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Toman iraniano

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Il toman (in persiano تومان‎) è un multiplo della valuta ufficiale dell'Iran, il riyal. Il "toman", il cui nome deriva da una parola turca che significa "dieci migliaia" (vedi anche "Tumen"), è stato la valuta dell'Iran fino al 1932. Era suddiviso in 10 000 dinari. Tra il 1798 e il 1825, il toman era anche suddiviso in 8 riyal, ciascuno dei quali pari quindi a 1 250 dinari. Nel 1825 fu introdotto il qiran, di valore pari a 1 000 dinari, e quindi a un decimo di toman.

Nel 1932 il riyal sostituì il toman con un rapporto di 1 toman = 10 riyal (cioè 1 riyal = 1 qiran). Sebbene il riyal sia la valuta ufficiale dell'Iran, molte persone utilizzano il termine toman nelle transazioni quotidiane per indicare un importo pari a 10 riyal. In circostanze non ufficiali, la parola toman può riferirsi anche sia a 1 000 toman, sia a 1 000 000 toman. L'ordine di grandezza dell'importo viene desunto dal contesto.

Le monete d'oro iraniane erano denominate in toman, mentre quelle di rame e d'argento erano denominate in dinari, riyal o qiran. Prima dell'introduzione delle monete zigrinate, i tagli erano da ¼, ½ e 1 toman. Monete d'oro zigrinate furono emesse in tagli da 15, ½, 1, 2 e 10 toman. L'ultimo toman d'oro fu emesso nel 1965, ben dopo che il toman aveva cessato d'essere una valuta ufficiale.

Nel 1890 la Banca Imperiale di Persia introdusse banconote in tagli da 1, 2, 3, 5, 10, 20, 25, 50, 100, 500 e 1 000 toman. Queste banconote furono emesse fino al 1923. Nel 1924 fu introdotta una seconda serie, costituita da banconote da 1, 2, 5, 10, 20, 50 e 100 toman che furono emesse fino all'introduzione del riyal nel 1932.

Proposta di nuova valuta dell'Iran

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Un funzionario della banca centrale dell'Iran ha affermato che la banca ha allo studio il progetto di eliminare quattro zeri dalla valuta nazionale (il riyal) e di rinominarla toman.[1]

  1. ^ (EN) Reports: Toman Iran's new currency, su presstv.com, PressTV, 4 settembre 2008. URL consultato il 17 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2008).

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