Limite di Roche

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Il limite di Roche è la distanza minima dal centro di un pianeta, o di una stella al di sotto della quale un satellite, o un pianeta, si può frammentare per effetto delle forze di marea.

Se supposto che entrambi i corpi hanno medesima densità, il limite è circa 2,5 volte il raggio del pianeta o della stella.
È possibile che all'interno di tale limite esistano dei satelliti, ma devono essere sufficientemente piccoli, perché le tensioni interne alle rocce impediscano loro di frammentarsi.

In un disco di frammenti che avvolge un pianeta appena formato, la materia oltre il limite di Roche può assemblarsi in uno o più satelliti, all'interno di tale limite le forze di marea impediscono la formazione di satelliti sufficientemente grossi. È il caso degli anelli che vediamo intorno a Giove, Saturno, Urano e Nettuno tutti questi anelli sono all'interno del limite di Roche.

Un corpo solido può restare immutato oltre il limite di Roche se le forze di marea non superano la capacità strutturale del corpo. Questa equazione indica questo limite:

dove:

p'= densità del pianeta

p = densità del satellite

R = raggio del pianeta


Limite di Roche nei pianeti con anelli

Nel sistema solare sono quattro i pianeti che presentano gli anelli. Per ciascuno di essi è stato calcolato il limite di Roche.

Édouard Albert Roche nel 1850 studiò gli anelli di Saturno e dimostrò che il valore di 2,44 raggiplanetari si posizionava leggermente al di fuori dell'anello più esterno, dentro il quale effettivamente non esistevano corpi di rilevanza, in quanto si sarebbero disgregati.

Dalle riprese del Programma Voyager si può notare che gli anelli non sono solidi, ma composti da cristalli di ghiaccio, in quanto trovandosi all'interno del limite debbono avere scarsa consistenza.

Le spaccature possono testimoniare la presenza di un satellite sottoposto alle forze di marea, o probabilmente materiale che non è riuscito a condensare nelle lune a causa delle stesse forze.

Pandora e Prometheus nell'anello F

E' anche vero che il valore del limite si sposta lievemente se la densità dei due corpi è diversa; ad esempio se la densità del pianeta è minore di quella del satellite il valore stesso è un po' superiore a 2,44, come infatti avviene nel caso di Saturno.

Se consideriamo ora due stelle molto vicine, tali da formare un sistema binario che cosa avviene? Il problema lo risolse Lagrange. Entro piccole distanze dal centro di ogni stella ciascuna mantiene la propria sfera di azione, rappresentata da forme sferiche (superfici equipotenziali); ma a distanze maggiori le superfici stesse cominciano a deformarsi e quando entrano in contatto assumono una struttura ad otto. Più in là ancora le stelle agiscono come se fosse una sola. Questa forma ad otto prende il nome di superficie limite di Roche, ed è caratterizzata da due lobi ed un punto di intersezione detto L1.

Se ogni componente della binaria è all'interno del proprio lobo non avviene nulla , ma quando per cause fisiche una si espande perché diventa una gigante o supergigante e va oltre il punto di contatto L1, avviene che si avrà un travasamento di materia tra la stella che aumenta il proprio volume e l'altra. Accade il contrario se la componente di minor massa successivamente diviene la stella dominante.

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