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Hsiao Bi-khim

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Hsiao Bi-khim
蕭美琴
Hsiao Bi-khim nel 2023

Vicepresidente della Repubblica di Cina
In carica
Inizio mandato20 maggio 2024
PresidenteLai Ching-te
PredecessoreLai Ching-te

Rappresentante della Repubblica di Cina negli Stati Uniti d'America
Durata mandato20 luglio 2020 –
30 novembre 2023
PredecessoreStanley Kao
SuccessoreAlexander Yui

Dati generali
Partito politicoPartito Progressista Democratico
Titolo di studio
  • Laurea in studi sull'Asia orientale
  • Master in scienze politiche
Università
ProfessioneDiplomatica

Hsiao Bi-khim[1] (蕭美琴T, Xiāo MěiqínP; Kōbe, 7 agosto 1971) è una politica e diplomatica taiwanese, vicepresidente di Taiwan dal 20 maggio 2024; è la prima persona birazziale a ricoprire tale carica.[2]

Membro nello Yuan legislativo dal 2002 al 2008 e di nuovo tra il 2012 e il 2020, è stata la rappresentante taiwanese negli Stati Uniti d'America dal 2020 al 2023.[3] Il 20 novembre 2023, si è dimessa dal suo incarico, candidandosi come vicepresidente accanto al candidato presidenziale del PPD, Lai Ching-te, con cui è risultata eletta il 13 gennaio 2024.[2]

Nata a Kōbe, in Giappone, suo padre, Hsiao Ching-fen, è taiwanese, mentre sua madre, Peggy Cooley, è statunitense. La famiglia materna di Hsiao è presente negli Stati Uniti fin dai tempi della Mayflower (1620).[4]

Hsiao è cresciuta a Tainan, parlando fin da piccola mandarino, taiwanese e inglese, ed è stata allevata in una famiglia presbiteriana.[5][6][7] Si è trasferita negli Stati Uniti da adolescente e si è diplomata alla Montclair High School di Montclair, nel New Jersey.[8] Si è laureata presso l'Oberlin College nel 1993 con un bachelor of arts in studi sull'Asia orientale. Successivamente, ha proseguito gli studi in scienze politiche alla Columbia University, ottenendo un master of arts nel 1995.[9][10]

Ascesa in politica

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Negli Stati Uniti, Hsiao Bi-khim divenne attiva presso l'ufficio di rappresentanza del PPD, ricoprendo il ruolo di coordinatrice delle attività. Dopo il suo ritorno a Taiwan, assunse il ruolo di direttrice degli affari internazionali del partito, rappresentandolo in numerose conferenze internazionali per oltre un decennio.[3]

Dopo l'insediamento di Chen Shui-bian alla presidenza nel 2000, lavorò come interprete e consigliera del presidente per quasi due anni.[3] La sua doppia cittadinanza statunitense e taiwanese durante il suo incarico governativo divenne un problema,[11] dunque rinunciò alla cittadinanza statunitense nel 2002.[12]

Carriera legislativa (2002-2008; 2012-2020)

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Hsiao durante la VI legislatura dello Yuan legislativo

Nel gennaio 2001, Hsiao annunciò la sua intenzione di candidarsi allo Yuan legislativo con il PPD come membro supplementare per i collegi all'estero, citando la sua esperienza nelle relazioni internazionali.[13] Fu eletta nello stesso anno, a dicembre.[3]

Nelle elezioni legislative del dicembre 2004, fu rieletta, rappresentando il primo collegio di Taipei. Come legislatrice, servì nella Commissione per gli affari esteri e degli stranieri, nella Commissione per le procedure e nella Commissione per la disciplina.[3][14]

Hsiao si occupò di diversi temi durante il suo mandato, tra cui i diritti delle donne, i diritti degli stranieri e altri diritti umani.[3] Nel gennaio 2005, si adoperò per l'approvazione della Legge sulla prevenzione delle molestie sessuali.[15] Sostenne la modifica della Legge sulla nazionalità per permettere agli individui nati da almeno un genitore taiwanese di rivendicare la nazionalità[16] e propose e co-sponsorizzò emendamenti alla Legge sull'immigrazione contro la discriminazione e la violenza domestica.[17] Fu anche sostenitrice dei diritti degli animali, proponendo emendamenti alla Legge sulla protezione degli animali.[18]

Nel maggio 2005, rappresentò il PPD al congresso annuale dell'Internazionale Liberale a Sofia, durante il quale fu eletta vicepresidente dell'organizzazione. Qualche giorno più tardi rivelò che lei e altri rappresentanti del partito furono seguiti durante la loro visita in Bulgaria da due persone non identificate inviate dall'ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Sofia.[19]

Hsiao fu uno dei legislatori del PPD che alcuni sostenitori del partito considerarono insufficientemente fedeli, accusandola di essere troppo moderata e di simpatizzare per la Cina.[20] Difesa da altri membri, non fu comunque nominata per la rielezione nelle elezioni legislative di gennaio 2008,[21] una mossa che alcuni attribuirono alla controversia.[22]

Hsiao (al centro in prima fila) e la commissione parlamentare per il Tibet dello Yuan legislativo ospitano il ministro delle finanze dell'Amministrazione centrale tibetana, Tsering Dhondup, nel 2013

In seguito fu vicepresidente della Fondazione per gli scambi Taiwan-Tibet,[23] direttrice della Fondazione taiwanese per la democrazia,[14] segretaria generale del Consiglio dei liberali e dei democratici asiatici[24] e presidente fondatrice dell'Associazione taiwanese per le donne nello sport.[25]

Hsiao tornò allo Yuan legislativo nel febbraio 2012, eletta tramite rappresentanza proporzionale con lista di partito.[26] Nel 2016, successe a Wang Ting-son come legislatrice per la contea di Hualien.[27][28] Nel 2018, fu organizzata una campagna di richiamo contro di lei a causa del suo forte sostegno alla legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. La donna non cedette alle pressioni e continuò a sostenere il Pride di Hualien.[29] Nell'agosto 2019, ricevette la nomina del PPD per candidarsi a un altro mandato,[30] ma perse il suo seggio a favore di Fu Kun-chi nelle elezioni legislative del 2020.[31]

Carriera diplomatica (2020-2023)

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Hsiao durante il suo mandato come rappresentante della Repubblica di Cina negli Stati Uniti d'America nel 2023

Alla fine del suo mandato nel 2020, ha lasciato lo Yuan legislativo ed è stata successivamente nominata consigliera del Consiglio di sicurezza nazionale. Nel giugno 2020, è stata nominata rappresentante della Repubblica di Cina negli Stati Uniti d'America, succedendo a Stanley Kao e diventando la prima donna a ricoprire tale ruolo.[32][33] Hsiao ha prestato giuramento il 20 luglio 2020.[34]

Il 20 gennaio 2021, è stata ufficialmente invitata e ha partecipato all'inaugurazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, segnando la prima volta che un rappresentante di Taiwan partecipava ufficialmente a un insediamento presidenziale statunitense dall'interruzione delle relazioni diplomatiche tra i due paesi nel 1979. Davanti al Campidoglio, ella ha dichiarato: "La democrazia è la nostra lingua comune e la libertà è il nostro obiettivo comune".[35]

In occasione della giornata nazionale di Taiwan del 2021, Hsiao ha effettuato il primo lancio cerimoniale prima di una partita dei New York Mets, celebrando la loro 16ª giornata annuale dedicata a Taiwan.[36]

Vicepresidente della Repubblica di Cina (dal 2024)

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Hsiao accetta il sigillo di vicepresidente della Repubblica di Cina dal presidente dello Yuan legislativo Han Kuo-yu

Il 20 novembre 2023, il candidato presidenziale del PPD Lai Ching-te ha ufficialmente nominato Hsiao come sua candidata alla vicepresidenza per le elezioni presidenziali del 2024.[37]

Il 13 gennaio 2024, Lai e Hsiao sono stati eletti presidente e vicepresidente nella terza vittoria consecutiva del PPD nelle elezioni presidenziali.[38]

A marzo 2024, la vicepresidente ha fatto una visita personale negli Stati Uniti, il suo primo viaggio all'estero dalla sua elezione. In risposta alla sua visita, il portavoce dell'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese negli Stati Uniti, Liu Pengyu, ha dichiarato che "Pechino si oppone fermamente a qualsiasi visita di Hsiao negli Stati Uniti a qualsiasi nome o sotto qualsiasi pretesto" e ha definito Hsiao una "separatista irriducibile per l'indipendenza di Taiwan".[39]

Nello stesso mese, ha visitato la Repubblica Ceca dove è stata invitata a parlare al think tank ceco Sinopsis. Conseguentemente a ciò, il portavoce del Ministero degli esteri cinese, Lin Jian, ha dichiarato che il governo ceco dovrebbe "reprimere severamente alcuni politici [cechi]" e "adottare misure efficaci per rimuovere l'influenza negativa di questo incidente".[40]

Durante il viaggio nella capitale boema, un'auto appartenente a un diplomatico della sezione militare dell'ambasciata della RPC è stata fermata dalle forze dell'ordine dopo essere passata con il rosso, apparentemente nel tentativo di pedinare il convoglio di Hsiao.[41] Le autorità ceche hanno avviato un'indagine in risposta all'incidente.[42]

Hsiao è un'amante dei gatti e dichiarò nel luglio 2020 che avrebbe portato con sé i suoi quattro gatti quando si sarebbe trasferita negli Stati Uniti come rappresentante di Taiwan nel paese.[43] In qualità di inviata, disse che avrebbe contrastato la presunta diplomazia aggressiva dei "guerrieri lupo" della Cina con una sua propria forma di diplomazia dei "guerrieri gatti".[44][45]

Il 17 agosto 2022, a seguito della visita a Taiwan della speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi, avvenuta tra il 2 e il 3 agosto, la Cina ha inserito nella lista nera sette funzionari taiwanesi, tra cui Hsiao, a causa del loro presunto sostegno all'indipendenza di Taiwan. La lista nera vieta loro di entrare nella Cina continentale e nelle regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao, e impedisce loro di collaborare con funzionari cinesi. Il tabloid statale cinese Global Times ha etichettato Hsiao e gli altri sei funzionari come "secessionisti irriducibili".[46]

Nell'aprile 2023, è stata sanzionata dalla Cina per la seconda volta in seguito all'incontro tra la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen e lo speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Kevin McCarthy in California. Il secondo pacchetto di sanzioni prevede anche il divieto per investitori e aziende legati agli individui sanzionati di collaborare con organizzazioni e individui della Cina continentale.[47]

  1. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Hsiao" è il cognome.
  2. ^ a b (EN) Karthik Ranganadhan, Hsiao Bi-khim OC ’93 Elected Vice President of Taiwan, su The Oberlin Review, 16 febbraio 2024. URL consultato il 5 agosto 2024.
  3. ^ a b c d e f (EN) Vice President Bi-khim Hsiao, su Office of the President, ROC. URL consultato il 5 agosto 2024.
  4. ^ (EN) Florence de Changy, Hsiao Bi-khim: Taiwan's vice-presidential candidate, friend of the United States and adversary of China, in Le Monde, 12 gennaio 2024. URL consultato il 5 agosto 2024.
  5. ^ (ZH) 美國之音專文報導 美學者大讚蕭美琴:實在令人印象深刻, su Radio Taiwan International, 30 settembre 2020. URL consultato il 5 agosto 2024.
  6. ^ (ZH) 林瑋豐, 跟上美國 蕭美琴籲長老教會 包容同性婚姻-風傳媒, su The Storm Media, 23 giugno 2014. URL consultato il 5 agosto 2024.
  7. ^ (ZH) 林子衿, 翻轉花蓮:蕭美琴VS.傅崐萁的戰爭, su The Reporter, 18 gennaio 2016. URL consultato il 5 agosto 2024.
  8. ^ (ZH) 蕭美琴(女), su China Internet Information Center, 4 novembre 2005. URL consultato il 5 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2009).
  9. ^ (EN) Crystal Hsu, DPP hoping new blood will rejuvenate party, su Taipei Times, 21 luglio 2002. URL consultato il 5 agosto 2024.
  10. ^ (EN) A Brief Biography, su Legislator Hsiao Bi-khim. URL consultato il 5 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2013).
  11. ^ (EN) Lin Mei-chun, Legislators pass resolution on citizenship, su Taipei Times, 7 dicembre 2000. URL consultato il 6 agosto 2024.
  12. ^ (EN) Quarterly Publication of Individuals, Who Have Chosen To Expatriate, as Required by Section 6039G, su Federal Register, 22 luglio 2002. URL consultato il 6 agosto 2024.
  13. ^ (EN) Lin Mei-chun, Hsiao Bi-khim to run for legislature, su Taipei Times, 14 gennaio 2001. URL consultato il 6 agosto 2024.
  14. ^ a b (EN) Hsiao, Bi-Khim, su Yuan legislativo, 23 luglio 2013. URL consultato il 6 agosto 2024.
  15. ^ (EN) Mo Yan-chih, Women's groups celebrate passage of harassment act, su Taipei Times, 15 gennaio 2005. URL consultato il 6 agosto 2024.
  16. ^ (EN) Caroline Hong, Legislator to push for changes in nationality law, su Taipei Times, 25 giugno 2004. URL consultato il 6 agosto 2024.
  17. ^ (EN) Mo Yan-chih e Loa Lok-sin, Law change to aid migrant spouses, su Taipei Times, 1º dicembre 2007. URL consultato il 6 agosto 2024.
  18. ^ (EN) Flora Wang, Lawmakers pass overhaul of law on animal rights, su Taipei Times, 15 dicembre 2007. URL consultato il 6 agosto 2024.
  19. ^ (EN) Jewel Huang, Hsiao Bi-khim denounces Chinese antics at LI meet, su Taipei Times, 18 maggio 2005. URL consultato il 6 agosto 2024.
  20. ^ (EN) Flora Wang, `Eliminated' DPP legislator questions party's values, su Taipei Times, 6 marzo 2007. URL consultato il 6 agosto 2024.
  21. ^ (EN) Flora Wang, DPP members cull New Tide and `bandits', su Taipei Times, 8 maggio 2007. URL consultato il 6 agosto 2024.
  22. ^ (EN) Chen Fang-ming, DPP needs a new way of defining localization, su Taipei Times, 16 gennaio 2008. URL consultato il 6 agosto 2024.
  23. ^ (EN) Lin Chieh-Yu, New Tibetan organization to be opened, su Taipei Times, 20 gennaio 2003. URL consultato il 6 agosto 2024.
  24. ^ (EN) Chang Yun-ping, It's safe to vote for Chen, liberals say, su Taipei Times, 6 marzo 2004. URL consultato il 6 agosto 2024.
  25. ^ (ZH) 台灣女性體育運動發展邁入新紀元 台灣女子體育運動協會成立簡介, su TAWS, 25 agosto 2005. URL consultato il 6 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2005).
  26. ^ (EN) Antonia Finnane, Taiwan’s cat warrior to the rescue?, su Inside Story, 24 novembre 2023. URL consultato il 6 agosto 2024.
  27. ^ (EN) Ming-hsien Lee, Hsiao Bi-khim Takes on Local Scion, su CommonWealth Magazine, 3 gennaio 2016. URL consultato il 6 agosto 2024.
  28. ^ (EN) Alison Hsiao, ELECTIONS: DPP secures absolute majority in Legislative Yuan, su Taipei Times, 17 gennaio 2016. URL consultato il 6 agosto 2024.
  29. ^ (EN) Syrena Lin, Who Is Hsiao Bi-khim, Taiwan's De Facto Ambassador to the US?, su The News Lens International Edition, 17 giugno 2020. URL consultato il 6 agosto 2024.
  30. ^ (EN) Jason Pan, DPP announces names of five legislative candidates, but snubs Wang Shih-chien, su Taipei Times, 22 agosto 2019. URL consultato il 6 agosto 2024.
  31. ^ (EN) Nien-Ju Tsai e Tara Lee, How China Gained a Foothold in Eastern Taiwan, su The Diplomat, 14 giugno 2024. URL consultato il 6 agosto 2024.
  32. ^ (EN) Hsiao Bi-khim appointed Taiwan's representative to U.S., su Focus Taiwan - CNA English News, 16 giugno 2020. URL consultato il 6 agosto 2024.
  33. ^ (EN) Sylvia Teng, Hsiao Bi-khim selected as Taiwans first female representative to US, su Taiwan News, 17 giugno 2020. URL consultato il 6 agosto 2024.
  34. ^ (EN) Shelley Shan, No room for failure: new envoy to US, su Taipei Times, 21 luglio 2020. URL consultato il 6 agosto 2024.
  35. ^ (EN) Keoni Everington, Taiwan represented at US presidential inauguration for 1st time since 1979, su Taiwan News, 21 gennaio 2021. URL consultato il 6 agosto 2024.
  36. ^ (EN) Chien Hui-ju e Jonathan Chin, Envoy gets first pitch for the Mets on Taiwan Day, su Taipei Times, 22 agosto 2021. URL consultato il 6 agosto 2024.
  37. ^ (EN) 'Back for Taiwan': Hsiao Bi-khim accepts DPP's VP nomination, su Focus Taiwan - CNA English News, 20 novembre 2023. URL consultato il 6 agosto 2024.
  38. ^ (EN) Clement Tan, China skeptic Lai Ching-te wins Taiwan's presidential election, su CNBC, 13 gennaio 2024. URL consultato il 6 agosto 2024.
  39. ^ (EN) Lawrence Chung, Beijing hits out over Taiwan vice-president-elect Hsiao’s ‘personal’ trip to the US, su South China Morning Post, 13 marzo 2024. URL consultato il 6 agosto 2024.
  40. ^ (EN) Taiwan's vice president-elect visits Czech Republic, su Deutsche Welle, 19 marzo 2024. URL consultato il 6 agosto 2024.
  41. ^ (EN) Taiwan's vice president-elect followed by Chinese official in Prague, su Kyodo News, 8 aprile 2024. URL consultato il 6 agosto 2024.
  42. ^ (EN) Czechia probing alleged Chinese diplomat tailing of Taiwan VP-elect: MOFA, su Focus Taiwan - CNA English News, 7 aprile 2024. URL consultato il 6 agosto 2024.
  43. ^ (ZH) 陳佩君, 帶4隻貓赴美 蕭美琴自詡台灣戰貓「在狹隘空間中找到生存之地」, su Newtalk新聞, 20 luglio 2020. URL consultato il 6 agosto 2024.
  44. ^ (EN) Leslie Liao, Hsiao to fight China’s “wolf warrior diplomacy” with "cat warrior” mentality, su Radio Taiwan International, 20 luglio 2020. URL consultato il 6 agosto 2024.
  45. ^ (ZH) 蕭美琴分享「戰貓」哲學:台灣溫暖可愛但招惹不得, su 中央社 CNA, 14 dicembre 2023. URL consultato il 6 agosto 2024.
  46. ^ (EN) China imposes sanctions on seven Taiwan ‘secessionist’ officials, su Al Jazeera, 16 agosto 2022. URL consultato il 6 agosto 2024.
  47. ^ (EN) China Imposes Further Sanctions on Taiwan's US Representative, su Voice of America, 6 aprile 2023. URL consultato il 6 agosto 2024.
  48. ^ (EN) Outgoing President Tsai honors VP Lai, 12 other officials - Focus Taiwan, su Focus Taiwan - CNA English News, 13 maggio 2024. URL consultato il 6 agosto 2024.

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