Edvino di Deira
Edvino di Deira | |
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Edvino immaginato da John Speed nel 1611 nella Saxon Heptarchy. | |
Re di Deira e Bernicia | |
In carica | 616 - 12 ottobre 633 |
Predecessore | Etelfrido |
Successore | Eanfrith (Bernicia) Osric (Deira) |
Bretwalda | |
In carica | 627 – 632 |
Predecessore | Redwald dell'Anglia orientale |
Successore | Oswald di Bernicia |
Nascita | Regno di Deira, 584/586 |
Morte | Hatfield Chase, 12 ottobre 633 |
Padre | Aella |
Coniugi | Cwenburg Æthelburg del Kent |
Figli | Osfrith, Uscfrea, Eadfrith, Æthelhun, Eanflæd, Æthelthryth |
Sant'Edvino di Deira | |
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Re e martire | |
Nascita | Regno di Deira, 584/586 |
Morte | Hatfield Chase, 12 ottobre 633 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 12 ottobre |
Edvino di Deira, conosciuto anche come Edvino di Northumbria (Edvvin Ælling Bernicia 7 Deira Cyning) (Regno di Deira, 584/586 – Hatfield Chase, 12 ottobre 633), è stato un sovrano britannico che tra il 616 e il 632 (o 633) unificò il regno di Deira e il regno di Bernicia in quello di Northumbria e occupò il Lothian, dove fondò Edimburgo. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che lo celebra il 12 ottobre.
Infanzia ed esilio
[modifica | modifica wikitesto]Nato nel 584/586 aveva pochi anni alla morte del padre, il primo re di Deira, Aella. Quando il re Etelfrido si impadronì di Deira nel 604, uccise probabilmente il successore di Aella sul trono, il re Etelrico, zio o fratello più anziano di Edvino, e sposò la figlia di Aella, Acha. Edvino fu costretto a fuggire in esilio a Gwynedd, in Mercia e infine nell'Anglia orientale.
Durante l'esilio sposò Cwenburh, figlia di Cearl, re di Mercia (dalla quale ebbe i figli Osfrith e Eadfrith).
Secondo il Venerabile Beda,[1] il re Rædwald dell'Anglia orientale, sotto le pressioni di Etelfrido, aveva progettato in un primo tempo di uccidere Edvino ma fu convinto a desistere dalla moglie e non venne meno al proprio dovere di ospite; invece attaccò di sorpresa Etelfrido, riuscendo a sconfiggerlo, e probabilmente a ucciderlo, nella battaglia sul fiume Ide del 616, costringendone alla fuga i figli (Eanfrith, Oswald e Oswiu).[2]
Il regno
[modifica | modifica wikitesto]Inizialmente soggetto a Raedwald dell'Anglia orientale, alla sua morte (624/625) Edvino divenne pienamente indipendente e cercò l'alleanza del re del Kent, chiedendone in moglie la figlia, Aethelbuhr, e convertendosi in seguito al Cristianesimo nel 627. La figlia avuta da Aethelbuhr, Eanflaed, andò più tardi sposa a Oswiu.
Nel frattempo la vittoria sul re Cuichelm del Wessex accrebbe il suo potere. Divenne, secondo il Venerabile Beda bretwalda, ossia re supremo degli Anglosassoni, con autorità su numerosi regni tranne il Kent, e creò in tal modo le basi per la successiva nascita e potenza del regno di Northumbria.
Sant'Edvino
[modifica | modifica wikitesto]Il Venerabile Beda, nella sua Historia ecclesiastica gentis Anglorum, racconta che in occasione del suo matrimonio nel 625 con la figlia o sorella del re cristiano del Kent, Aethelbuhr o Aethelberg (it.: Etelburga o Edilburga), dovette dare assicurazione che avrebbe rispettato la religione della sposa. Questa giunse accompagnata da san Paolino ed Edvino meditò con serietà la propria conversione, tenendo un consiglio con i propri notabili e alti sacerdoti che vennero istruiti da san Paolino. Influì sulla decisione il fatto che in quel periodo Edvino fosse scampato ad un tentativo di assassinio voluto dal re Cuichelm del Wessex ed il voto fatto per il conflitto che ne seguì. Infine il re e il suo seguito decisero di farsi battezzare nel 627 a Ebrauc (York), dove venne costruita una cattedrale e venne nominato primo vescovo san Paolino.
Sconfitta e morte
[modifica | modifica wikitesto]L'alleanza dei re pagani Cadwallon di Gwent e Penda di Mercia, minacciati dal suo potere, portò la sconfitta e l'uccisione di Edvino nella battaglia di Haetfield Chase il 12 ottobre del 632 (o 633) ed Edvino venne dunque venerato come martire e santo. Le sue spoglie furono trasferite, una ventina d'anni dopo, nell'abbazia di Whitby, dove una sua pronipote, Ilda (anch'essa poi proclamata santa), svolgeva il ruolo di badessa.
La moglie, dopo la sua morte, ritornò nel Kent, dove morì come badessa di Lyming l'8 settembre 647 ed è anche lei venerata come santa.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Beda il Venerabile, HE, II, xii.
- ^ Beda, HE, II, xii; ASC(E), s.a. 617.
- ^ Scheda su sant'Etelburga (o Edilburga) su Santi, beati e testimoni
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) John Campbell, Eric John e Patrick Wormald, The Anglo-Saxons, London/New York/Victoria etc, Penguin Books, 1991, ISBN 0-14-014395-5.
- (EN) T. M. Charles-Edwards, Wales and the Britons 350–1064, Oxford University Press, 2013, ISBN 978-0-19-821731-2.
- (EN) David Farmer, The Oxford Dictionary of Saints, 5ª ed., New York (N.Y.), Oxford University Press, 2011, ISBN 978-0-19-959660-7.
- (EN) D. P. Kirby, The Earliest English Kings, Londres, Routledge, 2000, ISBN 0-415-24211-8.
- (EN) Michael Swanton, The Anglo-Saxon Chronicle, Routledge, 1996, ISBN 0-415-92129-5.
- (EN) Ann Williams, Alfred P. Smyth e D. P. Kirby, England, Scotland and Wales c. 500- c. 1050, in A Biographical Dictionary of Dark Age Britain, Londres, Seaby, 1991, ISBN 1-85264-047-2.
- (EN) Barbara Yorke, Kings and Kingdoms of Early Anglo-Saxon England, Londres, Seaby, 1990, ISBN 978-1-85264-027-9.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Edvino di Deira
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Reginald Francis Treharne, EDWIN, re di Northumbria, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- Edwin, santo, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Edwin, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Edwin, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Edvino di Deira, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Edvino di Deira, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 201378149 · ISNI (EN) 0000 0004 4716 1282 · CERL cnp00288792 · LCCN (EN) n83177778 · GND (DE) 102450137 |
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