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Diga di Tucuruí

Coordinate: 3°49′54″S 49°38′48″W
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Diga di Tucuruí
StatoBrasile (bandiera) Brasile
FiumeTocatins
Usoidroelettrico
Inizio lavori1975
Inaugurazione1984
TipoDiga a gravità
Altezza78 m
Lunghezza12.500 m
Produzione energetica21.400 GWh/anno
Coordinate3°49′54″S 49°38′48″W
Mappa di localizzazione: Brasile
Diga di Tucuruí

La diga di Tucuruí è una diga a gravità in cemento che si trova sul fiume Tocantins nello stato del Pará, in Brasile. Lo scopo principale della diga è la produzione di energia elettrica e la massima capacità di produzione della centrale è di 8.370 MW ed è attualmente una delle dighe più grandi del mondo e una delle più grandi centrali idroelettriche del mondo.

Storia e costruzione

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I primi studi per la costruzione di una centrale idroelettrica sul fiume Tocantins risalgono alla fine degli anni '60 e si susseguirono per i primi anni '70 fino a quando, nel 1974, sotto il governo di Ernesto Geisel, fu approvato il progetto della diga di Tucuruí. La costruzione iniziò nel 1975 e i lavori durarono fino al 1984 quando, il 6 settembre, iniziò a riempirsi il bacino idrico che impiegò 206 giorni prima di raggiungere il suo livello finale. La diga fu finita 3 anni dopo la data prevista e i costi salirono dai preventivati 3,6 miliardi di dollari ad oltre 5,5. Importanti lavori di ammodernamento partirono nel 1998 e si conclusero nel 2010 con la realizzazione di un nuovo locale turbine e il completamento delle strutture necessarie per la navigazione.[1]

Caratteristiche tecniche

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La sezione principale della diga è lunga 6,9 chilometri, e aggiungendo i terrapieni la lunghezza complessiva della diga arriva a 12.515 metri. Il bacino artificiale creatosi a monte della diga ha una capacità di 45 km3 e che occupa una superficie di 2.850 km2. La centrale ospita 12 Turbine Francis di una potenza di 330 MW, 11 da 375 MW, più altri 2 generatori ausiliari da 20 MW l'uno.[2]

Critiche e controversie

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Sebbene la diga fornisca energia elettrice a più di 13 milioni di persone, ben il 60% dell'energia prodotta viene consumato da industrie pesanti. La creazione del bacino artificiale comportò lo sfollamento di 25-35.000 persone; la successiva migrazione verso la zona provocò un aumento dei casi di malaria e AIDS[3] e ha provocato anche un aumento della deforestazione.

  1. ^ http://www.eawag.ch/research_e/apec/seminars/Case%20studies/2006/Tucuru%C3%AD%20dam.pdf[collegamento interrotto]
  2. ^ Eletronorte - Tucuruí, su eln.gov.br. URL consultato il 25 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
  3. ^ Copia archiviata (PDF), su dams.org. URL consultato il 18 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2010).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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http://www.eln.gov.br/opencms/opencms/ Archiviato il 31 dicembre 2010 in Internet Archive. Sito della compagnia (Portoghese)

Controllo di autoritàVIAF (EN2343150325572010090003