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Marcus Garvey

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Marcus Garvey nel 1924

Marcus Mosiah Garvey (Saint Ann's Bay, 17 agosto 1887Londra, 10 giugno 1940) è stato un sindacalista e scrittore giamaicano.

Garvey lottò negli Stati Uniti d'America per migliorare le condizioni inumane in cui venivano fatte lavorare le persone di etnia afroamericana.[1] Garvey predicò il ritorno in Africa di tutti i neri del mondo, che non dovevano sentirsi cittadini dei paesi in cui risiedevano, ma africani, così come anche una profezia contenuta nella Bibbia amarica, ovvero l'incoronazione in Africa di un Re nero, che avrebbe cacciato il colonialismo, estirpato il male e preparato il continente nero al ritorno della sua gente. Quando il 2 novembre 1930 il Ras Tafari Maconnèn fu incoronato imperatore dell'Etiopia prendendo il nome di Hailé Selassié, molti neri giamaicani videro l'avverarsi di questa profezia e diedero quindi vita al movimento del rastafarianesimo. Lo stesso Marcus Garvey viene considerato da molti rasta e musicisti reggae, specialmente in Giamaica, una sorta di profeta.[2]

Istituì ad Harlem una sorta di governo in esilio della grande nazione africana. Creò una compagnia di navigazione, la Black Star Steamship col compito di trasportare passeggeri neri all'interno dell'arcipelago delle Antille, in aperta opposizione con le altre compagnie che da anni avevano istituito la segregazione. Condannato per frode postale a causa di presunte irregolarità nel sistema di finanziamento della compagnia, fu graziato dal presidente Calvin Coolidge ed espulso verso la nativa Giamaica. Fu il fondatore dell'associazione Universal Negro Improvement Association and African Communities League e della rivista Negro World. Il contributo di Garvey rappresenta la base ideologica di quella dottrina nazionalista africana che troverà largo seguito negli Usa a partire dagli anni sessanta con la fondazione del potere nero di Stokely Carmichael.[3]

Garvey morì a Londra all'età di cinquantadue anni, colpito da due infarti, dopo aver letto un falso necrologio di se stesso pubblicato sul Chicago Defender del gennaio precedente che affermava che egli era morto "squattrinato, solo e impopolare".[4] A causa delle restrizioni dovute alla seconda guerra mondiale, il suo corpo fu seppellito all'interno di una cripta nel St. Mary's Catholic cemetery di Londra e solo vent'anni dopo, i suoi resti furono portati in Giamaica, dove il governo lo proclamò primo eroe nazionale e lo inumò nel locale Parco degli Eroi Nazionali.

Voci correlate

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  1. ^ (EN) BBC Radio 4 - Great Lives, Marcus Garvey, su BBC. URL consultato il 1º novembre 2024.
  2. ^ Il jamaicano Marcus Mosiah Garvey e la nascita del movimento Rasta, su Società Missioni Africane, 28 novembre 2021. URL consultato il 1º novembre 2024.
  3. ^ (EN) Columbus Salley, The Black 100: A Ranking of the Most Influential African-Americans, Past and Present, Citadel Press, 1999, ISBN 978-0-8065-2048-3. URL consultato il 1º novembre 2024.
  4. ^ Colin Grant, Negro with a Hat: The Rise and Fall of Marcus Garvey, London: Jonathan Cape, 2008, ISBN 978-0-09-950145-9..

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