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Henry van de Velde

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Nicola Perscheid
Henry Clement van de Velde, 1904

Henry van de Velde (Anversa, 3 aprile 1863Oberägeri, 25 ottobre 1957) è stato un architetto, pittore, arredatore e designer belga.

Fu una delle personalità più importanti per l'affermazione dell'Art Nouveau sia in Belgio che in Germania.

Henry Clement van de Velde, dopo aver frequentato dal 1881 al 1884 l'accademia di Anversa e dopo un periodo di formazione a Parigi dove si accostò al movimento simbolista, tornò in Belgio dove per un periodo visse in una sorta di comune con altri artisti presso Anversa. A partire dal 1888 continuò la sua attività artistica a Bruxelles. Influenzato dalla pittura di Monet, di Renoir e di van Gogh, si unì nel 1889 al gruppo d'avanguardia Les XX (I Venti) e dipinse secondo i canoni del neoimpressionismo francese.

A partire dal 1890 cominciò a maturare il suo interesse per le arti applicate e progressivamente lasciò la ricerca pittorica. Progettò la casa di famiglia, il che gli permise di realizzare il suo desiderio di diventare architetto e progettare mobili. Nelle sue opere di architettura mostrò un distacco totale dagli stili compositivi del passato.

Nel 1894 e 1896 ebbe una stretta collaborazione con il connazionale Octave Van Rysselberghe, per la realizzazione di due edifici a Bruxelles: l'Hotel Otlet e l'Hotel De Brouckère, per i quali progettò in particolare gli arredi e le decorazioni interne, in uno stile Art Nouveau piuttosto sobrio.

Con la Casa Blomenwerf nel 1895 a Uccle, nei pressi di Bruxelles si orientò verso il modello della Red House di William Morris e al suo movimento Arts and Crafts. Al 1899 risale il progetto per la tabaccheria della Havana-Compagnie a Berlino.

Dal 1901 si trasferì a Weimar, dove fu consigliere artistico presso la corte del granduca Guglielmo Ernesto.

Dal 1906 al 1914 diresse la neonata Kunstgewerbeschule di Weimar. Nel 1917 emigrò in Svizzera, e nel 1925 istituì a Bruxelles l'Institut Supérieur d'Architecture et des Arts Décoratifs.

Insieme a Victor Horta viene considerato uno dei fondatori dell'Art Nouveau, nonché uno degli esponenti principali del movimento. Trascorse gli ultimi anni di vita a Oberägeri, borgo montano del Cantone di Zug, in Svizzera, dove si spense nel 1957 all'età di 94 anni.

Ebbe come allievo il pittore Jan Thorn Prikker.

  • 1895: Villa Bloemenwerf (casa dell'architetto), avenue Vanderaey, a Uccle (Bruxelles).
  • 1899: Arredamento del negozio della Compagnia di tabacco Habana, a Berlino.
  • 1900-1902: Museum Folkwang, a Essen, oggi Museo Karl Ernst Osthaus.
  • 1901: Arredamento del salone di bellezza di François Haby, a Berlino.
  • 1902-1903, 1911 (ampliamento): Villa Esche[1], a Chemnitz.
  • 1903:
  • 1903-1905: Sanatorio di Trzebiechów.
  • 1904-1908: Kunstgewerbe (Bauhaus), a Weimar.
  • 1906-1908: Club di tennis di Chemnitz (demolito dopo la Seconda Guerra Mondiale).
  • 1907-1908:
    • Casa Hohenhof, del banchiere Karl Ernst Osthaus, a L'Aia.
    • «Haus Hohe Pappeln», residenza privata di Henry van de Velde, a Weimar.
  • 1911: Scuola di Arti e Mestieri, Bauhaus), a Weimar.
  • 1913-1914:
    • Villa Schulenburg (per Paul Schulenburg, industriale tessile), a Gera.
    • Teatro di Werkbund, a Colonia (demolito nel 1920).
  • 1927-1928: «La Nouvelle Maison», residenza privata di Henry Van de Velde, a Tervuren.
  • 1930: Casa Wolfers[2], a Bruxelles.
  • 1931: Casa Grégoire-Lagasse, a Bruxelles.
  • 1932-1936: Istituto superiore di Storia dell'arte e di archeologia e Biblioteca Centrale (Boekentoren) dell'Università di Gand.
  • 1936-1957: Kröller-Müller Museum, a Otterlo.
  • 1937: Padiglione belga à l'Expo di Parigi.
  • 1897 circa: Scrittoio per signora[3], Musée d'Orsay, Parigi.
  • 1898: Scrivania per la redazione della Revue Blanche, Österreicher Museum, Vienna.
  • 1889: Femme à la fenêtre, [[]Museo reale di belle arti di Anversa]]
  • 1891: La faneuse
  • 1892 circa: Jardin à Kalmthout, olio su tela, Neue Pinakothek Monaco di Baviera

Galleria d'immagini

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  1. ^ Villa Esche (DEENFR) Sito internet della «Villa Esche»
  2. ^ Ixelles - Maison Wolfers - Rue Alphonse Renard 60 - VAN DE VELDE Henry Ixelles, casa Wolfers sul sito della Regione di Bruxelles capitale - Inventario del patrimonio architettonico
  3. ^ Scheda tecnica e notizie sul sito del Musée d'Orsay
Autobiografie
  • Geschichte meines Lebens, edizione e traduzione di Hans Curjel, Monaco, 1962.
  • Récit de ma vie, edito da Anne Van Loo, Bruxelles e Parigi, 1992-1995—ISBN 2-08-010907-3.
  • Les mémoires inachevés d'un artiste européen. Édition critique, edito da Léon Ploegaerts, Bruxelles, 1999, 2 voll.
Monografie
  • Léon Ploegaerts e Pierre Puttemans, L'œuvre architecturale de Henry van de Velde, ediz. Laval, 1987 - ISBN 2-7637-7112-2 - (vedi on line).
  • John Dieter Brinks, Denkmal des Geistes: die Buchkunst Henry Van de Veldes, Laubach e Berlin, Triton-Verlag, 2007 - ISBN 978-3-935518-72-7

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