Partito Comunista Rumeno
Partito Comunista Rumeno (1921-1948,1965-1989) Partito Rumeno dei Lavoratori (1948-1965) | |
---|---|
(RO) Partidul Comunist Român (1921-1948,1965-1989) (RO) Partidul Muncitoresc Românii (1948-1965) | |
Leader | Gheorghe Cristescu (fondatore) Nicolae Ceaușescu (ultimo segretario generale) |
Stato | Romania |
Sede | Bucarest |
Abbreviazione | PCR (1921-1948;1965-1989) PMR (1948-1965) |
Fondazione | 8 maggio 1921 |
Dissoluzione | 22 dicembre 1989 |
Ideologia | Comunismo Marxismo-leninismo Antirevisionismo Neostalinismo Nazionalismo di sinistra (dopo il 1960) |
Collocazione | Estrema sinistra |
Affiliazione internazionale | Comintern (1921–1943), Cominform (1947–1956) |
Testata | Scînteia |
Organizzazione giovanile | Unione dei Giovani Comunisti |
Colori | rosso e giallo |
Sito web | npcr.ro/ |
Bandiera del partito | |
Il Partito Comunista Rumeno (in romeno Partidul Comunist Român, PCR) è stato il partito unico della Repubblica Socialista di Romania dal 1947 al 1989.
Storia
Il Partito Comunista Romeno venne fondato l'8 maggio 1921 a seguito di una scissione all'interno del Partito Social Democratico Romeno[1] e il primo segretario fu Gheorghe Cristescu. Tra i fondatori sono presenti diversi intellettuali dell'epoca tra cui Lucrețiu Pătrășcanu e lo storico Petre Constantinescu-Iași. Partecipò al III Congresso dell'Internazionale Comunista organizzato nel giugno dello stesso anno e nel 1924 fu promulgata la "legge Mârzescu" che ne dichiarò l'illegalità[2] a seguito dei tumulti contadini conosciuti come Răscoala de la Tatarbunar.
Fino alla seconda guerra mondiale la sua importanza nella scena politica rumena restò marginale. Dopo l'occupazione sovietica della Romania, al termine del conflitto, il numero degli iscritti al partito aumentò rapidamente, ed il PCR vinse le elezioni del 1946, elezioni tuttavia truccate da brogli sovietici, lasciando quasi senza rappresentanza tutti gli altri partiti politici.
Nel 1947 Petru Groza, all'epoca capo di un governo che comprendeva comunisti e socialdemocratici, costrinse il Re Michele I di Romania ad abdicare e proclamò la Repubblica Popolare Rumena. Il 23 febbraio 1948 il PCR si fuse con il Partito Social Democratico Romeno cambiando nome in "Partito dei Lavoratori Rumeno" (in rumeno Partidul Muncitoresc Român). Petru Groza restò Primo ministro fino al 1952, anno in cui la carica passò a Gheorghe Gheorghiu-Dej, capo del partito e della Romania fino al 1965.
Nel 1965 venne eletto segretario generale e presidente del partito Nicolae Ceaușescu che, nel medesimo anno, lo riportò all'originaria denominazione di Partito Comunista Rumeno.
Nella seconda metà degli anni 1960 e anni 1970 il PCR prese gradualmente le distanze dall'Unione Sovietica, a volte creando tensioni, ma senza mai entrarne apertamente in conflitto. Negli anni a seguire, il PCR divenne uno strumento personale del dittatore Ceaușescu per il controllo del paese.
Nel novembre 1989 a Bucarest si tenne il XIV ed ultimo congresso del partito, dove Nicolae Ceaușescu venne rieletto all'unanimità segretario generale e presidente. Il partito cessò di esistere in seguito alla rivoluzione romena del 1989, scoppiata il mese successivo.
Alcuni ex membri del PCR hanno ricoperto alti ruoli politici in Romania: Ion Iliescu (presidente della Romania dal 1989 al 1996 e dal 2000 al 2004), come molti altri membri del suo partito, è stato membro del Partito Comunista Rumeno.
Stemma
Lo stemma del Partito Comunista Romeno fu di ispirazione sovietica, con un elemento essenziale, la "falce e il martello", che simboleggiava il "gemellaggio" e l'"unione indissolubile" dei "contadini e proletariato." La corona di grano è leggermente ellittica, in alto e contiene l'acronimo PCR. I colori sono rosso, sullo sfondo, e il colore giallo con i simboli araldici e gli acronimi.
Segretari generali
Secondo la rivista Memoria, nell'articolo Comunismul românesc de la începuturi până la moartea lui Gh. Gheorghiu-Dej (Comunismo rumeno dagli inizi alla morte di Gh. Gheorghiu-Dej) di Eugen Denize i seguenti segretari erano stranieri:[3] Elek Köblős, ungherese, 1924-1928; Vitali Holostenko, ucraino, 1928-1931; Alexandru Ștefanski (Gorn), polacco, 1931-1934; Eugen Iacobovici, ebreo, 1934-1936; Boris Ștefanov, bulgaro, 1936-1940; Miklós Goldberger, ungherese, nel 1940; Ștefan Foriș (István Fóris), ungherese, 1940-1944
Nome | Dal | Al |
---|---|---|
Gheorghe Cristescu | 1921 | 1924 |
Elek Köblős | 1924 | 1927 |
Vitali Holostenco | 1927 | 1931 |
Alexander Ștefanski | 1931 | 1936 |
Boris Ștefanov | 1936 | 1940 |
Ștefan Foriș | 1940 | 1944 |
Gheorghe Gheorghiu-Dej | 1944 | 1954 |
Gheorghe Apostol | 1954 | 1955 |
Gheorghe Gheorghiu-Dej | 1955 | 1965 |
Nicolae Ceaușescu | 1965 | 1989 |
Note
- ^ Const. Titel-Petrescu, Socialismul în România, 1946, pp. 358-360
- ^ Articolo sul partito comunista rumeno, su historia.ro. URL consultato il 19 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2012).
- ^ Eugen Denize, Comunismul românesc de la începuturi până la moartea lui Gh. Gheorghiu-Dej (revista.memoria.ro/)
Bibliografia
- PCR și intelectualii în primii ani ai regimului Ceaușescu (1965-1972), Alina Tudor-Pavelescu, Arhivele Naționale din România, București, 2007
- Membrii PCR 1945-1989. Dicționar, Florica Dobre (eds.) Marius Liviu Bejenaru, Clara Cosmineanu-Mares, Monica Grigore, Alina Ilinca, Ionel Oana Nicoleta Ionescu-Gură Elizabeth Neagoe-Plesa, Alan Plesa Bucuresti: enciclopedic 2004 662 p
- Victor Frunză, Istoria stalinismului în România, Humanitas, Bucharest, 1990.
Voci correlate
- Nicolae Ceaușescu
- Repubblica Socialista di Romania
- Rivoluzione romena del 1989
- Processo di Craiova del 1936
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Partito Comunista Rumeno
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su npcr.ro.
- (EN) Communist Party of Romania, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (RO) Articolo sulla storia del partito 1921-1926, su jurnalul.ro.
- (RO) Cristina Diac, 8 mai 1921, "kilometrul zero" al comunismului românesc, su jurnalul.ro, 8 maggio 2009. URL consultato l'8 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2013).
- Clandestini e agenti tra il Partito Comunista, 9 febbraio 2005, Lavinia Betea, Jurnalul Național
- (RO) dr. Petre Opriş, Istoria partidului povestită de Nicolae Ceauşescu [La storia del partito raccontata da Nicolae Ceauşescu], su Jurnalul Național, 15 aprile 2009. URL consultato il 9 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2013).
- (RO) Paula Mihailov, Cum au ajuns comunistii in alianta [Come hanno fatto i comunisti ad unirsi], su Jurnalul Național, 23 agosto 2004. URL consultato il 9 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2013).
- (RO) Cristina Diac, Cărticica omului nou [Libretto dell'uomo nuovo - Codice di etica socialista e del patrimonio netto], su Jurnalul Național, 30 ottobre 2009. URL consultato il 9 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2013).
- (RO) Vasile Surcel, Ziua în care PCR a fost adus în sapă de lemn [Il giorno in cui il PCR è finito a zappare il legno], su Jurnalul Național, 21 gennaio 2010. URL consultato il 9 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2012).
- (RO) Florin Mihai, Comisarii lui Stalin [I commissari di Stalin], su Jurnalul Național, 21 luglio 2008. URL consultato il 9 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2013).
- (RO) Monica Iordache, Ceausescu - Raport la al XIV-lea Congres al PCR [Ceausescu - Relazione del XIV Congresso del PCR], su Jurnalul Național, 17 novembre 2004. URL consultato il 9 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2013).
- (RO) Mihaela Matachita, Toamna fierbinte a Congresului al XIV-lea [L'autunno caldo del XIV Congresso], su Jurnalul Național, 23 novembre 2009. URL consultato il 9 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2013).
- Compagni segreti, 2 marzo 2007, Evenimentul zilei
- Sopravvissuti, 19 marzo 2007, Evenimentul zilei
- Luogotenenti di Ceausescu. Storie recenti del Primo Segretario gettato dalla Rivoluzione. Che paura, era un bastardo il nipote di Elena e il dittatore comunista - "pugno di ferro", 12 aprile 2013, Adevărul
- SENATUL EVZ: PCR e criminalità faziosa, 22 ottobre 2008, Vladimir Tismăneanu, Evenimentul zilei
- Il Partito Alleanza Socialista richiede il cambio di nome del PCR nel 2010 a causa della CEDU (PAS-PCR), su pasro.ro. URL consultato il 27 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2009).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 134608805 · ISNI (EN) 0000 0001 2289 252X · LCCN (EN) n83010333 · BNF (FR) cb122530058 (data) · J9U (EN, HE) 987007266476005171 |
---|