Vai al contenuto

Grazzanise

Coordinate: 41°05′N 14°06′E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Grazzanise
comune
Grazzanise – Stemma
Grazzanise – Bandiera
Grazzanise – Veduta
Grazzanise – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Amministrazione
SindacoEnrico Petrella (Cento Passi) dal 22-09-2020[1]
Territorio
Coordinate41°05′N 14°06′E
Altitudine12 m s.l.m.
Superficie47,05 km²
Abitanti6 723[2] (30-4-2023)
Densità142,89 ab./km²
FrazioniBrezza, Borgo Rurale Appio
Comuni confinantiCancello ed Arnone, Capua, Casal di Principe, Falciano del Massico, Francolise, Pignataro Maggiore, Santa Maria la Fossa, Vitulazio
Altre informazioni
Cod. postale81046
Prefisso0823
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT061042
Cod. catastaleE158
TargaCE
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona C, 1 086 GG[4]
Nome abitantigrazzanisani
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo29 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Grazzanise
Grazzanise
Grazzanise – Mappa
Grazzanise – Mappa
Posizione del comune di Grazzanise nella provincia di Caserta
Sito istituzionale

Grazzanise ('Razzanise in dialetto[5]) è un comune italiano di 6 723 abitanti[2] situato nella provincia di Caserta in Campania.

Il territorio è in gran parte argilloso. L’agricoltura è moderatamente sviluppata (da rilevare la produzione di vino e frutta). Più importante è l’allevamento della bufala, che è alla base della diffusione di numerosi caseifici che producono diversi latticini, fra cui la famosa mozzarella di bufala campana.

Si trova in quella pianura, una volta paludosa e malarica, detta "dei mazzoni", sulla sinistra del fiume Volturno.

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Grazzanise.

Non ci sono dati esatti sulla costituzione dell'insediamento. La sua fondazione risale probabilmente all'alto medioevo, anche se secondo alcuni archeologi la sua fondazione risalirebbe all'epoca dei romani.

Secondo una accreditata opinione di studiosi di storia locale, Grazzanise sorgeva durante il 3° o il 4° periodo della Repubblica romana, sotto gli auspici della nobile famiglia dei Graziani che la consacrarono alle Grazie. Il suo nome, secondo una etimologia arbitraria, ma ingegnosa, significherebbe "isola delle Grazie" (Gratiarum nesos, secondo la pronuncia erasmiana o nisos secondo la pronuncia reucliana) o il "paese sostenuto dalle Grazie", pagus Gratiis innixus . In epoca romana era una zona ricoperta da paludi causate dalle alluvioni del vicino Volturno.

Via Annunziata, anni '20 o '30

Nei secoli successivi fu feudo nobiliare e popolato dai vassalli locali dei re angioini di Napoli e dai loro feudatari.

Il paese venne menzionato per la prima volta in una bolla dell'imperatore Federico II del 1234, come Graczanum. Nel 1303 è menzionato come Graczanisius.

Per lungo tempo casale di proprietà della mensa arcivescovile di Capua, ottenne l'indipendenza nel XIX secolo, quando nel Regno di Napoli di Giuseppe Bonaparte fu abolito il feudalesimo.

Nel 1907 la frazione Santa Maria la Fossa fu scorporata da Grazzanise e fatta Comune autonomo[6]. In questa fase, il cimitero venne interamente inglobato nel territorio del nuovo Comune. Tutt'oggi, la parte di cimitero di competenza del Comune di Grazzanise è di fatto una sua piccola exclave all'interno del territorio fossataro[7].

Nel 1939 iniziarono i lavori per la costruzione del Borgo rurale Appio, tipico insediamento colonico di epoca fascista.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, venne ripetutamente attaccato dai bombardieri alleati. I tedeschi occuparono il paesino nel 1943, dopo l'armistizio tra l'Italia e gli Alleati dell'8 settembre 1943, espellendo la divisione di fanteria italiana "Pasubio". Fu teatro di scontri tra alleati e tedeschi per la sua posizione a ridosso della linea del Volturno. È rimasta impressa nella memoria collettiva la morte di un centinaio di persone rifugiate in un ricovero a causa di un bombardamento alleato, effettuato dai B-26 americani nella notte del 30 settembre 1943. Grazzanise uscì dalla guerra in condizioni disastrose.[8][9]

Lapide commemorativa posta in piazzetta Aragona

Per il referendum istituzionale del 1946, i 2.893 votanti grazzanisani si espressero per il 90,04% a favore della monarchia.[10]

Nel dopoguerra, il centro abitato è stato oggetto di bonifiche, per porre fine alla natura paludosa del luogo, e di ricostruzioni.[11]

Nello stemma sono raffigurate le tre Grazie: Eufrosine, Talia ed Aglaia. Il gonfalone è un drappo di azzurro.[12]

Medaglia di bronzo al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Centro strategicamente importante, occupato dall'esercito tedesco per la presenza di un aeroporto militare, subì rastrellamenti e razzie da parte delle truppe naziste e un violento bombardamento alleato che provocò numerose vittime civili. Nobile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. Grazzanise (CE), settembre - ottobre 1943»
— 8 novembre 2004[13]

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose

[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Giovanni Battista

[modifica | modifica wikitesto]

È dedicata a san Giovanni, il patrono del paese. Non ci sono notizie certe riguardo alla data di costruzione, ma si pensa che risalga al 1173.

Chiesa madre di Grazzanise

Tra le opere più importanti che si trovano nella chiesa citiamo l'altare in legno risalente al 1500, dove sono rappresentati la Madonna della Consolazione, san Giovanni Battista, San Biagio Vescovo, i Martiri e il Redentore. Sulla volta della navata centrale sono situate tre pitture che raffigurano San Giovanni che prega sulle rive del Giordano.

Questa chiesa venne ricostruita totalmente nel 1730, per questo motivo ha uno stile neoclassico-barocco. Gravemente danneggiata da due cicloni (nel 1903 e nel 1905) e da un terremoto nel 1931, venne ricostruita negli anni '30 a spese dell'allora parroco don Carlo Raimondo e consacrata nel 1936. Seguirono vari restauri e rifacimenti, in particolare l'aggiunta della facciata marmorea e dei mosaici nel 1984[14].

Chiesa della S.S. Annunziata

[modifica | modifica wikitesto]
Chiesa dell'Annunziata

Risale al XVIII secolo come cappella collettizia. Ha una sola grande navata con altari laterali. Essa è dedicata all'episodio dell'Annunciazione ed ospita alcune statue lignee e delle tele risalenti al '500 e al '900[15].

Chiesa della Madonna di Montevergine

[modifica | modifica wikitesto]

Risale al 1949 e sorge dove si trovava una piccola cappella costruita - secondo la tradizione - per iniziativa del cittadino Carlo Munno nel 1819 che, probabilmente, in quel luogo ritrovò i corpi dei due figli vittime di una piena del Volturno[16]. La cappella andò distrutta nel Secondo conflitto mondiale e nel dopoguerra venne eretto l'attuale edificio sotto l'impulso del grazzanisano mons. Modesto Petrella[17].

Ha uno stile gotico, con un rosone centrale, gli archi a punta, colonne alte che dividono tutte le navate. Separatamente vi è un campanile. La facciata ha due rosoni laterali ed uno centrale ed una scultura in ceramica sotto ognuno. Al centro è raffigurata la Vergine ed ai lati santa Massimiliana e San Giovanni[18].

Cappella della Madonna dell'Arco

[modifica | modifica wikitesto]

Nell'800 era presente una cappella devozionale che poi venne ampliata degli anni 1950. Qui si celebra il lunedì in Albis con i tradizionali "battenti". Nel corso degli anni ha subito diverse restaurazioni ed interventi artistici[19].

Chiesa di san Roberto Bellarmino

[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa venne eretta nel 1957, dopo aver abbattuto quella preesistente, e dedicata dapprima alla Madonna di Pompei e poi a san Roberto in occasione del rifacimento del 1970. È territorialmente ben individuata dalle case rurali aggregate intorno alla piazza principale del Borgo Appio. Essa ha una linea architettonica semplice senza decorazioni accessorie[20].

Chiesa di san Martino

[modifica | modifica wikitesto]
Chiesa di san Martino

La Chiesa è situata alla periferia sud della frazione Brezza che è molto estesa in lunghezza e quasi sugli argini del fiume Volturno.

Già dal XII secolo esisteva una cappellina dedicata a san Martino. Nel 1789, questa venne abbattuta e fu costruita l'attuale chiesa.

Preceduta da un sagrato lastricato molto ben curato si apre la struttura che presenta una facciata articolata architettonicamente da lesene il cui colore, in contrasto con la tinta della muratura, crea un gradevole effetto ottico. Caratteristico è anche il doppio timpano triangolare. È dedicata a san Martino di Tours[21].

Architetture civili

[modifica | modifica wikitesto]
  • Monumento ai Caduti di Grazzanise: eretto nel 1978, presenta un bassorilievo, lastre di marmo con inciso i nomi dei caduti delle due guerre e una statua in bronzo del milite ignoto[22].
  • Palazzo di Città[23]: è la sede del municipio dal 2009. Sorge su un terreno donato da una donna del luogo al parroco e poi acquistato dal Comune[24].
  • Scuola don Milani: risalente al ventennio fascista, ha una pianta a forma di "M".
  • Campo sportivo comunale "Raffaele Massaro"[25].
  • Palatenda comunale[25].
  • Parco del casello idraulico: struttura appartenuta al Consorzio di bonifica del Volturno, oggi è stata riconvertita in parco giochi[26].
  • Villa comunale "Angelo Parente"[27].
  • Villa comunale dei Sogni (Brezza)[28].

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[29]

Etnie e minoranze straniere

[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune sono 438, ovvero il 6,22% della popolazione[30] [31].

Tradizioni e folclore

[modifica | modifica wikitesto]
Fujenti/battenti in processione

Un mezzo di trasporto locale, è stato fino agli inizi del Novecento 'u straulo, una slitta gigante per fieno, persone, animali e sementi che scorreva sul fango e sull'erba trainata da qualche animale da tiro. La barca tipica utilizzata nel Volturno è chiamata 'u lontro, rettangolare e piatta sotto con la prua leggermente rialzata, lunga dai 2 ai 3 metri.

Sono chiamati "battenti" i devoti della Madonna Dell'Arco che, la mattina del lunedì In Albis, sfilano scalzi per il paese.

Il 29 agosto si celebra la festa di S. Giovanni Battista, il patrono, la quale è detta anche 'a paparara, per la consuetudine di consumare l’oca. Altre feste tradizionali sono l’8 settembre (Madonna di Montevergine) e il 19 agosto (san Martino a Brezza).

Il giorno di san Biagio, è tradizione distribuire nella chiesa madre pane benedetto aromatizzato al finocchietto. La sera del giorno di sant'Antonio, invece, è tradizione accendere un falò.

In tutte le feste e in ogni stagione è usanza preparare delle specialità gastronomiche come gli struffoli, la pizza alla crema e i guanti[32]. Molto presente sulla tavola grazzanisana è la cicoria, di cui il territorio è ricco, soprattutto nei pascoli bufalino. Un formato di pasta fresca, tipico del posto, sono i piuzi, fatti con acqua e farina.

Nel comune ha sede un istituto comprensivo con scuola dell'infanzia, scuola primaria, secondaria di primo grado e una succursale di una scuola secondaria di secondo grado.[33]

Settore primario

[modifica | modifica wikitesto]

L’agricoltura, rivolta principalmente alla coltivazione della vite e alla produzione di prodotti ortofrutticoli, costituisce una significativa risorsa economica; sono largamente praticate anche le attività zootecniche: l’allevamento di bufale da latte, in particolare, è alla base della produzione di latticini (tra cui la mozzarella).

Settore secondario

[modifica | modifica wikitesto]

Il settore secondario annovera imprese a carattere artigianale attive per lo più nei comparti alimentare (panifici e caseifici), del legno, metallurgico ed edile.

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]

Costruito negli anni '60, l'aeroporto di Grazzanise è aperto esclusivamente al traffico militare. Ospita dal 1967 il 9º Stormo "Francesco Baracca".

Nel 2004, venne avviato un iter per l'apertura al traffico civile, tuttavia nel 2013 l'aeroporto venne escluso dalla lista dei possibili aeroporti civili della Campania[34][35].

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Grazzanise.
  1. ^ https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=2278249&IdAnagrafica=1255381&DataRicerca=12%2F12%2F2023&ProvinciaDesc=CASERTA&ComuneDesc=GRAZZANISE
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Internet Archive, Dizionario Di Toponomastica: Storia E Significato Dei Nomi Geografici Italiani, Garzanti, 1990. URL consultato il 19 novembre 2024.
  6. ^ Legge n. 123 del 24 marzo 1907 (JPG), su commons.m.wikimedia.org.
  7. ^ Grazzanise: cosa vedere e cosa fare, su ViaggiArt. URL consultato il 25 ottobre 2024.
  8. ^ Don Angelo Florio "La mia Terra, i suoi Grandi e il mio diario di guerra" (PDF), su grazzaniseonline.eu.
  9. ^ Franco Tessitore "1943: Grazzanise nel fronte di guerra" (PDF), su grazzaniseonline.eu.
  10. ^ Referendum 2 giugno 1946, su elezionistorico.interno.gov.it.
  11. ^ Turillo Parente "'Ncopp 'o ponte 'e Grazzanise", su ibs.it.
  12. ^ Statuto comunale di Grazzanise (PDF), su comunedigrazzanise.it.
  13. ^ Comune di Grazzanise, Medaglia di bronzo al merito civile, su quirinale.it. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  14. ^ chieseitaliane.chiesacattolica.it, https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&code=18359&Chiesa_di_San_Giovanni_Battista__Grazzanise.
  15. ^ Chiesa dell'Annunziata, su chieseitaliane.chiesacattolica.it.
  16. ^ Secondo la leggenda, a seguito di una piena del Volturno, Carlo non trovava i suoi due figli. Allora la Vergine apparve all'uomo e gli promise che se avesse rilanciato il suo culto, essa avrebbe rivelato dove fossero i due ragazzi e gli indicò il luogo in cui si trovava un'edicola, che la raffigurava, in stato di abbandono. Carlo, trovata l'edicola, fece quanto dettogli e in seguito gli furono rivelate le salme dei due figli su una spiaggetta del fiume.
  17. ^ Grazzanise: Monsignor Modesto Petrella ancora vivo nel ricordo dei fedeli, su casertanotizie.com.
  18. ^ Chiesa di Montevergine, su chieseitaliane.chiesacattolica.it.
  19. ^ Cappella della Madonna dell'Arco, su chieseitaliane.chiesacattolica.it.
  20. ^ Chiesa di san Roberto, su chieseitaliane.chiesacattolica.it.
  21. ^ Chiesa di san Martino, su chieseitaliane.chiesacattolica.it.
  22. ^ Monumento ai Caduti di Grazzanise, su pietredellamemoria.it.
  23. ^ Nome riportato all'ingresso della struttura
  24. ^ 'Ncopp 'o ponte 'e Grazzanise - La storia di zia Teresina, su ibs.it.
  25. ^ a b Comune di Grazzanise - strutture sportive, su comunedigrazzanise.it.
  26. ^ Parco del casello idrauilico, su guide.in.ua.
  27. ^ Una nuova villa comunale per i cittadini, su casertanews.it.
  28. ^ Grazzanise. Inaugurazione della villa comunale dei sogni, su capuaonline.com.
  29. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  30. ^ Bilancio demografico popolazione straniera ISTAT, su demo.istat.it.
  31. ^ Popolazione straniera residente al 2022, su demo.istat.it.
  32. ^ La pizza con la crema è un dolce, con alla base una frolla, farcito con crema pasticcera e chiuso da un coperchio che, in cottura, si sfoglia a forma di rosa. I "guanti" è il termine locale con cui sono chiamate le Chiacchiere di Carnevale
  33. ^ Istituto Comprensivo di Grazzanise - sedi, su istitutocomprensivograzzanise.it.
  34. ^ Aeroporti, il piano: stop a Grazzanise, su ilmattino.it. URL consultato il 10 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
  35. ^ La battaglia dei cieli: torna l'aeroporto di Grazzanise, su napoli.repubblica.it.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Caserta: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di caserta