Marovino e Maria Rucker. Le sculture sono state realizzate nel luglio 2012 all'interno del simposio denominato Marmytos 2012[16].

Voci correlate

Note

  1. ^ Inaugurazione del Parco Archeologico dei Tauriani
  2. ^ GAZZETTA DEL SUD - ONLINE - Reggio C. - Nuove scoperte archeologiche nella campagna di scavi a Taureana
  3. ^ Citazione del De Salvo come autore del primo testo sulla storia di Taureana, nella scheda sul sito web della Soprintendenza ai beni archeologici della Regione Calabria
  4. ^ "Da Locri a Gerace - Storia di una diocesi della Calabria bizantina, dalle origine al 1480, Enzo D'Agostino. Rubbettino editore pag. 55
  5. ^ Armi ed altri utensili dell’uomo primitivo ritrovati lungo il Petrace in quel di Palmi nel 1899 in: Rivista Storica Calabrese – Anno VIII – Febbraio 1900.
  6. ^ "Oppido Mamertina: Calabria, Italia. Ricerche archeologiche nel territorio e in contrada Mella", Liliana Costamagna. Gangemi editore 1999, pag. 146
  7. ^ a b c d Pannello esplicativo all’interno del Parco Archeologico
  8. ^ Parco Archeologico di Taureana
  9. ^ La strada romana
  10. ^ a b PARCO ARCHEOLOGICO DEI TAURIANI "Antonio De Salvo" - Taureana di Palmi (Reggio Calabria): EDIFICIO PER SPETTACOLI
  11. ^ PARCO ARCHEOLOGICO DEI TAURIANI "Antonio De Salvo" - Taureana di Palmi (Reggio Calabria): QUARTIERE ABITATIVO
  12. ^ a b PARCO ARCHEOLOGICO DEI TAURIANI "Antonio De Salvo" - Taureana di Palmi (Reggio Calabria): CITTA' BRETTIA
  13. ^ a b c d e f g Il tempio romano
  14. ^ PARCO ARCHEOLOGICO DEI TAURIANI "Antonio De Salvo" - Taureana di Palmi (Reggio Calabria): SANTUARIO ROMANO
  15. ^ PARCO ARCHEOLOGICO DEI TAURIANI "Antonio De Salvo" - Taureana di Palmi (Reggio Calabria): VILLAGGIO PROTOSTORICO
  16. ^ Mamrytos 2012, su parcoarcheologicodeitauriani.it. URL consultato il 25-05-2013.

Bibliografia

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