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Obiezione di coscienza sull'aborto

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Per obiezione di coscienza sull'aborto si intende la facoltà dei professionisti sanitari di non prendere parte alle procedure di aborto indotto per ragioni etiche e di coscienza.[1]

Riconosciuta dalla quasi totalità degli ordinamenti, è solitamente regolamentata in modo da garantire l'accesso all'aborto quando necessario alla tutela della vita e della salute della gestante e che sia possibile accedervi in altro modo.[2]

Per territorio

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Il diritto all'obiezione di coscienza è garantito da tutti gli stati del Continente che ammettono l'aborto volontario, meno Svezia e Finlandia.[3][4]

In Bulgaria e Repubblica Ceca è data facoltà ai medici di obiettare, ma devono riferire la donna ad un fornitore sanitario che pratica l'aborto qualora venga richiesto: una simile misura è prevista in Islanda, dove al rifiuto dell'operatore sanitario corrisponde il dovere per la sua struttura di trovare un'alternativa.[4]

In Italia, in base alla legge 22 maggio 1978, n. 194, il personale sanitario che obietta deve comunicarlo in anticipo all'autorità ed è lecito l'uso della mobilità del personale al fine di garantire un adeguato numero di medici non obiettori in ogni struttura: tale rifiuto è in ogni caso limitato all'attività abortiva stessa e non a eventuali cure precedenti o successive ad essa.[5]

Nel 2020 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha respinto il ricorso di due ostetriche svedesi che desideravano veder riconosciuto il proprio diritto a non prendere parte alle procedure abortive.[6]

Negli Stati Uniti d'America l'obiezione di coscienza è stata introdotta in tutti gli ordinamenti statali e in quello federale dopo la sentenza Roe contro Wade, vietando ad esempio agli ospedali che ricevevano fondi pubblici di obbligare i propri dipendenti a praticare aborti[7]: tali misure vennero sostenute anche da Harry Blackmun, autore della sentenza stessa, come forma di tutela per i professionisti sanitari.[8] Tale status, in mutamento dopo l'annullamento del diritto federale all'aborto in Dobbs contro Jackson Women's Health Organization, è contestato dalle associazioni abortiste come Planned Parenthood o Reproductive Freedom for All, che ritengono che i professionisti della salute abbiano un dovere di soddisfare i propri pazienti anche se ciò è contrario alla propria etica.[9]

Prima del ribaltamento di Roe v. Wade la maggioranza dei medici nel settore privato non praticava aborti, spesso non fornendo nemeno un rinvio ad un professionista praticante.[10] Inoltre, gli Stati Uniti sono uno dei pochi paesi a non prevedere genericamente eccezioni ad essa, rendendo potenzialmente legale anche la negazione di servizi emergenziali.[11]

In Canada è lecita l'obiezione di coscienza e il modello utilizzato per l'aborto è stato proposto anche nei riguardi del suicidio assistito. [12]

L'unico paese del continente africano a proibire esplicitamente l'obiezione di coscienza è l'Etiopia.[4]

In Australia l'obiezione di coscienza è riservata al personale sanitario ed è applicabile in qualsiasi caso, eccetto che in quelli d'emergenza, con il medico che è obbligato a dichiarare il proprio status alla paziente e a indirizzarla verso un fornitore che pratica l'aborto se così desidera:[13] circa il 15% dei medici la pratica.[14] Identica a livello legislativo è la situazione in Nuova Zelanda, dove però è ammissibile la discriminazione in fase di assunzione per permettere alle strutture sanitarie di avere un numero minimo di non obiettori. [15][16]

Aspetti etici

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L'Organizzazione mondiale della sanità sostiene che, nel rispetto dell'obiezione di coscienza, debbano essere fornite alle pazienti tutte le informazioni possibili, anche sui trattamenti sui cui l'operatore sanitario obietta, e che sia necessario fornire un accesso legale alternativo all'aborto nei tempi e nei modi consentiti dalla legge.[17]

Taluni criticano gli obiettori di coscienza per non fornire alle donne un servizio medico necessario[18], a cui altri rispondono facendo notare che la maggioranza degli aborti non sono medicalmente necessari ma elettivi e che dunque non è parte del dovere del medico praticarli.[19]

  1. ^ (EN) Conscientious objection, su www.bpas.org. URL consultato il 22 ottobre 2024.
  2. ^ (EN) Wendy Chavkin, Laurel Swerdlow e Jocelyn Fifield, Regulation of Conscientious Objection to Abortion: An International Comparative Multiple-Case Study, in Health and Human Rights, vol. 19, n. 1, 2017 Jun, pp. 55. URL consultato il 22 ottobre 2024.
  3. ^ Anna Heino, Mika Gissler e Dan Apter, Conscientious objection and induced abortion in Europe, in The European Journal of Contraception & Reproductive Health Care: The Official Journal of the European Society of Contraception, vol. 18, n. 4, 2013-08, pp. 231–233, DOI:10.3109/13625187.2013.819848. URL consultato il 22 ottobre 2024.
  4. ^ a b c countries-that-disallow-conscientious-objection.pdf (PDF), su conscientious-objection.info.
  5. ^ Legge 22 maggio 1978, n. 194
  6. ^ (EN) Sweden abortion: Nurses fail in European court case, 13 marzo 2020. URL consultato il 22 ottobre 2024.
  7. ^ Conscience Protections, su hhs.gov.
  8. ^ Jacob M. Appel, Judicial diagnosis 'conscience' vs. care how refusal clauses are reshaping the rights revolution, in Medicine and Health, Rhode Island, vol. 88, n. 8, 2005-08, pp. 279–281. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  9. ^ Refusal Clauses: A Threat to Reproductive Rights (PDF), su plannedparenthood.org (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2010).
  10. ^ (EN) Rebecca Wind Guttmacher Institute 212 248 1953, Most U.S. Obstetrician-Gynecologists in Private Practice Do Not Provide Abortions and Many Also Fail to Provide Referrals | Guttmacher Institute, su www.guttmacher.org, 21 novembre 2017. URL consultato il 22 ottobre 2024.
  11. ^ (EN) Payton Gannon, Danielle Pullan, Emergency room abortions in the US: doctors’ objections trump patients’ lives, su The Loop, 14 agosto 2024. URL consultato il 22 ottobre 2024.
  12. ^ (EN) John Fletcher, Right to die in Canada: respecting the wishes of physician conscientious objectors, in CMAJ : Canadian Medical Association Journal, vol. 187, n. 18, 8 dicembre 2015, pp. 1339, DOI:10.1503/cmaj.151238. URL consultato il 22 ottobre 2024.
  13. ^ conscientious objection checklist (PDF), su clinicalexcellence.qld.gov.au.
  14. ^ (EN) Donna Kevey, Doctors’ conscientious objection to abortion can affect women’s health: study, su Newsroom, 23 febbraio 2022. URL consultato il 22 ottobre 2024.
  15. ^ Abortion legislation, su health.govt.nz.
  16. ^ Abortion Legislation Act 2020 No 6, Public Act Contents – New Zealand Legislation, su www.legislation.govt.nz. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  17. ^ (EN) Law and Policy Guide: Conscientious Objection, su Center for Reproductive Rights. URL consultato il 22 ottobre 2024.
  18. ^ (EN) BMJ, No to Conscientious Objection Accommodation in Health Care, su Journal of Medical Ethics blog, 22 aprile 2016. URL consultato il 22 ottobre 2024.
  19. ^ (EN) Hazem Zohny, Why we should still accommodate conscientious objection for abortion, su Journal of Medical Ethics blog, 2 settembre 2019. URL consultato il 22 ottobre 2024.