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Gruppo di Forze del Centro

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Gruppo di Forze del Centro
Descrizione generale
Attivo1945—1955 (Austria e Ungheria)

1968—1991 (Cecoslovacchia)

NazioneUnione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
ServizioVooružënnye sily SSSR
TipoGrande unità
Ruolostrategico e tattico
Fonti nel testo
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il Gruppo di Forze del Centro (in russo Центральная группа войск, ЦГВ?, Central'naja gruppa vojsk, CGV) è stata una grande unità strategico-operativa delle forze armate sovietiche creata nel periodo successivo alla fine della grande guerra patriottica e attiva in diversi periodi della guerra fredda.

Tra il 1945 e il 1955 era di stanza sul territorio dell'Austria e dell'Ungheria, mentre dal 24 ottobre 1968 al 21 giugno 1991 era dislocato sul territorio della Repubblica Socialista Cecoslovacca.

Prima formazione

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Il CSG fu formato il 10 giugno 1945 dal Comando supremo delle forze armate sovietiche tramite la direttiva n. 11096 del 29 maggio 1945 e con la conversione del 1º Fronte Ucraino.[1][2] Inizialmente, il gruppo comprendeva truppe sovietiche in Austria, Ungheria e Cecoslovacchia.

Al momento della sua formazione, il CSG comprendeva la 5ª Armata delle guardie, la 7ª Armata delle guardie, la 9ª Armata delle guardie, la 4ª Armata delle guardie, il 1º Corpo di cavalleria delle guardie, il 7º Corpo di artiglieria, il 10º Corpo d'artiglieria, 3ª Armata carri delle guardie, 4ª Armata carri delle guardie, il 18º Corpo carri, il 7º Corpo meccanizzato delle guardie e la 2ª Armata aerea.[3] Successivamente, le dimensioni del gruppo diminuirono costantemente a causa del ritiro delle truppe sovietiche verso l'URSS, in particolare dalla Cecoslovacchia.

A partire da giugno 1955, il gruppo comprendeva:[4]

  • Direzione e quartier generale, con 1507 militari e 308 dipendenti;
  • 95ª Divisione fucilieri delle guardie;
  • 13ª Divisione meccanizzata delle guardie;
  • 23ª divisione di artiglieria antiaerea di Ternopil',
  • Unità di servizio e retrovie (29794 militari e 1547 operai e impiegati) dislocati nella zona di sovietica occupazione in Austria;
  • Due divisioni meccanizzate sul territorio dell'Ungheria;
  • Direzione della 59ª Armata aerea, quattro divisioni aeree (due in Austria e due in Ungheria), un reggimento della ricognizione area autonomo (7502 militari e 816 operai e impiegati solo in Austria).

La forza totale del gruppo centrale delle forze era costituita da 38 803 militari e 2 671 operai e impiegati. Dopo il suo scioglimento, le unità militari furono trasferite dall'Austria ai distretti militari interni sul territorio dell'URSS, e da quelle rimaste sul territorio dell'Ungheria fu formato un Corpo speciale.[5]

I comandanti del CGV dal 1945 al 1955 furono:

Seconda formazione

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Giornata della vittoria presso la sede della CGV, 9 maggio 1984

Le truppe sovietiche furono portate in Cecoslovacchia nella notte tra il 20 e il 21 agosto 1968 durante l'Operazione Danubio, e il 16 ottobre dello stesso anno fu firmato un accordo tra i governi dell'URSS e della Cecoslovacchia sulla creazione di un Gruppo centrale delle forze sul territorio del paese. La sede del CGV si trovava nella città ceca di Milovice, vicino a Praga. Il primo comandante era il tenente generale Aleksandr Majorov.

Dopo la rivoluzione di velluto, i governi dell'URSS e della Cecoslovacchia si riunirono per discutere il ritiro delle truppe sovietiche,[6] ed il 26 febbraio 1990 fu firmato a Mosca il rientro completo del CGV.[7] Il 19 giugno 1991 partì dalla Cecoslovacchia l'ultimo treno dell'esercito sovietico[8] e sei giorni dopo anche l'ultimo comandante: il colonnello generale Eduard Vorob'ëv.

(RU)

«Еще неизвестно, как бы сложилось послевоенное устройство мира, не будь советских войск в Германии, Чехословакии, Венгрии и Польше»

(IT)

«Resta ancora da vedere come si sarebbe sviluppato l'ordine mondiale del dopoguerra se non fosse stato per le truppe sovietiche in Germania, Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia.»

Al momento dell'accordo, sul territorio cecoslovacco erano presenti 73 500 soldati, 18 500 ufficiali e 44 340 specialisti civili e famigliari dei militari, per un totale di 136 340 persone. L'arsenale da combattimento del gruppo sovietico era costituito da 1412 carri armati, 2563 veicoli da combattimento e corazzati da trasporto, 1246 pezzi di artiglieria, 103 aerei, 173 elicotteri e 94 824 tonnellate di uniformi. Per il trasporto furono utilizzati 825 treni speciali per 16 mesi, centinaia di singole carrozze sono state inviate nell'URSS insieme a normali treni merci.

Gruppi del CGV e ubicazione nella seconda metà degli anni ottanta:[10][11]

  • Quartier generale del gruppo, quartier generale e 259º battaglione autonomo della ochrana e supporto del quartier generale del gruppo (Milovice)
Formazioni e unità di subordinazione centrale e del gruppo
  • 131ª Divisione mista dell'aviazione (Milovice-Boží Dar);
  • 7ª Brigata separata di collegamento (Milovice-Olomouc);
  • 122ª Brigata razzi (Hranice na Moravě);
  • 185ª Brigata razzi (Turnov);
  • 442ª Brigata razzi (Mimoň) — creata il 28 agosto 1988 dalla Divisione missili separata;
  • 211ª Brigata artiglieria delle guardie (Jeseník);
  • 5ª Brigata missilistica antiaerea (Kuřivody);
  • 490º Reggimento elicotteri autonomo (Olomouc);
  • 130º Reggimento comunicazioni autonomo (Milovice);
  • 91º Reggimento ingegneri-zappatori (Mladá Boleslav);
  • 233º Reggimento autonomo ingegneri radio OSNAZ (Lázně Bohdaneč);
  • 199º Squadrone autonomo elicotteri (Hradčany);
  • 58º Battaglione aviotrasportato autonomo (Milovice);
  • 901º Battaglione autonomo d'assalto aereo (Riečki);
  • 1921º Battaglione autonomo di guerra elettronica (Mimoň);
  • 129º Battaglione autonomo di protezione chimica (Cervena Voda);
  • 563º Battaglione autonomo dei ponti di barche (Vrch Bela);
  • 1257º Battaglione autonomo dei ponti di barche (Olomouc);
  • 821º Battaglione autonomo di cavi per ponti radio (Jiržice);
  • 57º Battaglione autonomo radiotecnico della difesa aerea (Neratovice);
  • 670ª Unità speciale degli specnaz del GRU (Lázně Bohdaneč);
  • 6451ª base di riparazioni e restauro (Pardubice);
  • 322º Centro comunicazioni (Milovice);
  • 1672º Centro comunicazioni dello stato maggiore (Milovice);
  • 1883º Edificio centrale del FPS (Milovice).
Divisioni
Totale: 124 carri armati T-72, 71 BMP (15 BMP-2, 38 BMP-1, 18 BRM-1K ), 34 BTR-60, 50 cannoni semoventi (34 2S1, 16 2S3 ), 18 obici D-30, 28 mortai 2S12, 15 MLRS Grad.
  • 48ª Divisione motorizzata, Vysoké Mýto (RS Ceca)
  • 28º Corpo d'Armata
    • Ufficio del comandante, quartier generale e organizzazione di sicurezza e supporto separata (Olomouc);
    • Formazioni e unità di subordinazione dei corpi;
    • 30ª Divisione fucilieri delle guardie, Zvolen (RS Slovacca)
    • 31ª Divisione corazzata,[12] Bruntál (RS Ceca)

Personale di comando del Distretto Militare Centrale (2ª formazione)

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Struttura di comando del Gruppo Centrale di Forze (2ª formazione):[13]

Comandanti
Primi vice-comandanti
Capi di stato maggiore
Membri del Consiglio militare e Capi dell'amministrazione politica

Treni dell'amicizia

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Orario dei treni Mosca-Milovice nel 1986

Fino all'estate del 1991, il treno giornaliero 522/523 "Družba" operava per trasferire i militari e le loro famiglie, seguendo la rotta Mosca-KievskajaBrjanskSuchiničiKonotopKiev-PassažirskijKozjatynVinnycjaŽmerynkaChmel'nyc'kyjTernopil'LeopoliStryjČopČierna nad TisouSlovenské Nové MestoMichaľanyKošiceKysakMargecanyPoprad-TatryŠtrbaRužomberokVrútkyŽilinaPovažská BystricaPúchovHorní LidečValašské MeziříčíHranice na MoravěOlomoucZábřehČeská TřebováÚstí nad OrlicíChoceňPardubiceKolínLysá nad LabemMilovice. Il treno partiva da Mosca nel pomeriggio e dalla stazione di Milovice alle 18-19 circa.

Dalla stazione ferroviaria di Košice, partiva una carrozza separata del treno Mosca-Kievskaja — Zvolen e seguiva la rotta Košice — RožňavaPlešivecJesenskéLučenecZvolen.

  1. ^ Fes'kov et al., Глава 14. Центральная группа войск в 1945-1955 гг. и в 1968-1991 гг., pp. 413—420.
  2. ^ (RU) Директива Ставки ВГК от 29.05.1945 № 11096, su Викитека. URL consultato il 18 agosto 2020.
  3. ^ Документ № 365, in Русский архив: Великая Отечественная. Ставка ВКГ: Документы и материалы 1944—1945., tomo 16 (5-4), Mosca, ТЕРРА, 1999, pp. 240-241.
  4. ^ Žukov, pp. 33-34.
  5. ^ Žukov, pp. 49-50.
  6. ^ Raggiunto l'accordo a Praga: inizia lunedì il ritiro sovietico, su la Repubblica, 22 febbraio 1990. URL consultato il 19 agosto 2020.
  7. ^ Havel a Mosca, i Russi lasciano Praga, su la Repubblica, 27 febbraio 1990. URL consultato il 19 agosto 2020.
  8. ^ L'ultimo soldato russo ha lasciato l'Ungheria, su la Repubblica, 20 giugno 1991. URL consultato il 19 agosto 2020.
    «Sempre ieri, giornata d'addii anche in Cecoslovacchia. L'ultimo convoglio militare sovietico ha infatti lasciato la base di Milovice (a 40 km da Praga), quartier generale del gruppo Centro dell'Armata rossa mettendo così fine a 23 anni di presenza militare continuata.»
  9. ^ (RU) Ограбление века, su gazduma.ru. URL consultato il 10 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2013).
  10. ^ Fes'kov et al., Часть 1: Сухопутные войска, p. 417.
  11. ^ Tenendo conto del ritiro delle truppe sovietiche dalla Cecoslovacchia, al 19 novembre 1990 solo le 18 divisioni motorizzate delle guardie ed un certo numero di unità rimasero come parte del Comando Centrale. La 48ª Divisione di fanteria meccanizzata fu la prima ad essere ritirata verso il Distretto militare di Kiev, la 30ª Divisione di fanteria meccanizzata fu ritirata in Bielorussia, la 31ª Divisione carri nel Distretto militare di Mosca, la 15ª Divisione carri delle guardie nel Distretto militare degli Urali. La 18ª Divisione motorizzata delle guardie si ritirò per ultimo nell'oblast' di Kaliningrad. Vedi Lenskij e Cybin, p. 107.
  12. ^ Lenskij e Cybin, p. 177.
  13. ^ (RU) Центральная группа войск, su ЦГВ. URL consultato il 20 agosto 2020.
  14. ^ Приказ МО СССР № 0571 от 17.07.1987
  • K. A. Kalašnikov e I. J. Dodonov, Высший командный состав Вооружённых сил СССР в послевоенный период. Справочные материалы (1945—1975 гг.), Tomo 1, Öskemen, Медиа-Альянс, 2013, pp. 286-289, ISBN 978-601-7378-16-5.
  • A. G. Lenskij e M. M. Cybin, Советские сухопутные войска в последний год Союза ССР. Справочник, San Pietroburgo, B&K, 2001, ISBN 5-93414-063-9.
  • V. I. Fes'kov, V. I. Golikov, K. A. Kalašnikov e S. A. Slugin, Раздел «Сухопутные войска», in Вооруженные Силы СССР после Второй Мировой войны от Красной армии к Советской, Tomsk, НТЛ, 2013, ISBN 978-5-89503-530-6.
  • Grigorij M. Cavenok, Венские встречи, Mosca, Воениздат, 1961.
  • Georgij Žukov, Записка Г. К. Жукова о выводе советских войск из Австрии, in Стенограмма октябрьского (1957 г.) пленума ЦК КПСС и другие документы, Mosca, МФ «Демократия», 2001.

Voci correlate

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Altri progetti

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