Benedetto da Piombino
Benedetto Barzi, noto anche come Benedetto da Piombino e latinizzato come Benedictus de Plumbino[1] (Piombino, 1340 circa – Padova, 14 marzo 1410), è stato un giurista e diplomatico italiano della seconda metà del XIV secolo.[2]
Non va confuso con l'omonimo giurista Benedetto Barzi da Perugia[3] (1389-1459), vissuto cinquant'anni dopo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque intorno al 1340 a Piombino; all'epoca la città era sotto il dominio di Pisa (per cui talvolta Benedetto è stato definito "pisano").[2]
Nel 1380 venne inviato a Firenze quale ambasciatore di Pisa; ricoprì in seguito diversi altri incarichi diplomatici in altre città (fu giudice alle tutele a Genova).[2]
Parallelamente si sviluppò la sua carriera accademica: nel 1395-1397 era lettore presso l'Università di Bologna.[2] Ottenne a Padova la licenza in diritto civile nel settembre 1398, quindi nel novembre dello stesso anno il dottorato, venendo presentato da Baldo degli Ubaldi.[2] Fu in seguito chiamato come lettore in varie città della penisola italiana.[2] Nel 1408 iniziò ad insegnare presso l'università di Padova. Morì nel 1410 in quella città, venendo sepolto nella chiesa degli agostiniani.[2]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Repetitiones, Pavia, Giacomo Pocatela, 1492.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Benedetto Barzi (-1410), su viaf.org.
- ^ a b c d e f g DBI.
- ^ Giancarlo Petrella, L'officina del geografo: la "Descrittione di tutta Italia" di Leandro Alberti e gli studi geografico-antiquari tra Quattro e Cinquecento, Vita e Pensiero, 2004, p. 537, ISBN 978-88-343-1120-2.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Adriana Campitelli, BARZI, Benedetto, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 7, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.
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