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C/1983 H1 IRAS-Araki-Alcock

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Cometa
C/1983 H1 IRAS-Araki-Alcock
La Cometa IRAS-Araki-Alcock l'11 maggio 1983.
Stella madreSole
Scoperta25 aprile 1983
ScopritoriIRAS-Araki-Alcock
Designazioni
alternative
1983d; 1983 VII
Parametri orbitali
(all'epoca 13 maggio 1983[1])
Semiasse maggiore97,583 UA
Perielio0,991 UA
Afelio194,174 UA
Periodo orbitale963,98 anni
Inclinazione orbitale73,251°
Eccentricità0,9898
Longitudine del
nodo ascendente
49,102°
Argom. del perielio192,851°
Ultimo perielio21 maggio 1983
MOID da Terra0,00583546 UA
Dati fisici
Dimensioni9,2 km
Dati osservativi
Magnitudine app.
  • circa 2,0a (max)
Magnitudine ass.12,599

La cometa C/1983 H1 IRAS-Araki-Alcock è stata la terza in ordine di distanza ad avvicinarsi alla Terra negli ultimi 2.000 anni, arrivando ad una distanza minima di circa 4.682.000 km[2][3].

La cometa Iras-Araki-Alcock è stata coscoperta dal satellite IRAS e dagli astrofili George Eric Deacon Alcock (inglese) e Genichi Araki (giapponese)[4]: fu osservata da Iras il 25 aprile 1983 e il 3 maggio 1983 da Alcock e Araki. Al momento della scoperta da parte di Iras, si ritenne che l'oggetto fosse di natura asteroidale, solo al momento della conferma da terra, il 27 aprile, ci si accorse della sua natura cometaria, seguirono confuse vicende che impedirono la comunicazione della scoperta al CBAT fino al 3 maggio durante il quale prima Araki e poi Alcock, all'oscuro della scoperta fatta da Iras, scoprirono a loro volta la cometa riuscendo a comunicare l'avvenuta scoperta al CBAT. Ciò valse loro il riconoscimento della coscoperta e la possibilità di dare il proprio nome alla cometa[5].

La cometa raggiunse il 10 e l'11 maggio 1983 un diametro apparente di 3° e un movimento di 2° all'ora: la sua luminosità superficiale fu molto bassa, ma sotto cieli bui fu possibile vederla come una nuvola rotonda quasi trasparente muoversi percettibilmente in tempi di pochi minuti; la sua magnitudine totale raggiunse un valore compreso tra 1,5 e 2a [6]. Il radiotelescopio di Arecibo, usato come radartelescopio, misurò in 5 km il diametro del nucleo della cometa. Il nucleo risultò avvolto in una nube di frammenti di dimensioni centimetriche[5][7].

La cometa dà origine a uno sciame meteorico, le Eta Liridi[8][9].

Agli onori della cronaca

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Nel 1983, quando si scoprì la cometa, alcuni giornali diffusero un ingiustificato allarmismo relativo a pericolosi virus "contenuti" nel corpo celeste e che avrebbero colpito la terra al suo passaggio.

  1. ^ I dati di C/1983 H1 dal sito JPL.
  2. ^ (EN) Historic Comet Close Approaches, su neo.jpl.nasa.gov (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2008).
  3. ^ (EN) Comet C/1983 H1 (1983d) Iras-Araki-Alcock, su seds.org (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2008).
  4. ^ (EN) IAUC 3796: 1983d, su cbat.eps.harvard.edu.
  5. ^ a b (EN) Brian Geoffrey Marsden, Comets in 1983, QUARTERLY JOURNAL della ROYAL ASTRONOMICAL SOCIETY, vol. 27, pag. 102-118
  6. ^ (EN) IAUC 3811: 1983d, su cbat.eps.harvard.edu.
  7. ^ (EN) Comunicato stampa della Nasa sulla cometa IRAS-Araki-Alcock, su jpl.nasa.gov. URL consultato l'8 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2009).
  8. ^ (EN) IAUC 3801: 1983d, su cbat.eps.harvard.edu.
  9. ^ (EN) A new Working List of meteor showers in WGN, n. 34:3, giugno 2006 (PDF), su aip.de (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2014).

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