Martin XB-68

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Martin XB-68
Descrizione
Tipobombardiere tattico
Equipaggio2
CostruttoreStati Uniti (bandiera) Martin
Esemplari0
Dimensioni e pesi
Lunghezza33,43 m (109 ft 8 in)
Apertura alare16,2 m (53 ft 0 in)
Altezza7,77 m (25 ft 6 in)
Superficie alare81,3 (875 ft²)
Peso a vuoto24 460 kg (53 925 lb)
Peso carico33 650 kg (74 180 lb)
Peso max al decollo46 590 kg (102 720 lb)
Propulsione
Motore2 turbogetto
Pratt & Whitney
J75
con postbruciatore
Spinta122 kN ciascuno
Prestazioni
Velocità max2,076 Ma
(2 564 km/h, 1 593 mph, 1 384 kt) in quota
Velocità di salita25,00 m/s
(500 ft/min)
Autonomia4 910 km
(3 051 mi, 2 651 nm)
Tangenza13 650 m (44 800 ft)
Armamento
Cannoniun cannone rotativo M61 Vulcan da 20 mm montato sulla coda con 1 100 colpi
Bombecaduta libera:
1 Class C
nucleari:
1 Class D

American Combat Planes of the 20th Century: A Comprehensive Reference[1]

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Il Martin XB-68 fu un bombardiere medio bimotore a getto sviluppato dall'azienda aeronautica statunitense Glenn L. Martin Company negli anni sessanta del XX secolo e rimasto a livello progettuale. Ideato per ricoprire missioni di bombardamento tattico, non giunse mai alla fase costruttiva.

Storia del progetto

L'XB-68 fu progettato in risposta alla specifica WS-302 emessa dalla US Air Force per la realizzazione di un nuovo bombardiere tattico che sostituisse la vecchia flotta per il supporto aereo ravvicinato, composta dai Douglas A-26 Invader. Designato Model 316 dalla Martin, assomigliava al F-104 Starfighter in dimensioni ridotte, con ali tozze a forma di diamante e un impennaggio "a T"; la struttura sarebbe stata interamente in acciaio. L'equipaggio comprendeva un operatore pilota-radio e un operatore di sistemi di difesa navigatore-bombardiere, che avrebbero operato in un compartimento pressurizzato, raffreddato da aria di spurgo filtrata dai motori, e un'unità di refrigerazione per il raffreddamento evaporativo ad alta velocità di Mach.[2]

Martin presentò il Model 316 al WS-302 insieme ai progetti rivali di Douglas e North American Aviation nel 1954; l'USAF scelse proprio il progetto Martin. Due prototipi furono ordinati insieme a un esemplare da avviare a prove statiche, un mockup in scala reale fu costruito per l'ispezione da parte dei funzionari dell'USAF. Sebbene l'entrata in servizio dell'XB-68 fosse prevista per i primi anni sessanta, l'impossibilità di racimolare un budget adeguato, i cambi di priorità dell'USAF e problemi con lo sviluppo del sistema di bombardamento e navigazione a guida inerziale, causarono l'annullamento del progetto XB-68, costringendo l'USAF a ripiegare sul Douglas B-66 Destroyer come successore dell'A-26.[3]

Note

Bibliografia