Antonio Basurto
Antonio Basurto | |
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Antonio Basurto nel 1957 | |
Nazionalità | Italia |
Genere | Canzone napoletana |
Periodo di attività musicale | 1939 – 1961 |
Antonio Basurto (Lecce, 28 agosto 1917 – Roma, 20 dicembre 2007) è stato un cantante italiano.
Biografia
Frequentò gli studi a Napoli ed entrò nel coro della Scarlatti, di cui fece parte fino al 1939, quando vinse il concorso per voci nuove indetto dall'EIAR e debuttò il 27 luglio lanciando Ultime foglie di Umberto Bertini e La piccinina di Eldo Di Lazzaro, sotto la guida dell'orchestra di Saverio Seracini, divenendo immediatamente riconoscibile per la voce potente e l'intonazione lievemente nasale.
Ufficiale durante la seconda guerra mondiale, dopo l'armistizio fu arrestato dai tedeschi e restò in prigione fino all'arrivo degli alleati.
Il teatro di rivista
Alla fine del conflitto lavorò con le compagnie di rivista al fianco di Renato Rascel, Aldo Fabrizi e Lydia Johnson, debuttando in Argentina nel 1948 e venendo conosciuto con il soprannome di Rabagliati napoletano.
Nel 1951 fu il primo interprete di Malafemmena di Totò, che nello stesso anno fu lanciata da Mario Abbate a Piedigrotta e portata al successo da Giacomo Rondinella.
I Festival
Negli anni cinquanta partecipò a ben quattro Festival di Napoli: '52 (dove cantò E cummarelle, finalista in coppia con Gino Latilla, Nun è curaggio, è ammore del Maestro Carlo Alberto Rossi assieme ad Achille Togliani, A litoranea con Gino Latilla ed A spingola ripetuta da Nilla Pizzi), '54 (dove cantò 'Na chitarra sta chiagnenno in coppia con Achille Togliani e Rota 'e fuoco e faccia 'e neve ripetuta da Gino Latilla), '56 (dove interpretò la bellissima Manname 'nu raggio 'e sole in coppia con Nunzio Gallo che diverrà un grande successo anche di Luciano Virgili, A quaterna ripetuta da Aurelio Fierro, A palummella in duo con Grazia Gresi, ripetuta dal duo Mara Del Rio ed Aurelio Fierro e Tre rose rosse in coppia con Mara Del Rio) e '58 (dove portò in finale Serenata arraggiata con Giacomo Rondinella e cantò O palluncino in duo con Gloria Christian, ripetuta da Nino Taranto).
Partecipò al Festival di Sanremo 1955 con Un cuore in coppia con Gianni Ravera, Una fotografia nella cornice in coppia con Natalino Otto e Cantilena del trainante ripetuta da Jula de Palma.
Nel 1957 vinse il Festival di Ischia con la canzone Na casa a Ischia.
Nel 1961 gli organizzatori del Festival di Napoli gli chiesero un milione e mezzo di lire per poter essere ammesso in gara; ovviamente non accettò e da quel momento si ritirò dalle scene.
Altri suoi successi: Vecchia Roma, Pasquale militare, Me so' mbriacato 'e sole, Mandulinate 'e sera, Zì Nicola, Tutt'e ssere, Ischia, parole e musica.
È apparso anche come attore cinematografico in sei film tra il 1949 e il 1954.
Filmografia
- Marechiaro di Giorgio Ferroni (1949)
- Chi è senza peccato..., regia di Raffaello Matarazzo (1952)
- Il prezzo dell'onore, regia di Ferdinando Baldi (1952)
- Papà ti ricordo. regia di Mario Volpe (1952)
- Anna perdonami, regia di Tanio Boccia (1953)
- Passione, regia di Max Calandri (1953)
- Tormento di anime, regia di Cesare Barlacchi (1953)
- Trieste cantico d'amore, regia di Max Calandri (1954)
Discografia parziale
78 giri
- 1950: Addio sogni di gloria/Quando il fiume (Cetra, DC 5107)
45 giri
- 1960: Vecchia Roma/Il sole sorge a Roma (IPM, IP 3019)
- 1961: Zì Nicola/Cha cha cha abruzzese (IPM, IP 3031)
- 1961: La pasturella della Maiella/Tutte le funtanelle (IPM, IP 3043)
- 1961: La latteria/La pasturella della Maiella (IPM, IP 3084)
- 1964: L'umbriacone/La ballata della fisa (IPM, IP 3157; lato B suona Cesare De Cesaris)
25 cm
- 1953: Piedigrotta '53 (Cetra, LPA 5; con Nino Nipote, Maria Vittoria)
Collegamenti esterni
(EN) Antonio Basurto, su IMDb, IMDb.com.
- Archivi di Teatro Napoli, Foto di Antonio Basurto, su cir.campania.beniculturali.it. URL consultato il 17-07-2013.
Bibliografia
- Ettore De Mura, Enciclopedia della canzone napoletana, Napoli, Il Torchio, 1969
- Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990); alla voce Basurto Antonio, di Enzo Giannelli, pag. 126