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L'incoronazione di Dario

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L'incoronazione di Dario
Locandina del dramma L'incoronazione di Dario
Titolo originaleL'incoronazione di Dario
Lingua originaleitaliano
MusicaAntonio Vivaldi
LibrettoAdriano Morselli
(libretto online)
Attitre
Prima rappr.23 gennaio 1717
TeatroTeatro Sant'Angelo di Venezia
Personaggi
  • Dario
  • Statira, primogenita di Ciro
  • Argene, sorella minore di Statira
  • Niceno, figlio di Ciro
  • Alinda, amante di Oronte
  • Oronte, nobile prefetto, protettore delle nozze di Statira
  • Arpago, protettore delle nozze di Statira
  • Flora, damigella di corte, confidente delle due principesse
  • Ombra di Ciro
  • Oracolo

L'incoronazione di Dario (RV 719) è un'opera in tre atti del compositore Antonio Vivaldi su libretto di Adriano Morselli.

Il lavoro fu rappresentato per la prima volta il 23 gennaio 1717 al Teatro Sant'Angelo di Venezia e venne dedicato al Duca Antonio Ferdinando Gonzaga.

Primi interpreti

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ruolo tipologia vocale primi interpreti, 23 gennaio 1717[1]
Dario tenore Annibale Pio Fabri Bolognese ("Balino")
Statira contralto Anna Dotti Bolognese
Argene contralto Anna Maria Fabbri[2] Bolognese
Niceno basso Angelo Zannoni Veneziano
Alinda soprano Teresa Cotte Milanese
Oronte soprano castrato Carlo Cristini
Arpago soprano in travesti Antonia Pellizzari Veneziana
Flora contralto Rosa Mignatti Bolognese
ombra di Ciro tenore Annibale Pio Fabri
oracolo di Apollo basso Angelo Zannoni o Lucrezio Borsari

Struttura dell'opera

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Sinfonia (Allegro - Andante - Presto)

  • Recitativo accompagnato: Figlie tergete i lumi (Ombra di Ciro)
  • Duetto: Cessi il pianto, il riso torni (Statira e Argene)
  • Sarà dono del tuo amore (Dario)
  • D'un bel viso in un momento (Argene)
  • Ho in petto un certo affanno (Statira)
  • Arma il cor di bel coraggio (Flora)
  • Sinfonia di combattimento
  • Cinto il crin di verde alloro (Arpago)
  • Chi vantar può il suo valore (Dario)
  • Lasciami in pace (Oronte)
  • Se si potesse amar (Alinda)
  • Cantata - Ardo tacito amante (Statira)
  • L'occhio, il labbro, il seno, il core (Statira)
  • Affetti del cor mio (Argene)
  • Quale all'onte da' venti sul monte (Niceno)
  • Arioso - Cessa tiranno amor (Dario)
  • Arioso - Sì sì dolce amor mio (Argene)
  • Placami la mia bella (Dario)
  • Fermo scoglio (Argene)
  • Arioso - Dalle furie tormentata (Statira)
  • Lo spietato, e crudo amore (Flora)
  • Terzetto - Lampa eterna (Dario, Oronte e Arpago)
  • Accompagnato - Quel che la maggior figlia (Oracolo di Apollo)
  • Non mi lusinga vana speranza (Oronte)
  • Mi va scherzando in sen (Arpago)
  • Serena il tetro nubilo (Statira)
  • Se fui contento (Oronte)
  • Io son quell'augelletto (Alinda)
  • Arioso - Dario amato (Argene)
  • Arioso - Dunque solo (Dario)
  • Sarà tua la bella sposa (Argene)
  • Se palpitare il sen (Statira)
  • Non lusinghi il core amante (Niceno)
  • Perderò la bella mia (Dario)
  • Arioso - Col splendor del sacro alloro (Oronte e Arpago)
  • Ubbidisco amate stelle (Arpago)
  • Sentirò fra ramo e ramo (Statira) [aggiunta]
  • Arioso - Se speri di baciar (Argene e Alinda)
  • Amorosa la mia speme (Alinda)
  • Crudeltà, che m'è pietosa (Oronte)
  • Duetto - Pur t'abbraccio, pur t'annodo (Dario e Statira)
  • A me ceppi, a me catene? (Alinda)
  • Ferri, ceppi, sangue, morte (Argene)
  • Coro - Rinforzi la gioia il suon delle trombe (tutti)

Nel libretto l'argomento è così descritto:

«Morto Ciro monarca de Persiani, tre furono gli soggetti più ragguardevoli che pretesero la successione all'impero; Dario chiaro per la nobiltà de natali, e per le proprie fortune, ed era egli sostenuto dai Satrapi della Persia. Oronte giovane di vago aspetto, ed era lui seguito dalla plebe. Arpago il terzo Capitano, il quale veniva assistito dalle milizie. Doveva fra questi pari di forze seguir duro, e sanguinoso contrasto, ma Dario sdegnato di spargere il sangue de Cittadini, propose agli Emoli, che sospese l'armi fosse quello tra loro veramente Monarca dell'Asia, che ottenesse per isposa Statira, primogenita di Ciro, il qual consiglio venne anche approvato dall'Oracolo del Sole. S'assicurava ciascheduno de pretensori nel proprio merito, ma più d'ogni altro Dario sperava di conseguir Statira, e con Statira il Diadema, perché essendo di lei invaghito, si valeva del mezzo d'Argene, sorella minore di Statira. Ma innamorata Argene occultamente di Dario, e stimolata dall'ambizion di regnare, fondando massime le sue speranze sovra la stolidità della sorella, ch'era difettosa di mente, tentò con vari inganni di turbar questi amori; ma superate finalmente l'opposizioni fu incoronato Dario con Statira, ed Argene per l'atroce delitto severamente punita, confermandoli quella sentenza d'Orazio, che rarò antecedentem scelestum deseruit pede pœna claudo

  1. ^ Strohm, I, voce: L'incoronazione di Dario (1717) - RV 719, pp. 193 e segg.
  2. ^ il nome è riportato da Le magazine de l'opéra baroque Archiviato il 1º marzo 2014 in Internet Archive. come Anna Maria Fabri-Bombaciara. Si tratterebbe quindi della moglie di Annibale Pio Fabri (interprete del ruolo del titolo), talora indicata anche con il cognome da nubile di Bombaciari o Bombaciara. Secondo peraltro Colin Timms ("Fabbri, Anna Maria", in Sadie, Stanley (a cura di), The New Grove Dictionary of Opera, Grove (Oxford University Press), New York, 1997, II, pag. 99, ISBN 978-0-19-522186-2), l'identificazione tra le due cantanti è "probabilmente" erronea, e l'Anna Maria Fabri interprete di Argene sarebbe quindi persona diversa dal contralto Anna Bombaciara, moglie di Annibale Pio Fabri; tale tesi è sostenuta, senza esitazioni, da Reinhard Strohm (I, p. 312, nota n. 378)

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