Berta di Rheinfelden
Berta di Rheinfelden, chiamata anche Berta di Bregenz, (1065 – dopo il 1128) contessa di Kellmünz, era figlia di Rodolfo di Rheinfelden e moglie di Ulrico X di Bregenz.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Berta era una figlia di Rodolfo di Rheinfelden e Adelaide di Savoia (figlia a sua volta di Adelaide di Torino).[1] Sua sorella, Adelaide di Rheinfelden, era sposata con Ladislao I d'Ungheria, sovrano d'Ungheria. Il marito di Berta era Ulrico X, conte di Bregenz († 1097).[2] Secondo la Cronaca di Petershausen, Ulrico fu promesso sposo a una figlia del conte Guarniero d'Asburgo, ma di nascosto si accordò per sposare Berta.[3]
Berta ereditò delle proprietà nella regione di Schluchsee. Possedeva tre (dei sette) benefici secolari del monastero di Marchtal:[4] questa proprietà, che originariamente apparteneva a Ermanno II di Svevia, probabilmente entrarono in possesso del padre di Berta, Rodolfo, attraverso il suo primo matrimonio con Matilde di Franconia, figlia dell'imperatore Enrico III e dell'imperatrice Agnese.[5] Berta ereditò anche la chiesa di Sargans, che donò al monastero di Mehrerau, che lei e suo marito, Ulrico, rifondarono attorno al 1097.[6] Oltre a Mehrerau, Berta era anche un patrono (benefactrix) del monastero di Isny.[7] Tramite suo marito, Ulrico, Berta fu anche associata al monastero di Petershausen. Dopo la morte di Ulrico in un incidente di caccia nel 1097, Berta e i suoi figli (Rodolfo e Ulrico XI) restaurarono proprietà a Bigenhausen a Petershausen per il bene dell'anima di suo marito.[8] Attorno al 1122 Berta intercettò, per conto dei fratelli laici di Petershausen, chi aveva attaccato violentemente il cantiere del monastero. L'intervento di Berta assicurò che fossero ricevuti nel monastero.[9]
Dopo la morte di Ulrico X, la sua dinastia (la dinastia di Bregenz) entrò in conflitto con le dinastie Welfen e Kirchberg per le proprietà di Linzgau, Alpgau e Alta Rezia. Secondo un racconto, Berta "combatté virilmente" (virilter pugnavit) alla battaglia di Jedesheim (gennaio 1108 o 1109), durante la quale le forze di Rodolfo di Bregenz furono sconfitte dal conte Hartmann di Kirchberg.[10]
Berta morì qualche tempo dopo il 1128 e fu sepolta nell'abbazia di Mehrerau.
Figli
[modifica | modifica wikitesto]Con Ulrico, Berta ebbe i seguenti figli:
- Adelaide († 28 giugno 1168), che sposò Ulrico, conte di Ramsperg e Hegau (DC1155);[11]
- Rodolfo I, conte di Bregenz;
- Ulrico;
- Enrico di Kellmünz († 1128).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Casus Monasterii Petrishusensis, III.26, p. 655 Archiviato il 29 aprile 2018 in Internet Archive.; Schwarzmaier, ‘Emerkingen,’ pp. 193f.
- ^ Previté-Orton, Early History, p. 207.
- ^ Casus Monasterii Petrishusensis, III.26, p. 655., su dmgh.de. URL consultato il 2 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2018).
- ^ Historia monasterii Marchtelanensis, III.5, p. 665 Archiviato il 29 aprile 2018 in Internet Archive.; Hlawitschka, Untersuchungen, pp. 55f.
- ^ Hlawitschka, Untersuchungen, pp.56f., 118.
- ^ Necrologium Augiae Maioris, MGH Necr 1, p. 145 and n.3 Archiviato il 29 aprile 2018 in Internet Archive.; Hlawitschka, Untersuchungen, p. 106 n.93
- ^ Necrologium Isnense, MGH Necr 1, p. 177 Archiviato il 29 aprile 2018 in Internet Archive.; Hlawitschka, Untersuchungen, p. 114, n.12
- ^ Casus Monasterii Petrishusensis, III.26, p. 656
- ^ Casus Monasterii Petrishusensis, IV.11, p. 663 Archiviato il 2 gennaio 2020 in Internet Archive.; Beach, Monastic Reform, pp. 68f., 127f.
- ^ Historia monasterii Marchtelanensis, MGH SS XXIX, III.5, 665; Berthold of Zwiefalten, Chronicon, ch. 41, p. 221.
- ^ Casus Monasterii Petrishusensis, VI.20, p. 681.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Casus monasterii Petrishusensis, ed. O. Abel and L. Weiland, MGH SS XX (1869), pp. 624–683
- Historia monasterii Marchtelanensis, MGH SS XXIX, pp. 660–683
- Berthold of Zwiefalten, Chronicon, in L. Wallach, ‘Berthold of Zwiefalten's Chronicle,’ Traditio 13 (1957), pp. 187–233.
- E. Hlawitschka, Untersuchungen zu den Thronwechseln der ersten Hälfte des 11. Jahrhunderts und zur Adelsgeschichte Süddeutschlands. Zugleich klärende Forschungen um “Kuno von Öhningen” (Sigmaringen, 1987), accessible online at: [1]
- H-M. Schwarzmaier, ‘Emerkingen. Entstehung und Formen einer Adelsherrschaft im Mittelalter,’ Zeitschrift für Württembergische Landesgeschichte 25 (1966), 182-213.
- A.I. Beach, The Trauma of Monastic Reform: Community and Conflict in Twelfth-Century Germany (Cambridge, 2017).
- C.W. Previté-Orton, The Early History of the House of Savoy (1000-1233) (Cambridge, 1912), accessible online at: archive.org