Melissa (Italia)
Melissa comune | |
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Il centro abitato di Torre Melissa. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Calabria |
Provincia | Crotone |
Amministrazione | |
Sindaco | Francesco d’Alessio (commissario prefettizio) dall'11-06-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 39°18′N 17°01′E |
Altitudine | 256 m s.l.m. |
Superficie | 51,63 km² |
Abitanti | 3 219[1] (31-7-2023) |
Densità | 62,35 ab./km² |
Frazioni | Torre Melissa, Melissa Strongolese |
Comuni confinanti | Carfizzi, Casabona, Cirò, Cirò Marina, San Nicola dell'Alto, Strongoli |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 88817, 88814 |
Prefisso | 0962 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 101014 |
Cod. catastale | F108 |
Targa | KR |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 287 GG[3] |
Nome abitanti | melissesi (o melissioti) |
Patrono | san Francesco di Paola, san Nicola di Bari e san Terenzo da Petilia |
Giorno festivo | 6 dicembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Melissa nella provincia di Crotone | |
Sito istituzionale | |
Melissa (IPA: ['mɛlissa][4], Mèlissë in dialetto calabrese[5]) è un comune italiano di 3 219 abitanti[1] della provincia di Crotone in Calabria.
Dal 2015 Melissa si aggiudica la Bandiera Blu e la Bandiera Verde delle Spiagge, l'autorevole riconoscimento europeo assegnato dalla FEE[6][7].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Citata ne Le Metamorfosi di Ovidio,[8] Melissa appare per la prima volta in documenti ufficiali a partire dal XIII secolo, seppur è quasi certo che le origini della città partano da epoche più remote (probabilmente a quando fu fondata dagli strongolesi).
Nel corso della sua esistenza, la comunità fu soggetta al dominio di vari feudatari: i più duraturi tra questi furono i De Micheli, di origine veneziana (1463-1466), i Campitelli (1485-1668) e i Pignatelli (1668-1806). La popolazione tentò più volte di ribellarsi contro questi due ultimi dominatori, che possedevano la maggior parte delle terre.
A Melissa, in contrada Fragalà, il 29 ottobre 1949 avvenne l'omonima strage, nella quale, in seguito all'occupazione delle terre incolte dei latifondisti da parte dei contadini, furono ferite 15 persone di cui 3 a morte dalla Celere. I nomi dei caduti, in memoria dei quali venne eretto un monumento,[9] sono i seguenti: Giovanni Zito (19 anni), Angelina Mauro (23 anni) e Francesco Nigro (29 anni).
Fino al 1960, l'abitato di Melissa non era accessibile dal mare o dalla frazione Torre.[8]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma del comune è stato concesso con il decreto del presidente della Repubblica del 3 ottobre 2005.[10]
«Di azzurro, alla fanciulla vestita con la camicetta di argento, il corsetto di rosso, la lunga gonna dello stesso, il viso, gli avambracci, le mani di carnagione, capelluta di nero, posta di tre quarti a sinistra, seduta sul tronco reciso, al naturale, la fanciulla e il tronco attraversanti la campagna diminuita di verde, la fanciulla con il braccio destro teso verso la pianta di melissa, di verde, fiorita di argento, posta a destra, essa pianta nodrita nella campagna e sormontata da tre api d'oro, poste una, due. Ornamenti esteriori da Comune»
Il gonfalone è un drappo di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Giacomo,[11] precedente al XV secolo, riporta sul portale lo stemma della famiglia Spinelli.[8]
- Chiesa di San Francesco,[11] che conserva una statua lignea di San Francesco di Paola datata 1850.[8]
- Chiesa dell'Udienza, edificata nel XVIII secolo dai feudatari Pignatelli, dei quali è riportato lo stemma sul portale in pietra.[8] Il nome della chiesa deriva da un affresco del 1736, raffigurante la Madonna mentre concede un'udienza a San Vito, andato distrutto nel corso del XX secolo durante alcuni lavori di realizzazione di una nicchia.[8] Al suo interno, conserva un altare centrale con tre paliotti intarsiati dall'artigiano Basta di Carfizzi nella prima metà del XVII secolo.[8]
- Resti del convento agostiniano di San Salvatore, detto anche "Villa Grazia", fondato nel 1546 fuori dall'abitato (nel cosiddetto "Fosso Passeri") e abbandonato nel 1637.[12]
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Ruderi del castello feudale di Melissa,[11] nonché di mura medievali[8]
- Torre Melissa[11]
Altro
[modifica | modifica wikitesto]- Monumento commemorativo della strage di Melissa, al fondo Fragalà, opera di Ernesto Treccani[8].
- Grotte rupestri[12]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[13]
Tradizioni e cultura
[modifica | modifica wikitesto]A Melissa è legata la leggenda del conte Francesco Campitelli, uomo di bella presenza e autoritario[14]. Dopo pochi giorni dalla successione al fratello, Francesco reintegrò lo ius primae noctis, suscitando lo sdegno dei popolani. Il parroco di san Giacomo, tentò subito di far cambiare idea al conte, ma inutilmente.[15] Scortato da novanta "sgherri" il Campitelli mise immediatamente in atto i suoi propositi e portò via la sposa, Teresa Ferti.[16] In seguito, una certa Luisa, ebbe una bambina di nome Anna, figlia del conte, della quale lui ignorava l'esistenza. Diventata adulta, Anna fu notata da Francesco che non immaginava fosse sua figlia. Infine il conte Campitelli fu ucciso nella chiesa di san Giacomo dal fidanzato della ragazza, Raffaele Raffa, nel 1633.[17] I sudditi fecero costruire nella chiesa un monumento con un'epigrafe per ricordare questi eventi.[18]
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Il comune di Melissa è ripartito su due nuclei abitativi distinti: lungo la costa si trova la parte più recente, chiamata Torre Melissa, mentre il nucleo più antico si trova nell'entroterra, arroccato su una collina distante una dozzina di chilometri dal mare.[9]
Frazioni
[modifica | modifica wikitesto]Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1987 | 1990 | Francesca Macrì | Partito Comunista Italiano | sindaco | |
23 aprile 1995 | 13 giugno 1999 | Edoardo Rosati | Partito Democratico della Sinistra | sindaco | |
13 giugno 1999 | 7 giugno 2009 | Giuseppe Bonessi | lista civica | sindaco | |
7 giugno 2009 | 26 maggio 2019 | Gino Murgi | lista civica di centro-sinistra Insieme si cresce | sindaco | |
26 maggio 2019 | in carica | Raffaele Falbo | lista civica Melissa bene comune | sindaco |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana, su dipionline.it.
- ^ Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 388, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Spiagge a misura di bambino, 12 bandiere verdi in Calabria, su ilcirotano.it, www.ilcirotano.it. URL consultato il 13 aprile 2015.
- ^ Consegnata la Bandiera Blu 2015 a Melissa, su ilcirotano.it, www.ilcirotano.it. URL consultato il 12 maggio 2015.
- ^ a b c d e f g h i Mario Candido et al., Prime luci sullo Jonio, a cura di Comunità montana "Alto Crotonese", Catanzaro, Sinefine edizioni, 1988, p. 34.
- ^ a b Salvatore Anastasio, Azienda Promozione Turistica Crotone e Regione Calabria - Assessorato al Turismo, Crotone - Una provincia nuova tra miti e realtà, Crotone, Grafiche Cusato, p. 22.
- ^ Melissa (Crotone) D.P.R. 03.10.2005 concessione di stemma e gonfalone, su Governo Italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica, 2005. URL consultato il 17 gennaio 2021.
- ^ a b c d Mario Candido et al., Prime luci sullo Jonio - Guida turistica, a cura di Comunità montana "Alto Crotonese", Catanzaro, Sinefine edizioni, 1988, p. 52.
- ^ a b A Melissa tra i misteriosi ruderi del Convento agostiniano • Meraviglie di Calabria, su www.meravigliedicalabria.it, 17 febbraio 2024. URL consultato il 17 febbraio 2024.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Barberio, p. 11.
- ^ Barbieri, p. 17.
- ^ Barberio, p. 29.
- ^ Barberio, p. 73.
- ^ Amoruso, p. 80.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A. Miceli di Serradileo, Sul temuto assalto veneziano alle coste ioniche della Calabria nel 1447 e 1449, in "Archivio Storico per la Calabria e la Lucania", 1972
- A. Miceli di Serradileo, I Conti di Rende in Calabria sotto il Regno di Alfonso I e di Ferrante d'Aragona (1440-1494), in "Historica", XXVII, 1974, n.2.
- A. Cosentino, Melissa medievale e moderna, Grafosud, 2001
- A. Cosentino, Melissa contemporanea, Grafosud, 2003
- B. Tassone, Melissa. Mito, storia e storie romanzate, 2018
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Melissa
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.melissa.kr.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 134864767 · LCCN (EN) n80065062 · GND (DE) 7542512-9 · J9U (EN, HE) 987007550317205171 |
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