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Locomotiva FS 683 (001-014)

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Locomotiva FS 683
ex MAV 324
Locomotiva a vapore
Locomotiva gruppo MAV 324
Anni di costruzione 1916 - 1918
Anni di esercizio 1919/19221938
Quantità prodotta 14 immatricolate in Italia
Costruttore MÁVAG
Dimensioni 11.074 mm (lunghezza)
2.900 mm (larghezza)
4.570 mm (altezza)
Interperno 3.500 (passo rigido)
Passo dei carrelli 8.310
Massa in servizio 61,7
Massa aderente 42,6
Tipo di motore a vapore
Alimentazione carbone
Velocità massima omologata 75 km/h
Rodiggio 1-3-1
Diametro ruote motrici 1.440 mm mm
Portanti anteriori 950 mm
Portanti posteriori 950 mm
Distribuzione a cassettio cilindrico, sistema Walschaerts-Heusinger
Tipo di trasmissione bielle
Numero di cilindri 2
Diametro dei cilindri 510 mm
Corsa dei cilindri 650 mm
Superficie griglia 3,15 
Superficie riscaldamento 171,6 m²
Superficie surriscaldamento 39,8 m²
Pressione in caldaia 12
Potenza continuativa 770 kW
Forza allo spunto 11.300

Le locomotive 683.001-014 erano locomotive a vapore a tender separato di costruzione magiara che le Ferrovie dello Stato italiane acquisirono tra 1918 e l'inizio degli anni venti in conto bottino e riparazioni di guerra. Vennero accantonate nel 1938; il numero di gruppo venne poi riutilizzato per designare cinque locomotive ex-685 modificate con l'applicazione del Preriscaldatore Franco-Crosti.

Lo stesso argomento in dettaglio: Locomotiva MÁV IIIu.

Le locomotive vennero costruite in grande numero dalla MÁVAG di Budapest tra il 1909 e il 1919 e quelle poi immatricolate in Italia durante la prima guerra mondiale tra 1916 e 1918. Alla fine della guerra, in seguito alla sconfitta dell'impero austro-ungarico le FS acquisirono come bottino di guerra le prime 4 locomotive ed ebbero, nel 1922 in seguito agli accordi italo-jugoslavi per la città di Fiume, un ulteriore gruppo di 10 locomotive. Tutte le 14 unità tipo MÁV 324, delle ferrovie dell'ex Regno di Ungheria, furono immatricolate nel gruppo FS 683 con numerazione progressiva 001–014. Le macchine vennero assegnate ai depositi locomotive di Fiume e Trieste e svolsero servizio sulle linee istriane e giuliane; tra il 1927 e il 1933 risultano assegnate al deposito locomotive di Udine. Il loro servizio si concluse all'inizio del 1938; in seguito alle elettrificazioni divennero esuberanti e vennero radiate e demolite, nello stesso anno, a cura dell'Officina Grandi Riparazioni di Verona ad eccezione delle locomotive 009 e 012 che vennero demolite a cura dell'Officina Grandi Riparazioni di Rimini[1].

L'esemplare conservato a Trieste

Nessuno degli esemplari ex-FS è stato conservato ma il Museo ferroviario di Trieste Campo Marzio, allo scopo di preservare la memoria di una locomotiva che vi aveva svolto servizio, ha acquisito un esemplare del 1918 accantonato che aveva svolto servizio nelle ferrovie jugoslave come JŽ 22.069 (acquisito anch'esso dopo la guerra); si trattava della ex-MAV 324.736 una delle locomotive della serie 324.544-805 a vapore surriscaldato, con Caldaia Brotan, motore a 2 cilindri gemelli. Alla macchina è stato attribuito il numero fittizio 683.015 che in realtà non era mai usato dalle FS[2].

Caratteristiche

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Le locomotive erano appartenenti alle serie costruite durante la guerra a vapore surriscaldato, a semplice espansione, a 2 cilindri esterni; avevano il carro costruito con longheroni in lamiere piane di grosso spessore unite da travi trasversali chiodate. La caldaia era in ferro e del tipo Brotan con forno le cui pareti erano a tubi d'acqua; la sua pressione di taratura massima era di 12 bar. Erano fornite di surriscaldatore tipo Schmidt e di depuratore Pecz Rejtő di progettazione ungherese posto sul corpo cilindrico in alto tra il camino e il serbatoio della sabbiera. Il rodiggio era il classico 1-C-1, con ruote accoppiate motrici di medio diametro (1.440 mm), asse translante anteriore di guida Adams a translazione radiale e richiamo elastico e asse portante posteriore, ambedue da 950 mm; si trattava di macchine multiruolo adatte anche per servizi viaggiatori. Il tender accoppiato era a tre assi; le locomotive cedute alle FS a vario titolo avevano i tender provenienti da macchine diverse ma dello stesso tipo 324[1].

In seguito alla consegna vennero adeguati alle norme FS il fischio a vapore, la fanaleria anteriore, le valvole di sicurezza della caldaia. Rispetto alle locomotive di costruzione austriaca che avevano le apparecchiature frenanti a vuoto non si rese necessario modificare l'impianto frenante già ad aria compressa ma solo il rubinetto di comando del freno. L'impianto frenante della locomotiva era infatti del tipo Westinghouse-Knorr ad aria compressa con pompa Westinghouse tipo F con il freno a mano agente sul tender.

Tra le modifiche studiate dalle FS vi fu quella di diminuire la capacità massima delle casse d'acqua del tender a 9,5 m³ per abbassarne il peso assiale e la sostituzione dell'eiettore variabile originale con quello fisso in uso in Italia. La velocità massima consentita fu di 75 km/h.

Prospetto delle locomotive, gruppi e numerazione corrispondenti, date

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  • Locomotive bottino di guerra del 1918:
Classificazione FS Classificazione MÁV
(locomotiva)
Classificazione MÁV
(tender)
Anno di
costruzione
Officina FS e
data demolizione
683.001 324.901 324.901 1916 Verona, marzo 1938
683.002 324.935 324.976 1916 Verona, febbraio 1938
683.003 324.972 324.932 1916 Verona, aprile 1938
683.004 324.995 324.995 1917 Verona, febbraio 1938

[3].

  • Locomotive inizialmente assegnate alla Jugoslavia e trasferite all'Italia nel 1922 in base agli accordi italo-jugoslavi per la sistemazione politica della città di Fiume:
Classificazione FS Classificazione MÁV
(locomotiva)
Classificazione MÁV
(tender)
Anno di
costruzione
Officina FS e
data demolizione
683.005 324.665 324.714 1917 Verona, febbraio 1938
683.006 324.669 324.669 1917 Verona, febbraio 1938
683.007 324.726 324.729 1918 Verona, febbraio 1938
683.008 324.730 324.477 1918 Verona, febbraio 1938
683.009 324.740 324.740 1918 Rimini, marzo 1938
683.010 324.744 324.744 1918 Verona, aprile 1938
683.011 324.746 324.746 1918 Verona, aprile 1938
683.012 324.961 324.961 1917 Rimini, marzo 1938
683.013 324.962 324.962 1917 Verona, marzo 1938
683.014 324.970 324.941 1917 Verona, marzo 1938

[3].

  • Giovanni Cornolò, Locomotive di preda bellica, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 2009, ISBN 978-88-87372-74-8.
  • Erminio Mascherpa, FS 683 (ex MÁV 324), in Italmodel Ferrovie, XXVIII, n. 214, aprile 1978, pp. 276-282.

Voci correlate

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Altri progetti

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