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Roger Vandercruse Lacroix

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Roger Vandercruse Lacroix (Parigi, 1728Parigi, 19 maggio 1799) è stato un ebanista francese.

Tavolino ovale, 1775 circa, Metropolitan Museum[1]

Biografia

Figlio di un artigiano ebanista, di origine fiamminga, crebbe a contatto con gli ebanisti nordici, emigrati al tempo del regno di Luigi XIV di Francia e della successiva Reggenza. Queste famiglie si imparentarono tra loro: la sorella maggiore di Roger sposò l'ebanista Jean-François Oeben (1721-1763) e rimasta vedova si unì in matrimonio con Jean Henry Riesener; un'altra sorella sposò Simon Oeben e una terza sorella si maritò con Simon Guillaume. Roger Vandercruse fu amico degli ebanisti Pierre II Migeon e di Martin Carlin.

I mobili creati da Roger Vandercruse Lacroix (Lacroix, o La Croix, è la traduzione in francese di Vandercruse) si riconoscono per i marchi R+V+L+C e R+Lacroix impressi a fuoco, a volte usati separatamente e a volte insieme. I suoi arredi appartengono allo stile Luigi XVI.

Table ad apertura meccanica, 1761–1763, Metropolitan Museum[2]

Nel 1755 divenne maître e titolare della bottega di famiglia. Si fece notare, in particolare dalle sue acquirenti, per i tavolini di forma ovale o rotonda, aggraziati nelle forme e con le gambe a S slanciate e leggere. Tra le sue clienti ebbe Madame du Barry, Madame Victoire, la regina Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena e Luigi XVI di Francia.

Realizzava in genere mobili di contenute dimensioni, come il bonheur-du-jour, la toletta, il tavolino da notte; raramente si dedicava a mobili più grandi, come la commode e il secrétaire. Curava gli intarsi, per cui utilizzava legni chiari e rari, come il sicomoro tinto in blu (quanto è passato sotto laccatura assume una tonalità verde pallido) e il cedro.

I motivi caratteristici che lo identificano sono: il rosone di foglie piegate a mulinello, il pannello a quadri punteggiati da quadrifogli o da fiori di gelsomino, i giunchi intrecciati. Nei suoi in tarsi si trovano anche piccoli vasi con fiori, pannelli di lacca decorati e anche piastre di porcellana francese dipinte con paesaggi o con fiori.

Il suo stile aggraziato fu riscoperto durante l'impero di Napoleone III e dei suoi piccoli mobili si fecero copie, distinguibile per i bronzi che non sono al mercurio.

Note

  1. ^ Impiallacciato con quercia, satinwood e tulipwood, cuoio sul ripiano, bronzi dorati al mercurio, misure: 73, 7×50, 8×37,5 cm.
  2. ^ Legno di quercia, mogano, kingwood, tulipwood, palissandro, agrifoglio, bronzi dorati al mercurio, lacca di giapponese sostituita con seta chiara, misure: 69, 9×81, 9×46,7 cm.

Bibliografia

  • Nietta Aprà, Dizionario enciclopedico dell'antiquariato, Milano, Mursia, 1969, SBN IT\ICCU\NAP\0338753. Presentazione, revisione e integrazione a cura di Guido Gregorietti, pp. 459-460.
  • Dizionario dell'antiquariato maggiore e minore, Roma, Gremese, 2002, SBN IT\ICCU\TO0\1149444. Sotto la direzione di Jean Bedel; edizione italiana a cura di Alcide Giallonardi.
Controllo di autoritàVIAF (EN3356722 · ISNI (EN0000 0001 1737 9000 · CERL cnp00570286 · ULAN (EN500007075 · LCCN (ENno2001014459 · GND (DE122546687 · BNF (FRcb13772415v (data)