Utente:Stonewall/Sandbox2
Generali tedeschi comandanti d'armata nell'agosto 1914
[modifica | modifica wikitesto]Fronte occidentale
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Generale Alexander von Kluck, comandante della 1ª Armata
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Generale Karl von Bülow, comandante della 2ª Armata
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Generale Max von Hausen, comandante della 3ª Armata
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Il duca Alberto di Württemberg, comandante della 4ª Armata
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Il principe Rupprecht di Baviera, comandante della 6ª Armata
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Il generale Josias von Heeringen, comandante della 7ª Armata
Fronte orientale
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Il generale Maximilian von Prittwitz, comandante della 8ª Armata
Generali austro-ungarici comandanti d'armata il 18 agosto 1914
[modifica | modifica wikitesto]Fronte orientale
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Generale Viktor Dankl, comandante della 1ª Armata
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Generale Eduard von Böhm-Ermolli, comandante della 2ª Armata
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Generale Rudolf von Brudermann, comandante della 3ª Armata
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Generale Moritz von Auffenberg, comandante della 4ª Armata
Fronte balcanico
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Generale Liborius Ritter von Frank, comandante della 5ª Armata
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Generale Oskar Potiorek, comandante della 6ª Armata
Generali francesi comandanti d'armata l'8 agosto 1914
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Generale Auguste Dubail, comandante della 1ª Armata
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Generale Édouard de Castelnau, comandante della 2ª Armata
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Generale Pierre Ruffey, comandante della 3ª Armata
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Generale Fernand de Langle de Cary, comandante della 4ª Armata
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Generale Charles Lanrezac, comandante della 5ª Armata
Generali britannici comandanti d'armata nell'agosto 1914
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Generale John French, comandante del British Expeditionary Force
Generali russi comandanti d'armata il 15 agosto 1914
[modifica | modifica wikitesto]Fronte orientale
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Generale Paul von Rennenkampf, comandante della 1ª Armata russa
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Generale Aleksandr Samsonov, comandante della 2ª Armata russa
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Generale Nikolaj Russkij, comandante della 3ª Armata
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Generale Anton von Salza, comandante della 4ª Armata
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Generale Pavel von Plehve, comandante della 5ª Armata
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Generale Aleksej Brusilov, comandante della 8ª Armata
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Generale Platon Lecinskij, comandante della 9ª Armata
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Generale Aleksej Evert, comandante della 10ª Armata
Costa del Mar Nero
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Generale Vladimir Nikitin, comandante della 7ª Armata
Costa del Mar Baltico
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Generale Konstantin Fan-der-Flit, comandante della 6ª Armata
Generali serbi comandanti d'armata nell'agosto 1914
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Generale Petar Bojović, comandante della 1ª Armata
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Generale Stepa Stepanović, comandante della 2ª Armata
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Generale Pavle Jurišić Šturm, comandante della 3ª Armata
Lanzichenecchi
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Sebastian Schertlin
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Konrad von Boyneburg-Bemelberg
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Ludovico Lodron
Battaglia di Caen parte della battaglia di Normandia della seconda guerra mondiale | |||
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Data | 7 giugno - 20 luglio 1944 | ||
Luogo | regione di Caen, Normandia, Francia | ||
Esito | Indeciso | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
Con la denominazione di battaglia di Caen si designano nella storiografia della seconda guerra mondiale i duri combattimemti svoltesi durante la battaglia di Normandia tra le forze anglo-canadesi del generale Bernard Montgomery e le truppe tedesche della Wehrmacht comandate prima del feldmaresciallo Erwin Rommel e poi dal feldmaresciallo Günther von Kluge. La battaglia ebbe inizio il 7 giugno 1944, il giorno successivo allo sbarco alleato in Normandia e continuò con brevi pause fino alla fine del mese di luglio quando formalmente ebbe termine con la completa conquista di Caen da parte delle forze canadesi. In realtà i combattimenti nel settore continuarono accaniti a sud di Caen in direzione di Falaise fino alla definitiva sconfitta tedesca in Normandia provocata dal riuscito sfondamento americano di Avranches nel settore occidentale della testa di ponte.
La battaglia di Caen fu caratterizzata soprattutto da ripetuti e violenti scontri tra mezzi corazzati e vide una breve fase iniziale di contrattacchi delle Panzer-Division tedesche che, pur raggiungendo qualche successo, non riuscirono a ributtare in mare le forze britanniche sbarcate, e da una seconda fase costellata da una serie di grandi operazioni offensive anglo-canadesi organizzate allo scopo di guadagnare terreno e possibilmente sfondare il fronte tedesco. Queste costose e impegnative operazioni, sferrate con il concorso di potenti mezzi meccanizzati e aerei, furono regolamente fermate dalle formazioni corazzate tedesche e costarono gravi perdite ad entrambe le parti.
Dal punto divista tattico le deludenti offensive del generale Montgomery non raggiunsero i risultati previsti contro le agguerrite Panzer-Division della Wehrmacht e delle Waffen-SS ed esposero il generale ad aspre critiche sul suo operato, ma dal punto di vista strategico riuscirono ad attirare la maggior parte delle forze pesanti tedesche nel settore britannico favorendo i successi americani nel Cotentin e nella successiva operazione Cobra.
La città di Caen, obiettivo territoriale principale della battaglia, venne completamente distrutta nel corso della battaglia dai bombardieri e dall'artiglieria alleata.
Contrattacchi tedeschi del 7 e 8 giugno
[modifica | modifica wikitesto]Il colonnello Kurt Meyer, l'esperto e aggressivo comandante del reggimento panzergrenadier di testa della 12. SS Panzer-Division "Hitlerjugend", si era incontrato nelle prime ore del mattino del 7 giugno con i generali Feuchtinger e Richter per valutare la situazione, nonostante la confusione, le difficoltà di movimento e la superiorità aerea alleata egli si mostrò molto ottimista e affermò che "li ributteremo in mare in mattinata"[1]. In realtà le forze tedesche non riuscirono a concentrarsi rapidamente a causa degli attacchi aerei, la Panzer-Division-Lehr era molto in ritardo e mancava il carburante; il generale Fritz Witt, comandante della "Hitler jugend" ricevette dal comando del I Panzer-Korps SS l'ordine di attaccare alle ore 16.00 a sinistra della linea ferroviaria Caen-Luc-sur-Mer in collegamento con la 21. Panzer-Division[2]. L'ordine stabiliva che "la divisione attaccherà il nemico sbarcato...e lo ricaccerà in mare"[3].
Al primo mattino del 7 agosto i panzergranatieri della 12. SS "Hitlerjugend" raggiunsero la periferia occidentale di Caen; la città era in fiamme dopo una serie di violenti bombardamenti aerei alleati. Il colonnello Meyer si recò nel convendo di Ardenne per controllare direttamente la situazione e da una delle torri della costruzione potè vedere la costa, dove erano in pieno svolgimento le operazioni di sbarco, e la pianura a nord di Caen dove furono individuate colonne di carri armati britannici che si stavano avvicinando alla linee di combattimento dei suoi soldati. I mezzi corazzati nemici erano già nel villaggio di Buron e stavano avanzando lungo la strada Caen-Bayeux con l'obiettivo di conquistare l'importante aereoporto di Carpiquet, che era già stato evacuato precipitosamente da un reparto di avieri della Luftwaffe. La colonna nemica sembrava ignara della presenza delle truppe tedesche e marciava senza proteggere i fianchi[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Offensiva sovietica contro la Polonia parte della guerra sovietico-polacca | |||
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La Prima armata a cavallo sovietica, si riconoscono da destra, Vorošilov, Ordžonikidze e Budënnyj | |||
Data | 27 maggio 1920 - 12 agosto 1920 | ||
Luogo | Ucraina, Bielorussia, Lituania e Polonia | ||
Esito | vittoria sovietica non decisiva | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
L'offensiva sovietica contro la Polonia fu una fase della guerra sovietico-polacca caratterizzata dalla massiccia e inizialmente vittoriosa avanzata dell'Armata Rossa verso il cuore della Polonia per sconfiggere in modo decisivo il nemico e favorire una diffusione della rivoluzione socialista in Europa.
L'offensiva, sferrata in risposta all'invasione polacca dell'Ucraina e della Lituania, ebbe inizio il 27 maggio sul fronte meridionale e il 4 luglio sul fronte nord-occidentale; mentre a sud le forze sovietiche, guidate dalla famosa Armata a cavallo, liberarono l'Ucraina e avanzarono verso Lvov, a nord l'audace offensiva guidata dal generale Tuchacevksij penetrò, attraverso Minsk, Vilnius, Grodno e Lomza, fino alle porte di Varsavia e sembrò mettere in pericolo l'esistenza stessa della Polonia.
Tuttavia, la forte resistenza polacca, la mancata insurrezione filo-bolscevica delle masse popolari e gli accesi contrasti politico- militari tra Stalin, commissario politico del fronte meridionale, Lenin e Trockij, commissario alla Guerra e principale fautore dell'offensiva su Varsavia del generale Tuchacevksij, fecere fallire il piano sovietico e nella successiva battaglia di Varsavia, i polacchi sconfissero il nemico e riconquistarono una parte del terreno perduto.